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mercoledì 13 giugno 2018

AREA TURK: A CHI GIOVA?

Come "sentinelle del territorio, il presidio LIBERA "Rita Atria" Pinerolo torna ad occuparsi di urbanistica. Come abbiamo sempre detto, ci occupiamo di urbanistica, intesa come governo del territorio, poiché a nostro parere: "(...) l'urbanistica può rappresentare un indicatore utile ad individuare gli scopi, gli indirizzi,  il “progetto generale” che guida e determina il carattere di una amministrazione locale". Per questo consideriamo "(...) la tutela del “territorio” come parte di una educazione alla legalità per una comunità che si dota di anticorpi contro l’infiltrazione della criminalità organizzata(...)".
A due anni dal suo insediamento, l’attuale amministrazione pinerolese si accinge a conferire l’incarico per una “Variante Generale” che auspichiamo ponga rimedio all'ancora vigente Piano Regolatore -superato e sovradimensionato- e alla cosiddetta “Variante Ponte” che, approvata dalla precedente amministrazione, aveva introdotto altre discutibili azioni. Osservazioni tecniche alle Linee Guida di indirizzo della Variante sono state già presentate dalle associazioni “ambientaliste”.La nostra riflessione si incentra invece su aspetti di natura più culturale e sociale insieme, prendendo le mosse da un’area di notevole estensione, pure circoscritta ma la cui importanza non è certo “circoscrivibile”: l’area TURK. Ricordiamo che l’attuale piano regolatore consente di edificare in quell'area ben 869 vani residenziali e superfici commerciali e che la “Variante Ponte” prima citata, al fine di agevolare l'edificazione in quella area, aveva reso possibile anche la demolizione dello storico edificio “follone”, “il TURK”. 
Ci siamo chiesti se quanto previsto sull’area TURK dalla normativa urbanistica vigente si inserisca davvero in una visione organica e strategica per la città, rispondendo alle reali esigenze della comunità.
Ringraziamo il direttore del giornale Vita Diocesana, Patrizio Righero, per aver pubblicato integralmente la nostra riflessione.
L'iL'lL'i  
L'importanza dell'area è confermata anche dalle suddette Linee Guida che la individuano come area sicuramente strategica per la città. Poiché la definizione architettonica del progetto riferito all'area TURK è stata affidata alla “regia pubblica”, auspichiamo si concretizzi un progetto nel quale risulti evidente l'aspetto della “pubblica l'utilità”. In attesa di valutare il progetto elaborato, e di cui ancora non si ha notizia, ci siamo chiesti se quanto previsto sull’area TURK dalla normativa urbanistica vigente si inserisca davvero in una visione organica e strategica per la città, rispondendo alle reali esigenze della comunità.
l'area TURK
l'articolo sul quotidiano "Cronaca qui"
Come presidio di LIBERA non possiamo infine esimerci dal ricordare che il settore dell'edilizia, delle costruzioni, rimane uno di quelli più a rischio di infiltrazione da parte della criminalità organizzata, delle mafie, anche nella nostra regione. Un settore da sempre utilizzato per il riciclaggio di denaro sporco e per investimenti “opachi”. “Pecunia non olet” ricordava l’allora procuratore Gian Carlo Caselli nell’ambito del tristemente famoso processo “Minotauro”. Confessiamo quindi una preoccupazione: non vorremmo che una volta approvato il progetto sull'area TURK questa passasse “di mano”, legittimamente e rapidamente, dai noti imprenditori e cittadini pinerolesi che acquistarono l'area direttamente dal fallimento TURK a nuovi e magari “meno noti” imprenditori di un settore delicato, lo ripetiamo, quale quello delle costruzioni. Anche per questo motivo invitiamo l’amministrazione e la comunità a vigilare e ad agire come “buoni padri di famiglia” sul destino urbanistico di Pinerolo; una città che, alla luce di quanto ancora permesso dagli attuali strumenti che governano il suo territorio, potrebbe apparire come una piazza “favorevole” anche per imprenditori e investitori “spregiudicati”. Ringraziamo quindi anche Marco Bertello, redattore del quotidiano "Cronaca qui "per aver voluto evidenziare le problematiche a cui prima si accennava

AREA TURK: “A chi giova una sua edificazione in chiave “residenziale”?
Giova alla città?
Primo atto necessario alla edificazione nell'area pare essere la demolizione, totale o parziale, dell’edificio ex-merlettificio TURK. La città di Pinerolo perderebbe così un altro dei suoi edifici-simbolo, monumenti lasciati diventare ruderi. Pare una triste consuetudine: a cavallo del 1960, gli amministratori dell’epoca decidevano l'abbattimento della fortificazione-caserma che definiva l’attuale Piazza Cavour, opera di Sébastien Le Prestre di Vauban, architetto di Luigi XIV, il “Re Sole”. Con la scusa di “un solaio pericolante” e del “degrado sociale” causato dalle povere genti che vi trovavano dimora, veniva cancellato una delle strutture militari del Vauban e di cui Pinerolo avrebbe potuto invece menar vanto poichè quegli edifici sono oggi considerati addirittura “patrimonio dell’Umanità”, tutelati dall’Unesco. La “storia” si ripeterà col TURK?
Lungi dal pensare che la situazione debba essere lasciata “così com'è”, nell'incontro pubblico svoltosi lo scorso 19 gennaio 2018, “TURK. La grande occasione”, erano stati presentati esempi virtuosi, ristrutturazioni di edifici simili i quali ripensati, vivificati, reintegrati in ambiti urbanistici che privilegiano la qualità architettonica-urbanistica, hanno offerto alle comunità stimoli e occasioni per originali e coerenti visioni di “identità”, di sviluppo etico, equo, sostenibile.

Giova ai pinerolesi?
Per rispondere a questa domanda, invitiamo a riflettere su alcuni punti:
a) la costruzione di centinaia di nuovi alloggi nell’area “Turk”, svaluterà inevitabilmente il valore degli edifici esistenti, spesso frutto dei risparmi di una intera vita lavorativa, e disincentiverà anche la ristrutturazione del patrimonio edilizio esistente che, di conseguenza, perderà ulteriormente di valore.
b) aggiungere numerosi nuovi alloggi in una zona priva di una strada alternativa che adegui la viabilità della zona ai numerosi nuovi residenti (nelle linee guida si pensa sia sufficiente prolungare Corso Piave) creerà forti problemi in Corso Piave: dapprima il via-vai dei camion necessari per le demolizioni necessarie e per edificare i nuovi condomini; dopodiché, il traffico dei nuovi residenti. Problemi di viabilità che saranno certo acuiti dal decongestionamento di Corso Torino, previsto nelle stesse linee guida.
c) a farci dubitare della necessità di nuova edilizia residenziale, ricordiamo che a Pinerolo vi sono già 2000 unità abitative sfitte / inutilizzate e che da decenni gli abitanti oscillano intorno alle 36.000 unità.
d) già ora nella città vi sono problemi causati dalle cosiddette “polveri sottili”; problemi forse sottovalutati e non adeguatamente posti alla conoscenza della comunità ma che incidono concretamente sulla salute dei cittadini. L'aumento di traffico causato dalle nuove residenze non farà che aggravare la situazione. Chi se ne farà carico? Eppure, lo ricordiamo, l'amministrazione delle città ha fra i primi compiti proprio la tutela della salute della comunità.

E' coerente con il programma presentato dall'amministrazione e votato da tanti pinerolesi?
Nel programma del Movimento 5 Stelle pinerolese, fra altre cose, così si leggeva: “A Pinerolo non servono più nuovi condomini nei suoi campi(...) occorre invertire la tendenza urbanistica alla dismissione di aree industriali per trasformarle in residenziale o commerciale e agevolarne piuttosto la riqualificazione polifunzionale, incentivando l’insediarsi anche di nuove attività manifatturiere e artigianali compatibili con la residenza (...)individuazione di aree agricole pubbliche e private da assegnare a gruppi di sviluppo territoriale seguiti dal comune, creati per giovani e disoccupati, per la produzione di prodotti agricoli autoctoni.. Da questo altre domande:
a) come si conciliano quei principi condivisibili con quanto si sta decidendo sull'area del TURK nella quale, lo ricordiamo, è presente anche un prato di 10.000 mq di superficie? Cosa diventerà quel prato?
b) poiché a Pinerolo c'è carenza di lavoro, non certo di alloggi, perché non cercare di rendere nuovamente produttivi gli edifici esistenti, fra questi proprio il TURK, mettendo in atto politiche e agevolazioni che favoriscano nuovi insediamenti? Ad esempio, riconoscendo sgravi fiscali azzerando per alcuni anni IMU, TARI, TASI per locatore e locatari; riconfermando e incentivando le convenzioni con ACEA , già disponibile a fornire energia a prezzo di costo alle aziende che si insediassero nel nostro territorio.
c) più volte lo stesso sindaco Salvai ha menzionato le segnalazioni dell'ASL riferite alle problematiche derivanti da coloro che trovano alloggio e riparo nell’area del Turk. Premesso che le “problematiche igienico-sociali” ritornano spesso nelle vicende urbanistiche a giustificare sventramenti, demolizioni, speculazioni edilizie, il problema non lo si risolverà di certo allontanando “il problema” stesso, i “senza-tetto”, dall'area TURK. Molto più “strategico” e utile alla città sarebbe a nostro parere mettere in atto politiche che, incentivando l'utilizzo del patrimonio edilizio esistente di più basso valore commerciale, reperiscano alloggi da destinare proprio alle fasce sociali più in difficoltà.

Giova ai proprietari dell'area TURK?
a) poiché a Pinerolo ci sono circa 2000 unità abitative sfitte /inutilizzate, è conveniente esercitare proprio adesso il diritto edificatorio consentito sull'area TURK, necessitando investimenti davvero cospicui?
b) gli attuali imprenditori-cittadini pinerolesi proprietari dell'area sono davvero consci di rischiare ingenti somme di denaro, stante il perdurare di una crisi strutturale che ha mutato sostanzialmente le caratteristiche del mercato immobiliare e dell'investimento “nel mattone”?

Presidio LIBERA “Rita Atria” Pinerolo

mercoledì 2 novembre 2016

Sentinelle del Territorio: in Consiglio Comunale si presenta la delibera di adesione alla carta di Avviso Pubblico


Sentinelle del Territorio: apprendiamo con soddisfazione che, nella seduta del Consiglio Comunale di Pinerolo che si terrà nei giorni 2 e 3 novembre 2016, verrà presentata la delibera di adesione alla carta di Avviso Pubblico


Nella scorsa primavera, proprio all'inizio della campagna elettorale che avrebbe portato alle elezionie amministrative, avevamo dichiarato che, anche a Pinerolo, si avvertiva  la necessità di un cambiamento, necessario e non più rinviabile, anche nei modi e nei contenuti della politicca amministrativa. Nella riflessione "E' finita l'era dei  fossili" ( leggi qui) come presidio LIBERA "Rita Atria" così avevamo scritto . "(...) Noi auspichiamoche i candidati-sindaco e tutte le forze politiche pinerolesi agognino sinceramente il fresco profumo” di una azione politico-amministrativa nuova, saldamente ancorata a principi etici e morali. Onestà e trasparenza (...) competenza e credibilitàqualità del progetto politico a servizio del “bene lungimirante” della comunità, un progetto libero da condizionamenti e “conflitti di interessi”. Non si tratta di suscitare polemiche quanto di ribadire l'importanza di valori che devono essere patrimonio condiviso a fondamento di qualsivoglia candidatura alla gestione della “cosa-pubblica”."
Uno degli strumenti  che indicavamo utili a concretizzare quegli obiettivi, la cui importanza era stata condivisa anche dal "Comitato Primo Mazzolari" era la Carta di Avviso Pubblico (www.avvisopubblico.it) un documento alla cui adesione avevamo invitato tutti i candidati-sindaco. 
Un interessante articolo di Giancarlo Chiapello pubblicato in quei giorni da Vita Diocesana evidenziava le peculiari finalità del documento: "(...) Il Codice si rivolge ai politici e ne chiede impegni precisi per diventare testimoni visibili di una concreta azione di educazione alla legalità, di un impegno destinato a cancellare potenziali zone d’ombra nell’azione politico-amministrativa. (...) Non serve di fatto a sostituire i politici con chissà quali figure “messianiche” o “tecniche”, spesso digiune di una vera visione comunitaria, non ha un’impostazione demagogica e meramente teorica, ma rappresenta un sostegno alla buona politica per emergere, in particolare in territori e situazioni dove si potrebbero evidenziare rischi legati a clientelismo, conflitti di interessi, pressioni indebite, ecc… (e nel territorio metropolitano questi rischi in molti casi -forse- non appartengono solo a storie passate).(...)"
Avviso Pubblico svolge una importante azione per monitorare il fenomeno delle intimidazioni agli amministratori e al personale della pubblica amministrazione, collabora con “Libera” per la realizzazione della Giornata della Memoria e dell’Impegno, con ARCI e Sindacati, per l’organizzazione della Carovana Internazionale AntimafieRiportiamo ancora lo stralcio della Carta nella quale si tratta del cosiddetto "conflitto di interessi"

"CARTA DI AVVISO PUBBLICO":  Conflitto di interessi 
Sono situazioni di conflitto di interessi: 
a. la sussistenza di interessi personali dell’amministratore che interferiscono con l’oggetto di decisioni cui egli partecipa e dalle quali potrebbe ricavare uno specifico vantaggio diretto o indiretto; 
b. la sussistenza di preesistenti rapporti di affari o di lavoro con persone od organizzazioni specificamente interessate all’oggetto delle decisioni cui l’amministratore partecipa, anche nei casi in cui detti rapporti non configurano situazioni che danno luogo a incompatibilità previste dalla legge o da altre norme; 
c. la sussistenza di rapporti di coniugio, parentela o affinità entro il quarto grado, ovvero di convivenza, con persone operanti in organizzazioni specificamente interessate all’oggetto delle decisioni cui l’amministratore partecipa, anche nei casi in cui detti rapporti non configurano situazioni che danno luogo a incompatibilità previste dalla legge o da altre norme. 
d. la sussistenza di rapporti di frequentazione abituale con persone operanti La Carta di Avviso Pubblico 7 in organizzazioni specificamente interessate all’oggetto di decisioni di rilevanza economica cui l’amministratore partecipa direttamente, anche nei casi in cui detti rapporti non configurano situazioni che danno luogo a incompatibilità previste dalla legge o da altre norme. 
e. l’appartenenza a categorie, associazioni o gruppi, in virtù della quale l’amministratore possa acquisire un vantaggio personale da decisioni cui egli partecipa, anche nei casi in cui tale appartenenza non generi le incompatibilità previste dalla legge o da altre norme. Non configura conflitto di interessi la situazione in cui l’amministratore ricavi da decisioni cui abbia partecipato un vantaggio in qualità di cittadino o membro di un’ampia categoria di persone. 
Quando si manifestino situazioni di conflitto di interessi, compreso il caso in cui non vi sia un obbligo giuridico in tal senso, l’amministratore deve rendere pubblica tale condizione e astenersi da qualsiasi deliberazione, votazione o altro atto nel procedimento di formazione della decisione.

venerdì 30 settembre 2016

Comunicato Stampa-Lettera aperta del“Forum Salviamo il Paesaggio di Pinerolo” sulla CP7: “Il Paesaggio è bene primario assoluto”

Nel documento col quale si dava notizia della nascita del presidio LIBERA "Rita Atria" Pinerolo, 12 novembre 2011, fra altre cose così scrivevamo: "(...) ci è parso necessaria la presenza -anche nel pinerolese- di un osservatorio che si ponga il compito di monitorare e analizzare i fenomeni presenti sul territorio. Azione che deve avvenire anche nei confronti delle amministrazioni, affinché dichiarazioni di principio e proclamazioni di intenti sul tema della Legalità e sulla necessità di una reale trasparenza nelle scelte della amministrazione della res-pubblica, il bene comune, non siano mere intenzioni verbali e principi enunciativi ma assumano concretezza e attuazione reale. Diventare ed essere “sentinelle del territorio. (puoi leggere qui il testo integrale)
Proprio seguendo quell'intento più volte in questi anni ci siamo trovati, insieme alle associazioni del "Forum",  a riflettere e spesso a giudicare con preoccupazione  vicende che riguardavano la gestione urbanistica del nostro territorio.  Ancora una volta torniamo ad esprimerci sull'area ai piedi di Monte Oliveto ( burocraticamente definita CP7) perchè, su quell'area, a nostro parere si gioca una "partita" importante, decisiva: l'osservanza dell'art. 9 della Costituzione Italiana: "La Repubblica (...) tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione."
Ci rivolgiamo quindi al sindaco Luca Salvai, agli amministratori locali e regionali, alla comunità, ponendo la domanda essenziale: le azioni che si stanno svolgendo su quell'area sono ossequiose alle determinazioni e ai principi espressi dall'art. 9 della Costituzione Italiana e ribaditi dal Consiglio di Stato? Ricordiamo a noi tutti che il Paesaggio è bene assoluto e primario, prevalente su ogni qualsivolgia interesse, sia pure “legittimo”.

Comunicato Stampa - Lettera aperta del “Forum Salviamo il Paesaggio di Pinerolo”: 

“Il Paesaggio è bene primario assoluto”

Le associazioni sottoscritte, riunite nel Forum Salviamo il paesaggio di Pinerolo, ritornano sulla vicenda della CP7 reiterando la richiesta di un incontro con la presente Amministrazione, al fine di conoscere quanto si sta delineando a riguardo dell'area ai piedi di Monte Oliveto (CP7).
La Regione Piemonte ed il Ministero dei Beni Culturali hanno infatti riconosciuto che l'area di Monte Oliveto presenta un elevato valore paesaggistico, meritevole di salvaguardia e tutela, tanto che buona parte di quell’area viene dichiarata inedificabile proprio dal Piano Paesaggistico Regionale (PPR) in via di approvazione. E' tuttavia noto che l'amministrazione del sindaco Buttiero aveva presentato “osservazioni” al Piano Paesaggistico Regionale, opponendosi alla dichiarzione di inedificabilità dell'area, giacchè il vigente PRGC prevederebbe invece una ampia possibilità edificatoria. 
A questo proposito, ribadiamo che un'ultriore offerta di edilizia residenziale in Pinerolo appare davvero “non necessaria”: palese è la quantità di case sfitte o invendute e “l'eccesso di offerta” non fa che diminuire il valore degli immmobili delle famiglie che, in passato, avevano investito buona parte dei risparmi proprio sulla “casa”. Nel luglio scorso, le sottoscritte associazioni avevano pertanto inviato alla Regione Piemonte copia delle firme dei cittadini pinerolesi che si opponevano alla devastazione di “quel che resta della bellezza di Monte Oliveto”.
Date queste premesse, quanto apparso sugli organi di stampa locale e lo stesso comunicato del Movimento 5 Stelle pinerolese, non fuga le nostre preoccupazioni. Pare infatti riconfermarsi “il copione e lo scenario” già visto sinora. L'area di Monte Oliveto è metaforico “campo di battaglia” ove si scontrano interessi che afferiscono a principi ben differenti fra di loro: da un lato la difesa del bene pubblico Paesaggio; dall'altra parte gli interessi privati e speculativi, sia pure legittimi”. Questo è il cuore di tutta la vicenda!
Ma di cosa parliamo quando parliamo di tutela del bene Paesaggio? L'organo supremo del Consiglio di Stato dichiara in maniera prentoria (sentenza n. 2222 del 29 aprile 2014) che il Paesaggio è bene primario e assoluto. Il Paesaggio rappresenta un interesse prevalente rispetto a qualunque altro interesse, pubblico o privato, quindi prevalente anche rispetto a interessi “urbanistico-edilizi". In occasione di quella sentenza, il Consiglio di Stato si pronunciava addirittura contro lo stesso Ministro per i Beni e le Attività Culturali il quale, a detta degli alti magistrati, deve occuparsi di “curare l’interesse paesaggistico” senza operare valutazioni di “interessi pubblici di altra natura” (leggi qui).
Preoccupano quindi le notizie che parlano di mediazioni, incontri, pressioni (?), che si sono addensati sulla definizione di uno strumento, il Piano Paesaggistico Regionale, il quale deve fare perno esclusivamente sul principio di tutela del Paesaggio contro ogni qualsivolgia interesse, sia pure “legittimo”. Il Piano Paesaggistico Regionale rappresenta infatti uno strumento non solo di natura urbanistica ma, ancor più, di natura culturale. Rispettando l'art. 9 della Costituzione Italiana, il Piano deve configurarsi come strumento essenziale a tutelare i luoghi del bene comune Paesaggio ed il suo “genius loci” (lo spirito del luogo): l'insieme dei valori inerenti il territorio”, l’ambiente, l’eco-sistema. Sono questi i valori nei quali una comunità riconosce i cardini della sua storia, della sua memoria collettiva, e dai quali partire per costruire “il bene lungimirante e sostenibile” della comunità, dell'intera nazione.
Da tutto questo conseguono alcune domande:
a) come si pronuncerebbe il Consiglio di Stato, nei confronti di un “interesse privato” rappresentato dalla “cordata di costruttori” della CP7, al fine di tutelare il bene primario del Paesaggio?
b) stabilito che l'area ai piedi di Monte Oliveto presenta un elevato valore paesaggistico, le azioni dei rappresentanti politici pinerolesi e piemontesi -ai vari livelli- sono state e saranno conseguenti e ossequiose alle determinazioni e ai principi espressi dall'art. 9 della Costituzione Italiana e ribaditi dal Consiglio di Stato?
Qualora vi fossero mediazioni e mercanteggiamenti sull'area di Monte Oliveto, a nostro parere, questi farebbero nuovamente rivivere il principio nefasto della cosiddetta “urbanistica contrattata”, frutto del rapporto diretto fra i “padroni della rendita fondiaria” e le amministrazioni locali e causa della devastazione di tante parti del Paesaggio Italiano e dei valori da questo rappresentati. Anche questo “mercanteggiamento” deve essere contrastato ed impedito da un Piano Paesaggistico Regionale: il Paesaggio è bene primario assoluto!
Pertanto, si chiede alla nuova Amministrazione Comunale di Pinerolo, eletta anche in virtù di una dichiarata azione amministrativa che sarebbe stata volta a forme di partecipazione democratica attiva, di indire un tavolo di confronto e di lavoro con le Associazioni espressione della Società Civile del Pinerolese, portatrici di valori e di interessi generali legittimi propri di una Cittadinanza responsabile, la quale non vuole e non deve essere depauperata di valori fondamentali, etici ed identitari: il Paesaggio è bene primario assoluto!
Osservatorio 0121- Salviamo il Paesaggio
Italia Nostra
CeSMAP
Legambiente
presidio LIBERA “Rita Atria”- Pinerolo
 Centro studi Silvio Pellico 

mercoledì 23 marzo 2016

MIGLIORIAMOCI! NOI CONTRO IL PENSIERO MAFIOSO


Le ragazze ed i ragazzi del Consiglio Comunale dei Ragazzi di San Secondo invitano all'incontro pubblico che si terrà questa sera, alle ore 21.00 presso la Sala Consiliare.
MIGLIORIAMOCI! NOI CONTRO IL PENSIERO MAFIOSO
Perchè la lotta alle mafie comincia davvero nel rendere coscienti le nuove generazioni
che tutti noi possiamo fare qualcosa: anzitutto rifiutando e contrastando il "pensiero mafioso" in cui tutti noi possiamo incappare quotidianamente. Se le mafie sono innanzi tutto Ingiustizia, il "pensiero mafioso" è il pensare di poter ottenere qualcosa senza averne merito: la raccomandazione, il privilegio, il favore...
E' sempre vivo l'insegnamento di Paolo Borsellino, la sua attenzione alle "nuove generazioni" , le parole pronunciate il 23 giugno 1992, alla commemorazione di Giovanni Falcone organizzata dall’Agesci di Palermo, nella parrocchia di S. Ernesto, ad un mese dalla strage di Capaci: "(...)

“La lotta alla mafia, il primo problema da risolvere nella nostra terra bellissima e disgraziata, non doveva essere soltanto una distaccata opera di repressione, ma un movimento culturale e morale, anche religioso, che coinvolgesse tutti e specialmente le giovani generazioni, le più adatte a sentire subito la bellezza del fresco profumo di libertà che fa rifiutare il puzzo del compromesso morale, dell'indifferenza, della contiguità e quindi della complicità".Paolo Borsellino


Vi invitiamo


domenica 6 marzo 2016

Intervista dell'Eco del Chisone ai candidati-sindaco del PD pinerolese

Lo scorso giovedì 3 marzo, il settimanale locale Eco del Chisone ha intervistato Luca Barbero e Luigi Pinchiaroglio i due candidati-sindaco che si sfideranno nell'ambito delle primarie del PD il prossimo 13 marzo 2016. Nei giorni passati avevamo apprezziamo la scelta di Luigi Pinchiaroglio,  di aderire, con scelta autonoma e non "dovuta", alla "Carta di Avviso Pubblico"puoi leggerla qui), documento che ha come sottotitolo significativo: "codice etico per la buona politica".
Lo ribadiamo: auspichiamo che tutti i candidati-sindaco e futuri amministratori della Città di Pinerolo aderiscano convintamente e responsabilmente alla carta di Avviso Pubblico. Non è accettabile che situazioni di conflitto di interesse , palesi o recondite, rendano ostaggio una comunità di interessi oscuri, personali, o personalistici. 

Riportando la dichiarazione impegnativa di Luigi Pinchiaroglio, auspicando, lo ripetiamo, di accogliere e condividere le prossime adesioni
Luigi Pinchiaroglio: "(...) In politica ci sono situazioni in cui, per trasparenza nei confronti dei Cittadini, è eticamente opportuno non si assumano incarichi elettivi se sussistono condizioni riconducibili ad un conflitto di interessi, anche solo potenziale. Non trovandomi io in queste delicate condizioni, non ho alcuna esitazione a sottoscrivere la "Carta di Avviso Pubblico", già in questa fase di Primarie, e a consegnare la copia firmata al Segretario del PD di Pinerolo Stefano Ricchiardi. Nel rispetto di quel "Patto per un'etica nella politica" che il PD di Pinerolo approvò nell’aprile del 2011, alla vigilia delle scorse elezioni amministrative, quando io ero il Segretario del PD di Pinerolo e sottoposi al Direttivo questo importante passaggio politico, oggi riporto all'attenzione delle Cittadine e dei Cittadini la questione dell'etica e della morale in politica. E con la stessa determinazione del 2011, l'affronto a viso aperto, senza indugi, facendone uno dei miei obiettivi del programma elettorale ben sicuro di non avere ostacoli di natura politica e professionale o vincoli di gratitudine nei confronti di miei sostenitori che possano impedirmelo qualora fossi eletto Sindaco.
Il tema del conflitto di interessi viene rivolto ai due candidati a partire dal minuto 38,42. Invitiamo a  considerare le risposte e i contenuti esternati sul tema dai due candidati. Buona visione!

Fonte: Eco del Chisone

Primarie Pd Pinerolo: dibattito "caldo" tra Barbero e Pinchiaroglio nella diretta streaming dell'Eco del Chisone

Si è appena conclusa nella redazione dell'Eco del Chisone, diffusa in diretta streaming, la doppia intervista ai candidati alle primarie del Pd di Pinerolo, Luca Barbero e Luigi Pinchiaroglio, intervistati dal direttore dell'Eco del Chisone Pier Giovanni Trossero e dal vice direttore Alberto Maranetto. Un confronto denso di argomenti e di approfondimenti che messo in luce le personalità e i contenuti delle proposte dei due contedenti.

Un' ora circa dibattito serrato durante  il quale i candidati non si sono risparmiati. Moltissimi gli argomenti toccati dalle politiche urbanistiche, alle strategie per la difesa dell'Ospedale di Pinerolo e dei servizi, dalle scelte in merito al futuro della scuola di cavalleria e del Polo culturale alle alleanze politiche. Poi un serrato testa a testa ad alta tensione sulla questione del conflitto di interessi svicerato in ogni suo aspetto.

Il video dell'incontro è disponibile sul canale youtube Eco del Chisone Eco Mese.

venerdì 4 marzo 2016

Salviamo quel che resta della bellezza di Monte Oliveto! Firma anche Tu!

Sentinelle del territorio: DIFENDIAMO QUEL CHE RESTA DELLA BELLEZZA DI MONTE OLIVETO! 
LA REGIONE PIEMONTE HA BOCCIATO LE RICHIESTE di EDIFICARE NELL'AREA DI MONTE OLIVETO MA L'AMMINISTRAZIONE VORREBBE OPPORSI A QUELLA DECISIONE. 
                A CHI GIOVA CANCELLARE LA BELLEZZA DI MONTE OLIVETO?
l'area verde ai piedi di Monte Oliveto sarebbe distrutta dalle nuove costruzioni
Anche il Consiglio di Stato lo  ha ribadito (sentenza n. 2222- 29 aprile 2014) : "il paesaggio è bene primario e assolutoIl paesaggio rappresenta un interesse prevalente rispetto a qualunque altro interesse, pubblico o privato, e, quindi, deve essere anteposto alle esigenze urbanistico-edilizie". 
Ma il significato di "Paesaggio", è bene ricordarlo, non si limita al concetto meramente estetico di “bellezza naturale": "(...) il Paesaggio è l'insieme dei valori inerenti il territorio” concernenti l’ambiente, l’eco-sistema ed i beni culturali, i valori che fondano l’identità stessa della nazione....e di una comunità! (aggiungiamo noi)

SALVIAMO MONTE OLIVETO

Chiediamo di aderire alla raccolta firme che si svolge ogni sabato sotto i Portici Nuovi e in Piazza Facta


LA REGIONE PIEMONTE HA BOCCIATO LE RICHIESTE di EDIFICARE NELL'AREA DI MONTE OLIVETO
La Regione Piemonte ha inserito nel Piano Paesaggistico Regionale (PPR) la dichiarazione di “notevole interesse pubblico” della Collina di Pinerolo decretando di fatto la bocciatura delle richieste di edificare. Il  , dove il vigente PRGC prevede un’ampia possibilità edificatoria su un’area denominata CP7 di mq. 32.646. Complessivamente si intenderebbe costruire 11.084 mq “vendibili”di edilizia residenziale (120 – 130 alloggi) e 3207 mq di autorimesse (circa 200 unità), costruzioni per altro assolutamente non necessarie alla luce della attuale situazione economica e della dinamica demografica: troppe case sono oramai sfitte o invendute e la popolazione pinerolese è oramai stabile da decenni.


MA IL COMUNE DI PINEROLO SI OPPONE ALLA REGIONE
Gli organi di stampa hanno riportato la notizia che l’attuale Amministrazione Comunale intende opporsi alla dichiarazione della Regione Piemonte che decreta il pubblico interesse dell'area cosiddetta CP/ ( l'area di Monte Oliveto)  con osservazioni che -ancora una volta- vorrebbero invece consentire la cementificazione della pre-collina di Pinerolo. 


NON VOGLIAMO ALTRE COSTRUZIONI
Il Comitato spontaneo per la salvaguardia di Monte Oliveto già nel 2011 aveva raccolto un migliaio di firme per lo stralcio della zona CP7 dal PRGC. In seguito i costruttori riuscirono, con ricorso al TAR, ad evitare quello stralcio e nel 2012 l’attuale Amministrazione riconfermata la possibilità di costruire. Il Forum delle associazioni, richiamata la dichiarazione di notevole interesse pubblico della Collina di Pinerolo contenuta nel Piano Paesaggistico Regionale (PPR), promuove una raccolta di firme con la richiesta all’Amministrazione Comunale di adottare le disposizioni contenute nel Piano Paesaggistico Regionale, stralciando così la zona CP7 dal vigente PRGC, e impedendo definitivamente la possibilità di edificare nell'area di Monte Oliveto 
Forum delle associazioni pinerolesi composto da:
Osservatorio0121
Salviamo il Paesaggio
Italia Nostra
CESMAP
 Legambiente
 Libera – presidio "Rita Atria" Pinerolo
TAC 
Centro studi Silvio Pellico. 

giovedì 18 settembre 2014

Pensieri e Osservazioni alla Variante "Portici Blu"

Ancora una volta ci pare necessario ricordarlo: "Sentinelle del territorio, ci interessiamo dell'urbanistica del nostro territorio perchè  proprio l’urbanistica - intesa come la gestione del territorio e definizione dei gradi di tutela che a questo si riservano- può rappresentare un indicatore utile ad individuare gli scopi, gli indirizzi,  il “progetto generale” che guida e determina il carattere di una amministrazione locale". 
Pinerolo - area dei "Portici blu "  
Come abbiamo anticipato a inizio settimana, sono state presentate le Osservazioni alla deliberazione del Consiglio Comunale di Pinerolo n. 33 del 29 luglio 2014 ( qui il testo integrale), riguardante la "valorizzazione" ( che significa "vendita"!) dell'area dei cosiddetti " Portici blu" di Pinerolo.
Vogliamo ritornare sul tema invitando a riflettere su considerazioni  che vanno al di là delle pur necessarie questioni tecniche, giuridiche e legislative della materia urbanistica,  ma che muovono invece da quanto abbiamo imparato da due nostri concittadini: il sen. Elvio Fassone e il sostituto procuratore dott. Ciro Santoriello. 



Il sen. Elvio Fassone, già valente magistrato, in occasione un incontro-riflessione dello scorso dicembre 2013 con gli studenti del Liceo "M. Curie" di Pinerolo, ci ha ricordato come il cammino della democrazia altro non è stato se non il lungo, faticoso, drammatico, ancora in parte incompiuto, tentativo di cambiare il detentore del Potere: dal "re", dal potente di turno, al Popolo!
Non solo ma "regola prima" di uno stato democratico è che "jus" deve coincidere con "justium": quel che "è comandato" (la regola che si vuol far diventare "legge") deve tendere a coincidere -necessariamente - con ciò che è "giusto" per il bene della comunità

Nell'ambito di quegli incontri il sostituto procuratore della repubblica dott. Ciro Santoriello continuava la riflessione sul tema della "Legalità", tema e aspetto fondamentale per la storia e il futuro del nostro Paese, offrendoci una sintesi rappresentativa del ragionamento iniziato dal sen. Fassone: la Legalità, la Legge, da sola non bastaOccorre che le regole-leggi emanate siano ispirate a principi di Giustizia, perchè il Principio ha una "eccedenza deontologica" rispetto alla regola: "il Principio contiene doveri ( regole) morali assolute!  la Regola è un Sogno!...quando, e "se", si ispira ad un Principio.  

Elvio Fassone e Ciro Santoriello sottolinearono in quegli incontri il richiamo obbligatorio ai principi fondamentali della Costituzione Italiana: la "regola delle regole", la bilancia "ideale" su cui pesare il grado di Giustizia contenuto in una "regola" che  diviene "legge".  
E allora, quanti di quei Principi (Sogni!) contenuti nella Costituzione siamo riusciti a trasformare in realtà, nonostante la mole di leggi che quotidianamente vengono emanate ? Quanta Giustizia vi è in quello che diviene "Legalità"?
Dov'è il Sogno? Dov'è, qual'è, il Progetto offerto al nostro Paese, alle nostre comunità? 
Abbiamo reso concreto il "sogno-aspirazione" del Lavoro ( vero" onesto e dignitoso!) come fondamento della dignità degli individui e delle comunità? Abbiamo costruito una Legge uguale per tutti? Abbiamo  riconosciuto "il premio" ai più capaci e ai più meritevoli,? Abbiamo saputo difendere il Paesaggio?
Oggi sentiamo parlare di decreti che dovrebbero rilanciare l'economia del paese puntando sul "rilancio dell'edilizia", sulla "valorizzazione" dei beni comuni. Salvatore Settis, fra gli altri, sottolinea da tempo la  continuità di intenti inquietante che, sul tema, pare guidare "governi e governanti" degli ultimi decenni: "Questa cieca, suicida devastazione dello spazio in cui viviamo, la «progressiva trasformazione delle pianure e delle coste italiane in un'unica immensa periferia», non avverrebbe impunemente se vi fosse fra i cittadini «una chiara percezione del valore della risorsa e dell'irreversibilità del suo consumo».Salvatore Settis, Paesaggio Costituzione cemento
Sulla scorta dei  pensieri dai quali siamo partiti, pensieri "fuori luogo, invitiamo a riflettere su alcune questioni "politiche" poste nel documento Osservazioni e di cui anticipiamo la conclusione: "(...) Il territorio, le città e le risorse naturali che consentono la vita associata sono beni comuni non negoziabiliLe istituzioni pubbliche, attraverso le forme della partecipazione attiva della popolazione, ne sono i custodi e i garanti nel quadro delle specifiche competenze".  
Abbiamo imparato che è necessario provare a rispondere ad un quesito fondamentale: quanto di ciò che è reso "legale" è in realtà "giusto"?


Condiderazione iniziale
In un’economia di mercato gli edifici vengono costruiti per essere venduti! 
(...) ignorando totalmente i più elementari fondamenti della pianificazione urbanistica, la delibera sui “portici Blu” non fa certo riferimento a una “domanda abitativa da soddisfare” ma definisce -a priori- una ulteriore “offerta edilizia” rappresentata dai molti nuovi vani previsti. Nella realtà, a Pinerolo come altrove, non esiste affatto una richiesta di ulteriori costruzioni, stante la sovrapproduzione edilizia degli anni passati e il grande numero di alloggi vuoti posti in vendita o in affitto, spesso vanamente, dai proprietari. Non solo: a ulteriore conferma di quanto detto, numerose sono concessioni edilizie già approvate ma non ritirate dai proponenti. 
Soltanto un segmento della domanda di abitazione non trova soddisfazione, un segmento di mercato che la crisi che attraversiamo rende piuttosto consistente e in continua crescita: la richiesta di edilizia economico-popolare, abitazioni di costo contenuto o con affitti calmierati, categoria di abitazioni che tuttavia non sembra rientrare nelle intenzioni dell’Amministrazione a riguardo dell’area in questione.
Anche il procedimento seguito per arrivare a quantificare il presunto valore dell’area dei cosiddetti “Portici Blu” è del tutto inverso a quanto avviene nell’ordinaria gestione del territorio. (...) capovolgendo il procedimento, si fissano “a priori” le caratteristiche degli edifici dai quali “poi” scaturirà la tabella. Il motivo di questo strano modo di operare è del tutto evidente: si vuole arrivare a una cifra notevole da porre in Bilancio e, in conseguenza di quella, sono ipotizzate le caratteristiche dei “nuovi grattacieli”. Scriviamo “grattacieli” -sia pure commisurati “al metro pinerolese”- perché solo con edifici di elevata altezza si può raggiungere la prefissata rendita fondiaria. Un “modus operandi” capace di suscitare l’invidia di qualsiasi immobiliarista! …
La scelta (per altro obbligata dall’elevato costo di ciascun vano) di destinare una consistente parte degli edifici a uffici e servizi sembra poi andare in direzione contraria a quella consolidatasi negli ultimi anni: l’attuale tendenza, assai evidente in Pinerolo, è infatti quella di trasferire servizi e uffici in periferia, laddove minori sono i costi di gestione e più facile risulta anche trovare-offrire parcheggio agli utenti-clienti.
Da quanto sopra esposto, appare improbabile il coinvolgimento di uno o più operatori capaci di impegnare nell’impresa le risorse economiche necessarie. La crisi di liquidità di cui soffre il mercato (almeno per quel che riguarda il denaro “pulito”) è tale da scoraggiare qualsiasi imprenditore capace di valutare il rapporto costi-benefici: benefici incerti, costi sicuramente assai elevati e aleatori, almeno in parte, anche in virtù delle diverse problematicità che l’area presenta. Allora perché affrontare gli oneri di una variante ( oneri rilevanti a carico della comunità anche a causa dell’affidamento del progetto ad un professionista esterno) se questa difficilmente potrà trovare attuazione?
Perchè compromettere per sempre il carattere di "bene comune" di una piazza (rendendola edificabile) pur sapendo che il progetto ipotizzato difficilmente verrà attuato?
Infine, ci preme una considerazione di carattere “macroeconomico”. Le cosiddette “politiche della casa” prevalenti (da sempre) in Italia, hanno prodotto in verità effetti deleteri. Esaurito il loro ruolo storico nella fase di ricostruzione del dopo-guerra e nella loro funzione anticiclica durante il “miracolo economico”, hanno finito con l’ingenerare processi di sovrapproduzione del patrimonio edilizio. Si è costruito tanto, troppo rispetto ai bisogni reali. Bisogni che spesso sono stati quantificati neppure correttamente: si vedano, ad esempio, le previsioni del tutto errate del Piano Regolatore della Città di Pinerolo. Rendita fondiaria, tassi di profitti altissimi per i costruttori e rimunerazione di un capitale finanziario che difficilmente trovava altre forme d’impiego, per molti anni l’hanno fatta da padroni senza che le Istituzioni riuscissero a frenare “la colata di cemento” che si è conseguentemente abbattuta sul nostro Paese. Ma le istituzioni hanno mai voluto frenare quella colata di cemento, causa di tanti dissesti idrogeologici e della devastazione di tanta parte del territorio italiano? La domanda è  evidentemente retorica.
Gli effetti di quella politica sono stati anche altri. Alla devastazione del territorio si è aggiunto un massiccio trasferimento di risorse: dal reddito “da lavoro” e dal “risparmio” delle famiglie verso la rendita speculativa. Spinti all’acquisto della casa, all’investimento nel “mattone”, in molti –e soprattutto i proprietari delle abitazioni di minor pregio- oggi si ritrovano con un bene-casa il cui valore è assai inferiore di quanto era stato pagato (o che continua a essere pagato tramite i ratei dei mutui). (...) Promuovere nuove costruzioni, tutt’altro che necessarie in un mercato stagnante e con una offerta nettamente prevalente sulla domanda, a nostro parere significa perpetuare una politica irresponsabile e che, proprio alla luce di quanto esposto, appare cinica e affatto rispondente ai bisogni delle fasce più deboli della comunità, coloro che -più degli altri- avrebbero invece necessità di una politica accorta e lungimirante.

 Infine, un estratto della parte  conclusiva del documento Osservazioni:
Conclusioni
"(...) La variante dei «Portici blu» non risponde in alcun modo al problema che si è evidenziato, l’emergenza abitativa, e che riguarda sostanzialmente il diritto dei cittadini ad avere condizioni di vita dignitose e la conseguente possibilità  di accedere al bene-casa.
"(...) La “trasformazione” della piazzetta dei Portici Blu in edifici residenziali e commerciali contraddice il diritto ai servizi collettivi sempre affermato come centrale nella politica amministrativa della città. I cittadini verrebbero infatti (de)privati di uno di quei beni comuni che costituiscono elementi di qualità della vita associata. 
" (...) Il territorio, le città e le risorse naturali che consentono la vita associata sono beni comuni non negoziabili. Le istituzioni pubbliche, attraverso le forme della partecipazione attiva della popolazione, ne sono i custodi e i garanti nel quadro delle specifiche competenze".