Pino Masciari, imprenditore calabrese, testimone di Giustizia , cittadino onorario anche di Pinerolo, lo scorso 15 ottobre 2022 ha ricevuto dalla Prefettura di Torino la comunicazione che la sua scorta sarebbe stata revocata. Una notizia del tutto inaspettata e che -di fatto- fa precipitare la vita di Pino Masciari e della sua famiglia in una grave incertezza perché, senza scorta, quelle vite vengono esposte nuovamente al pericolo di una possibile ritorsione mafiosa.
Ad oggi, numerose le prese di posizione a favore dell'imprenditore calabrese, testimone di Giustizia: appelli sono stati presentati da amministrazioni locali ed esponenti politici di vari schieramenti; interrogazioni sulla vicenda sono state presentate sia alla Camera che al Senato. Ma, alle tante manifestazioni di solidarietà e vicinanza, sinora ha fatto da contraltare il silenzio delle Istituzioni che dovrebbero pronunciarsi su quanto accaduto.
Una promessa di impegno da parte della comunità
Come gruppo "Associazione Rita Atria Pinerolo"
abbiamo atteso una presa di posizione anche da parte dell'amministrazione pinerolese a sostegno della vita di un nostro concittadino e della sua famiglia; nostro concittadino
che, fra i pochi in Italia, ha denunciato la ‘ndrangheta e le sue collusioni sinanco col mondo delle istituzioni e della politica. Abbiamo sempre pensato che il conferimento della cittadinanza onoraria ad un testimone di Giustizia quale Pino Masciari costituisse anzitutto un impegno assunto da parte delle stesse comunità: rendere riconoscibili, e riconosciuti dalle comunità, i principi incarnati dalla storia di Pino Masciari; ovvero, la necessità di mettere in atto pratiche e politiche concrete volte a impedire le condizioni che favoriscono l'infiltrazione e la presenza delle organizzazioni mafiose nel tessuto sociale, economico e produttivo, di una comunità. Ricordiamo che il primo baluardo contro le mafie è considerato la nostra stessa Carta Costituzionale. A nostro parere, proprio nei suoi Principi Fondamentali si ritrovano gli stimoli e le indicazioni a cui debbono fare riferimento comunità e amministrazioni che vogliano impegnarsi responsabilmente contro le mafie ( e contro il pensiero mafioso): la difesa della dignità dell’uomo, il diritto al lavoro, allo studio, alla salute; la difesa del territorio-paesaggio, della sua memoria e della sua cultura; la trasparenza amministrativa e la partecipazione della comunità all'elaborazione di politiche lungimiranti, eque e sostenibili; i diritti riconosciuti a coloro che sono in difficoltà, agli stranieri, ai migranti.
Facile comprendere quanto sia lungo il cammino ancora da compiere per costruire “anticorpi” efficaci che pongano le comunità al riparo dalle lusinghe devastanti delle mafie.
A questo ci richiama la storia di Pino Masciari, imprenditore calabrese, testimone di Giustizia, anche cittadino di Pinerolo.
Il comunicato diramato dalla Amministrazione della Città di Pinerolo in data 05.12.2022 :
l’amministrazione
del comune di pinerolo chiede il mantenimento della
scorta a Giuseppe (detto Pino) Masciari
Premesso che:
●
Pino Masciari è un imprenditore calabrese che, a seguito di
pressioni, estorsioni e minacce subiti, dal 1994 iniziò a denunciare i fatti di
mafia di cui era stato testimone
●
A seguito di tali
denunce, dopo essere stato oggetto di attentati e concrete minacce di morte,
nel 1997 fu sottoposto al programma di protezione per i testimoni
●
Nel 2004 è stato revocato
il programma speciale di protezione
●
Pino Masciari è cittadino
onorario di moltissime Città e comuni italiani
Tenuto conto che:
●
Avverso la revoca del
programma di protezione Pino Masciari fece ricorso al TAR del Lazio il
quale, nel 2009, gli diede ragione sancendo l’inalienabilità del diritto alla
sicurezza, l’impossibilità di sistemi di protezione o programmi a scadenza
temporale predeterminata e ordinando al Ministero di attuare le delibere su
sicurezza, reinserimento sociale, lavorativo, risarcimento dei danni
●
Successivamente a tale
sentenza continuò ad essere oggetto di intimidazioni da parte della
'ndrangheta, nonostante il programma di protezione
●
Nel 2010 ha concordato
col Ministero dell'Interno l'interruzione del programma di protezione speciale,
pur continuando a vivere sotto scorta
Considerato che:
●
Il 15 ottobre 2022
(con comunicazione n. 353/4/OPS), il Ministero dell'Interno ha dato avvio al
procedimento finalizzato alla revoca del dispositivo tutorio per sé e
per la sua famiglia
●
Pino Masciari attualmente
vive in Piemonte, territorio in cui, oramai, la 'ndrangheta è radicata da tempo
(come dimostrano le sentenze Albachiara, Minotauro, Platinum, ecc.) e quindi
vive in costante pericolo di vita proprio per le denunce da lui avanzate del
sistema mafioso calabrese
●
La scorta rappresenta
quindi un elemento fondamentale per l’incolumità sua e della sua famiglia,
rappresenta inoltre un elemento concreto dello Stato nel contrastare le
attività mafiose e un segnale forte e tangibile di protezione nei confronti di
coloro che si ribellano alle mafie
Valutato che:
●
Il Ministero dell’Interno
ha riconosciuto, e da sempre riconosce, la valenza della testimonianza
del Masciari e la sua peculiarità quale imprenditore in attività al
momento della testimonianza, in difformità dalla quasi totalità degli
imprenditori che decidono di testimoniare solo in seguito alla rovina economica
delle loro attività (Memorie Ministero dell’Interno n. 434/2005 1^ Sez. Ter.
TAR del Lazio)
Visti, quindi, l'enorme
importanza che riveste Pino Masciari nella lotta contro i fenomeni mafiosi - il
Comune di Pinerolo ha dato la cittadinanza onoraria a Pino Masciari con la Delibera
del Consiglio Comunale n. 9 del 26 marzo 2009 - e la sua situazione tangibile
di rischio di morte a seguito delle sua attività di denuncia, l’amministrazione
di Pinerolo è fortemente contraria alla richiesta di privazione di ogni
programma di protezione visto che pongono la vita di Pino Masciari e
della sua famiglia in grave rischio.
Firmatari
Amministrazione Comune di Pinerolo
Chi è Pino Masciari
“Il mio nome è Giuseppe (Pino) Masciari, imprenditore edile, calabrese, nato a Catanzaro nel 1959. Sono stato sottoposto a programma speciale di protezione dal 18 ottobre 1997, insieme a mia moglie (medico odontoiatra) e ai miei due bambini. Dal 2010, fuoriuscito dal Programma Speciale di Protezione, vivo sotto scorta. Ho denunciato la ‘ndrangheta e le sue collusioni con il mondo della politica. La criminalità organizzata ha distrutto le mie imprese di costruzioni edili, bloccandone le attività sia nelle opere racket della ‘ndrangheta. Il sei per cento ai politici e il tre per cento ai mafiosi, ma anche angherie, assunzioni pilotate, forniture di materiali pubbliche che nel settore privato, rallentando le pratiche nella pubblica amministrazione dove essa è infiltrata, intralciando i rapporti con le banche con cui operavo. Non ho accettato le pressioni mafiose dei politici e del racket della ‘ndrangheta. Fummo allontanati dalla nostra terra per l’imminente pericolo di vita in cui ci siamo trovati esposti, insieme alla mia famiglia”.
La scorta revocata
Lo scorso 17 novembre Pino Masciari è stato audito dalla Commissione Legalità del Comune di Torino. In quella occasione, oltre a chiedere conto delle motivazioni che hanno portato alla revoca della tutela di cui sinora ha avuto dirittto, Pino Masciari ha consegnato simbolicamente il suo testamento: "Queste mie parole hanno valore di testamento nel caso in cui dovessi morire. Se qualche sentenza dello Stato rimane inapplicata, quelle della criminalità organizzata prima o poi vengono eseguite e la decisione della revoca è incauta e irragionevole e assume il significato di condanna a morte di un uomo e un padre che ha creduto nello Stato. La nostra vita non può essere trattata come una pratica amministrativa. (...) Ho già consegnato la mia vita allo Stato ma se oggi sono diventato un peso per lo Stato, e devo vivere pensando che possa sempre essere l'ultimo giorno, questa non è vita. Se devo essere l'agnello sacrificale per aver fatto quello che dovremmo fare tutti, allora significa che ho sbagliato e mi auguro che lo Stato ci ripensi".
COMUNICATO STAMPA - AMICI DI PINO MASCIARI - 1 DICEMBRE 2022
La lunga attesa
Gli “Amici di Pino Masciari” chiedono: “È tutto fermo da quarantacinque giorni, dal 15 ottobre, giorno della notifica dell’atto con il quale si comunicava alla famiglia Masciari l’avvio del procedimento volto alla revoca del servizio di scorta. Ci sono stati numerosi appelli delle amministrazioni locali e di politici, in modo del tutto trasversale. Sono state presentate interrogazioni alla Camera e al Senato, sia a risposta scritta che a risposta orale. Eppure il silenzio da chi dovrebbe pronunciarsi si prolunga. Pino Masciari e la sua famiglia hanno diritto ad avere risposte, ad avere il rispetto che è loro dovuto. Crediamo che questo tempo di inutile attesa non sia più umanamente accettabile! Per quanto tempo ancora la famiglia Masciari deve sostare in un limbo di incertezze, tra la vita e la "non vita", dopo già venticinque anni di esilio? Perché tutto questo silenzio?”
Pino Masciari è cittadino onorario di Pinerolo dal 2009
Il 27 Novembre 2008 il Consiglio Comunale di Pinerolo, allora
sindaco Paolo Covato e presidente di
quel Consiglio il compianto Alberto Barbero, pubblicava le dichiarazioni che si
possono leggere di seguito e che avrebbero accompagnato le procedure per
conferimento della cittadinanza onoraria a Pino Masciari, imprenditore
calabrese, testimone di Giustizia. Ci piace riportare una frase di quel
comunicato: “(…)riconoscendo l’elevato valore morale della
sua azione (di Pino Masciari, ndr), del suo sacrificio e dell’esempio civico a
cui non si può essere indifferenti”. Ma già in quel
momento Pino Masciari doveva far fronte a provvedimenti che suscitavano
perplessità, come evidenziato dalla richiesta che lo stesso ConsiglioComunale
di Pinerolo rivolgeva alle autorità competenti:”(…)Il Consiglio Comunale RIVOLGE
appello alla commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno della
criminalità organizzata Mafiosa affinché riesamini la posizione del signor
Masciari in relazione ad un corretto programma di protezione nei confronti
della sua persona e dei suoi familiari(…):
IL CONSIGLIO COMUNALE DI PINEROLO
ESPRIME grande apprezzamento per il coraggio e la determinazione del signor Pino Masciari nel denunciare la criminalità organizzata, le infiltrazioni nelle istituzioni e le collusioni politiche.
RIVOLGE appello alla commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno della criminalità organizzata Mafiosa affinchè riesamini la posizione del signor Masciari in relazione ad un corretto programma di protezione nei confronti della sua persona e dei suoi familiari e si garantisca un corrente indennizzo per i danni da lui subiti in relazione alla libera scelta testimoniale.
RICONOSCENDO l’elevato valore morale della sua azione, del suo sacrificio e dell’esempio civico a cui non si può essere indifferenti.
SI IMPEGNA ad avviare le procedure per il conferimento della cittadinanza onoraria al signor Pino Masciari.
Riunito in seduta straordinaria il Consiglio Comunale di Pinerolo, il 26 marzo 2009 il sindaco di Pinerolo Paolo Covato conferiva la Cittadinanza Onoraria a Pino Masciari, ribadendo le dichiarazioni che avevano accompagnato le procedure per
conferimento della stessa onoreficenza.
#pinomasciari
https://www.pinomasciari.com/diritti-ancora-negati/