Come "sentinelle del territorio, il presidio LIBERA "Rita Atria" Pinerolo torna ad occuparsi di urbanistica. Come abbiamo sempre detto, ci occupiamo di urbanistica, intesa come governo del territorio, poiché a nostro parere: "(...) l'urbanistica può rappresentare un indicatore utile ad individuare gli scopi, gli indirizzi, il “progetto generale” che guida e determina il carattere di una amministrazione locale". Per questo consideriamo "(...) la tutela del “territorio” come parte di una educazione alla legalità per una comunità che si dota di anticorpi contro l’infiltrazione della criminalità organizzata(...)".
A due anni dal suo insediamento, l’attuale amministrazione pinerolese si accinge a conferire l’incarico per una “Variante Generale” che auspichiamo ponga rimedio all'ancora vigente Piano Regolatore -superato e sovradimensionato- e alla cosiddetta “Variante Ponte” che, approvata dalla precedente amministrazione, aveva introdotto altre discutibili azioni. Osservazioni tecniche alle Linee Guida di indirizzo della Variante sono state già presentate dalle associazioni “ambientaliste”.La nostra riflessione si incentra invece su aspetti di natura più culturale e sociale insieme, prendendo le mosse da un’area di notevole estensione, pure circoscritta ma la cui importanza non è certo “circoscrivibile”: l’area TURK. Ricordiamo che l’attuale piano regolatore consente di edificare in quell'area ben 869 vani residenziali e superfici commerciali e che la “Variante Ponte” prima citata, al fine di agevolare l'edificazione in quella area, aveva reso possibile anche la demolizione dello storico edificio “follone”, “il TURK”.
Ci siamo chiesti se quanto previsto sull’area TURK dalla normativa urbanistica vigente si inserisca davvero in una visione organica e strategica per la città, rispondendo alle reali esigenze della comunità.
Ringraziamo il direttore del giornale Vita Diocesana, Patrizio Righero, per aver pubblicato integralmente la nostra riflessione.
Ci siamo chiesti se quanto previsto sull’area TURK dalla normativa urbanistica vigente si inserisca davvero in una visione organica e strategica per la città, rispondendo alle reali esigenze della comunità.
Ringraziamo il direttore del giornale Vita Diocesana, Patrizio Righero, per aver pubblicato integralmente la nostra riflessione.
L'iL'lL'i
L'importanza dell'area è confermata anche dalle suddette Linee Guida che la individuano come
area sicuramente strategica per la città. Poiché la definizione architettonica del progetto
riferito all'area TURK è stata affidata alla “regia pubblica”, auspichiamo
si concretizzi un progetto nel quale risulti evidente l'aspetto della “pubblica
l'utilità”. In attesa di valutare il progetto elaborato, e di cui ancora
non si ha notizia, ci siamo chiesti se quanto previsto sull’area TURK
dalla normativa urbanistica vigente si inserisca davvero in una visione
organica e strategica per la città, rispondendo alle reali esigenze della
comunità.
l'area TURK |
l'articolo sul quotidiano "Cronaca qui" |
AREA TURK: “A chi giova una sua edificazione in chiave
“residenziale”?
Giova
alla città?
Primo atto necessario alla edificazione nell'area pare
essere la demolizione, totale o parziale, dell’edificio ex-merlettificio
TURK. La città di Pinerolo
perderebbe così un altro dei suoi edifici-simbolo, monumenti lasciati diventare ruderi. Pare una triste
consuetudine: a cavallo del 1960, gli amministratori dell’epoca
decidevano l'abbattimento della fortificazione-caserma che definiva
l’attuale Piazza Cavour, opera di Sébastien Le Prestre di Vauban, architetto di
Luigi XIV, il “Re Sole”. Con la scusa di “un solaio pericolante” e del
“degrado sociale” causato dalle povere genti che vi trovavano dimora, veniva
cancellato una delle strutture militari del Vauban e di cui Pinerolo
avrebbe potuto invece menar vanto poichè quegli edifici sono oggi considerati
addirittura “patrimonio dell’Umanità”, tutelati dall’Unesco. La
“storia” si ripeterà col TURK?
Lungi dal pensare che la situazione debba essere
lasciata “così com'è”, nell'incontro pubblico svoltosi lo scorso 19 gennaio
2018, “TURK. La grande occasione”, erano stati presentati esempi
virtuosi, ristrutturazioni di edifici simili i quali ripensati, vivificati,
reintegrati in ambiti urbanistici che privilegiano la qualità
architettonica-urbanistica, hanno offerto alle comunità stimoli e occasioni
per originali e coerenti visioni di “identità”, di sviluppo etico, equo,
sostenibile.
Giova ai pinerolesi?
Per rispondere a questa domanda, invitiamo a
riflettere su alcuni punti:
a) la costruzione di centinaia di nuovi alloggi
nell’area “Turk”, svaluterà
inevitabilmente il valore degli edifici esistenti, spesso frutto dei risparmi di una intera vita
lavorativa, e disincentiverà anche la ristrutturazione del patrimonio
edilizio esistente che, di conseguenza, perderà ulteriormente di valore.
b) aggiungere numerosi nuovi alloggi in una zona priva di una strada alternativa che adegui
la viabilità della zona ai numerosi nuovi residenti (nelle linee guida si pensa
sia sufficiente prolungare Corso Piave) creerà forti problemi in
Corso Piave: dapprima il via-vai dei camion necessari per le demolizioni
necessarie e per edificare i nuovi condomini; dopodiché, il traffico dei nuovi
residenti. Problemi di viabilità che saranno certo acuiti dal
decongestionamento di Corso Torino, previsto nelle stesse linee guida.
c) a farci
dubitare della necessità di nuova edilizia residenziale, ricordiamo che a
Pinerolo vi sono già 2000 unità abitative sfitte / inutilizzate e che da decenni gli abitanti oscillano intorno alle
36.000 unità.
d) già ora nella città vi sono problemi causati
dalle cosiddette “polveri sottili”; problemi
forse sottovalutati e non adeguatamente posti alla conoscenza della comunità ma
che incidono concretamente sulla salute dei cittadini. L'aumento di traffico
causato dalle nuove residenze non farà che aggravare la situazione. Chi se
ne farà carico? Eppure, lo ricordiamo, l'amministrazione delle città ha fra i
primi compiti proprio la tutela della salute della comunità.
E' coerente con il programma presentato
dall'amministrazione e votato da tanti pinerolesi?
Nel programma del Movimento 5 Stelle pinerolese, fra
altre cose, così si leggeva: “A Pinerolo non servono più nuovi condomini
nei suoi campi(...) occorre invertire la tendenza urbanistica
alla dismissione di aree industriali per trasformarle in residenziale o
commerciale e agevolarne piuttosto la riqualificazione
polifunzionale, incentivando l’insediarsi anche di nuove attività
manifatturiere e artigianali compatibili con la residenza (...)individuazione
di aree agricole pubbliche e private da assegnare a gruppi di sviluppo territoriale
seguiti dal comune, creati per giovani e disoccupati, per la produzione di
prodotti agricoli autoctoni.”. Da questo altre domande:
a) come si
conciliano quei principi condivisibili con quanto si sta decidendo sull'area
del TURK nella quale, lo ricordiamo, è presente anche un prato di 10.000 mq
di superficie? Cosa diventerà quel prato?
b) poiché a
Pinerolo c'è carenza di lavoro, non certo di alloggi, perché non cercare di
rendere nuovamente produttivi gli edifici esistenti, fra questi proprio il TURK, mettendo in atto politiche e agevolazioni che
favoriscano nuovi insediamenti? Ad
esempio, riconoscendo sgravi fiscali azzerando per alcuni anni IMU, TARI, TASI
per locatore e locatari; riconfermando e incentivando le convenzioni con ACEA ,
già disponibile a fornire energia a prezzo di costo alle aziende che si
insediassero nel nostro territorio.
c) più volte
lo stesso sindaco Salvai ha menzionato le segnalazioni dell'ASL riferite
alle problematiche derivanti da coloro che trovano alloggio e riparo nell’area
del Turk. Premesso che le “problematiche igienico-sociali” ritornano spesso
nelle vicende urbanistiche a giustificare sventramenti, demolizioni,
speculazioni edilizie, il problema non lo si risolverà di certo
allontanando “il problema” stesso, i “senza-tetto”, dall'area TURK. Molto più
“strategico” e utile alla città sarebbe a nostro parere mettere in atto
politiche che, incentivando l'utilizzo del patrimonio edilizio esistente di più
basso valore commerciale, reperiscano alloggi da destinare proprio alle fasce
sociali più in difficoltà.
Giova ai proprietari dell'area TURK?
a) poiché a
Pinerolo ci sono circa 2000 unità abitative sfitte /inutilizzate, è conveniente
esercitare proprio adesso il diritto edificatorio consentito sull'area TURK,
necessitando investimenti davvero cospicui?
b) gli
attuali imprenditori-cittadini pinerolesi proprietari dell'area sono davvero
consci di rischiare ingenti somme di denaro, stante il perdurare di una
crisi strutturale che ha mutato sostanzialmente le caratteristiche del
mercato immobiliare e dell'investimento “nel mattone”?
Presidio
LIBERA “Rita Atria” Pinerolo