Sentinelle del territorio: "Conseguenze e interrogativi sulle trasformazioni del territorio a Pinerolo".
Fonte: Il Forum "Salviamo il Pesaggio" di Pinerolo e del Pinerolese nel suo blog "Osservatorio 0121"
L'articolo che riportiamo interessa precisamente il presidio Libera "Rita Atria" Pinerolo, perchè quanto si propone il forum "Salviamo il paesaggio" può costituire un tassello di conoscenza e competenza importante nell'ambito di quell'Osservatorio della Legalità e della Giustizia di cui abbiamo parlato nelle settimane scorse: .http://liberapinerolo.blogspot.it/2012/04/esiste-la-societa-civile-sappiamo.html
"Le trasformazioni del territorio e il modo di gestirle (a Pinerolo e non solo) ci lasciano molto perplessi. Il “cemento” ha divorato ( e continua a divorare) terreni attorno alla città. Una sovraproduzione che ha sprecato risorse senza, per altro, risolvere il problema di chi non possiede i mezzi finanziari per accedere alla “merce casa”. A decidere dove costruire è l’interesse privato ( sia pur legittimato dall’inserimento delle aree all’interno del Piano regolatore). Certo, il Comune incassa denaro che la legge permette, in parte, di utilizzare per il proprio funzionamento, ma infrastrutture ed urbanizzazione comportano costi … e non c’è dubbio: il futuro presenterà il conto.
Problemi, veramente, ce ne sono già adesso.Ogni piovasco un po’ intenso ( e sono sempre più frequenti per cause di cui l’uomo non è incolpevole ) fa danni considerevoli. Sottopasso allagato, cantine allagate ( chiedete a quelli di Via Martiri …). La capacità di assorbimento di un terreno agricolo è venti volte quella di un terreno asfaltato.
Problemi, veramente, ce ne sono già adesso.Ogni piovasco un po’ intenso ( e sono sempre più frequenti per cause di cui l’uomo non è incolpevole ) fa danni considerevoli. Sottopasso allagato, cantine allagate ( chiedete a quelli di Via Martiri …). La capacità di assorbimento di un terreno agricolo è venti volte quella di un terreno asfaltato.
Non c’è da stupirsi che le fognature, per la quantità d’acqua che si riversa in esse, entrino in crisi con una frequenza ben più alta di quella messa in conto nella fase di progetto. Un attento studio del territorio può dare preziose indicazioni sul da farsi. Anche in questo si può mettere a frutto l’esperienza di chi la città la abita. E’ vero che Pinerolo si sta dotando di un Piano di Assetto Idrogeologico (PAI) che costituisce, anche, una sorta di mappatura delle zone a rischio. Un documento tecnico ( per affrontare un problema che è, anche, politico) che ci lascia dubbi per la discrezionalità delle scelte. Abbiamo notato, esaminando le mappe riportate sul sito del Comune che alcune zone classificate come III ( quelle a maggior rischio) sono destinate ad essere edificate. La CP7 ( … la solita CP7) e la CE6.3 ad esempio.
E’ proprio necessario andare a costruire in zone non sicure?
Ma la cosa più strana (e su questo gradiremmo spiegazioni) è che queste aree, completamente prive di costruzioni, sono state classificate come edificate. Seguendo la legenda sono zone “III b “ invece che ”III a”. La cosa non è indifferente visto che, a seguito di opportuni interventi, le zone “ III b” possono continuare ad essere edificate mentre per, le “ III a” questa opportunità è esclusa dalle norme.
Una svista? una nostra interpretazione errata? Può darsi anche se, diceva Giulio Andreotti, “ a pensare male si fa peccato ma, spesso, ci si azzecca”.
Osservatorio 0121
Forum “Salviamo il Paesaggio” di Pinerolo
Ecco cosa si propone il Blog http://www.osservatorio0121.it/
Il paesaggio, i beni culturali, il territorio rappresentano per Pinerolo e il suo intorno una vera emergenza. Nel tempo si è consolidato un blocco d’interessi, che ruota intorno all’edilizia che condiziona pesantemente il futuro della nostra zona e della città.
Di qui l’idea di costituire un gruppo di documentazione sulle trasformazioni territoriali allo scopo di realizzare sulla base della molta documentazione che già esiste, una mappa aggiornata degli scempi, degli interventi di “mostrificazioine” e di cambiamento irreversibile della distinazione d’uso del suolo, che si sono fatti negli anni.
Uno degli obiettivo dell’Osservatoro potrebbe essere anche quello di una azione di carattere preventivo: tenere sotto controllo il territorio prima che gli interventi siano realizzati, anzi, prima che siano decisi.
Ciò richiede la capacità tecnico-disciplinare e una capacità militante di filtrare anzitempo tutte le decisioni dei Consigli comunali, provinciale e regionale. Strumento dell’Osservatorio è il blog utile per divulgare i risultati delle ricerche. Il gruppo è aperto alla partecipazione di tutti gli interessati a queste problematiche.
Per contattare il gruppo scrivere una mail a: contatto@osservatorio0121.it