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mercoledì 8 dicembre 2021

Associazione "Rita Atria" Pinerolo: "Una sentinella per il paesaggio e per l'ambiente"

Ringraziamo Vita Diocesana, ed il suo direttore Patrizio Righero, per averci invitato ad una riflessione su vari temi,  a partire dall'impegno della nostra associazione  nel contrasto culturale a mafie e "pensiero mafioso" (cercare di ottenere quel che non ci meritiamo). Pur non trattando direttamente di queste ultime entità, è evidenza storica il loro stretto legame con i temi dell'intervista che riportiamo: indipendenza dell'impegno associativo da forze politiche-partitiche; difesa del patrimonio paesaggistico-storico-urbanistico dallo scempio della speculazione edilizia e dall'impoverimento culturale delle comunità; la necessità di politiche coraggiose e sostenibili, necessarie a fronteggiare la crisi epocale che stiamo attraversando: una crisi che pare l'ultimo egoistico atto di un capitalismo e di una "cultura predatoria" a danno  dell'Ambiente, delle comunità e delle classi sociali più deboli. Inquietanti le similitudini con l'azione di mafie e del "pensiero mafioso" (pensiero che può albergare anche in coloro che non potrebbero essere definiti "propriamente mafiosi")!
A distanza di dieci anni dalla formazione del nostro gruppo, ancora piu fondato e necessario appare quindi  l'impegno che ci eravamo allora prefissato (puoi leggere qui): "(...) ci è parso necessaria la presenza -anche nel pinerolese- di un osservatorio che si ponga il compito di monitorare e analizzare i fenomeni presenti sul territorio. Azione che deve avvenire anche nei confronti delle amministrazioni, affinché dichiarazioni di principio e proclamazioni di intenti sul tema della Legalità e sulla necessità di una reale trasparenza nelle scelte della amministrazione della res-pubblica, il bene comune, non siano mere intenzioni verbali e principi enunciativi ma assumano concretezza e attuazione reale. Diventare ed essere “sentinelle del territorio”.

                                                    Pinerolo merita amore!


"Una sentinella per il paesaggio e per l'ambiente"

1.  Iniziamo con Rita Atria. Da presidio di Libera ad associazione "indipendente". Che cosa è successo? È cambiato lo spirito del gruppo? Quali sono gli obiettivi principali? 

Si è  trattato di una vicenda travagliata che ha raggiunto il suo acme allorquando il nostro gruppo ha espresso  ferme riserve  nei confronti di episodi e situazioni nelle quali, da altre parti, pareva accettabile-accettato il collegamento di LIBERA Piemonte con un partito politico. Riteniamo che una associazione che si proclama apartitica debba -per l'appunto- essere e mostrarsi “libera" da legami che rischiano di limitare lindipendenza della sua voce. Per quanto riguarda la nostra attività,  nulla è  cambiato nell'intento  che ci eravamo posti: provare ad essere “ sentinelle  del territorio” attraverso un attività di contrasto culturale a mafie e pensiero mafioso(cercare di ottenere quel che non ci meritiamo), pensiero che può albergare in ciascuno di noi a conferma della frase scritta da Rita Atria allindomani dell'uccisione di Paolo Borsellino:()  La mafia siamo noi e il nostro modo sbagliato di comportarci.


2. Tra le vostre attenzioni c'è sempre stata quella al paesaggio e alla sua bellezza. Quale valutazione date dell'operato dell'amministrazione di Pinerolo in questo senso?

I padri costituenti insegnano che la Bellezza dell’Italia, la tutela del suo patrimonio paesaggistico, storico e artistico, costituiscono il fondamento dei valori etici e morali della Repubblica (art.9 della Costituzione Italiana). Per quanto riguarda l’attuale amministrazione, duole rilevare come una delle bandiere del M5S - lo stop al consumo del territorio- sia stata ammainata con la “Variante 3R” al PRGC: una Variante che lascia praticamente intatti gli indici di cubatura senza far tesoro di esperienze “ coraggiose”, ad esempio quelle delle sindache  Matilde Casa e Isabella Conti, le quali hanno dimostrato essere possibile far ritornare “agricoli”  terreni “edificabili”. A Pinerolo, ove si stimano esserci 2000 alloggi sfitti, dove abbiamo quotidiani problemi di traffico, di inquinamento atmosferico invernale, di allagamenti in occasione di forti eventi atmosferici, sarebbe stato logico “copiare” quelle esperienze virtuose agendo  nel rispetto dell’articolo 41 della Costituzione Italiana:L’iniziativa economica privata è libera. Non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale(…)”.

 

3. Veniamo alla questione del Turk. Che cosa è successo dall'incendio ad oggi? Che cosa prevede il Piano Esecutivo Convenzionato tra Comune e proprietà?

Nel 2014 si firmava un protocollo d’intesa tra la giunta dell’allora sindaco Buttiero e la proprietà dell’area Turk. Contestualmente, la ”Variante ponte” promossa dal sindaco concedeva a quell’area inspiegabili privilegi: cubature abnormi e l’assenza del limite in altezza per gli edifici, i quali potevano pertanto superare i canonici 5 piani. Nonostante queste criticità, l’attuale sindaco Salvai ha deciso di “stralciare” l’area dall’ennesima  variante al Piano Regolatore, confermando l’abbattimento dello storico edificio del TURK e l’abnorme edificazione. Esaminando ora il Piano Esecutivo Convenzionato (PEC) presentato si rimane sorpresi anzitutto dalla mancanza di normative stringenti su temi tecnici fondamentali. Inoltre non si offre una soluzione agli inevitabili disagi che provocherà l’enorme cantiere e le centinaia di auto dei nuovi condomini sul già trafficato Corso Piave: si consente infatti l’edificazione della maggior parte degli alloggi SENZA realizzare una strada di accesso alternativa.

 

4. Il M5S dice che non c'è speculazione edilizia perchè «La speculazione edilizia avviene quando il privato acquista un terreno non edificabile che, grazie ad intervento pubblico, diventa edificabile. Con relativo (ed alto) guadagno patrimoniale. L’area in questione è edificabile dagli anni 90». Siete d'accordo?

Una speculazione avviene quando si genera un guadagno tra il costo di acquisto di un bene ed il prezzo di vendita. L’area in questione è edificabile da fine anni ’70, quando il comune rimosse un vincolo a “verde pubblico” gravante sull’area gettando così le basi per una speculazione edilizia. Per contrastare  la “speculazione” sarebbe  quindi sufficiente rimettere il vincolo a “verde pubblico”, con argomentazioni ormai note non solo agli ambientalisti. Infatti quei 12.000 mq di prato + 41.000 mq di bosco contribuiscono non poco alla qualità della vita dei pinerolesi: attenuano il cosiddetto “effetto isola di calore”, la sovratemperatura estiva tipica delle aree urbane ; riducono la concentrazione delle polveri sottili, in aumento a causa dei lunghi periodi di siccità che impediscono il naturale dilavamento da parte della pioggia; limitano gli effetti delle forti precipitazioni, in aumento a causa del “riscaldamento globale”;  abbassano la concentrazione di tutti gli inquinanti atmosferici grazie all’emissione di ossigeno ed al degrado di determinati inquinanti (monossido di carbonio, ozono,ecc.) .

 

5. In quale modo, a vostro avviso, si potrebbe gestire la questione Turk in modo da preservarne la testimonianza architettonica e di rende un servizio alla città?

Il concorso di idee promosso nel 2014 dal circolo pinerolese di Italia Nostra e dagli eredi della famiglia Turk  aveva mostrato soluzioni urbanistiche di qualità che mantenevano e rivitalizzavano l’edificio del Turk, prevedendo contestualmente la creazione di nuovi edifici residenziali. Tuttavia, siccome a Pinerolo non abbiamo bisogno di altri alloggi quanto piuttosto di creare posti di lavoro ,magari a “km zero”, ci permettiamo di offrire una proposta “rivoluzionaria”: rendere nuovamente produttivi gli edifici presenti in quell’area, agevolando al massimo proprietari e potenziali affittuari. Come? Copiando l’esperienza del comune di Pesaro, creando una“no-tax area”: l’ACEA potrebbe fornire energia elettrica e gas a costo industriale, mentre l’adiacente centrale Telecom agevolerebbe la cosiddetta industria 4.0, in forte sinergia con le industrie ed gli istituti tecnici pinerolesi.

6. Allargando il cerchio da Pinerolo a Frossasco. Che cosa comporterebbe a vostro avviso l'avvio del co-inceneritore richiesto da Kastamonu. In che direzione si sta muovendo l'associazione Rita Atria su questo problema?

Il cambiamento climatico, la necessità di de-carbonizzare anche il settore dei trasporti, l’elevatissimo tasso di inquinamento in Pianura Padana, impongono un ritorno ad “economie di prossimità”. Pare  quindi anacronistica la previsione di un impianto colossale come quello di Frossasco, che comporta enormi consumi di gasolio sia per far arrivare da lontano i rifiuti legnosi sia per ridistribuire poi il prodotto finito. Come non bastasse, e nonostante la home-page di Rilegno reciti che “Il 97,1 % delle tonnellate di legno recuperato diventa pannello”, a Frossasco solo il 50 %  del legno recuperato diventerebbe  “pannello” mentre il 25 % verrebbe bruciato in quella che è già la pianura già più inquinata d’Europa(!). Ci pare questa una inaccettabile contraddizione! Auspichiamo invece  una visione politica nuova che privilegi la creazione di piccoli centri di trattamento, con delimitazione de  bacini di raccolta, a tutto vantaggio per l’ambiente e per l’occupazione.

 

lunedì 6 dicembre 2021

Turk: "Osservazioni al Piano Esecutivo Convenzionato"

Giovedi 9 Dicembre ore 21.00 presso il Salone dei Cavalieri di Viale Giolitti, 7/9 Italia Nostra Sezione del Pinerolese organizza un incontro pubblico insieme alle associazioni Legambiente Circolo di Pinerolo, Associazione "Rita Atria" Pinerolo e SALVIAMO IL PAESAGGIO, DIFENDIAMO I TERRITORI. Una serata di illustrazione delle osservazioni al Piano Esecutivo Convenzionato "Turck" adottato dal Comune di Pinerolo, per approfondire le osservazioni presentate in merito alla più grande trasformazione urbanistica degli ultimi decenni che ci lascia alquanto perplessi sull'abbattimento dell'Ex Merlettificio Turck e sulle scelte di sistemazione dell'intera area compresa tra il Canale Moirano e il Torrente Lemina.

Invitiamo caldamente alla partecipazione all'incontro
a cui è stata formalmente invitata anche la nuova Amministrazione


lo storico edificio del TURK


In attesa della serata di giovedì 9 dicembre ricordiamo che, in relazione al progetto previsto sull'area TURK, l’Associazione “Rita Atria” Pinerolo ha posto 6 domande al rieletto sindaco Salvai e al neo-assessore all’Urbanistica Fabiano Vodini (puoi leggerle qui ), domande che muovono a loro volta da preliminari considerazioni e interrogativi di carattere generale, etico e culturale: 

La considerazione: l’amministrazione Salvai ha deciso di “stralciare" (mettere da parte) dalla Variante Generale  quell'area così importante per l'intero organismo della città (a partire ovviamente dalla sua centrale collocazione). Questo ha permesso che venissero concesse "regole di privilegio" ad una area privata (ad esempio, la possibilità di edificare "torri" che superano l'altezza consentita in tutte le altre aree cittadine e l’aver mantenuta inalterata la capacità insediativa dell’area, mentre altrove quella veniva ridotta), "privilegiandola" rispetto a tutte le altre, come se il disegno di quell'area potesse prescindere dalle condizioni del contesto urbanistico e sinanco sociale in cui quella si inserisce. 

Le domande preliminari:
a) Perchè si è imposto-concesso una regola "privilegiata" a quell'area privata? 
b) Come il progetto che deriva da quella "regola di privilegio" si inserisce in una visione organica, sostenibile, etica e strategica, utile all'intero organismo cittadino e alla sua comunità? 
c) Quale cultura esprime una comunità i cui "amministratori" agevolano e permettono nel 2021 un progetto siffatto, una siffatta speculazione privata, che consente l’abbattimento dello storico edificio del Turk


lunedì 22 novembre 2021

6 domande al rieletto sindaco Luca Salvai e al neo-assessore all’Urbanistica Fabiano Vodini. Pinerolo merita più amore

L'Associazione "Rita Atria" Pinerolo torna ad occuparsi di urbanistica perchè, lo ribadiamo "(...) l'urbanistica può rappresentare un indicatore utile ad individuare gli scopi, gli indirizzi, il “progetto generale” che guida e determina il carattere di una amministrazione locale". (...) consideriamo la tutela del “territorio” come parte di una educazione alla legalità per una comunità che si dota di anticorpi contro l’infiltrazione della criminalità organizzata(...)"
Ancora una volta la nostra riflessione si incentra sulla vicenda dell'area TURK.



Pochi giorni orsono il settimanale "Eco del Chisone" dava notizia dell'accordo appena raggiunto fra proprietari e amministrazione sulla base di un progetto definito in passato "a guida pubblica".
Lo scorso 17 novembre scadeva il termine utile per la presentazione delle cosiddette "osservazioni" che cittadini e associazioni possono presentare contro quanto previsto dal progetto. Nei prossimi giorni pubblicheremo anche le "osservazioni" presentate dalla nostra associazione, unitamente a "SALVIAMO IL PAESAGGIO" e "LEGAMBIENTE Circolo di Pinerolo".

Premessa 
Come abbiamo detto prima,  il progetto relativo all'area Turk era stato definito "a guida pubblica", motivo per il quale dovrebbe essere scontato-obbligatorio aspettarsi e riscontrare in quel progetto conclamate utilità a favore della comunità. Tuttavia, esaminando la  documentazine progettuale a disposizione, l'impressione che ne abbiamo ricavato è stato quella di essere di fronte all'ultimo atto di una serie di azioni tese anzitutto ad agevolare quanto più possibile quella che molti considerano "la più grande speculazione edilizia privata mai avvenuta in Pinerolo".
Il Piano Esecutivo Convenzionato (PEC) presentato consente di edificare in quell'area circa 800 vani residenziali: quattordici nuovi edifici (!) fra cui due "torri".  Si conferma anche l'abbattimento dello  storico edificio del TURK,"il follone", abbattimento che già la “Variante Ponte” approvata dalla precedente amministrazione del sindaco Eugenio Buttiero aveva già reso possibile al fine di agevolare la speculazione edilizia nell'aerea.
La demolizione del Turk e la abonorme edificazione è stata confermata anche dalla amministrazione Salvai sconfessando, a nostro parere, uno dei principi su cui si era fondato il programma  elettorale che aveva visto il Movimento 5 Stelle conquistare in "solitaria tenzone" le elezioni del 2015. In quel programma così si leggeva: “A Pinerolo non servono più nuovi condomini nei suoi campi (...) occorre invertire la tendenza urbanistica alla dismissione di aree industriali per trasformarle in residenziale o commerciale e agevolarne piuttosto la riqualificazione polifunzionale(...)
Voci autorevoli si leveranno ancora una volta a difesa dell'edificio del Turk, vero e proprio monumento-archetipo dell'architettura industriale, attività su cui Pinerolo fonda le sue origini e la sua storia. Dal canto nostro un monito ed una facile profezia: non ci ricordiamo i nomi degli amministratori di Pinerolo che, a cavallo degli anni '50-'60 del secolo passato, ordinarono l'abbattimento della Caserma dell'architetto Sebastiene Le Prestre de Vauban, l'architetto di Luigi XIV ”il Re Sole”, macchiando Pinerolo del triste primato di essere l'unica città al mondo i cui amministratori hanno ordinato la cancellazione di uno degli edifici militari realizzati dal Vauban, considerati patrimonio dell’Unesco. Ora invece conosciamo i nomi degli amministratori che consentono l'ennesimo "delitto" a danno della storia e dell'immagine della città di Pinerolo. Uno “scempio”, ci permettiamo di utilizzare questo termine, compiuto a danno di una città, Pinerolo, che celebra proprio in questi tempi il millenario della sua fondazione. 
Pinerolo merita più amore. 
la caserma del Vauban chiudeva e definiva Piazza Cavour
In relazione al progetto previsto sull'area TURK, l’Associazione “Rita Atria” Pinerolo ha posto 6 domande al rieletto sindaco Salvai e al neo-assessore all’Urbanistica Fabiano Vodini, domande che muovono a loro volta da preliminari considerazioni e interrogativi di carattere generale,etico e culturale. 
La considerazione: l’amministrazione Salvai ha deciso di “stralciare" (mettere da parte) dalla Variante Generale  quell'area così importante per l'intero organismo della città (a partire ovviamente dalla sua centrale collocazione). Questo ha permesso che venissero concesse "regole di privilegio" ad una area privata (ad esempio, la possibilità di edificare "torri" che superano l'altezza consentita in tutte le altre aree cittadine e l’aver mantenuta inalterata la capacità insediativa dell’area, mentre altrove quella veniva ridotta), "privilegiandola" rispetto a tutte le altre, come se il disegno di quell'area potesse prescindere dalle condizioni del contesto urbanistico e sinanco sociale in cui quella si inserisce. 
Le domande preliminari:
a) Perchè si è imposto-concesso una regola "privilegiata" a quell'area privata? 
b) Come il progetto che deriva da quella "regola di privilegio" si inserisce in una visione organica, sostenibile, etica e strategica, utile all'intero organismo cittadino e alla sua comunità? 
c) Quale cultura esprime una comunità i cui "amministratori" agevolano e permettono nel 2021 un progetto siffatto, una siffatta speculazione privata, che consente l’abbattimento dello storico edificio del Turk? 

Ringraziando L'Eco del Chisone per la pubblicazione della"lettera aperta" contenente le "6 domande", siamo  in attesa delle risposte dei nostri amministratori: democrazia è anche quando i cittadini  pongono domande e gli "elettipro-tempore" rispondono a quelle domande!  

 6 domande al sindaco Luca Salvai 
e al neo-assessore all’Urbanistica Fabiano Vodini 
Alla luce di quanto annunciato e presentato nell'articolo pubblicato dall'Eco del Chisone, laddove leggiamo che non è prevista un’area residenziale chiusa e che tuttavia si contano oltre 7 milioni di euro di oneri di urbanizzazione; visto che già la “Variante Ponte” rivelava il numero di oltre 2000 unità abitative sfitte in Pinerolo; vista la conclamata crisi ambientale che viviamo, vorremmo porre 6 precise domande: 
1) Nell’articolo sull’area Turk si parla di oltre € 7.000.000 di oneri di urbanizzazione in assenza di un’area residenziale chiusa. Di quanto si riduce, a causa delle opere realizzate a scomputo, la cifra prevista in oltre 7.000.000 di Euro che entrerebbero nelle casse comunali se fosse prevista un’area residenziale chiusa? 
 2) Un’area residenziale chiusa avrebbe anche il vantaggio di non incrementare la spesa corrente. A quanto ammonta l’aggravio economico per la gestione/manutenzione del parco, dell’illuminazione, di marciapiedi e strade, di acquedotti e fognature? 
 3) In occasione della presentazione del 1° progetto si rilevò un "trattamento di favore" verso i soggetti attuatori, esentati dal realizzare il verde privato (obbligatorio per ogni condominio) e verso i futuri proprietari degli alloggi, liberi da spese di manutenzione del verde privato. Come è stato risolto questo problema? 
4) La Variante Ponte al Piano Regolatore vincolava l’edificazione alla preventiva realizzazione di una strada di accesso alternativa, onde evitare che il colossale cantiere impattasse sui già trafficati Corso Piave e Via Vigone. Come è stato affrontata questa problematica? 
 5) La strada di accesso alternativa è strettamente funzionale non solo al cantiere ma soprattutto al migliaio di auto che “nasceranno” da quei condomini. Gli alti costi di realizzazione di detta viabilità, che prevede anche un ponte ed espropri, dovrebbero allora esser quasi tutti a carico dei soggetti attuatori. Quali sono i costi a carico dei pinerolesi? 
 6) L'intervento edilizio comporta la scomparsa di forti abbattitori di C02 cioè gli attuali 40.000 mq di bosco e 12.000 mq di prato, e porterà a grandi emissioni per abbattere e rimuovere il bosco, gli edifici, per asfaltare ed edificare. Come si conciliano questi nefasti effetti con l'emergenza ambientale in atto, alla luce degli oltre 2000 alloggi sfitti, e col “bonus 110” che comincia a dare i suoi frutti?

mercoledì 13 giugno 2018

AREA TURK: A CHI GIOVA?

Come "sentinelle del territorio, il presidio LIBERA "Rita Atria" Pinerolo torna ad occuparsi di urbanistica. Come abbiamo sempre detto, ci occupiamo di urbanistica, intesa come governo del territorio, poiché a nostro parere: "(...) l'urbanistica può rappresentare un indicatore utile ad individuare gli scopi, gli indirizzi,  il “progetto generale” che guida e determina il carattere di una amministrazione locale". Per questo consideriamo "(...) la tutela del “territorio” come parte di una educazione alla legalità per una comunità che si dota di anticorpi contro l’infiltrazione della criminalità organizzata(...)".
A due anni dal suo insediamento, l’attuale amministrazione pinerolese si accinge a conferire l’incarico per una “Variante Generale” che auspichiamo ponga rimedio all'ancora vigente Piano Regolatore -superato e sovradimensionato- e alla cosiddetta “Variante Ponte” che, approvata dalla precedente amministrazione, aveva introdotto altre discutibili azioni. Osservazioni tecniche alle Linee Guida di indirizzo della Variante sono state già presentate dalle associazioni “ambientaliste”.La nostra riflessione si incentra invece su aspetti di natura più culturale e sociale insieme, prendendo le mosse da un’area di notevole estensione, pure circoscritta ma la cui importanza non è certo “circoscrivibile”: l’area TURK. Ricordiamo che l’attuale piano regolatore consente di edificare in quell'area ben 869 vani residenziali e superfici commerciali e che la “Variante Ponte” prima citata, al fine di agevolare l'edificazione in quella area, aveva reso possibile anche la demolizione dello storico edificio “follone”, “il TURK”. 
Ci siamo chiesti se quanto previsto sull’area TURK dalla normativa urbanistica vigente si inserisca davvero in una visione organica e strategica per la città, rispondendo alle reali esigenze della comunità.
Ringraziamo il direttore del giornale Vita Diocesana, Patrizio Righero, per aver pubblicato integralmente la nostra riflessione.
L'iL'lL'i  
L'importanza dell'area è confermata anche dalle suddette Linee Guida che la individuano come area sicuramente strategica per la città. Poiché la definizione architettonica del progetto riferito all'area TURK è stata affidata alla “regia pubblica”, auspichiamo si concretizzi un progetto nel quale risulti evidente l'aspetto della “pubblica l'utilità”. In attesa di valutare il progetto elaborato, e di cui ancora non si ha notizia, ci siamo chiesti se quanto previsto sull’area TURK dalla normativa urbanistica vigente si inserisca davvero in una visione organica e strategica per la città, rispondendo alle reali esigenze della comunità.
l'area TURK
l'articolo sul quotidiano "Cronaca qui"
Come presidio di LIBERA non possiamo infine esimerci dal ricordare che il settore dell'edilizia, delle costruzioni, rimane uno di quelli più a rischio di infiltrazione da parte della criminalità organizzata, delle mafie, anche nella nostra regione. Un settore da sempre utilizzato per il riciclaggio di denaro sporco e per investimenti “opachi”. “Pecunia non olet” ricordava l’allora procuratore Gian Carlo Caselli nell’ambito del tristemente famoso processo “Minotauro”. Confessiamo quindi una preoccupazione: non vorremmo che una volta approvato il progetto sull'area TURK questa passasse “di mano”, legittimamente e rapidamente, dai noti imprenditori e cittadini pinerolesi che acquistarono l'area direttamente dal fallimento TURK a nuovi e magari “meno noti” imprenditori di un settore delicato, lo ripetiamo, quale quello delle costruzioni. Anche per questo motivo invitiamo l’amministrazione e la comunità a vigilare e ad agire come “buoni padri di famiglia” sul destino urbanistico di Pinerolo; una città che, alla luce di quanto ancora permesso dagli attuali strumenti che governano il suo territorio, potrebbe apparire come una piazza “favorevole” anche per imprenditori e investitori “spregiudicati”. Ringraziamo quindi anche Marco Bertello, redattore del quotidiano "Cronaca qui "per aver voluto evidenziare le problematiche a cui prima si accennava

AREA TURK: “A chi giova una sua edificazione in chiave “residenziale”?
Giova alla città?
Primo atto necessario alla edificazione nell'area pare essere la demolizione, totale o parziale, dell’edificio ex-merlettificio TURK. La città di Pinerolo perderebbe così un altro dei suoi edifici-simbolo, monumenti lasciati diventare ruderi. Pare una triste consuetudine: a cavallo del 1960, gli amministratori dell’epoca decidevano l'abbattimento della fortificazione-caserma che definiva l’attuale Piazza Cavour, opera di Sébastien Le Prestre di Vauban, architetto di Luigi XIV, il “Re Sole”. Con la scusa di “un solaio pericolante” e del “degrado sociale” causato dalle povere genti che vi trovavano dimora, veniva cancellato una delle strutture militari del Vauban e di cui Pinerolo avrebbe potuto invece menar vanto poichè quegli edifici sono oggi considerati addirittura “patrimonio dell’Umanità”, tutelati dall’Unesco. La “storia” si ripeterà col TURK?
Lungi dal pensare che la situazione debba essere lasciata “così com'è”, nell'incontro pubblico svoltosi lo scorso 19 gennaio 2018, “TURK. La grande occasione”, erano stati presentati esempi virtuosi, ristrutturazioni di edifici simili i quali ripensati, vivificati, reintegrati in ambiti urbanistici che privilegiano la qualità architettonica-urbanistica, hanno offerto alle comunità stimoli e occasioni per originali e coerenti visioni di “identità”, di sviluppo etico, equo, sostenibile.

Giova ai pinerolesi?
Per rispondere a questa domanda, invitiamo a riflettere su alcuni punti:
a) la costruzione di centinaia di nuovi alloggi nell’area “Turk”, svaluterà inevitabilmente il valore degli edifici esistenti, spesso frutto dei risparmi di una intera vita lavorativa, e disincentiverà anche la ristrutturazione del patrimonio edilizio esistente che, di conseguenza, perderà ulteriormente di valore.
b) aggiungere numerosi nuovi alloggi in una zona priva di una strada alternativa che adegui la viabilità della zona ai numerosi nuovi residenti (nelle linee guida si pensa sia sufficiente prolungare Corso Piave) creerà forti problemi in Corso Piave: dapprima il via-vai dei camion necessari per le demolizioni necessarie e per edificare i nuovi condomini; dopodiché, il traffico dei nuovi residenti. Problemi di viabilità che saranno certo acuiti dal decongestionamento di Corso Torino, previsto nelle stesse linee guida.
c) a farci dubitare della necessità di nuova edilizia residenziale, ricordiamo che a Pinerolo vi sono già 2000 unità abitative sfitte / inutilizzate e che da decenni gli abitanti oscillano intorno alle 36.000 unità.
d) già ora nella città vi sono problemi causati dalle cosiddette “polveri sottili”; problemi forse sottovalutati e non adeguatamente posti alla conoscenza della comunità ma che incidono concretamente sulla salute dei cittadini. L'aumento di traffico causato dalle nuove residenze non farà che aggravare la situazione. Chi se ne farà carico? Eppure, lo ricordiamo, l'amministrazione delle città ha fra i primi compiti proprio la tutela della salute della comunità.

E' coerente con il programma presentato dall'amministrazione e votato da tanti pinerolesi?
Nel programma del Movimento 5 Stelle pinerolese, fra altre cose, così si leggeva: “A Pinerolo non servono più nuovi condomini nei suoi campi(...) occorre invertire la tendenza urbanistica alla dismissione di aree industriali per trasformarle in residenziale o commerciale e agevolarne piuttosto la riqualificazione polifunzionale, incentivando l’insediarsi anche di nuove attività manifatturiere e artigianali compatibili con la residenza (...)individuazione di aree agricole pubbliche e private da assegnare a gruppi di sviluppo territoriale seguiti dal comune, creati per giovani e disoccupati, per la produzione di prodotti agricoli autoctoni.. Da questo altre domande:
a) come si conciliano quei principi condivisibili con quanto si sta decidendo sull'area del TURK nella quale, lo ricordiamo, è presente anche un prato di 10.000 mq di superficie? Cosa diventerà quel prato?
b) poiché a Pinerolo c'è carenza di lavoro, non certo di alloggi, perché non cercare di rendere nuovamente produttivi gli edifici esistenti, fra questi proprio il TURK, mettendo in atto politiche e agevolazioni che favoriscano nuovi insediamenti? Ad esempio, riconoscendo sgravi fiscali azzerando per alcuni anni IMU, TARI, TASI per locatore e locatari; riconfermando e incentivando le convenzioni con ACEA , già disponibile a fornire energia a prezzo di costo alle aziende che si insediassero nel nostro territorio.
c) più volte lo stesso sindaco Salvai ha menzionato le segnalazioni dell'ASL riferite alle problematiche derivanti da coloro che trovano alloggio e riparo nell’area del Turk. Premesso che le “problematiche igienico-sociali” ritornano spesso nelle vicende urbanistiche a giustificare sventramenti, demolizioni, speculazioni edilizie, il problema non lo si risolverà di certo allontanando “il problema” stesso, i “senza-tetto”, dall'area TURK. Molto più “strategico” e utile alla città sarebbe a nostro parere mettere in atto politiche che, incentivando l'utilizzo del patrimonio edilizio esistente di più basso valore commerciale, reperiscano alloggi da destinare proprio alle fasce sociali più in difficoltà.

Giova ai proprietari dell'area TURK?
a) poiché a Pinerolo ci sono circa 2000 unità abitative sfitte /inutilizzate, è conveniente esercitare proprio adesso il diritto edificatorio consentito sull'area TURK, necessitando investimenti davvero cospicui?
b) gli attuali imprenditori-cittadini pinerolesi proprietari dell'area sono davvero consci di rischiare ingenti somme di denaro, stante il perdurare di una crisi strutturale che ha mutato sostanzialmente le caratteristiche del mercato immobiliare e dell'investimento “nel mattone”?

Presidio LIBERA “Rita Atria” Pinerolo

martedì 16 gennaio 2018

TURK: La grande occasione

Invitiamo a partecipare all'incontro pubblico che si terrà il prossimo venerdì 19 gennaio 2018: insieme alla e altre associazioni del forum sull'urbanistica ritorniamo a parlare del TURK: La grande occasione

Considerando la variazione del Piano Regolatore come momento irrinunciabile di riflessione, e consapevoli del ruolo strategico che l’area compresa tra il Rio Moirano e il Lemina riveste per il rilancio della città, le associazioni cittadine – riunite nel Forum Salviamo il Paesaggio di Pinerolo – si fanno promotrici di una pubblica presentazione dal titolo “Türck: la grande occasione (?)”, che si terrà il 19.01.2018 alle ore 21.00 presso il Salone dei Cavalieri, in via Giolitti 7 a Pinerolo.
l'area TURK
La serata ruoterà attorno al fabbricato già conosciuto come “Follone”, ma non si parlerà solo delle sue caratteristiche storico-architettoniche: sarà un’occasione per prefigurare possibili soluzioni progettuali per l’area, attraverso l’illustrazione di casi virtuosi – nazionali e internazionali – in cui il recupero del patrimonio industriale è stato il volano per la riqualificazione di intere porzioni di città. Soluzioni che, siamo convinti, devono essere incardinate sulle istanze storico-culturali e divenire motore per un rilancio economico del territorio, che abbia la sostenibilità come prospettiva irrinunciabile.
il rio Moirano costeggia l'edificio del "follone"
Sul fronte storico, interverranno la professoressa Patrizia Chierici e Marco Calliero. La sostenibilità sarà invece declinata attraverso tre distinte lenti, corrispondenti ad altrettanti interventi: quella del restauro con il prof. Emanuele Romeo, della progettazione con il prof. Agostino Magnaghi e dell’economia con l’arch. Luca Consiglio.
Una serata pensata per illustrare le potenzialità dell’area e dei suoi fabbricati, e stimolare il dibattito su un comparto di città indubbiamente cruciale per la Pinerolo di domani.
Per il presidio "Rita Atria" l'incontro costituisce uno dei "cento passi" che ci porteranno alla Giornata del prossimo 21 marzo 2018, XXIII Giornata della Memoria e dell'Impegno nel Ricordo delle Vittime innocenti delle mafie. Anche in questo caso si tratta di proseguire l'impegno affinchè rimangano vere e vive le parole di una di quelle Vittime innocenti, Peppino Impastato: “Se si insegnasse la bellezza alla gente, la si fornirebbe di un’arma contro la rassegnazione, la paura e l’omertà. All’esistenza di orrendi palazzi sorti all’improvviso, con tutto il loro squallore, da operazioni speculative, ci si abitua con pronta facilità: si mettono le tendine alle finestre, le piante sul davanzale, e presto ci si dimentica di come erano quei luoghi prima, ed ogni cosa, per il solo fatto che è così, pare dover essere così da sempre e per sempre. È per questo che bisognerebbe educare la gente alla bellezza: perché in uomini e donne non si insinui più l’abitudine e la rassegnazione ma rimangano sempre vivi la curiosità e lo stupore “.