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martedì 25 luglio 2023

Ventimila (20.000!) “pinerolesi fantasmi” continuano a chiedere cemento!

Ventimila (20.000!) “pinerolesi fantasmi”  continuano a chiedere cemento! 

Nuovi condomini nell'area del Turck. Impatti ambientali, economici e sociali: la necessità di un Consiglio Comunale aperto.

Salvatore Settis, tratto da "PAESAGGIO COSTITUZIONE CEMENTO": "(...) Solo imparando a muoversi nel labirinto delle norme, dei dati, delle informazioni e controinformazione, potremo giudicare in prima persona (come è nostro diritto) che cosa, di quanto ci accade intorno, è giusto o inevitabile e che cosa è invece il frutto di cinica speculazione che, per il vantaggio di pochi, devasta il bene di tutti. Sta di fatto che ogni giorno, sotto gli occhi di milioni di cittadini, poche migliaia di speculatori senza scrupoli distruggono il paesaggio italiano.(...)  specialmente al Nord, ma non solo, i delitti contro il paesaggio si consumano non ignorando le regole ma modificandole, o "interpretandole" con mille artifizi, perché siano al servizio non del pubblico bene ma del "partito del cemento", invadente e trasversale.(...)"

area TURK

Ventimila (20.000!) “pinerolesi fantasmi” continuano a chiedere cemento! 

Dieci anni fa una coraggiosa sindaca piemontese, Matilde Casa di Lauriano Po, dando seguito al suo programma elettorale di chiaro stampo ambientalista, rese nuovamente agricoli dei terreni edificabili. Denunciata per abuso d'ufficio venne assolta dimostrando un fatto estremamente importante sotto l'aspetto ambientale: un'amministrazione comunale ha la possibilità imporre un reale stop al consumo del suolo.

Un'altra coraggiosa sindaca, la bolognese Isabella Conti di San Lazzaro di Savena, 9 anni fa bloccò addirittura un PEC (Piano Esecutivo Convenzionato) che prevedeva l'edificazione di oltre 500 alloggi. Anche in questo caso il TAR diede ragione alla sindaca dimostrando un ulteriore fatto: anche in presenza di un PEC un'amministrazione può bloccare tutto salvaguardando il suolo (e non solo). (puoi leggere qui la storia di Isabella Conti)

Perché non si fa tesoro di queste esperienze anche a  Pinerolo, riducendo significativamente le aree edificabili attraverso una “coraggiosa” variante al Piano Regolatore? 

Invece a Pinerolo abbiamo “ventimila (20.000!) cittadini fantasmi” che continuano a chiedere  cemento (il piano regolatore -obsoleto e sovradimensionato- prevederebbe oltre 56.000 abitanti), mentre alcune stime parlano di circa 2.000 alloggi inutilizzati! Una riduzione delle aree edificabili di certo gioverebbero quindi ai 36.000 residenti-cittadini reali (!) che non vedrebbero svalutarsi le loro abitazioni e non assisterebbero ad un incremento di traffico ed inquinamento!

il TURK
A Pinerolo accade invece che un PEC, in via di definizione, preveda l'edificazione di oltre 400 alloggi nell'ambitissima area del Turck, a due passi dal centro cittadino. In questo caso, oltre alla svalutazione del patrimonio edilizio privato ed al peggioramento della viabilità, i pinerolesi dovrebbero pure farsi carico di importanti opere accessorie (es. rifacimento del ponte della ferrovia sul Lemina) in forza della attuale bozza di convenzione tra comune e soggetti attuatori.

Eppure, in passato, nei programmi elettorali accadeva di leggere frasi come questa: “(…) occorre invertire la tendenza urbanistica alla dismissione di aree industriali per trasformarle in residenziale o commerciale e agevolarne piuttosto la riqualificazione polifunzionale, incentivando l’insediarsi anche di nuove attività manifatturiere e artigianali compatibili con la residenza. Si perseguissero con coerenza i proclami elettorali attuando quei principi nel caso dell’area Turck, oltre a creare posti di lavoro a “km zero”, si  avrebbero ulteriori vantaggi: la conservazione di uno storico edificio industriale, che è stato alla base dello sviluppo cittadino; la preservazione di un polmone verde nel cuore città; la creazione di una “cassa di espansione” per il Lemina, utile ad assorbire eventuali esondazioni del fiume.

Queste sono solo alcune delle riflessioni che hanno portato il Coordinamento delle Associazioni Pinerolesi (C.A.P.) a proporre un consiglio comunale aperto su un tema così importante.

Coordinamento delle Associazioni pinerolesi C.A.P.:

Associazioni: Italia Nostra Sezione del Pinerolese "Ettore Serafino" - LIPU delegazione di Torino Legambiente circolo di Pinerolo - LAC Lega Abolizione caccia Sezione di Pinerolo - Osservatorio 0121 Salviamo il paesaggio - Associazione Provinciale FederTerziario Torino - Comunità Laudato Si' Pinerolo

Gruppi:  APP - Ambientalisti per Pinerolo - Ass. Rita Atria Pinerolo


Ringraziamo L'Eco del Chisone e Vita Diocesana per aver voluto dare spazio al tema e alle problematicità denunciate dal C.A.P.



mercoledì 8 dicembre 2021

Associazione "Rita Atria" Pinerolo: "Una sentinella per il paesaggio e per l'ambiente"

Ringraziamo Vita Diocesana, ed il suo direttore Patrizio Righero, per averci invitato ad una riflessione su vari temi,  a partire dall'impegno della nostra associazione  nel contrasto culturale a mafie e "pensiero mafioso" (cercare di ottenere quel che non ci meritiamo). Pur non trattando direttamente di queste ultime entità, è evidenza storica il loro stretto legame con i temi dell'intervista che riportiamo: indipendenza dell'impegno associativo da forze politiche-partitiche; difesa del patrimonio paesaggistico-storico-urbanistico dallo scempio della speculazione edilizia e dall'impoverimento culturale delle comunità; la necessità di politiche coraggiose e sostenibili, necessarie a fronteggiare la crisi epocale che stiamo attraversando: una crisi che pare l'ultimo egoistico atto di un capitalismo e di una "cultura predatoria" a danno  dell'Ambiente, delle comunità e delle classi sociali più deboli. Inquietanti le similitudini con l'azione di mafie e del "pensiero mafioso" (pensiero che può albergare anche in coloro che non potrebbero essere definiti "propriamente mafiosi")!
A distanza di dieci anni dalla formazione del nostro gruppo, ancora piu fondato e necessario appare quindi  l'impegno che ci eravamo allora prefissato (puoi leggere qui): "(...) ci è parso necessaria la presenza -anche nel pinerolese- di un osservatorio che si ponga il compito di monitorare e analizzare i fenomeni presenti sul territorio. Azione che deve avvenire anche nei confronti delle amministrazioni, affinché dichiarazioni di principio e proclamazioni di intenti sul tema della Legalità e sulla necessità di una reale trasparenza nelle scelte della amministrazione della res-pubblica, il bene comune, non siano mere intenzioni verbali e principi enunciativi ma assumano concretezza e attuazione reale. Diventare ed essere “sentinelle del territorio”.

                                                    Pinerolo merita amore!


"Una sentinella per il paesaggio e per l'ambiente"

1.  Iniziamo con Rita Atria. Da presidio di Libera ad associazione "indipendente". Che cosa è successo? È cambiato lo spirito del gruppo? Quali sono gli obiettivi principali? 

Si è  trattato di una vicenda travagliata che ha raggiunto il suo acme allorquando il nostro gruppo ha espresso  ferme riserve  nei confronti di episodi e situazioni nelle quali, da altre parti, pareva accettabile-accettato il collegamento di LIBERA Piemonte con un partito politico. Riteniamo che una associazione che si proclama apartitica debba -per l'appunto- essere e mostrarsi “libera" da legami che rischiano di limitare lindipendenza della sua voce. Per quanto riguarda la nostra attività,  nulla è  cambiato nell'intento  che ci eravamo posti: provare ad essere “ sentinelle  del territorio” attraverso un attività di contrasto culturale a mafie e pensiero mafioso(cercare di ottenere quel che non ci meritiamo), pensiero che può albergare in ciascuno di noi a conferma della frase scritta da Rita Atria allindomani dell'uccisione di Paolo Borsellino:()  La mafia siamo noi e il nostro modo sbagliato di comportarci.


2. Tra le vostre attenzioni c'è sempre stata quella al paesaggio e alla sua bellezza. Quale valutazione date dell'operato dell'amministrazione di Pinerolo in questo senso?

I padri costituenti insegnano che la Bellezza dell’Italia, la tutela del suo patrimonio paesaggistico, storico e artistico, costituiscono il fondamento dei valori etici e morali della Repubblica (art.9 della Costituzione Italiana). Per quanto riguarda l’attuale amministrazione, duole rilevare come una delle bandiere del M5S - lo stop al consumo del territorio- sia stata ammainata con la “Variante 3R” al PRGC: una Variante che lascia praticamente intatti gli indici di cubatura senza far tesoro di esperienze “ coraggiose”, ad esempio quelle delle sindache  Matilde Casa e Isabella Conti, le quali hanno dimostrato essere possibile far ritornare “agricoli”  terreni “edificabili”. A Pinerolo, ove si stimano esserci 2000 alloggi sfitti, dove abbiamo quotidiani problemi di traffico, di inquinamento atmosferico invernale, di allagamenti in occasione di forti eventi atmosferici, sarebbe stato logico “copiare” quelle esperienze virtuose agendo  nel rispetto dell’articolo 41 della Costituzione Italiana:L’iniziativa economica privata è libera. Non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale(…)”.

 

3. Veniamo alla questione del Turk. Che cosa è successo dall'incendio ad oggi? Che cosa prevede il Piano Esecutivo Convenzionato tra Comune e proprietà?

Nel 2014 si firmava un protocollo d’intesa tra la giunta dell’allora sindaco Buttiero e la proprietà dell’area Turk. Contestualmente, la ”Variante ponte” promossa dal sindaco concedeva a quell’area inspiegabili privilegi: cubature abnormi e l’assenza del limite in altezza per gli edifici, i quali potevano pertanto superare i canonici 5 piani. Nonostante queste criticità, l’attuale sindaco Salvai ha deciso di “stralciare” l’area dall’ennesima  variante al Piano Regolatore, confermando l’abbattimento dello storico edificio del TURK e l’abnorme edificazione. Esaminando ora il Piano Esecutivo Convenzionato (PEC) presentato si rimane sorpresi anzitutto dalla mancanza di normative stringenti su temi tecnici fondamentali. Inoltre non si offre una soluzione agli inevitabili disagi che provocherà l’enorme cantiere e le centinaia di auto dei nuovi condomini sul già trafficato Corso Piave: si consente infatti l’edificazione della maggior parte degli alloggi SENZA realizzare una strada di accesso alternativa.

 

4. Il M5S dice che non c'è speculazione edilizia perchè «La speculazione edilizia avviene quando il privato acquista un terreno non edificabile che, grazie ad intervento pubblico, diventa edificabile. Con relativo (ed alto) guadagno patrimoniale. L’area in questione è edificabile dagli anni 90». Siete d'accordo?

Una speculazione avviene quando si genera un guadagno tra il costo di acquisto di un bene ed il prezzo di vendita. L’area in questione è edificabile da fine anni ’70, quando il comune rimosse un vincolo a “verde pubblico” gravante sull’area gettando così le basi per una speculazione edilizia. Per contrastare  la “speculazione” sarebbe  quindi sufficiente rimettere il vincolo a “verde pubblico”, con argomentazioni ormai note non solo agli ambientalisti. Infatti quei 12.000 mq di prato + 41.000 mq di bosco contribuiscono non poco alla qualità della vita dei pinerolesi: attenuano il cosiddetto “effetto isola di calore”, la sovratemperatura estiva tipica delle aree urbane ; riducono la concentrazione delle polveri sottili, in aumento a causa dei lunghi periodi di siccità che impediscono il naturale dilavamento da parte della pioggia; limitano gli effetti delle forti precipitazioni, in aumento a causa del “riscaldamento globale”;  abbassano la concentrazione di tutti gli inquinanti atmosferici grazie all’emissione di ossigeno ed al degrado di determinati inquinanti (monossido di carbonio, ozono,ecc.) .

 

5. In quale modo, a vostro avviso, si potrebbe gestire la questione Turk in modo da preservarne la testimonianza architettonica e di rende un servizio alla città?

Il concorso di idee promosso nel 2014 dal circolo pinerolese di Italia Nostra e dagli eredi della famiglia Turk  aveva mostrato soluzioni urbanistiche di qualità che mantenevano e rivitalizzavano l’edificio del Turk, prevedendo contestualmente la creazione di nuovi edifici residenziali. Tuttavia, siccome a Pinerolo non abbiamo bisogno di altri alloggi quanto piuttosto di creare posti di lavoro ,magari a “km zero”, ci permettiamo di offrire una proposta “rivoluzionaria”: rendere nuovamente produttivi gli edifici presenti in quell’area, agevolando al massimo proprietari e potenziali affittuari. Come? Copiando l’esperienza del comune di Pesaro, creando una“no-tax area”: l’ACEA potrebbe fornire energia elettrica e gas a costo industriale, mentre l’adiacente centrale Telecom agevolerebbe la cosiddetta industria 4.0, in forte sinergia con le industrie ed gli istituti tecnici pinerolesi.

6. Allargando il cerchio da Pinerolo a Frossasco. Che cosa comporterebbe a vostro avviso l'avvio del co-inceneritore richiesto da Kastamonu. In che direzione si sta muovendo l'associazione Rita Atria su questo problema?

Il cambiamento climatico, la necessità di de-carbonizzare anche il settore dei trasporti, l’elevatissimo tasso di inquinamento in Pianura Padana, impongono un ritorno ad “economie di prossimità”. Pare  quindi anacronistica la previsione di un impianto colossale come quello di Frossasco, che comporta enormi consumi di gasolio sia per far arrivare da lontano i rifiuti legnosi sia per ridistribuire poi il prodotto finito. Come non bastasse, e nonostante la home-page di Rilegno reciti che “Il 97,1 % delle tonnellate di legno recuperato diventa pannello”, a Frossasco solo il 50 %  del legno recuperato diventerebbe  “pannello” mentre il 25 % verrebbe bruciato in quella che è già la pianura già più inquinata d’Europa(!). Ci pare questa una inaccettabile contraddizione! Auspichiamo invece  una visione politica nuova che privilegi la creazione di piccoli centri di trattamento, con delimitazione de  bacini di raccolta, a tutto vantaggio per l’ambiente e per l’occupazione.

 

giovedì 8 luglio 2021

SINDACI CONTRO LA MAFIA...e contro il "pensiero mafioso"

L'Associazione "Rita Atria" Pinerolo è onorata di partecipare ed invitare all'incontro che si terrà a Cumiana il prossimo sabato 10 luglio "SINDACI CONTRO LAMAFIA". Nell'incontro conosceremo più da vicino due storie emblematiche, due storie che dimostrano come il coraggio di essere amministratori che difendono la bellezza del proprio territorio sia premessa fondamentale per contrastare mafie, "pensiero mafioso" e "opportunisti" (vedi qui la definizione che ne diede Gian Carlo Caselli!). L'incontro vedrà come ospiti Dario Vassallo, fratello del “sindaco pescatore” Angelo Vassallo, ucciso a Pollica (SA) il 5 settembre 2010, e Matilde Casa, sindaco di Lauriano “Ambientalista dell’anno 2016”.

Sin dall'inizio della nostra esperienza associativa abbiamo scritto e ripetuto più volte come, a nostro parere, "(...) la "gestione del territorio" può rappresentare un indicatore utile ad individuare gli scopi, gli indirizzi,  il “progetto generale” che guida e determina non solo il carattere di una amministrazione locale ma anche della sua comunità . Non solo: avere cura e amore per i territori è un primo ma fondamentale strumento per opporsi a mafie e "pensiero mafioso". 

Fonte: VITA Diocesana:

"Sabato 10 luglio alle ore 20:45 il parco pubblico comunale di Villa Venchi a Cumiana ospiterà “Sindaci contro la mafia”. Alla serata sarà presente Dario Vassallo, fratello del “sindaco pescatore” Angelo Vassallo, ucciso a Pollica (SA) il 5 settembre 2010 in un agguato di matrice camorristica, probabilmente per il suo impegno ambientale a difesa del territorio e del consumo del suolo. Ancora oggi non sono stati individuati mandanti ed esecutori dell’omicidio. Dario Vassallo presenterà il suo ultimo libro, “La verità negata”, offrendo un’occasione per riflettere sui temi della difesa del territorio, politiche ambientali, ruolo dei sindaci. 

Altro ospite dell’evento sarà il sindaco di LaurianoMatilde Casa, a cui Legambiente ha assegnato il premio “Ambientalista dell’anno 2016” per il suo impegno contro il consumo del suolo. Un operato, il suo, che l’ha condotta persino a finire sotto processo, per poi uscirne completamente assolta.(...)"





domenica 2 febbraio 2020

“In Piemonte la mafia è liquida e nessuna città ne è immune”

Dedichiamo la riflessione del procuratore generale Francesco Saluzzo agli amministratori locali, a quelli coraggiosi e a quelli "somarelli"; alle "maschere dell'antimafia da palcoscenico"; ai cittadine e cittadini responsabili e alle associazioni che si impegnao ad essere "sentinelle del territorio".

Dedichiamo al riflessione ai primi, agli amministratori locali coraggiosi, (sindaci, assessori, consiglieri, dirigenti, ecc....) come ad esempio Matilde Casa che hanno il coraggio di compiere politiche e azioni coraggiose a favore del bene lungimirante delle loro comunità (leggi qui ).
Ma la dedichiamo anche, soprattutto, agli amministratori "somarelli e asinelli" (sindaci, assessori, consiglieri, dirigenti, ecc....) chè ignorano -o fanno finta di ignorare- la realtà che li circonda. A volte, spesso, sono proprio loro, gli amministratori locali ("asinelli e somarelli") che favoriscono l'infiltrazione e la silenziosa presenza di mafie e "pensiero mafiaoso " nell'ambito delle nostre comunità, appoggiando caparbiamente (!) azioni che sono palesemente lontane dal perseguire il bene lungimirante delle comunità (ma che mirano ad agevolare meri interessi speculativi). Una presenza silenziosa, quella delle mafie e del "pensiero mafioso", addirittura "invisibile", opportunistica, perchè votata a conseguire "vantaggi e "affari" i quali "vanno in porto" ancor meglio quando la situazione è (sembra!) calma, tranquilla.
Eppure lo sappiamo bene e ce lo ricordava Giancarlo Caselli nella sua requisitoria al processo Minotauto: "Pecunia non olet ( i soldi non hanno odore) (...)La mafia c’è perché c’è mercato per i suoi servizi”, ha spiegato, “ci sono tante persone che traggono vantaggio dall’esistenza della mafia, persone che non hanno nessun interesse a denunciarla. Persone, politici e amministratori, che la legge penale non può punire perché la loro colpa è l’opportunismo(leggi qui).

Dedichiamo la riflessione del procuratore Saluzzo, e la memoria della requisitoria  di Giancarlo Caselli nell'ambito del "processo Minotauro", anche alle "maschere dell'antimafia da palcoscenico" per le quali "tacere e sopire" pare essere stato l'ordine sottaciuto a cui obbedire, utile forse per ottenere poi immeritati vantaggi.

Infine, dedichiamo la riflessione del procuratore Saluzzo alle cittadine e i cittadini responsabili e alle associazioni che ancora si impegnano a provare ad essere "sentinelle del territorio", senza altro fine che l'impegno disinteressato a favore delle comunità: la riflessione del procuratore Francesco Saluzzo non può che costituire un significativo sprone a non demordere , a "non arrendersi mai", come ci insegna Rita Atria.




Fonte. "La Stampa"

02.02.2020

Saluzzo: “In Piemonte la mafia è liquida e nessuna città ne è immune” . Giuseppe Legato

Inaugurazione Anno Giudiziario, il discorso del procuratore generale  ripercorre gli ultimi allarmi-criminalità. Deplorazione per le vicissitudini del Csm e una frecciata per le polemiche dell’avvocatura

TORINO. «Di fronte alle consorterie mafiose si registra in molti casi una certa neutralità del territorio e delle sue componenti sociali che hanno nei confronti di questi personaggi un atteggiamento spesso ambiguo, altre volte di soggezione altre ancora purtroppo, come le indagini hanno dimostrato, un’accettazione e una condivisione di fini e strumenti criminali». Per aprire l’anno giudiziario 2020 il procuratore generale Francesco Saluzzo ha rimesso al centro del villaggio la cosa che, prima di diventare un «direttivo» degli uffici giudiziari molto ascoltato anche a livello nazionale, ha fatto per tutta la vita e senza sconti: la lotta alla mafia.
Mafia liquida Che nasce da un dato di fatto ormai inoppugnabile. E cioè: «Non vi è porzione del nostro territorio che sia rimasta immune dalla penetrazione mafiosa». Torino (e cintura) fu la prima con Minotauro, poi il basso Piemonte (Alessandria), Vercelli, Asti, Santhia. L’operazione Carminius ha colpito infine l’asse Moncalieri-Carmagnola fino al Cuneese.
È una mafia moderna. Saluzzo la definisce «trasparente, liquida che più raramente uccide, ma che ha volto il proprio orizzonte operativo agli affari, agli investimenti, al condizionamento dei rappresentanti del potere politico che però, spesso, da condizionati diventano coassociati». 
Ma è anche una mafia «che più della politica, dello Stato, delle imprese ha realizzato una sorta di unità d’Italia – ha detto il pg citando un giornalista – saldando il Nord e il Sud più di quanto non abbiano fatto altri». I numerosi arresti degli scorsi anni non bastano. Da qui l’appello alla magistratura e alle forze di polizia «affinché tengano alto il livello investigativo poiché è noto che le nuove generazioni siano pronte per prendere il posto di quelli che vengono neutralizzati».
L’affondo sulle correnti
Al netto del forte richiamo a un nuovo senso di responsabilità sulle mafie da parte degli attori sociali, è stato il tema del Csm – con la sua tribolata estate – ad arricchire l’intervento di Saluzzo. Che – com’è suo costume – non le ha mandate a dire. Spiegando che «per vero, si è disvelato quel che tutti sapevano frutto del peso e dell’influenza degli apparati e delle correnti che hanno fortemente condizionato molte scelte del Csm». La vicenda legata allo scandalo Palamara «ha creato sconcerto e sfiducia nell’opinione pubblica, ma ancora di più in noi magistrati». Cosa siano diventati quei gruppi «nati per una spontanea aggregazione di magistrati attorno a un’idea» è presto detto: «Si sono trasformati in un meccanismo di potere e di influenza ingaggiando una gara per ottenere la maggiore rappresentatività possibile ed esercitare il proporzionale potere di pressione a tutti i livelli».
La difesa di Davigo
Nei giorni scorsi si sono registrate varie iniziative critiche dell’avvocatura torinese milanese, nei confronti di una serie di dichiarazioni a mezzo stampa del consigliere del Csm Piercamillo Davigo. «Ho trovato molto grave quel tentativo di intimidire Davigo (e non perché io condivida tutto quel che dice) esponendolo ad una sorta di damnatio affinchè venisse allontanato da Milano», sottolinea Saluzzo.
E aggiunge: «Ho letto vari comunicati delle camere penali e mi è venuto in mente che il tono non era dissimile da quello che abbiamo visto – deprecabile e inaccettabile – negli ultimi giorni. Voleva essere una citofonata?». Da qui l’invito all’avvocatura «con la quale condividiamo tanti valori e tante esigenze comuni». Ovvero: «trovare un terreno comune di incontro: il dibattito è fisiologico, le barricate no. E come dice un vecchio proverbio indiano, se ci si vuole stringere la mano non si possono offrire i pugni». Saluzzo ha, poi, ringraziato «la stampa che ci segue e ci sprona nel nostro lavoro anche con critiche che accettiamo e ne facciamo uso, anche per verificare se siano fondate». 

domenica 29 ottobre 2017

“Occorre avere coraggio: anche a Pinerolo STOP al consumo del suolo! La storia di Matilde Casa e Isabella Conti, due sindache coraggiose”

Occorre avere coraggio: anche a Pinerolo STOP al consumo del suolo!
La storia di Matilde Casa e Isabella Conti, due sindache coraggiose”.
                Interverrà l’arch. Guido Montanari , vice-sindaco di Torino
Pinerolo,  “Salone dei Cavalieri”, via Giolitti 2  -  3 novembre  2017 ore 21.00.
Presenteremo le vicende che hanno visto protagoniste due donne amministratrici coraggiose, Matilde Casa e Isabella Conti, perchè in quelle riconosciamo il fondamento di una concreta azione politica a vantaggio della comunità. 
Nelle storie delle due "sindache coraggiose" riconosciamo l’adesione al principio dell’Art. 9 della Costituzione Italiana, dove si sancisce che la Repubblica Italiana “tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione”, riflettendo sul fatto che per Paesaggio dobbiamo intendere l'insieme dei valori inerenti il territorio, l’ambiente, l’eco-sistema, la cultura: i valori nei quali una comunità incardina la sua storia, la sua memoria collettiva, e dai quali occorre partire -anche a Pinerolo- per per indirizzare una  gestione urbanistica virtuosa, sostenibile, che abbia davvero a cuore il bene della comunità.


Sentinelle del territorio. Insieme alle altre associazioni pinerolesi del forum Salviamo il Pessaggio di Pinerolo, torniamo ad occuparci di Urbanistica  perché, come abbiamo scritto sin dall'inizio dell'attività del presidio LIBERA "Rita Atria", (...) l'urbanistica, la gestione del territorio, può rappresentare un indicatore utile ad individuare gli scopi, gli indirizzi,  il “progetto generale”, che guida e determina il carattere di una amministrazione locale".

Comunicato del forum Salviamo il Paesaggio di Pinerolo 

Ancora una volta le associazioni riunite nel forum Salviamo il Paesaggio di Pinerolo esprimono preoccupazione su vicende che riguardano la gestione urbanistica del territorio di Pinerolo. Se un anno fa chiedevamo notizie, tutela e protezione, dell’area ai piedi di Monte Oliveto (area CP7) ora ci troviamo a chiedere notizie, tutela e protezione, sull’area cosiddetta del “TURK”: un’area altrettanto importante per la città ma di estensione ben maggiore della prima, tanto che qualcuno (in riferimento a ventilati progetti edilizi “in via di sviluppo”) parla di una “Pinerolo-2”!  
Nonostante sia cambiata la compagine politica che guida “pro-tempore” la città, troppo poco sembra essere mutato nella “cultura” della gestione del territorio di Pinerolo, di fatto “ostaggio” di un Piano Regolatore “mostruoso”, vecchio e superato, che tuttavia continua a permettere piani di edificazione per circa 53.000 abitanti ”teorici” ma inesistenti!
Concrete sono invece le scelte operate dalle diverse Amministrazioni che si sono succedute a Pinerolo -per ultima vedasi la cosiddetta “Variante ponte”- tese più a favorire nuove costruzioni che a salvaguardare e tutelare il suolo non ancora compromesso, prevedendo di cancellare anche luoghi ed edifici su cui si fonda la "memoria e l'identità" stessa della nostra Comunità.
Non solo. In questo ultimo decennio anche Pinerolo ha assistito al progressivo impoverimento di fasce della sua popolazione che hanno visto deprezzare notevolmente pure il valore di un’abitazione che per molti costituiva l’investimento,” il salvadanaio”, frutto dei risparmi di una intera esistenza. 
A questo deprezzamento ha di certo contribuito l’evidente eccesso di case sfitte o invendute presenti nella città. Eppure  qualcuno sogna ancora una “Pinerolo2”. A chi gioverebbe una “Pinerolo2”?.


Chiediamo pertanto alla Amministrazione di dare concretezza a punti essenziali del programma elettorale in virtù del quale era stata chiamata ad amministrare "pro-tempore" la città di Pinerolo:
avviare una partecipazione reale della Comunità tutta sugli indirizzi urbanistici da dare al territorio
dichiarare ufficialmente una moratoria alla costruzioni di nuove abitazioni  nelle aree strategiche della città, moratoria che se non attuata svuoterebbe di contenuto l’intento della Amministrazione di giungere, con una Variante Generale, alla revisione del Piano Regolatore Generale.
Occorre avere coraggio
Occorre avere il coraggio, anche a Pinerolo, di trasformare le enunciazioni di principio in difesa del territorio-paesaggio in azioni politiche amministrative coerenti. Occorre avere il coraggio che hanno avuto due sindache “coraggiose”: Matilde Casa sindaca di Lauriano (TO) e Isabella Conti sindaca di  San Lazzaro di Savena (BO).
Matilde Casa
Matilde Casa ha avuto il coraggio di restituire all’uso agricolo, tramite una variante al Piano regolatore, un terreno sul quale si volevano costruire 40 villette. A seguito di quella decisione la sindaca si è vista indirizzare una denuncia da parte di un privato: una denuncia per “abuso d’ufficio” per “avere provocato intenzionalmente un danno ingiusto”, avendo “trasformato un terreno edificabile in terreno agricolo”. La vicenda del sindaco di Lauriano è divenuta un libro, “ Il suolo sopra tutto. Cercasi ‘terreno comune’: dialogo tra un sindaco e un urbanista”, scritto dalla stessa Matilde Casa e da Paolo Pileri, docente di Tecnica e Pianificazione urbanistica presso il Politecnico di Milano e responsabile del progetto VenTo. 
 Isabella Conti, ha avuto il coraggio di bloccare un mega-progetto edilizio che prevedeva la costruzione di 582 nuovi appartamenti, una “new-town” che sarebbe dovuta sorgere sopra una zona verde di San Lazzaro. Il progetto era stato approvato dalla precedente amministrazione. Il coraggio di Isabella Conti ha come conseguenza la richiesta al Comune, da parte dei costruttori, di un risarcimento per ben 47 milioni di euro. Ma accade di peggio: arrivano alla sindaca anche minacce e tentativi di intimidazione tali che, a seguito della denuncia presentata dalla sindaca Conti, la magistratura avvierà un’indagine per “minacce a corpo politico”, indagine che vede ovviamente Isabella Conti nelle vesti di parte offesa.
Osservatorio 0121- Salviamo il Paesaggio
Italia Nostra
CeSMAP
Legambiente
presidio LIBERA “Rita Atria”- Pinerolo
 Centro studi Silvio Pellico
Anapaca
Salvaiciclisti