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martedì 22 novembre 2016

Salviamo quel che resta della Bellezza di Monte Oliveto. Lettera alla Commissione Urbanistica Regionale

Sentinelle del territorio. Torniamo ad occuparci dell'area di Monte Oliveto . Il Forum delle associazioni si è rivolto direttamente ai componenti la Commissione incaricata della discussione del Piano Paesaggistico Regionale, al fine di presentare le ragioni della propria avversità a qualunque indebolimento del Piano stesso che consentisse l'edificazione nell'area ai piedi di Monte Oliveto. 
Il Paesaggio è bene primario assoluto! leggi qui il primo comunicato 
Nel caso dell'area ai piedi di Monte Oliveto, al principio di tutela del bene Paesaggio si aggiunge un secondo aspetto, non meno importante del primo: la difesa del territorio da dissesti idro-geologici in atto. Troppo spesso in italia assistiamo a politiche e indirizzi urbanistici discutibili, attuate ai danno del bene comune Paesaggio: piani regolatori sovra-dimensionati disegnati a favore delle rendite speculative, del “partito del mattone”; consumo del suolo a fronte di una mole di case sfitte e invendute; edificazioni permesse in "zone a richio", all'origine di tanti disastri a cui si deve poi far fronte.
Alla luce di queste considerazioni, il vincolo di tutela espresso dai tecnici della Regione Piemonte sull'area ai piedi della collina di Monte Oliveto (CP7), acquista ancor più valore: davvero appare come azione volta a perseguire il “bene lungimirante della comunità” dove l'aspetto della tutela del bene primario Paesaggio si unisce alla tutela della Vita umana, bene altrettanto primario.  Questi princìpi non possono trovare "mediazioni al ribasso, compromessi,” e ci pare paradossale che “compromessi al ribasso“ debbano giungere proprio da coloro che adempiono -pro tempore- alla funzione di rappresentanti della comunità stessa di cui dovrebbero invece tutelare il bene comune Paesaggio.
Riportiamo di seguito la lettera indirizzata ai componenti la Commissione Urbanistica Regionale. si invita ad una attenta lettura per comprendere quante e quali siano le criticità presenti sull'area ai piedi di Monte Oliveto

Lettera alla Commissione incaricata alla redazione del Piano Paesaggistico Regionale
Le sottoscritte associazioni, riunite nel Forum Salviamo il Paesaggio di Pinerolo chiedono una audizione al fine di presentare le ragioni della propria avversità a qualunque indebolimento del Piano stesso, che consentisse l'edificazione nell'area ai piedi di Monte Oliveto (CP7).
La Regione Piemonte ed il Ministero dei Beni Culturali hanno infatti riconosciuto che l'area di Monte Oliveto presenta un elevato valore paesaggistico, meritevole di salvaguardia e tutela, tanto che buona parte di quell’area viene dichiarata inedificabile proprio dal Piano Paesaggistico Regionale (PPR) in via di approvazione. E' tuttavia noto che la precedente amministrazione, guidata dal sindaco E. Buttiero, aveva presentato “osservazioni” al suddetto Piano, opponendosi alla dichiarazione di inedificabilità dell'area giacchè il vigente P.R.G.C. prevederebbe invece un'ampia possibilità edificatoria.
Le sottoscritte associazioni avevano pertanto inviato alla Regione Piemonte copia delle firme dei cittadini pinerolesi che si opponevano alla devastazione di “quel che resta della bellezza di Monte Oliveto”.
Nel caso dell'area ai piedi di Monte Oliveto, al principio di tutela del bene Paesaggio si aggiunge un secondo aspetto, non meno importante del primo: la difesa del territorio da dissesti idro-geologici in atto. Parlando in linea generale, siamo tutti a conoscenza di come la mancata azione di contrasto a questo grave problema, che investe l'intero territorio nazionale, continui a provocare ingenti danni alle comunità, sino alla perdite di vite umane nei casi più drammaticamente eclatanti. Occorre quindi ricordare che l'area collinare di cui Monte Oliveto fa parte presenta una particolare fragilità dovuta alla sua intrinseca conformazione: nel 2001, in località Santa Brigida, proprio sopra la zona CP7, parte del versante era franato, causando danni solo alle cose. Tuttavia in una relazione del 2010 dell'adeguamento del P.A.I. si evidenzia come la stessa frana sia in “stato di riattivazione”, classificata come “fa attiva”. Siamo quindi in presenza di uno stato geologico critico e instabile che, a seguito dei cambiamenti climatici in atto, in presenza di precipitazioni violente quali quelle che oramai periodicamente si verificano, potrebbe mettere concretamente a richio l'area abitata sottostante.
Si segnala altresì che sulla collina di Monte Oliveto (Cascina Serena), è presente un bacino di sbarramento (diga) a scopo irriguo autorizzato dalla Regione: una diga permanente con invaso di Cat. A2 (fino a 10 metri di profondità ed un accumulo fino a 30.000 mc.). Immaginiamo tutti quali conseguenze potrebbero derivare qualora, per cause naturali (alluvioni, smottamenti, terremoto), si verificasse un riversamento di quella massa d'acqua nella sottostante area CP7.
allagamento in via Martiri del XXI
La già abnorme edificazione che si è concessa nell'area ha pure aumentato notevolmente la superficie impermeabilizzata, riducendo al contempo la naturale capacità di assorbimento del suolo. E la via Martiri del XXI, la maggiore arteria viaria della zona, è così diventata una sorta di impluvio “innaturale”, obbligato e costretto. A questo proposito è ancora vivo nella memoria dei pinerolesi il ricordo del violento nubifragio avvenuto il 17 giugno 2012 (leggi qui): proprio gli abitanti della zona ai piedi di Monte Oliveto dovettero assistere impotenti al “fiume d'acqua e fango” che, ruscellando dalla collina, allagando strade, sottopassi e cantine, confluiva in Via Martiri, l'impluvio “innaturale”. E lo scorso settembre 2016 sono bastati 15 minuti di pioggia intensa a far “saltare”, letteralmente, un tombino posto al centro della stessa via Martiri.
Gli studi idraulici redatti in questi ultimi anni a supporto degli strumenti urbanistici – lo studio di POLITHEMA (2008), studio GEO SINTESI per adeguamento del PAI al PRGC (2012), studio di fattibilita dell'ing. Ripamonti (2014)- concordano nel rilevare la carenza e il sottodimensionamento delle opere idrauliche esistenti, condizione aggravata dalla evidente cementificazione dell'area. In particolare, nella relazione idrogeologica allegata al PRGC redatta dallo studio POLITHEMA a proposito dell'area di Monte Oliveto così si leggeva:Questa porzione della collina esposta magnificamente a sud-est è stata oggetto di invasive urbanizzazioni. L'urbanizzazione del territorio si è spinta sino all'attaco della collina e gli impluvi che scendevano dalla stessa sono stati completamente cancellati.(...)”.
Lo studio di fattibilita di adeguamento del P.A.I., commissionato nel 2014 dall'Amministrazione Buttiero all'ing. Ripamonti, individuava pertanto come necessarie opere idrauliche importanti: il ripristino del reticolo idrografico di superficie, la realizzazione di opere dei deflusso e di opportune vasche di laminazione, la costruzione di un nuovo grande collettore dell'acqua piovana. E proprio sulla base di quello studio dell'ing. Ripamonti, ( nel quale tuttavia non sono considerate aree eventualmente edificate nella CP7) è stato già richiesto alla Regione Piemonte-Settore Difesa Assetto Idrogeologico un finanziamento delle opere ( importo di € 6.500.000,00). Ovviamente, una ulterione cementificazione determinerebbe un'alterazione sostanziale dei dati oggettivi su cui quello studio si fonda e da cui trae provvedimenti e misure conseguenti. Non solo: le opere individuate come utili ad impedire l'aggravamento della situazione esistente di certo si rivelerebbero insufficienti -se non addirittura inutili- di fronte ad una ulterione nuova edificazione nell'area della CP7. Verrebbe così mancato proprio l'obiettivo a cui tutto doveva tendere: la messa in sicurezza idraulica di un'area già fortemente compromessa. L'eventuale nuova edificazione nella CP7 avrebbe poi un'ulteriore conseguenza negativa: modificare il progetto presentato ed inserito nel R.E.N.D.I.S. (Repertorio Nazionale degli interventi per la Difesa del Suolo) per l'ottenimento dei contributi da utilizzare per la messa in sicurezza dal richio idaulico l'area ed i suoi abitanti, il che potrebbe determinare l'esclusione dalla graduatoria relativa all'erogazione dei contributi stessi. Dal danno alla beffa! Stentiamo a credere che codesta Commissione voglia accollarsi la responsabilità di un tale risultato, accantonando l'interesse pubblico a vantaggio di un interesse meramente privato.
Alla luce di quanto detto, il vincolo di tutela espresso dai tecnici della Regione Piemonte sull'area ai piedi della collina di Monte Oliveto (CP7), acquista ancor più valore: davvero appare come azione volta a perseguire il “bene lungimirante della comunità” poiché si inquadra in una visione di insieme, complessiva, dove l'aspetto della tutela del bene primario Paesaggio si unisce alla tutela della Vita umana, bene altrettanto primario. Questi princìpi non possono trovare mediazioni “al ribasso”,“di compromesso”. Tali “soluzioni” sarebbero ancora più difficili da accettare, a nostro parere, qualora dovessero giungere proprio da coloro che adempiono -pro tempore- alla funzione di rappresentanti della comunità stessa, ponendosi palesemente in contraddizione con la tutela che i tecnici preposti hanno invece sentito di dover conferire all'area ai piedi di Monte Oliveto (CP7). Il Paesaggio -l'insieme dei valori inerenti il territorio”, le sue comunità, l’ambiente, l’eco-sistema- è bene primario assoluto!
Le sottoscritte associazioni chiedono al Presidente di codesta Commissione di poter essere ascoltate, per meglio esprimere quanto fin qui esposto.
Nell’attesa, porgono cordiali saluti.
Osservatorio 0121- Salviamo il Paesaggio
Italia Nostra
CeSMAP
Legambiente
presidio LIBERA “Rita Atria”- Pinerolo
Centro studi Silvio Pellico

venerdì 30 settembre 2016

Comunicato Stampa-Lettera aperta del“Forum Salviamo il Paesaggio di Pinerolo” sulla CP7: “Il Paesaggio è bene primario assoluto”

Nel documento col quale si dava notizia della nascita del presidio LIBERA "Rita Atria" Pinerolo, 12 novembre 2011, fra altre cose così scrivevamo: "(...) ci è parso necessaria la presenza -anche nel pinerolese- di un osservatorio che si ponga il compito di monitorare e analizzare i fenomeni presenti sul territorio. Azione che deve avvenire anche nei confronti delle amministrazioni, affinché dichiarazioni di principio e proclamazioni di intenti sul tema della Legalità e sulla necessità di una reale trasparenza nelle scelte della amministrazione della res-pubblica, il bene comune, non siano mere intenzioni verbali e principi enunciativi ma assumano concretezza e attuazione reale. Diventare ed essere “sentinelle del territorio. (puoi leggere qui il testo integrale)
Proprio seguendo quell'intento più volte in questi anni ci siamo trovati, insieme alle associazioni del "Forum",  a riflettere e spesso a giudicare con preoccupazione  vicende che riguardavano la gestione urbanistica del nostro territorio.  Ancora una volta torniamo ad esprimerci sull'area ai piedi di Monte Oliveto ( burocraticamente definita CP7) perchè, su quell'area, a nostro parere si gioca una "partita" importante, decisiva: l'osservanza dell'art. 9 della Costituzione Italiana: "La Repubblica (...) tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione."
Ci rivolgiamo quindi al sindaco Luca Salvai, agli amministratori locali e regionali, alla comunità, ponendo la domanda essenziale: le azioni che si stanno svolgendo su quell'area sono ossequiose alle determinazioni e ai principi espressi dall'art. 9 della Costituzione Italiana e ribaditi dal Consiglio di Stato? Ricordiamo a noi tutti che il Paesaggio è bene assoluto e primario, prevalente su ogni qualsivolgia interesse, sia pure “legittimo”.

Comunicato Stampa - Lettera aperta del “Forum Salviamo il Paesaggio di Pinerolo”: 

“Il Paesaggio è bene primario assoluto”

Le associazioni sottoscritte, riunite nel Forum Salviamo il paesaggio di Pinerolo, ritornano sulla vicenda della CP7 reiterando la richiesta di un incontro con la presente Amministrazione, al fine di conoscere quanto si sta delineando a riguardo dell'area ai piedi di Monte Oliveto (CP7).
La Regione Piemonte ed il Ministero dei Beni Culturali hanno infatti riconosciuto che l'area di Monte Oliveto presenta un elevato valore paesaggistico, meritevole di salvaguardia e tutela, tanto che buona parte di quell’area viene dichiarata inedificabile proprio dal Piano Paesaggistico Regionale (PPR) in via di approvazione. E' tuttavia noto che l'amministrazione del sindaco Buttiero aveva presentato “osservazioni” al Piano Paesaggistico Regionale, opponendosi alla dichiarzione di inedificabilità dell'area, giacchè il vigente PRGC prevederebbe invece una ampia possibilità edificatoria. 
A questo proposito, ribadiamo che un'ultriore offerta di edilizia residenziale in Pinerolo appare davvero “non necessaria”: palese è la quantità di case sfitte o invendute e “l'eccesso di offerta” non fa che diminuire il valore degli immmobili delle famiglie che, in passato, avevano investito buona parte dei risparmi proprio sulla “casa”. Nel luglio scorso, le sottoscritte associazioni avevano pertanto inviato alla Regione Piemonte copia delle firme dei cittadini pinerolesi che si opponevano alla devastazione di “quel che resta della bellezza di Monte Oliveto”.
Date queste premesse, quanto apparso sugli organi di stampa locale e lo stesso comunicato del Movimento 5 Stelle pinerolese, non fuga le nostre preoccupazioni. Pare infatti riconfermarsi “il copione e lo scenario” già visto sinora. L'area di Monte Oliveto è metaforico “campo di battaglia” ove si scontrano interessi che afferiscono a principi ben differenti fra di loro: da un lato la difesa del bene pubblico Paesaggio; dall'altra parte gli interessi privati e speculativi, sia pure legittimi”. Questo è il cuore di tutta la vicenda!
Ma di cosa parliamo quando parliamo di tutela del bene Paesaggio? L'organo supremo del Consiglio di Stato dichiara in maniera prentoria (sentenza n. 2222 del 29 aprile 2014) che il Paesaggio è bene primario e assoluto. Il Paesaggio rappresenta un interesse prevalente rispetto a qualunque altro interesse, pubblico o privato, quindi prevalente anche rispetto a interessi “urbanistico-edilizi". In occasione di quella sentenza, il Consiglio di Stato si pronunciava addirittura contro lo stesso Ministro per i Beni e le Attività Culturali il quale, a detta degli alti magistrati, deve occuparsi di “curare l’interesse paesaggistico” senza operare valutazioni di “interessi pubblici di altra natura” (leggi qui).
Preoccupano quindi le notizie che parlano di mediazioni, incontri, pressioni (?), che si sono addensati sulla definizione di uno strumento, il Piano Paesaggistico Regionale, il quale deve fare perno esclusivamente sul principio di tutela del Paesaggio contro ogni qualsivolgia interesse, sia pure “legittimo”. Il Piano Paesaggistico Regionale rappresenta infatti uno strumento non solo di natura urbanistica ma, ancor più, di natura culturale. Rispettando l'art. 9 della Costituzione Italiana, il Piano deve configurarsi come strumento essenziale a tutelare i luoghi del bene comune Paesaggio ed il suo “genius loci” (lo spirito del luogo): l'insieme dei valori inerenti il territorio”, l’ambiente, l’eco-sistema. Sono questi i valori nei quali una comunità riconosce i cardini della sua storia, della sua memoria collettiva, e dai quali partire per costruire “il bene lungimirante e sostenibile” della comunità, dell'intera nazione.
Da tutto questo conseguono alcune domande:
a) come si pronuncerebbe il Consiglio di Stato, nei confronti di un “interesse privato” rappresentato dalla “cordata di costruttori” della CP7, al fine di tutelare il bene primario del Paesaggio?
b) stabilito che l'area ai piedi di Monte Oliveto presenta un elevato valore paesaggistico, le azioni dei rappresentanti politici pinerolesi e piemontesi -ai vari livelli- sono state e saranno conseguenti e ossequiose alle determinazioni e ai principi espressi dall'art. 9 della Costituzione Italiana e ribaditi dal Consiglio di Stato?
Qualora vi fossero mediazioni e mercanteggiamenti sull'area di Monte Oliveto, a nostro parere, questi farebbero nuovamente rivivere il principio nefasto della cosiddetta “urbanistica contrattata”, frutto del rapporto diretto fra i “padroni della rendita fondiaria” e le amministrazioni locali e causa della devastazione di tante parti del Paesaggio Italiano e dei valori da questo rappresentati. Anche questo “mercanteggiamento” deve essere contrastato ed impedito da un Piano Paesaggistico Regionale: il Paesaggio è bene primario assoluto!
Pertanto, si chiede alla nuova Amministrazione Comunale di Pinerolo, eletta anche in virtù di una dichiarata azione amministrativa che sarebbe stata volta a forme di partecipazione democratica attiva, di indire un tavolo di confronto e di lavoro con le Associazioni espressione della Società Civile del Pinerolese, portatrici di valori e di interessi generali legittimi propri di una Cittadinanza responsabile, la quale non vuole e non deve essere depauperata di valori fondamentali, etici ed identitari: il Paesaggio è bene primario assoluto!
Osservatorio 0121- Salviamo il Paesaggio
Italia Nostra
CeSMAP
Legambiente
presidio LIBERA “Rita Atria”- Pinerolo
 Centro studi Silvio Pellico 

martedì 14 giugno 2016

Ai candidati-sindaco: "Giù le carte!...fuori i nomi! Dialogo fra Dario Seglie e A. Francesco Incurato

Oramai è noto ai pinerolesi che il primo turno della tornata elettorale ha portato al ballottaggio i due candidati-sindaco Luca Barbero e Luca Salvai. Citiamo i dati dell'articolo pubblicato da Vita Diocesana : "(...) Il primo sostenuto dalla coalizione formata da Partito Democratico, Moderati, Città Viva, ha riportato il 40,26% dei voti. Il secondo candidato sindaco per il Movimento 5 Stelle il 25,22%. Guardando però ai relativi partiti di riferimento il risultato è di quasi parità. 3945 voti al PD 2 3772 al M5S. E questa è la sorpresa.(...)"
In attesa del ballottaggio che si terrà domenica 19 giugno 2016, riportiamo uno di quei dialoghi "via-mail", "dialoghi" che le moderne teconologie oggi giorno rendono possibile, avvenuto nei giorni passati e ora riportato dal giornale Vita Diocesana.
Nel dialogo alcuni dei temi che stanno a cuore ai cittadini che provino ad essere "cittadini responsabili".
I protagonisti del "dialogo": Dario Seglie, noto e infaticabile direttore Direttore CeSMAP-Centro Studi e Museo d’Arte Preistorica  e Francesco Incurato, modesto referente del presidio LIBERA "Rita Atria" Pinerolo. 
Il dialogo ha preso le mosse da quanto si era scritto nelle ore della prima tornata elettorale: Votiamo liberamente e consapevolmente! ( qui l'articolo integrale)
L'articolo è stato riportato da Vita Diocesana e cade nel mezzo degli ultimi due confronti a cui sono chiamati i due candidati-sindaco: il confronto tenutosi ieri e organizzato dall'Eco del Chisone e quello che si terrà questa sera organizzato da Vita diocesana e da associazioni Pinerolesi. 
Giù le carte
Cerco sempre di leggere con attenzione quello che scrivono persone stimabili, specie se le conosco de visu. Francesco Incurato è uno di questi; recentemente con l'e-mail di LIBERA - presidio "Rita Atria Pinerolo del quale è il referente, ha scritto, riferendosi al 5 giugno:
"Oggi per noi pinerolesi oggi è il giorno del "voto": siamo chiamati ad eleggere il prossimo Sindaco e ed i componenti del Consiglio Comunale che amministrerà la Citta.  Nel sistema politico che chiamiamo Democrazia, l'atto di amministrare "pro-tempore" una comunità ha un unico significato ed un unico obiettivo: sapere mettere in atto, costruire, poliche (pensieri e azioni) che perseguano l'interesse pubblico; pensieri e azioni che portino alla realizzazione del "bene lungimirante di una comunnità". 
Solo donne e uomini liberi, onesti capaci e meritevoli possono adempiere a questo compito ammirevole. "
Gli ho risposto:(...) nel tepore della tarda primavera elettorale, il calore della passione per amministrare, sintonico col grido della "pasionaria" politica, attivista e antifascista spagnola Dolores Ibárruri, ugualmente necessario per votare la "pericolosa categoria degli onesti” che citi ricordando le parole di Paolo Borsellino: "La Rivoluzione si fa nelle piazze con il popolo, ma il cambiamento si fa dentro la cabina elettorale con la matita in mano (…)”
Nella sua chiusa Francesco afferma che  “(...) ora le legittime speranze dei cittadini pinerolesi “vanno al ballottaggio” !...speriamo di non vederle riposte ad ammuffire, per altri cinque anni, in un qualche armadio di un qualche ufficio dello storico palazzo di “Piazza Fontana”.
Gli ho risposto: Quello storico palazzo, che fu l'Arsenale francese nel XVII secolo, ha una facciata rifatta con la torre che tu da architetto credo definiresti modernista-razionalista, e che il popolo semplicemente chiama fascista. Se i nuovi Amministratori terranno chiuse nei loro armadi la nostra idee e speranze per farle ammuffire, si manifesteranno come fascisti e dittatori e noi (la Società Civile) saremo obbligati (seguendo il precetto di Kant) a scendere in lizza e far abbassare il ponte levatoio. Se viceversa, come auspichiamo, saranno dei sinceri democratici aperti alla vera partecipazione (non quella improbabile ad es. dei focus group) avranno tutto il nostro contributo di idee, sempre per i famosi cieli blu dei nostri nipoti.
Si andrà al ballotaggio domenica 19 giugno e dovremo sapere qualche cosa di nuovo rispetto al primo turno elettorale; oramai i programmi li hanno dirameti in migliaia di volantini e santini.
Ora vogliamo sapere da ogni candidato sindaco, dai due Luca, con quale squadra si prepara a governare la Città, nomi e cariche assessorili. I curricula non servono più, ogni candidato consigliere presente nelle liste in ballo ci ha già detto chi è, familiari compresi. Se entreranno candidati esterni, allora diceci chi sono.

Giù le carte, il giro di poker è finito, vogliamo vedere chi dei due ha la scala reale in mano.
Dario Seglie

Infine , la locandina dell'incontro che si terrà questa sera:



mercoledì 11 maggio 2016

Il mondo della cultura per gli otto candidati a sindaco: “La cultura della politica e la politica della cultura”

Sentinelle del Territorio. Anche noi del presidio "Rita Atria" parteciperemo all'incontro "La cultura della politica e la politica della cultura”. A noi stàparticolarmente a cuore, e vediamo perciò con apprensione, la "cultura della comunità e del suo territorio": l'elemento che oramai caratterizza, distingue ed elige i territori stessi. Mentre la comunità pinerolese è alla ricerca di u "brand" che connoti la città ( città della cavalleria? del panettone? della Maschera di Ferro? della bicicletta? città di frontiera? città degli Acaja? città pre-montana? città di fine-pianura? ecc...) "centri minori" che la circondano sono stati capaci di crearsi - a vari livelli- immagine e oggetti culturali riconoscibili. 
Anche questo denota e denuncia la crisi che Pinerolo vive e al cui superamento sono chiamati a contribuire tutti coloro che si vedono come cittadine e cittadini responsabili chiamati. "E' un problema di idraulica o di contenuti?


Fonte Vita Diocesana
Nessuno può dare quello che non ha. Il principio vale anche e soprattutto per la cultura. Per sondare la consistenza delle promesse e delle idee messe in campo dagli otto candidati a sindaco (ai sei noti da tempo si sono aggiunti in extremis Piera Bessone di Pinerolo Attiva e Natale Ubaldo Cacciola dell’UDC), numerose associazioni di Pinerolo e del territorio hanno convocato un’assemblea-confronto. «Le realtà che già operano da anni in diversi campi della cultura – spiegano gli organizzatori – hanno le idee abbastanza chiare sulle necessità e sui urgenze della città. C’è un patrimonio storico da tutelare a valorizzare, spazi da aprire e mettere a disposizione, potenzialità da sviluppare. Per questo serve soprattutto concretezza, che significa tempi certi e risorse reali». Punto di partenza del dibattito sarà il documento “Qualche semplice ma non modesta richiesta (e proposta) per la cultura di Pinerolo e del Pinerolese» sottoposto dalle associazioni ai partiti. (qui il testo del documento riportato da Vita Diocesana). Il confronto “La cultura della politica e la politica della cultura” si svolgerà venerdì 13 maggio alle ore 20:45 nella sala “Pacem in terris” del Museo Diocesano (via del Pino 49, Pinerolo) e sarà moderata dal direttore di “Vita Diocesana Pinerolese”, Patrizio Righero


Qualche semplice ma non modesta richiesta (e proposta) per la cultura di Pinerolo e del Pinerolese
Gentilissimi candidati alle elezioni amministrative pinerolesi,
come presidenti e responsabili di alcune associazioni culturali operanti nella nostra città e sul territorio desideriamo augurarvi la migliore fortuna nella competizione elettorale che state per affrontare. Essendo i nostri enti apolitici e apartitici, non esprimiamo alcuna preferenza per nessuno dei contendenti, ma intendiamo cogliere l’opportunità di rivolgerci pubblicamente a voi per formularvi una sola richiesta esplicita, dalla quale scaturiscono varie proposte che andremo ad articolare subito dopo.
La richiesta è semplice: la vostra attività di governo (e di opposizione) presti la maggior attenzione possibile al mondo culturale di Pinerolo e del Pinerolese.
Siamo qui a dirvi che l’impegno del passato NON BASTA. Non basta perché una politica culturale richiede una vera progettualità, un dialogo ad ampio spettro con il resto di quella che fu la provincia, ora città metropolitana, con la Regione e con le realtà transfrontaliere, una collaborazione fortissima tra pubblico e privato, un’intesa stretta tra amministratori, gruppi e associazioni per lavorare insieme a due obiettivi comuni
a) dare lustro alla nostra città e al territorio pinerolese;
b) fare sì che la promozione della "bellezza" diventi anche un’occasione di rilancio socio-economico, oltre a migliorare la qualità della vita dei cittadini.
Come sapete, noi amiamo operare con continuità nel territorio e per i cittadini: nel silenzio, nelle difficoltà e – a volte – nella disattenzione. Per cui, lasciando da parte i rilievi sul passato, suggeriamo le seguenti proposte, sulle quali ci piacerebbe ascoltare i vostri pareri e per le quali auspichiamo le vostre adesioni.
Di ordine generale
Realizzazione di un “piano di legislatura” per la cultura, con obiettivi precisi, realizzabili e finanziamenti certi, alla cui redazione vengano chiamate le associazioni come espressione della società civile.
Costruzione di un’identità culturale e turistica della città e del territorio spendibile al di là dell’identificazione insufficiente di città della cavalleria (ideazione di un nuovo brand di area).
Promozione della città con la creazione di festival e manifestazioni di rango nazionale e internazionale.
Di natura specifica
Maggiore coordinamento tra le associazioni a opera del comune.
Miglioramento del sistema di informazioni culturali e turistiche del comune anche attraverso la creazione e la promozione, per esempio, di una piattaforma web in cui le associazioni possano inserire la propria programmazione culturale; interazione culturale tra Arte, Musica e Spettacolo sulla linea dei DAMS.
Rilancio turistico della città, gestito dal comune, con l’appoggio delle associazioni e dell’imprenditoria privata.
Proposte di utilizzo dei palazzi storici vuoti o sottoutilizzati (per esempio cosiddetto palazzo Acaja ed ex Tribunale) e censimento dei Beni Culturali del Pinerolese.
Risoluzione dei problemi del polo dei musei pinerolesi e, in particolare, di Palazzo Vittone.
Investimenti adeguati per la valorizzazione delle risorse ambientali, storiche, monumentali, artistiche e musicali della città, anche in relazione con gli organismi diocesani, con la Chiesa Valdese e con i rappresentanti delle altre confessioni religiose presenti sul territorio.
Risoluzione delle questioni relative alla collocazione delle biblioteche e connessione del sistema bibliotecario con quello scolastico.
Valorizzazione delle risorse bibliotecarie ed archivistiche pubbliche e private.
Costruzione di progetti per rendere appetibile e culturalmente spendibile il sistema di alternanza scuola-lavoro previsto dalla normativa scolastica.
Rafforzamento dell’esistente – e silente – Commissione comunale per i Beni Culturali con l’obiettivo di trasformarla in un “pensatoio” permanente per la cultura della città.
Siamo certi della vostra attenzione e contiamo di aver recato, con questo documento, un contributo significativo alla vostra campagna. Come vedete, non vi chiediamo utopie, ma impegno concreto per la città, per i cittadini, per il futuro, senza cattiva retorica, ma rimboccandoci – insieme – le maniche.
Hanno già firmato questo manifesto:
Andrea Balbo, Presidente SSP – Società Storica Pinerolese
Dario Seglie, Direttore CeSMAP – Centro Studi e Museo d’Arte Preistorica
Marco Civra, Presidente Centro Studi “Silvio Pellico”
Italia Nostra “Ettore Serafino” del Pinerolese
Arturo Francesco Incurato – Referente Presidio LIBERA “Rita Atria” Pinerolo
Sergio Santiano, Presidente dell’Associazione Koiné
Mario Fina, Designer – Art Director
Lega Ambiente Pinerolese
Liliana Rasetti – Direttrice Uni 3 Pinerolo
Tiziano Vindemmio, Presidente Associazione CO.S.M.A. (Comitato Salvaguardia Monumenti Artistici e Ambientali), Barge
Silvio Sorrentino, Presidente dell’Accademia organistica pinerolese
Roberto Inoli, Presidente A.T. Pro Loco Pinerolo

venerdì 4 marzo 2016

Salviamo quel che resta della bellezza di Monte Oliveto! Firma anche Tu!

Sentinelle del territorio: DIFENDIAMO QUEL CHE RESTA DELLA BELLEZZA DI MONTE OLIVETO! 
LA REGIONE PIEMONTE HA BOCCIATO LE RICHIESTE di EDIFICARE NELL'AREA DI MONTE OLIVETO MA L'AMMINISTRAZIONE VORREBBE OPPORSI A QUELLA DECISIONE. 
                A CHI GIOVA CANCELLARE LA BELLEZZA DI MONTE OLIVETO?
l'area verde ai piedi di Monte Oliveto sarebbe distrutta dalle nuove costruzioni
Anche il Consiglio di Stato lo  ha ribadito (sentenza n. 2222- 29 aprile 2014) : "il paesaggio è bene primario e assolutoIl paesaggio rappresenta un interesse prevalente rispetto a qualunque altro interesse, pubblico o privato, e, quindi, deve essere anteposto alle esigenze urbanistico-edilizie". 
Ma il significato di "Paesaggio", è bene ricordarlo, non si limita al concetto meramente estetico di “bellezza naturale": "(...) il Paesaggio è l'insieme dei valori inerenti il territorio” concernenti l’ambiente, l’eco-sistema ed i beni culturali, i valori che fondano l’identità stessa della nazione....e di una comunità! (aggiungiamo noi)

SALVIAMO MONTE OLIVETO

Chiediamo di aderire alla raccolta firme che si svolge ogni sabato sotto i Portici Nuovi e in Piazza Facta


LA REGIONE PIEMONTE HA BOCCIATO LE RICHIESTE di EDIFICARE NELL'AREA DI MONTE OLIVETO
La Regione Piemonte ha inserito nel Piano Paesaggistico Regionale (PPR) la dichiarazione di “notevole interesse pubblico” della Collina di Pinerolo decretando di fatto la bocciatura delle richieste di edificare. Il  , dove il vigente PRGC prevede un’ampia possibilità edificatoria su un’area denominata CP7 di mq. 32.646. Complessivamente si intenderebbe costruire 11.084 mq “vendibili”di edilizia residenziale (120 – 130 alloggi) e 3207 mq di autorimesse (circa 200 unità), costruzioni per altro assolutamente non necessarie alla luce della attuale situazione economica e della dinamica demografica: troppe case sono oramai sfitte o invendute e la popolazione pinerolese è oramai stabile da decenni.


MA IL COMUNE DI PINEROLO SI OPPONE ALLA REGIONE
Gli organi di stampa hanno riportato la notizia che l’attuale Amministrazione Comunale intende opporsi alla dichiarazione della Regione Piemonte che decreta il pubblico interesse dell'area cosiddetta CP/ ( l'area di Monte Oliveto)  con osservazioni che -ancora una volta- vorrebbero invece consentire la cementificazione della pre-collina di Pinerolo. 


NON VOGLIAMO ALTRE COSTRUZIONI
Il Comitato spontaneo per la salvaguardia di Monte Oliveto già nel 2011 aveva raccolto un migliaio di firme per lo stralcio della zona CP7 dal PRGC. In seguito i costruttori riuscirono, con ricorso al TAR, ad evitare quello stralcio e nel 2012 l’attuale Amministrazione riconfermata la possibilità di costruire. Il Forum delle associazioni, richiamata la dichiarazione di notevole interesse pubblico della Collina di Pinerolo contenuta nel Piano Paesaggistico Regionale (PPR), promuove una raccolta di firme con la richiesta all’Amministrazione Comunale di adottare le disposizioni contenute nel Piano Paesaggistico Regionale, stralciando così la zona CP7 dal vigente PRGC, e impedendo definitivamente la possibilità di edificare nell'area di Monte Oliveto 
Forum delle associazioni pinerolesi composto da:
Osservatorio0121
Salviamo il Paesaggio
Italia Nostra
CESMAP
 Legambiente
 Libera – presidio "Rita Atria" Pinerolo
TAC 
Centro studi Silvio Pellico. 

mercoledì 24 febbraio 2016

Sentinelle del Territorio: "Noi, innamorati di Pinerolo"

Torniamo ad occuparci di Urbanistica per riportare l'intervista corale che ha visto protagonista il forum delle associazioni pinerolesi che si interessano di Urbanistica e Territorio. "Noi, innamorati di Pinerolo". L'intervista è stata condotta da Giancarlo Chiapello per Vita Diocesana. (qui l'edizione del giornale)
Riportiamo il testo integrale di quanto pubblicato da Vita Diocesana perchè ci pare esprima bene il significato e le motivazioni dell'attività svolta dal forum. In particolare, per quanto riguarda il presidio LIBERA "Rita Atria " Pinerolo ripetiamo ancora: "(...) l'urbanistica può rappresentare un indicatore utile ad individuare gli scopi, gli indirizzi,  il “progetto generale” che guida e determina il carattere di una amministrazione locale". 
Per questo consideriamo "(...) la tutela del “territorio” come parte di una educazione alla legalità comunitaria che si dota di anticorpi contro l’infiltrazione della criminalità organizzata(...)"


                              
Fonte: Vita Diocesana
                      Il forum delle associazioni pinerolesi: 
                                  impegno e attualità 
Si tratta di realtà associative (Cesmap, Italia Nostra, Legambiente, Libera – presidio Rita Atria, Salviamo il Paesaggio, Centro Studi Silvio Pellico, Tac) che, negli anni, hanno animato il dibattito attraverso l’attenzione alle problematiche e al patrimonio materiale ed immateriale del territorio, mettendo a disposizione della comunità impegno, tempo, idee, competenze legate alle proprie rispettive “missions”. In rapida sintesi ecco una carrellata delle battaglie portate avanti negli anni, di strettissima attualità per il futuro di Pinerolo: conservazione e riqualificazione di edifici storici come Palazzo Vittone, grande incompiuto; tutela del Palazzo detto “degli Acaja”; Turk come opportunità di sviluppo e non solo mero intervento edilizio in una città piena di alloggi sfitti ed invenduti; Caserma Bochard vista solo come un contenitore estraneo al contesto; battaglia per la conservazione di spazi di vivibilità come la piazzetta caratterizzata dai “Portici blu” che l’amministrazione vorrebbe sostituire con un ennesimo, ingombrante, edificio di undici piani; attenzione per la tutela del “territorio” come parte di una educazione alla legalità comunitaria che si dota di anticorpi contro l’infiltrazione della criminalità organizzata; comunicazione sociale e culturale diffusa, strumento per fare squadra tra associazioni, enti, cittadini; preparazione di significative osservazioni alla tardiva e poco convincente Variante Ponte; impegno culturale a favore della storia e delle tradizioni pinerolesi, con tutti i limiti del caso (i ringraziamenti vanno ancora al sindaco Bernardi per la concessione di sedi museali provvisorie durante i propri mandati avvenuti nel decennio 1965-1975: si è ancora fermi lì!)

Noi, innamorati di Pinerolo
#pinerolosite la malattia di chi ama Pinerolo! L’hashtag lanciato tempo fa da alcuni giovani professionisti pinerolesi, innamorati della propria città, aiuta, forse, a capire l’intervista corale al Forum delle Associazioni della città (formato dai rappresentanti, in ordine alfabetico, del Cesmap, di Italia Nostra, di Legambiente, di Libera-presidio "Rita Atria" Pinerolo, di Salviamo il Paesaggio, del Centro Studi Silvio Pellico, del Tac).
Appare evidente, da parte dei rappresentanti del Forum, esempio di collaborazione tra associazioni pinerolesi, l’uso di alcune parole chiave per descrivere l’importanza di curare il rischio dell’indifferenza sia quella dell’amministrazione verso la cittadinanza, sia quella della comunità verso un “Palazzo”, così, estraneo: allora diventa urgente parlare di partecipazione, visione, identità di Pinerolo, dei pinerolesi, di quell’area vasta che ha nella città la sua inespressa locomotiva.

L'intervista 
Il tema urbanistico è certamente quello che attrae maggiormente l’attenzione. Com’è cambiata Pinerolo negli ultimi 5/10 anni?
Piazza del Duomo
Innanzitutto, al crescendo di annunci fatti dagli amministratori comunali non è coincisa una vera e propria fase realizzativa: probabilmente immaginare di progettare senza una vera visione strategica ha di fatto condotto a costruire soltanto degli "slogan". Non ci si può nascondere dietro al semplice discorso degli introiti economici senza sapere dove la città vada: la necessità di un nuovo Piano Regolatore, collegato ad una visione strategica chiara, è evidente per superare quello vecchio che immaginava un aumento di abitanti fino a più di 52000: una enormità rispetto agli attuali 36.000 , con un insostenibile consumo di suolo. Ad un certo immobilismo è seguita l’elaborazione della “Variante Ponte” che non prende atto dei cambiamenti sociali, culturali, economici intervenuti e quindi non contiene una vera “idea di città”, con cui confrontarsi e che deve interessare, coinvolgere, tutto il territorio pinerolese.
Ci siamo domandati cosa mancasse nella Variante e la risposta che abbiamo trovato è stata quasi disarmante: manca “Pinerolo”(!) intesa nella sua complessità di comunità che va oltre singole esigenze e limitati rattoppi! L’urbanistica è la cartina di tornasole per comprendere la cura di un’amministrazione per il territorio, attraverso essa è possibile dare un giudizio sulla sua azione politica. Nel 2011 fu chiesto alla politica cittadina di ogni colore, se ci fosse la sensazione di essere responsabili della bellezza di Pinerolo: le azioni concrete di questi anni non permettono di riconoscere in pieno tale responsabilità! In tal modo però la città perde la sua identità contemporaneamente ad una passiva accettazione di perdita di pezzi di essa (dalle caserme al tribunale, ecc…) senza alcuno scatto in avanti per dotarsi di una strategia efficace per il cambiamento e una capacità nuova di agire e progettare per un duraturo sviluppo locale senza consumo di suolo, migliorando i servizi (si pensi alla necessità di un nuovo piano dei trasporti!), intrecciando l’urbanistica con la cultura, la socialità, la buona architettura, la storia di Pinerolo. C’è voglia di una città bella dove si viva bene, in cui si investa per il benessere comunitario. La comunità pinerolese ha un grande capitale umano inespresso bisognoso di essere sostenuto per il bene di tutti!

La Variante Ponte appare essere un nervo scoperto: perché?
Oltre a quanto già detto, è un’azione limitata! Inoltre, alle osservazioni avanzate dalle diverse
associazioni, non ci sono state vere risposte: la politica si è trincerata dietro a tecnicismi e all’iter burocratico, escludendo di fatto un vero e ampio dibattito cittadino. Rispetto all’art. 3 della nuova legge urbanistica regionale, che chiama alla co-partecipazione al lavoro di pianificazione i fruitori di quanto si va a progettare, tale coinvolgimento non c’è stato! Sintomatico di tale
Caserma Bochard di San Vitale
modalità d’azione è il destino della Caserma Bochard: mentre in città si discute, l’amministrazione ha già varato le sue vaghe linee di indirizzo.
È importante invece che la politica si apra, inverta questa tendenza di decidere dall’alto, enfatizzi il processo di co-partecipazione dell’associazionismo dei cittadini perché questa è buona amministrazione che non esclude ma include, che non si limita a rivedere i cittadini ogni cinque anni ma sa costruire percorsi partecipativi più costanti. Limitarsi a sommare interessi particolari non vuol dire fare l’interesse generale, né avere un consenso vero.
Il “Palazzo” sembra parlare un linguaggio che non corrisponde a quello dei pinerolesi: il Forum sta costruendo un’iniziativa di piazza che sia più di un banchetto informativo ma un invito alla partecipazione con una mostra fotografica dei luoghi sensibili del territorio oggetto di dibattito, progetti, dubbi, battaglie accanto alla proposta di un “Alfabeto” dei pinerolesi perché c’è il forte dubbio che la politica cittadina non parli la stessa lingua della comunità ed ogni cittadino avrà la possibilità di collaborare a costruire il significato di ogni lettera per aprire una stagione di vero dialogo popolare.

Come concludere una simile analisi della situazione cittadina?
Le associazioni del Forum idealmente mandano ai pinerolesi un tweet, con l’invito a girarlo agli amici, farlo diventare virale, mandarlo agli amministratori pubblici che conoscono perché il segnale è che è tempo di mettersi in cammino insieme come comunità: “#pinerolosite ci ammaliamo perché #amiamoPinerolo ammaliamoci tutti come? #impegno #partecipazione #trasparenza ai politici: #TRATTATELAbene”.

GIANCARLO CHIAPELLO


Sette anticipazioni dell’alfabeto dei pinerolesi. Tutto l’Alfabeto sarà in piazza Facta nei giorni 5, 12 e 19 marzo 



Comunità e politica parlano lingue diverse? Ecco un assaggio del lavoro del Forum a cui saranno chiamati a partecipare tutti i pinerolesi e che rappresenta un’ autentica sfida alla politica di Pinerolo: sarà capace di mettersi in sintonia con la comunità o aumenterà l’incomprensione?
Bellezza
Secondo Umberto Eco, l’ultimo popolo serio della storia sono stati i greci che, riconosciutisi mortali, hanno compreso l’esigenza di lasciare qualcosa di bello. Allora il bello da difendere. Costruire insieme corrisponde a fatica, professionalità, insomma individua la bellezza come valore etico (per capirci Pinerolo da amare e vivere o una oscura Gotham City?). Nella lingua della politica cittadina bellezza con cosa appare sostituita? Con la paura che corrisponde ad una mancanza di visione! 

Conflitto di interesse
In una città che va alle elezioni non deve esserci conflitto di interessi, né in forma palese né indiretta, per dare un segnale tangibile di cambiamento. Il no ad esso, il no! al conflitto di interesse,  significa un sì convinto ad amministrazioni trasparenti, sostituendolo ( il conflitto di interessi) con la trasparenza degli atti amministrativi e la messa in comune delle competenze.

Giovani
È la parola che comprende il futuro, il cambiamento, la trasparenza. Intende finanche la rottura col passato e la speranza per Pinerolo e riconoscere anche la sua dimensione di città che per molti versi attrae giovani, ma senza forti investimenti, per renderli protagonisti in una città lanciata a costruire il proprio avvenire (il Centro Studi oggi è solamente un centro di pendolari!). Guardando alle azioni politico amministrative questa parola sembra esser stata sostituita con “stantia”.

Iniziativa
Negli ultimi anni sono state proposte diverse iniziative concrete per la tutela territoriale e architettonica con molte idee interessanti: c’è stata, però, un’ assenza dei diretti interessati, dei decisori, che ha fatto sì che la società civile pinerolese si “sedesse” un po’. È tempo di riappropriarsi di un forte spirito di iniziativa. L’opposto usato in questi anni dalla politica? Esso sembra essere stato l’immobilismo!

Musei
Sono i luoghi dove si raccoglie il passato per progettare il futuro ma, in città, gode di scarsa considerazione non vedendone le grandi potenzialità. Nel linguaggio politico probabilmente sono solo “luoghi polverosi”.

Politica
Significa capacità di ciascuno di occuparsi della polis, della cosa pubblica che non appartiene a nessuno ma è di tutti e per questo occorre appassionarcisi. La politica è fatta di visione e incisività impastata di partecipazione, tutte cose che a Pinerolo sono mancate: la loro mancanza, però, conduce al suo contrario che è la mala gestione!

Recupero
Inteso come ri-valorizzazione. Insomma valorizzare senza ancorare però idee e progetti alla sola moneta, al guadagno immediato. È necessario che recuperare pezzi di territorio e città inizia ad essere visto come miglioramento di tutti e per tutti desiderabile ed utile. Ci sono molti segnali che nella popolazione pinerolese ci sia un forte aumento della sensibilità per i beni comuni. Il contrario su cui rischia di scivolare la politica? Lo spreco!

Suolo (Territorio,Paesaggio)
Esso è un bene comune che una volta distrutto non si può ricreare! Per molti anni Pinerolo in una panoramica provinciale è stata una città “mangia suolo”. Occorre cambiare visione e strategia in modo che coloro che si occupano di politica non continuino, come per tutto il secolo scorso, a parlare di suolo ma pensare unicamente agli oneri di urbanizzazione.