Torniamo ad occuparci di Urbanistica per riportare l'intervista corale che ha visto protagonista il forum delle associazioni pinerolesi che si interessano di Urbanistica e Territorio. "Noi, innamorati di Pinerolo". L'intervista è stata condotta da Giancarlo Chiapello per Vita Diocesana. (qui l'edizione del giornale)
Riportiamo il testo integrale di quanto pubblicato da Vita Diocesana perchè ci pare esprima bene il significato e le motivazioni dell'attività svolta dal forum. In particolare, per quanto riguarda il presidio LIBERA "Rita Atria " Pinerolo ripetiamo ancora: "(...) l'urbanistica può rappresentare un indicatore utile ad individuare gli scopi, gli indirizzi, il “progetto generale” che guida e determina il carattere di una amministrazione locale".
Per questo consideriamo "(...) la tutela del “territorio” come parte di una educazione alla legalità comunitaria che si dota di anticorpi contro l’infiltrazione della criminalità organizzata(...)"
Per questo consideriamo "(...) la tutela del “territorio” come parte di una educazione alla legalità comunitaria che si dota di anticorpi contro l’infiltrazione della criminalità organizzata(...)"
Fonte: Vita Diocesana
Il forum delle associazioni pinerolesi:
impegno e attualità
Si tratta di realtà
associative (Cesmap, Italia Nostra, Legambiente, Libera –
presidio Rita Atria, Salviamo il Paesaggio, Centro Studi Silvio
Pellico, Tac) che, negli anni, hanno animato il dibattito
attraverso l’attenzione alle problematiche e al patrimonio
materiale ed immateriale del territorio, mettendo a disposizione
della comunità impegno, tempo, idee, competenze legate alle proprie
rispettive “missions”. In rapida sintesi ecco una carrellata
delle battaglie portate avanti negli anni, di strettissima
attualità per il futuro di Pinerolo: conservazione e
riqualificazione di edifici storici come Palazzo Vittone,
grande incompiuto; tutela del Palazzo detto “degli Acaja”;
Turk come opportunità di sviluppo e non solo mero intervento
edilizio in una città piena di alloggi sfitti ed invenduti; Caserma
Bochard vista solo come un contenitore estraneo al contesto;
battaglia per la conservazione di spazi di vivibilità come la
piazzetta caratterizzata dai “Portici blu” che
l’amministrazione vorrebbe sostituire con un ennesimo, ingombrante,
edificio di undici piani; attenzione per la tutela del
“territorio” come parte di una educazione alla legalità
comunitaria che si dota di anticorpi contro l’infiltrazione della
criminalità organizzata; comunicazione sociale e culturale
diffusa, strumento per fare squadra tra associazioni, enti,
cittadini; preparazione di significative osservazioni alla tardiva e
poco convincente Variante Ponte; impegno culturale a favore della
storia e delle tradizioni pinerolesi, con tutti i limiti del caso
(i ringraziamenti vanno ancora al sindaco Bernardi per la concessione
di sedi museali provvisorie durante i propri mandati avvenuti nel
decennio 1965-1975: si è ancora fermi lì!)
Noi,
innamorati di Pinerolo
#pinerolosite
la malattia di chi ama Pinerolo! L’hashtag
lanciato tempo fa da alcuni giovani professionisti pinerolesi,
innamorati della propria città, aiuta, forse, a capire l’intervista
corale al Forum delle Associazioni della città (formato dai
rappresentanti, in ordine alfabetico, del Cesmap, di Italia Nostra,
di Legambiente, di Libera-presidio "Rita Atria" Pinerolo, di Salviamo il
Paesaggio, del Centro Studi Silvio Pellico, del Tac).
Appare
evidente, da parte dei rappresentanti del Forum, esempio di
collaborazione tra associazioni pinerolesi, l’uso di alcune parole
chiave per descrivere l’importanza di curare il rischio
dell’indifferenza sia quella dell’amministrazione verso la
cittadinanza, sia quella della comunità verso un “Palazzo”,
così, estraneo: allora diventa urgente parlare di partecipazione,
visione, identità di Pinerolo, dei pinerolesi, di quell’area vasta
che ha nella città la sua inespressa locomotiva.
L'intervista
Il
tema urbanistico è certamente quello che attrae maggiormente
l’attenzione. Com’è cambiata Pinerolo negli ultimi 5/10 anni?
Piazza del Duomo |
Ci siamo domandati
cosa mancasse nella Variante e la risposta che abbiamo trovato è
stata quasi disarmante: manca “Pinerolo”(!) intesa nella sua
complessità di comunità che va oltre singole esigenze e limitati
rattoppi! L’urbanistica è la cartina di tornasole per
comprendere la cura di un’amministrazione per il territorio,
attraverso essa è possibile dare un giudizio sulla sua azione
politica. Nel 2011 fu chiesto alla politica cittadina di ogni
colore, se ci fosse la sensazione di essere responsabili della
bellezza di Pinerolo: le azioni concrete di questi anni non
permettono di riconoscere in pieno tale responsabilità! In tal
modo però la città perde la sua identità contemporaneamente ad una
passiva accettazione di perdita di pezzi di essa (dalle caserme al
tribunale, ecc…) senza alcuno scatto in avanti per dotarsi di una
strategia efficace per il cambiamento e una capacità nuova di agire
e progettare per un duraturo sviluppo locale senza consumo di suolo,
migliorando i servizi (si pensi alla necessità di un nuovo piano dei
trasporti!), intrecciando l’urbanistica con la cultura, la
socialità, la buona architettura, la storia di Pinerolo. C’è
voglia di una città bella dove si viva bene, in cui si investa per
il benessere comunitario. La comunità pinerolese ha un grande
capitale umano inespresso bisognoso di essere sostenuto per il bene
di tutti!
La
Variante Ponte appare essere un nervo scoperto: perché?
Oltre a quanto già
detto, è un’azione limitata! Inoltre, alle osservazioni avanzate
dalle diverse
associazioni, non ci sono state vere risposte: la
politica si è trincerata dietro a tecnicismi e all’iter
burocratico, escludendo di fatto un vero e ampio dibattito cittadino.
Rispetto all’art. 3 della nuova legge urbanistica regionale, che
chiama alla co-partecipazione al lavoro di pianificazione i fruitori
di quanto si va a progettare, tale coinvolgimento non c’è stato!
Sintomatico di tale
modalità d’azione è il destino della Caserma
Bochard: mentre in città si discute, l’amministrazione ha già
varato le sue vaghe linee di indirizzo. È importante invece che la
politica si apra, inverta questa tendenza di decidere dall’alto,
enfatizzi il processo di co-partecipazione dell’associazionismo dei
cittadini perché questa è buona amministrazione che non esclude ma
include, che non si limita a rivedere i cittadini ogni cinque anni ma
sa costruire percorsi partecipativi più costanti. Limitarsi a
sommare interessi particolari non vuol dire fare l’interesse
generale, né avere un consenso vero.
Caserma Bochard di San Vitale |
Il “Palazzo”
sembra parlare un linguaggio che non corrisponde a quello dei
pinerolesi: il Forum sta costruendo un’iniziativa di piazza che sia
più di un banchetto informativo ma un invito alla partecipazione con
una mostra fotografica dei luoghi sensibili del territorio oggetto di
dibattito, progetti, dubbi, battaglie accanto alla proposta di un
“Alfabeto” dei pinerolesi perché c’è il forte dubbio che la
politica cittadina non parli la stessa lingua della comunità ed ogni
cittadino avrà la possibilità di collaborare a costruire il
significato di ogni lettera per aprire una stagione di vero dialogo
popolare.
Come concludere una simile analisi
della situazione cittadina?
Le associazioni del Forum
idealmente mandano ai pinerolesi un tweet, con
l’invito a girarlo agli amici, farlo diventare virale, mandarlo
agli amministratori pubblici che conoscono perché il segnale è che
è tempo di mettersi in cammino insieme come comunità:
“#pinerolosite ci ammaliamo perché #amiamoPinerolo ammaliamoci
tutti come? #impegno #partecipazione #trasparenza ai politici:
#TRATTATELAbene”.
GIANCARLO CHIAPELLO
Sette
anticipazioni dell’alfabeto dei pinerolesi. Tutto l’Alfabeto sarà in piazza Facta nei giorni 5, 12 e 19 marzo
Comunità e politica
parlano lingue diverse? Ecco un assaggio del lavoro del Forum a cui
saranno chiamati a partecipare tutti i pinerolesi e che rappresenta
un’ autentica sfida alla politica di Pinerolo: sarà capace di
mettersi in sintonia con la comunità o aumenterà l’incomprensione?
Bellezza
Secondo Umberto Eco,
l’ultimo popolo serio della storia sono stati i greci che,
riconosciutisi mortali, hanno compreso l’esigenza di lasciare
qualcosa di bello. Allora il bello da difendere. Costruire insieme
corrisponde a fatica, professionalità, insomma individua la bellezza
come valore etico (per capirci Pinerolo da amare e vivere o una
oscura Gotham City?). Nella lingua della politica cittadina bellezza
con cosa appare sostituita? Con la paura che corrisponde ad una
mancanza di visione!
Conflitto
di interesse
In una città che va alle
elezioni non deve esserci conflitto di interessi, né in forma palese né indiretta, per dare
un segnale tangibile di cambiamento. Il no ad esso, il no! al conflitto di interesse, significa un sì
convinto ad amministrazioni trasparenti, sostituendolo ( il conflitto
di interessi) con la trasparenza degli atti amministrativi e la messa in comune delle competenze.
Giovani
È la parola che
comprende il futuro, il cambiamento, la trasparenza. Intende finanche
la rottura col passato e la speranza per Pinerolo e riconoscere anche
la sua dimensione di città che per molti versi attrae giovani, ma
senza forti investimenti, per renderli protagonisti in una città
lanciata a costruire il proprio avvenire (il Centro Studi oggi è
solamente un centro di pendolari!). Guardando alle azioni politico
amministrative questa parola sembra esser stata sostituita con
“stantia”.
Iniziativa
Negli ultimi anni sono
state proposte diverse iniziative concrete per la tutela territoriale
e architettonica con molte idee interessanti: c’è stata, però,
un’ assenza dei diretti interessati, dei decisori, che ha fatto sì
che la società civile pinerolese si “sedesse” un po’. È tempo
di riappropriarsi di un forte spirito di iniziativa. L’opposto
usato in questi anni dalla politica? Esso sembra essere stato
l’immobilismo!
Musei
Sono i luoghi dove si
raccoglie il passato per progettare il futuro ma, in città, gode di
scarsa considerazione non vedendone le grandi potenzialità. Nel
linguaggio politico probabilmente sono solo “luoghi polverosi”.
Politica
Significa capacità di
ciascuno di occuparsi della polis, della cosa pubblica che non
appartiene a nessuno ma è di tutti e per questo occorre
appassionarcisi. La politica è fatta di visione e incisività
impastata di partecipazione, tutte cose che a Pinerolo sono mancate:
la loro mancanza, però, conduce al suo contrario che è la mala
gestione!
Recupero
Inteso come
ri-valorizzazione. Insomma valorizzare senza ancorare però idee e
progetti alla sola moneta, al guadagno immediato. È necessario che
recuperare pezzi di territorio e città inizia ad essere visto come
miglioramento di tutti e per tutti desiderabile ed utile. Ci sono
molti segnali che nella popolazione pinerolese ci sia un forte
aumento della sensibilità per i beni comuni. Il contrario su cui
rischia di scivolare la politica? Lo spreco!
Suolo
(Territorio,Paesaggio)
Esso è un bene comune
che una volta distrutto non si può ricreare! Per molti anni Pinerolo
in una panoramica provinciale è stata una città “mangia suolo”.
Occorre cambiare visione e strategia in modo che coloro che si
occupano di politica non continuino, come per tutto il secolo scorso,
a parlare di suolo ma pensare unicamente agli oneri di
urbanizzazione.
Azione di comunicazione e di informazione dei Cittadini di sicura utilità: coloro che si apprestano a guidare il Comune di Pinerolo (ed il Pinerolese) ne dovranno tener conto. In ogni caso e con qualsiasi Giunta, la Società Civile -coalizzata e sinergica- non mancherà di spronare al conseguimento del bene comune.
RispondiEliminaDario Seglie