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mercoledì 24 febbraio 2016

Sentinelle del Territorio: "Noi, innamorati di Pinerolo"

Torniamo ad occuparci di Urbanistica per riportare l'intervista corale che ha visto protagonista il forum delle associazioni pinerolesi che si interessano di Urbanistica e Territorio. "Noi, innamorati di Pinerolo". L'intervista è stata condotta da Giancarlo Chiapello per Vita Diocesana. (qui l'edizione del giornale)
Riportiamo il testo integrale di quanto pubblicato da Vita Diocesana perchè ci pare esprima bene il significato e le motivazioni dell'attività svolta dal forum. In particolare, per quanto riguarda il presidio LIBERA "Rita Atria " Pinerolo ripetiamo ancora: "(...) l'urbanistica può rappresentare un indicatore utile ad individuare gli scopi, gli indirizzi,  il “progetto generale” che guida e determina il carattere di una amministrazione locale". 
Per questo consideriamo "(...) la tutela del “territorio” come parte di una educazione alla legalità comunitaria che si dota di anticorpi contro l’infiltrazione della criminalità organizzata(...)"


                              
Fonte: Vita Diocesana
                      Il forum delle associazioni pinerolesi: 
                                  impegno e attualità 
Si tratta di realtà associative (Cesmap, Italia Nostra, Legambiente, Libera – presidio Rita Atria, Salviamo il Paesaggio, Centro Studi Silvio Pellico, Tac) che, negli anni, hanno animato il dibattito attraverso l’attenzione alle problematiche e al patrimonio materiale ed immateriale del territorio, mettendo a disposizione della comunità impegno, tempo, idee, competenze legate alle proprie rispettive “missions”. In rapida sintesi ecco una carrellata delle battaglie portate avanti negli anni, di strettissima attualità per il futuro di Pinerolo: conservazione e riqualificazione di edifici storici come Palazzo Vittone, grande incompiuto; tutela del Palazzo detto “degli Acaja”; Turk come opportunità di sviluppo e non solo mero intervento edilizio in una città piena di alloggi sfitti ed invenduti; Caserma Bochard vista solo come un contenitore estraneo al contesto; battaglia per la conservazione di spazi di vivibilità come la piazzetta caratterizzata dai “Portici blu” che l’amministrazione vorrebbe sostituire con un ennesimo, ingombrante, edificio di undici piani; attenzione per la tutela del “territorio” come parte di una educazione alla legalità comunitaria che si dota di anticorpi contro l’infiltrazione della criminalità organizzata; comunicazione sociale e culturale diffusa, strumento per fare squadra tra associazioni, enti, cittadini; preparazione di significative osservazioni alla tardiva e poco convincente Variante Ponte; impegno culturale a favore della storia e delle tradizioni pinerolesi, con tutti i limiti del caso (i ringraziamenti vanno ancora al sindaco Bernardi per la concessione di sedi museali provvisorie durante i propri mandati avvenuti nel decennio 1965-1975: si è ancora fermi lì!)

Noi, innamorati di Pinerolo
#pinerolosite la malattia di chi ama Pinerolo! L’hashtag lanciato tempo fa da alcuni giovani professionisti pinerolesi, innamorati della propria città, aiuta, forse, a capire l’intervista corale al Forum delle Associazioni della città (formato dai rappresentanti, in ordine alfabetico, del Cesmap, di Italia Nostra, di Legambiente, di Libera-presidio "Rita Atria" Pinerolo, di Salviamo il Paesaggio, del Centro Studi Silvio Pellico, del Tac).
Appare evidente, da parte dei rappresentanti del Forum, esempio di collaborazione tra associazioni pinerolesi, l’uso di alcune parole chiave per descrivere l’importanza di curare il rischio dell’indifferenza sia quella dell’amministrazione verso la cittadinanza, sia quella della comunità verso un “Palazzo”, così, estraneo: allora diventa urgente parlare di partecipazione, visione, identità di Pinerolo, dei pinerolesi, di quell’area vasta che ha nella città la sua inespressa locomotiva.

L'intervista 
Il tema urbanistico è certamente quello che attrae maggiormente l’attenzione. Com’è cambiata Pinerolo negli ultimi 5/10 anni?
Piazza del Duomo
Innanzitutto, al crescendo di annunci fatti dagli amministratori comunali non è coincisa una vera e propria fase realizzativa: probabilmente immaginare di progettare senza una vera visione strategica ha di fatto condotto a costruire soltanto degli "slogan". Non ci si può nascondere dietro al semplice discorso degli introiti economici senza sapere dove la città vada: la necessità di un nuovo Piano Regolatore, collegato ad una visione strategica chiara, è evidente per superare quello vecchio che immaginava un aumento di abitanti fino a più di 52000: una enormità rispetto agli attuali 36.000 , con un insostenibile consumo di suolo. Ad un certo immobilismo è seguita l’elaborazione della “Variante Ponte” che non prende atto dei cambiamenti sociali, culturali, economici intervenuti e quindi non contiene una vera “idea di città”, con cui confrontarsi e che deve interessare, coinvolgere, tutto il territorio pinerolese.
Ci siamo domandati cosa mancasse nella Variante e la risposta che abbiamo trovato è stata quasi disarmante: manca “Pinerolo”(!) intesa nella sua complessità di comunità che va oltre singole esigenze e limitati rattoppi! L’urbanistica è la cartina di tornasole per comprendere la cura di un’amministrazione per il territorio, attraverso essa è possibile dare un giudizio sulla sua azione politica. Nel 2011 fu chiesto alla politica cittadina di ogni colore, se ci fosse la sensazione di essere responsabili della bellezza di Pinerolo: le azioni concrete di questi anni non permettono di riconoscere in pieno tale responsabilità! In tal modo però la città perde la sua identità contemporaneamente ad una passiva accettazione di perdita di pezzi di essa (dalle caserme al tribunale, ecc…) senza alcuno scatto in avanti per dotarsi di una strategia efficace per il cambiamento e una capacità nuova di agire e progettare per un duraturo sviluppo locale senza consumo di suolo, migliorando i servizi (si pensi alla necessità di un nuovo piano dei trasporti!), intrecciando l’urbanistica con la cultura, la socialità, la buona architettura, la storia di Pinerolo. C’è voglia di una città bella dove si viva bene, in cui si investa per il benessere comunitario. La comunità pinerolese ha un grande capitale umano inespresso bisognoso di essere sostenuto per il bene di tutti!

La Variante Ponte appare essere un nervo scoperto: perché?
Oltre a quanto già detto, è un’azione limitata! Inoltre, alle osservazioni avanzate dalle diverse
associazioni, non ci sono state vere risposte: la politica si è trincerata dietro a tecnicismi e all’iter burocratico, escludendo di fatto un vero e ampio dibattito cittadino. Rispetto all’art. 3 della nuova legge urbanistica regionale, che chiama alla co-partecipazione al lavoro di pianificazione i fruitori di quanto si va a progettare, tale coinvolgimento non c’è stato! Sintomatico di tale
Caserma Bochard di San Vitale
modalità d’azione è il destino della Caserma Bochard: mentre in città si discute, l’amministrazione ha già varato le sue vaghe linee di indirizzo.
È importante invece che la politica si apra, inverta questa tendenza di decidere dall’alto, enfatizzi il processo di co-partecipazione dell’associazionismo dei cittadini perché questa è buona amministrazione che non esclude ma include, che non si limita a rivedere i cittadini ogni cinque anni ma sa costruire percorsi partecipativi più costanti. Limitarsi a sommare interessi particolari non vuol dire fare l’interesse generale, né avere un consenso vero.
Il “Palazzo” sembra parlare un linguaggio che non corrisponde a quello dei pinerolesi: il Forum sta costruendo un’iniziativa di piazza che sia più di un banchetto informativo ma un invito alla partecipazione con una mostra fotografica dei luoghi sensibili del territorio oggetto di dibattito, progetti, dubbi, battaglie accanto alla proposta di un “Alfabeto” dei pinerolesi perché c’è il forte dubbio che la politica cittadina non parli la stessa lingua della comunità ed ogni cittadino avrà la possibilità di collaborare a costruire il significato di ogni lettera per aprire una stagione di vero dialogo popolare.

Come concludere una simile analisi della situazione cittadina?
Le associazioni del Forum idealmente mandano ai pinerolesi un tweet, con l’invito a girarlo agli amici, farlo diventare virale, mandarlo agli amministratori pubblici che conoscono perché il segnale è che è tempo di mettersi in cammino insieme come comunità: “#pinerolosite ci ammaliamo perché #amiamoPinerolo ammaliamoci tutti come? #impegno #partecipazione #trasparenza ai politici: #TRATTATELAbene”.

GIANCARLO CHIAPELLO


Sette anticipazioni dell’alfabeto dei pinerolesi. Tutto l’Alfabeto sarà in piazza Facta nei giorni 5, 12 e 19 marzo 



Comunità e politica parlano lingue diverse? Ecco un assaggio del lavoro del Forum a cui saranno chiamati a partecipare tutti i pinerolesi e che rappresenta un’ autentica sfida alla politica di Pinerolo: sarà capace di mettersi in sintonia con la comunità o aumenterà l’incomprensione?
Bellezza
Secondo Umberto Eco, l’ultimo popolo serio della storia sono stati i greci che, riconosciutisi mortali, hanno compreso l’esigenza di lasciare qualcosa di bello. Allora il bello da difendere. Costruire insieme corrisponde a fatica, professionalità, insomma individua la bellezza come valore etico (per capirci Pinerolo da amare e vivere o una oscura Gotham City?). Nella lingua della politica cittadina bellezza con cosa appare sostituita? Con la paura che corrisponde ad una mancanza di visione! 

Conflitto di interesse
In una città che va alle elezioni non deve esserci conflitto di interessi, né in forma palese né indiretta, per dare un segnale tangibile di cambiamento. Il no ad esso, il no! al conflitto di interesse,  significa un sì convinto ad amministrazioni trasparenti, sostituendolo ( il conflitto di interessi) con la trasparenza degli atti amministrativi e la messa in comune delle competenze.

Giovani
È la parola che comprende il futuro, il cambiamento, la trasparenza. Intende finanche la rottura col passato e la speranza per Pinerolo e riconoscere anche la sua dimensione di città che per molti versi attrae giovani, ma senza forti investimenti, per renderli protagonisti in una città lanciata a costruire il proprio avvenire (il Centro Studi oggi è solamente un centro di pendolari!). Guardando alle azioni politico amministrative questa parola sembra esser stata sostituita con “stantia”.

Iniziativa
Negli ultimi anni sono state proposte diverse iniziative concrete per la tutela territoriale e architettonica con molte idee interessanti: c’è stata, però, un’ assenza dei diretti interessati, dei decisori, che ha fatto sì che la società civile pinerolese si “sedesse” un po’. È tempo di riappropriarsi di un forte spirito di iniziativa. L’opposto usato in questi anni dalla politica? Esso sembra essere stato l’immobilismo!

Musei
Sono i luoghi dove si raccoglie il passato per progettare il futuro ma, in città, gode di scarsa considerazione non vedendone le grandi potenzialità. Nel linguaggio politico probabilmente sono solo “luoghi polverosi”.

Politica
Significa capacità di ciascuno di occuparsi della polis, della cosa pubblica che non appartiene a nessuno ma è di tutti e per questo occorre appassionarcisi. La politica è fatta di visione e incisività impastata di partecipazione, tutte cose che a Pinerolo sono mancate: la loro mancanza, però, conduce al suo contrario che è la mala gestione!

Recupero
Inteso come ri-valorizzazione. Insomma valorizzare senza ancorare però idee e progetti alla sola moneta, al guadagno immediato. È necessario che recuperare pezzi di territorio e città inizia ad essere visto come miglioramento di tutti e per tutti desiderabile ed utile. Ci sono molti segnali che nella popolazione pinerolese ci sia un forte aumento della sensibilità per i beni comuni. Il contrario su cui rischia di scivolare la politica? Lo spreco!

Suolo (Territorio,Paesaggio)
Esso è un bene comune che una volta distrutto non si può ricreare! Per molti anni Pinerolo in una panoramica provinciale è stata una città “mangia suolo”. Occorre cambiare visione e strategia in modo che coloro che si occupano di politica non continuino, come per tutto il secolo scorso, a parlare di suolo ma pensare unicamente agli oneri di urbanizzazione.

1 commento:

  1. Azione di comunicazione e di informazione dei Cittadini di sicura utilità: coloro che si apprestano a guidare il Comune di Pinerolo (ed il Pinerolese) ne dovranno tener conto. In ogni caso e con qualsiasi Giunta, la Società Civile -coalizzata e sinergica- non mancherà di spronare al conseguimento del bene comune.
    Dario Seglie

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