Sentinelle del territorio. Torniamo ad occuparci
dell'area di Monte Oliveto . Il Forum delle associazioni si è
rivolto direttamente ai componenti la Commissione incaricata della
discussione del Piano Paesaggistico Regionale, al fine di
presentare le ragioni della propria avversità a qualunque
indebolimento del Piano stesso che consentisse l'edificazione
nell'area ai piedi di Monte Oliveto.
Il Paesaggio è bene primario assoluto! leggi qui il primo comunicato
Nel caso dell'area ai piedi di Monte Oliveto, al
principio di tutela del bene Paesaggio si aggiunge un secondo
aspetto, non meno importante del primo: la difesa del territorio
da dissesti idro-geologici in atto. Troppo spesso in italia
assistiamo a politiche e indirizzi urbanistici discutibili,
attuate ai danno del bene comune Paesaggio: piani regolatori
sovra-dimensionati disegnati a favore delle rendite speculative, del
“partito del mattone”; consumo del suolo a fronte di una mole di
case sfitte e invendute; edificazioni permesse in "zone a
richio", all'origine di tanti disastri a cui si deve poi far
fronte.
Alla luce di queste considerazioni, il vincolo
di tutela espresso dai tecnici della Regione Piemonte sull'area ai
piedi della collina di Monte Oliveto (CP7), acquista ancor più
valore: davvero appare come azione volta a perseguire il “bene
lungimirante della comunità” dove l'aspetto della tutela
del bene primario Paesaggio si unisce alla tutela della Vita umana,
bene altrettanto primario. Questi princìpi non possono trovare "mediazioni al
ribasso, compromessi,” e ci pare paradossale che
“compromessi al ribasso“ debbano giungere proprio da coloro che adempiono -pro tempore- alla funzione di rappresentanti della
comunità stessa di cui dovrebbero invece tutelare il bene comune Paesaggio.
Riportiamo di seguito la lettera indirizzata ai componenti la Commissione Urbanistica Regionale. si invita ad una attenta lettura per comprendere quante e quali siano le criticità presenti sull'area ai piedi di Monte Oliveto
Lettera alla Commissione incaricata alla redazione del Piano Paesaggistico
Regionale
Le
sottoscritte associazioni, riunite nel Forum
Salviamo il Paesaggio di Pinerolo
chiedono una audizione al
fine di presentare le ragioni della propria avversità a qualunque
indebolimento del Piano stesso, che consentisse l'edificazione
nell'area ai piedi di Monte Oliveto (CP7).
La
Regione Piemonte ed il
Ministero dei Beni Culturali hanno infatti riconosciuto che
l'area di Monte Oliveto
presenta un elevato valore paesaggistico, meritevole
di salvaguardia e tutela, tanto che buona
parte di quell’area viene dichiarata inedificabile proprio dal
Piano Paesaggistico
Regionale (PPR) in via di approvazione.
E' tuttavia noto che la
precedente
amministrazione,
guidata dal sindaco E. Buttiero, aveva presentato “osservazioni”
al suddetto Piano, opponendosi alla dichiarazione di inedificabilità
dell'area giacchè il
vigente P.R.G.C. prevederebbe invece un'ampia possibilità
edificatoria.
Le
sottoscritte associazioni avevano pertanto inviato alla Regione
Piemonte copia delle
firme dei cittadini pinerolesi che si opponevano alla devastazione di
“quel che resta della bellezza di Monte Oliveto”.
Nel
caso dell'area ai piedi di Monte Oliveto,
al principio di tutela del bene Paesaggio si aggiunge un secondo
aspetto, non meno importante del primo: la difesa del territorio da
dissesti idro-geologici in atto.
Parlando in linea generale, siamo tutti a conoscenza di come la
mancata azione di contrasto a questo grave problema, che investe
l'intero territorio nazionale, continui a provocare ingenti danni
alle comunità, sino alla perdite di vite umane nei casi più
drammaticamente eclatanti. Occorre
quindi ricordare che l'area collinare di cui Monte Oliveto fa parte
presenta una particolare fragilità dovuta
alla sua intrinseca conformazione:
nel 2001, in località Santa Brigida, proprio sopra la zona CP7,
parte del versante era franato,
causando danni solo alle cose. Tuttavia in una
relazione del 2010 dell'adeguamento del P.A.I. si evidenzia come
la stessa frana sia in “stato di riattivazione”, classificata
come “fa attiva”. Siamo
quindi in presenza di uno stato geologico critico e instabile
che,
a seguito dei cambiamenti climatici in atto, in presenza di
precipitazioni violente quali quelle che oramai periodicamente si
verificano, potrebbe mettere concretamente a richio l'area abitata
sottostante.
Si
segnala altresì che
sulla collina di Monte Oliveto (Cascina Serena), è presente un
bacino di sbarramento (diga) a scopo irriguo autorizzato dalla
Regione:
una diga permanente con invaso di Cat. A2 (fino a 10 metri di
profondità ed un accumulo fino a 30.000 mc.). Immaginiamo tutti
quali conseguenze potrebbero derivare qualora, per cause naturali
(alluvioni, smottamenti, terremoto), si verificasse un riversamento
di quella massa d'acqua nella sottostante area CP7.
allagamento in via Martiri del XXI |
Lo
studio di fattibilita di adeguamento del P.A.I.,
commissionato nel 2014 dall'Amministrazione Buttiero all'ing.
Ripamonti, individuava
pertanto come necessarie
opere
idrauliche importanti:
il ripristino del reticolo idrografico di superficie, la
realizzazione di opere dei deflusso e di opportune vasche di
laminazione, la costruzione di un nuovo grande collettore dell'acqua
piovana.
E proprio
sulla base di quello studio dell'ing. Ripamonti, ( nel quale tuttavia
non sono considerate aree eventualmente edificate nella CP7) è stato
già richiesto alla Regione Piemonte-Settore Difesa Assetto
Idrogeologico un finanziamento delle opere ( importo di €
6.500.000,00). Ovviamente, una
ulterione cementificazione determinerebbe un'alterazione sostanziale
dei dati oggettivi su cui quello studio si fonda
e da cui trae provvedimenti e misure conseguenti. Non solo:
le opere individuate come utili
ad impedire l'aggravamento della situazione esistente di
certo si rivelerebbero insufficienti -se non addirittura inutili- di
fronte ad una ulterione nuova edificazione nell'area della CP7.
Verrebbe così mancato proprio l'obiettivo a cui tutto doveva
tendere: la messa in sicurezza idraulica di un'area già fortemente
compromessa. L'eventuale
nuova edificazione nella CP7 avrebbe poi un'ulteriore conseguenza
negativa: modificare il progetto presentato ed inserito nel
R.E.N.D.I.S.
(Repertorio Nazionale degli interventi per la Difesa del Suolo) per
l'ottenimento dei contributi da utilizzare per la messa in sicurezza
dal richio idaulico l'area ed i suoi abitanti, il
che
potrebbe
determinare l'esclusione dalla graduatoria relativa all'erogazione
dei contributi stessi.
Dal danno alla beffa! Stentiamo
a credere che codesta Commissione voglia accollarsi la responsabilità
di un tale risultato, accantonando l'interesse pubblico a vantaggio
di un interesse meramente privato.
Alla
luce di quanto detto, il
vincolo di tutela espresso dai tecnici della Regione Piemonte
sull'area ai piedi della collina di Monte Oliveto (CP7), acquista
ancor più valore: davvero
appare come azione volta a perseguire il “bene
lungimirante della comunità”
poiché si inquadra in una visione di insieme, complessiva, dove
l'aspetto
della tutela del bene primario Paesaggio si unisce alla tutela della
Vita umana, bene altrettanto primario.
Questi
princìpi non possono trovare mediazioni “al ribasso”,“di
compromesso”.
Tali “soluzioni” sarebbero ancora più difficili da accettare, a
nostro parere, qualora dovessero giungere proprio da coloro che
adempiono -pro tempore- alla funzione di rappresentanti della
comunità stessa, ponendosi
palesemente in contraddizione con la tutela che i tecnici preposti
hanno invece sentito di dover conferire all'area ai piedi di Monte
Oliveto (CP7). Il
Paesaggio -l'insieme dei valori inerenti il territorio”, le sue
comunità, l’ambiente, l’eco-sistema- è bene
primario assoluto!
Le sottoscritte associazioni
chiedono al Presidente di codesta Commissione di poter essere
ascoltate, per meglio esprimere quanto fin qui esposto.
Nell’attesa, porgono cordiali saluti.
Osservatorio
0121- Salviamo il Paesaggio
Italia
Nostra
CeSMAP
Legambiente
presidio
LIBERA “Rita Atria”- Pinerolo
Centro studi Silvio Pellico
Centro studi Silvio Pellico
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