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martedì 1 marzo 2016

CHIAMATA ALLE ARTI...una chiamata fuori tempo utile?

CASERMA BOCHARD: IL PUNTO DI VISTA DI TAC SUL TEMA DELLA PARTECIPAZIONE PUBBLICA. Un punto di vista che ci permettiamo di riportare in quanto, a nostro parere, pone questioni e riflessioni non banali.

Questa sera si terrà infatti l'incontro "CHIAMATA ALLE ARTI", promosso dall'amministrazione e rivolto "(...) alle diverse espressioni della società civile e del mondo imprenditoriale ed associativo locale". L'incontro avverrà a  poche settimane dallo scadere dei termini utili per presentare il progetto di fattibilità che definisca, chiarisca, l'uso (e la relativa sostenibilità) dell'immobile acquisito gratuitamente dal Demanio. 

Il gruppo informale di giovani architetti pinerolesi TAC -Territorio Architettura Cultura- esprime il proprio parere e il timore che la CHIAMATA ALLE ARTI  si riveli  esempio di partecipazione "di facciata", non avendo fornito preliminarmente ai cittadini gli strumenti di conoscenza utili e necessari per rendere concreta quella partecipazione. 

Quel che è oggettivamente certo è il poco il tempo -due mesi- a disposizione degli architetti professionisti "TRA ARCHITETTI Srl" prescelti a gestire questa fase ( terminale?), laddove processi di partecipazione reale ed efficaci richiedono tempi ben maggiori.

"(...) Speriamo allora che il "mare magnum" delle proposte che verranno avanzate, la Bochard possa diventare la nuova base per "andare sulla luna"!"


Fonte: TAC 
CASERMA BOCHARD: 
IL PUNTO DI VISTA DI TAC SUL TEMA DELLA PARTECIPAZIONE PUBBLICA. 
"(...) Nel 2014 lo schema dell’Accordo di Valorizzazione è stato condiviso con la Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Piemonte, l’Agenzia del Demanio e dal Consiglio comunale della Città di Pinerolo ed il 16 dicembre 2014 è stato firmato l’Accordo di valorizzazione per la Caserma, a cui è seguito a luglio 2015 il trasferimento a titolo gratuito dallo Stato al Comune dell’immobile.
Le linee guida di valorizzazione prospettate nell’Accordo prevedono la riconversione e rifunzionalizzazione dell’immobile con la finalità di creare un polo culturale di eccellenza con spazi museali e servizi, in grado di generare ricadute positive su turismo ed economia locale. Tale funzione risulta compatibile con la destinazione prevista a PRGC che qualifica l’area su cui insiste la Caserma Bochard quale area per attrezzature pubbliche di interesse generale.
Nella scheda di approfondimento del Comune di Pinerolo con data 16 dicembre 2014 viene specificato che il programma di valorizzazione consentirà alla Città di avviare un processo di centralizzazione della cultura, permettendo di soddisfare le esigenze dei servizi culturali del territorio. Per la restante parte della Caserma si prevede la valorizzazione in ottica di mercato – prospettando, tra l’altro, anche la possibile alienazione – per sostenere la realizzazione del “polo culturale”.
Inoltre con l’Atto di Indirizzo del 21 aprile 2015, l’Amministrazione Comunale di Pinerolo individua il progetto Bochard quale “opportunità per costruire una idea di città e di territorio possibili e per ragionare, a scala adeguata, sulle priorità da affrontare” e a tale proposito, viene specificato che il progetto si deve “spendere in chiave territoriale e in logica metropolitana (…) deve saper interagire con altre iniziative presenti nel capoluogo e nell’area metropolitana, nonché relazionarsi ai bisogni e alle proposte che possono venire da tutto il Pinerolese.”
Nell’ambito del procedimento è importante evidenziare che il federalismo demaniale fa parte del più generale processo del federalismo fiscale, che vuole assicurare autonomia di entrate e di spesa agli enti locali, al fine di assicurare la massima responsabilizzazione e l’effettiva trasparenza di gestione. L’obiettivo principale del decreto consiste pertanto nel garantire la massima valorizzazione funzionale ed economica del  bene oggetto di trasferimento e qualora l’ente territoriale non utilizzi il bene nel rispetto delle finalità e dei tempi indicati, è previsto uno specifico meccanismo sanzionatorio in base al quale il Governo esercita il proprio potere sostitutivo al fine di assicurare la migliore utilizzazione dell’immobile. E’ inoltre evidente che la previsione di utilizzo del bene debba essere verificata attraverso specifico studio di fattibilità finalizzato a verificare la sostenibilità della proposta, le modalità di attuazione della stessa ed il fabbisogno di risorse finanziare (fund raising).
Secondo quanto emerge nei documenti disponibili la massima valorizzazione funzionale ed economica del bene è stata declinata dal Comune attraverso la previsione di un polo culturale di eccellenza con spazi museali e servizi integrato nell’offerta metropolitana e pertanto in sinergia con gli altri beni culturali (e non) di proprietà dell’ente (quali ad esempio la biblioteca, Palazzo Vittone, le carceri, ecc.). Non vengono rappresentati scenari alternativi e nulla si dice specificatamente riguardo ai possibili costi della riqualificazione, della gestione ed alle modalità di approvvigionamento del capitale necessario.
La totale assenza di coinvolgimento del territorio e degli stakeholders da parte dell’Amministrazione e la serie di notizie estemporanee pubblicate dalla stampa locale quali la realizzazione di housing sociale, il trasferimento dell’Istituto Corelli e/o della biblioteca civica hanno spinto i cittadini – i veri beneficiari del progetto – ad organizzarsi spontaneamente in quelli che potremmo definire gruppi di lavoro.
Tra questi ricordiamo Lapis che ha presentato il 28 febbraio 2015 la sua proposta per un percorso metodologico e procedurale nell’ambito della valorizzazione della Caserma a Polo della cultura prospettando la fattibilità dell’investimento attraverso la realizzazione e gestione di nuovi parcheggi ed anche la stessa TAC che ha presentato il 27 aprile 2015 la proposta di polo di mestieri e saperi (di seguito allegata) rivolta al tessuto artigiano, in grado di finanziarsi sulla base dei flussi economici generati dalla locazione a canoni agevolati degli spazi e di generare esternalità positive sul territorio fornendo servizi attraverso il meccanismo della banca del tempo. E’ inoltre importante segnalare che il 5 settembre 2015 è stato istituito il comitato Pinhub costituito da un gruppo di pinerolesi che intendono confrontarsi su punti di vista, immaginari e proposte in grado di intercettare e mobilitare contributi, alleanze, finanziamenti e investimenti per rivitalizzare l’area della caserma.
Queste esperienze – meritevoli e spontanee – sono espressione della volontà di fare chiarezza sul processo e soprattutto sul futuro dell’immobile che può sì rappresentare un asset strategico per il territorio, ma allo stesso tempo rischia di diventare l’ennesimo sperpero di risorse a seguito di una totale assenza di visione e di coinvolgimento.
Purtroppo queste occasioni di dibattito, favorite solo nella forma dall’Amministrazione, non hanno condotto ad alcun risultato concreto: le proposte avanzate non sono state nella sostanza prese in considerazione dal Comune che, ad oggi, ha l’obbligo di chiarire alla collettività su quali fondamenti si basa la fattibilità del progetto e la conseguente sostenibilità economica.
In tal senso il Comune ha affidato, a distanza di oltre un anno dalla sottoscrizione dell’Accordo di valorizzazione e attraverso la modalità dell’incarico diretto, lo studio di fattibilità allo studio torinese TRA ARCHITETTI Srl – Architettura Condivisa. Tale studio dovrà essere concluso entro aprile e non è chiaro il peso che avrà nella decisone attuativa delle modalità del progetto, anche rispetto ai possibili cambiamenti che interverranno a seguito delle elezioni amministrative previste in primavera.  All’interno del processo programmato da TRA ARCHITETTI Srl è previsto il 1 marzo alle 20.45 presso l’auditorium Baralis l’evento “Chiamata alle Arti”, una call pubblica finalizzata negli intenti a coinvolgere i cittadini.
TAC crede...TAC ritiene...
- TAC crede nella partecipazione fattiva della collettività e a malincuore non parteciperà all’evento.
- TAC ritiene che debbano essere forniti degli strumenti ai cittadini per rendere concreta la partecipazionein primis il set delle destinazioni d’uso ammesse rispetto ai vincoli da PRGC ed agli impegni presi in sede di sottoscrizione dell’Accordo.
- TAC ritiene che la fattibilità del progetto sia strettamente correlata al fund raising delle risorse, non bastano le idee, ma le buone idee che attraggono capitali ed investitori. Il cittadino può esprimere una preferenza solo se viene chiaramente esplicitato il rendimento, anche in termini sociali, dell’operazione: quali sono i benefici e quanto pesano le esternalità generate dal progetto?
- TAC ritiene che la sostenibilità di un progetto possa essere valutata sulla base di un business plan a vita intera dell’iniziativa, non può considerarsi un risultato un intervento estemporaneo su una porzione dell’immobile o un’apertura limitata al singolo evento.
- TAC ritiene che per definire un corretto budget per l’intervento il primo passo consista nel ragionare sull’effettivo utilizzo della caserma e sui possibili flussi economici che verranno generati dall’eventuale messa a reddito dell’immobile nel rispetto dei vincoli e dell’utilizzo ammesso.
- TAC ritiene che il successo dell’operazione di riqualificazione della Caserma debba essere misurato rispetto al sistema complessivo dei beni di proprietà del Comune. Il bilancio deve tener conto delle eventuali funzioni che verranno spostate all’interno della Bochard e sul riutilizzo degli immobili che conseguentemente verranno dismessi (es. edificio Corelli e Biblioteca).
- TAC ritiene che Pinerolo sia il posto più bello al mondo, ma prima di pensare al turismo si dovrebbero favorire i cittadini ed i lavoratori. Proprio per questo motivo TAC avrebbe preferito partire dal territorio, cosicché l’immobile rappresenti un’opportunità, piuttosto che dall’approccio sino ad ora adottato a livello locale di richiedere la disponibilità di un immobile al Demanio senza aver chiaro il contenuto da insediare e le modalità di copertura dell’investimento. In un territorio in crisi in cui i cittadini hanno bisogni fondamentali (lavoro, assistenza, formazione) è imbarazzante dover rispondere a distanza di oltre un anno dall’assegnazione del bene alla domanda “e ora che ne facciamo della Caserma?”
La “Chiamata alle Arti” di TRA ARCHITETTI Srl, pubblicata sul sito il 23 febbraio, 7 giorni prima dell’incontro, “è rivolta ai più diversi ambiti ed è il più possibile aperta alle diverse espressioni della società civile e del mondo imprenditoriale ed associativo locale”. Speriamo allora che il "mare magnum" delle proposte che verranno avanzate la Bochard possa diventare la nuova base per "andare sulla luna"!

venerdì 16 gennaio 2015

Caserma Bochard di San Vitale e "Cortile del Maglio". Progetti affini?

Sentinelle del territorio: questa sera parteciperemo all'incontro pubblico "CASERMA BOCHARD  e CORTILE EL MAGLIO. Progetti affini?".
La città di Pinerolo ha da poco acquisito l'isolato della Caserma Bochard di San Vitale. Obiettivo dell'Amministrazione è quello di farne un "Polo Culturale". 



Molti di noi avevano partecipato all'incontro dello scorso 15 dicembre:  "Caro Sindaco, la piazza del Sapere..." organizzato dalla Sezione pinerolese di Italia Nostra. Protagonista di quell'incontro era stata la dott.ssa Antonella Agnoli ( qui alcune note biografiche), una delle massime esperte di "spazi e piazze del Sapere",  la quale aveva offerto a tutti noi una riflessione profonda e "impertinente" ( è definizione data dalla stessa  Agnoli). 
Pensiamo che il contributo offerto dalla dott.ssa Agnoli abbia rafforzato il bisogno, la necessità, che  anche a Pinerolo si avvi un processo di "partecipazione", reale e costruttiva, sui temi fondamentali della comunità. 
L'Impertinente" dott.sssa Agnoli aveva iniziato quella sua riflessione dicendo che, sul polo Culturale pinerolese, le pareva non fosse stata ancora posta la domanda-considerazione fondamentale: "Mi serve un Polo Culturale? E se mi serve, che tipo di Polo Culturale mi serve?" 
Perchè nel caso di un Polo Culturale non si tratta tanto di risolvere i problemi -più o meno fondati- di un direttore bibliotecario, nè di risolvere il problema "dei libri" e neppure i problemi dei pochi o tanti frequentatori di una biblioteca. Fosse così semplice! 
 E' tutto quello ma anche molto di più! 
Anche noi ci poniamo domande di cui daremo conto dopo aver partecipato all'incontro di questa sera.Ne riparleremo!

mercoledì 12 marzo 2014

Sentinelle del territorio: "Osservazioni al documento programmatico dell’Amministrazione relativo alla pianificazione urbanistica"

Sentinelle del Territorio:
L’urbanistica ci pare un tema importante in quanto, a nostro parere, può rappresentare un indicatore utile ad individuare gli scopi, gli indirizzi,  il “progetto generale” che guida e determina il carattere di una amministrazione locale”. 
presidio LIBERA "Rita Atria" Pinerolo
Lo scorso 18 dicembre 2013 , l'Amministrazione di Pinerolo aveva presentato un Documento Programmatico sulle linee guida dell'urbanistica della città.
Le Associazioni e i gruppi che partecipano al Forum pinerolese per l’Urbanistica e il  Paesaggio avevano replicato con un documento di cui riportiamo un estratto.

Questa sera, allle ore 21.00  è previsto un secondo incontro nel quale si vedrà come e se l'Amministrazione avrà recepito le osservazioni giunte anche da altre associazioni ( fra queste Italia Nostra) e da alcuni gruppi politici della Città ( tra questi, il gruppo Progetto per Pinerolo)



Osservazioni al documento programmatico dell’Amministrazione
relativo alla pianificazione urbanistica

Le Associazioni e i gruppi che partecipano al Forum pinerolese per l’Urbanistica e il  Paesaggio ritengono utile e positiva la scelta dell’ Amministrazione di avviare un confronto sui temi della pianificazione territoriale e urbanistica al fine di ampliare la partecipazione dei cittadini.(...)
Avremmo tuttavia preferito che si intraprendesse –finalmente!-  l’iter di studi e di confronti indispensabili per dare vita ad un nuovo ed aggiornato strumento di gestione urbanistica del territorio, vista la necessità condivisa da molte forze politiche di  “avviare le procedure per un nuovo Piano Regolatore…”, come si leggeva addirittura nel programma di mandato dell’attuale Sindaco. La predisposizione di una “variante”, per quanto generale, fa temere che prevalga una logica improntata ad “aggiustamenti”,  volti a soddisfare i “desiderata”, le molteplici esigenze e richieste pervenute da cittadini e professionisti interessati a modifiche puntuali, senza che queste azioni si  inscrivano in un disegno-progetto generale, organicamente compiuto a favore della intera comunità. Al di fuori di un “progetto organico”, senza criteri preliminari che ne definiscano ambiti e modalità,  anche l’applicazione della legge 106/2011 e di altri principi di pratica urbanistica - quali la “perequazione” e la “compensazione edilizia”- mettono  “a rischio” quel che resta della programmazione e della gestione del territorio. 
Già nella redazione dell’ attuale PRG era emersa più la volontà di assecondare gli interessi della speculazione immobiliare  che non la capacità di previsione e di indirizzo “etico” della città: lo  testimonia il vistoso scostamento, il sovra-dimensionamento, che si è rivelato tra le previsioni insediative del Piano stesso e la realtà dei fatti.
Vogliamo allora esprimere alcune osservazioni che nascono proprio dal rilievo strategico che la “variante ponte”  dichiara di voler assumere.(...); pensiamo che uno strumento che ambisca a “contenere elementi che anticipino  i contenuti del futuro PRGC” debba partire e fondarsi su alcuni elementi  oggettivi, premesse indispensabili ad ogni altra considerazione:  
a)      una analisi più dettagliata dell’ esistente e dello scostamento tra quanto realizzato e le previsioni del vigente PRGC:
b)      una verifica dell’identità del territorio per confrontare, valutare e stabilire, linee di relazione e di indirizzo sostenibile
c)      la chiara determinazione delle scelte ritenute essenziali sulla base dei punti precedenti

Se non si analizzano i dati esistenti, la realtà esistente,  se non si precisano i contorni del “progetto” futuro, risulta troppo vaga la dichiarazione  di “limitare al massimo, per quanto possibile, l’ulteriore consumo di suolo agricolo o non antropizzato”; così come inutile pare sottolineare più volte, quasi a preventiva scusante, l’ovvio limite delle “poche risorse economiche disponibili
Chiediamo dunque che le premesse del documento programmatico siano integrate ( rivalutate) con  alcuni dati significativi :
  • andamento demografico della popolazione pinerolese
  • analisi di massima sulla composizione per classi di età
  • elementi di analisi sulle attività produttive e loro andamento e le previsioni di rilancio, ove identificabili.
  • patrimonio edilizio esistente e dati certi sulle unità abitative non occupate
  • elencazione delle aree residenziali autorizzare e non attuate , con relative previsioni insediative
  • elencazione di massima delle aree sicuramente individuabili come “degradate, dismesse, da riqualificare”
Ancora in relazione alle premesse  del documento, facciamo notare come il principio di limitare il consumo di “ suolo agricolo o non antropizzato” non si pone affatto in antitesi con un possibile rilancio del comparto edilizio, per il quale  tuttavia occorre perseguire decisamente altre strade che non siano la semplice realizzazione-addizione di altra edilizia all’organismo della città. Come viene sottolineato da molti  esperti,  come si deduce anche dai dati economici forniti da Unioncamere, occorre puntare su innovazione, qualità e bellezza, eccellenze dei territori. Sono questi i punti qualificanti, e più volte ribaditi, per il rilancio del nostro Paese e da perseguire affinché l’economia  dei vari settori abbia concrete speranze di risollevarsi dalla crisi strutturale che viviamo. Nel governo e nell’indirizzo del territorio, noi pensiamo che si debba agire nelle seguenti direzioni:
  • salvaguardare il paesaggio,  riducendo drasticamente –o azzerare- il consumo di suolo, soprattutto nelle aree di maggior pregio paesaggistico ( l’area di Monte Oliveto, l’area pre-collinare e collinare)
  • riqualificare il patrimonio edilizio esistente
  • rivitalizzare gli  immobili esistenti, sottoutilizzati o inutilizzati, attraverso la ri-destinazione a  nuove e sostenibili  funzioni
  • richiedere contenuti di alto livello nella qualità architettonica-urbanistica dei progetti edilizi e nella qualità costruttiva  degli edifici
  • incentivare l’applicazione delle tecniche volte al risparmio  energetico
  • operare nel principio della  sostenibilità e riciclo dei materiali costruttivi
(...) Da ultimo sottolineiamo la necessità di rendere efficace e reale la partecipazione e il coinvolgimento dei cittadini nel processo analitico e decisionale, anche in vista della preparazione del futuro PRGC. Occorre  predisporre la creazione di “processi partecipativi” (interviste, questionari, tavoli di lavoro…)”,  già sperimentati in molti enti locali -anche di piccole e medie dimensioni- che superino il semplice binomio già previsto dalle norme “presentazione pubblica, osservazioni”. Lo abbiamo sottolineato in altri documenti e qui lo ribadiamo: è necessario dare vita a quella forma di “urbanistica partecipata” nella quale le comunità vedano finalmente concretizzati piani di gestione e di sviluppo sostenibili, volti alla tutela dei “beni comuni”, degli interessi dell’intera comunità, e non di categorie o soggetti particolari.

Pinerolo 20/01/2014


                                                    …


mercoledì 15 gennaio 2014

CONTRO IL PIZZO SCENDO IN PIAZZA. a Piossasco il 18 gennaio 2014 alle ore 18.30

Fatti inquietanti e pericolosi si sono verificati a Piossasco nei mesi scorsi: minacce, richieste di “pizzo” sono state rivolte a commercianti, in cambio di incolumità. Forze dell’ordine e magistratura stanno conducendo indagini. Qualunque sia la natura di questi episodi, le comunità devono far sentire la loro voce e mostrare il vero significato dell’essere comunità: sentirci, tutti insieme, responsabili e partecipi della vita di coloro con i quali formiamo comunità.
LIBERA segue sin dall’inizio degli avvenimenti la vicenda accaduta e a noi così vicina. Lo scorso 18 dicembre 2013, il presidio LIBERA “Rita Atria “ Pinerolo era stato invitato a portare testimonianza e riflessioni nell’ambito di un incontro pubblico organizzato dai formatori della Parrocchia “SS Apostoli”.
Il presidio LIBERA “Rita Atria Pinerolo si unisce all’appello della comunità di Piossasco, invitando anche il Sindaco di Pinerolo Eugenio Buttiero, l’Amministrazione della Città, la cittadinanza tutta, affinché si partecipi  numerosi alla manifestazione che si terrà sabato 18 gennaio 2014:
CONTRO IL PIZZO SCENDO IN PIAZZA” 
La manifestazione si concluderà con intervento di don Luigi Ciotti, fondatore di LIBERA. Di seguito, il volantino della manifestazione.