domenica 26 febbraio 2023

Area TURCK: PINEROLO HA BISOGNO DI UN NUOVO QUARTIERE? NOI DICIAMO DI NO!

Associazioni e cittadini pinerolesi continuano ad impegnarsi nella difesa di luoghi che amministrazioni comunali vorrebbero distruggere, cementificare, cancellando con essi elementi identitari della comunità, il "patrimonio-bene comune" su cui deve fondarsi la cultura stessa della comunità. Dietro l'aridità dei documenti urbanistici, infarciti di sigle, commi e articoli di leggi, sono "celati" i luoghi che hanno accompagnato la storia  di una cittadina quale Pinerolo. Fra questi, e fra i più importanti, l'area TURK.

Come abbiamo già scritto: "(...)il progetto relativo all'area Turk era stato definito "a guida pubblica", motivo per il quale dovrebbe essere scontato-obbligatorio aspettarsi e riscontrare in quel progetto conclamate utilità a favore della comunità. Tuttavia, esaminando la  documentazione progettuale a disposizione, l'impressione che ne abbiamo ricavato è stato quella di essere di fronte all'ultimo atto di una serie di azioni tese anzitutto ad agevolare quanto più possibile quella che molti considerano la più grande speculazione edilizia privata mai avvenuta in Pinerolo"(...). Voci autorevoli (nel campo accademico italiano, e sinanco il TICCIH, Comitato Internazionale per la Conservazione del Patrimonio Industriale) si  sono levate pure a difesa dello storico opificio presente nell'area, l'ex merlettificio Turk, vero e proprio monumento-archetipo dell'architettura industriale.  Eppure, sinora nulla è valso a fermare quella prevista demolizione, necessaria  a consentire la realizzazione del "nuovo quartiere" : uno “scempio culturale", l'ennesimo, compiuto a danno di Pinerolo, cittadina che celebra proprio in questi tempi il millenario della sua fondazione.

Il C.A.P. Coordinamento Associazioni Pinerolesi  così si esprime, attraverso un comunicato stampa indirizzato alla comunità, agli organi di informazione, agli amministratori locali:

Area TURCK: PINEROLO HA BISOGNO DI UN NUOVO QUARTIERE?

NOI DICIAMO DI NO!

volantino del COORDINAMENTO ASSOCIAZIONI PINEROLESI

Riportiamo il testo del volantino: 

Nelle scorse settimane le proprietà della grande area compresa tra il Lemina ed il Moirano (su quest’ultimo si affaccia, lungo il corso Piave, l’edificio dello stabilimento Turck) hanno provveduto ad una pulizia complessiva delle superfici non occupate dagli ex edifici industriali.
Da più parti quest’azione è stata interpretata come propedeutica alla firma della Convenzione tra l’Amministrazione Comunale e le proprietà private, al fine di dare attuazione alle previsioni urbanistiche previste nel Piano Esecutivo Convenzionato (PEC).
La condizione posta da tempo, da parte della città di Pinerolo, per la firma della convenzione è la definizione formale di un atto di coordinamento tra le proprietà stesse, consorzio od altra forma giuridica, al fine di avere un unico interlocutore privato con il quale confrontarsi.

Se cosi è assisteremo, forse già entro quest’anno, all’apertura di un grande cantiere, il più grande negli ultimi decenni di storia recente di Pinerolo, che consegnerà alla città un nuovo quartiere,che prevede la costruzione di più di 900 nuovi vani, con alcune “case alte” di nove piani fuori terra.

Questo intervento si inserisce in una situazione tuttora di crisi del mercato immobiliare pinerolese, caratterizzato da svariate centinaia di alloggi vuoti (invenduti e non utilizzati) e rischia di portare ad un ulteriore svalutazione dei valori immobiliari del patrimonio edilizio residenziale esistente, che costituisce il risultato concreto dei risparmi di una vita di migliaia di famiglie pinerolesi.

Chi ci guadagnerà da questa grande operazione immobiliare? Alcuni, pochi, tra i soliti e più noti costruttori di Pinerolo.

Chi ci perderà da questa iniziativa? La Comunità di Pinerolo nel suo insieme.

Per quali motivi?

  • oltre al rischio, già richiamato, di svalutazione dei valori immobiliari del patrimonio edilizio residenziale esistent
  • sarà sostanzialmente distrutta la testimonianza più significativa di archeologia industriale del pinerolese, con l’abbattimento di gran parte dell’ex stabilimento Turck. E’ prevista infatti la sola conservazione della percezione volumetrica e dei caratteri identificativi del tipo edilizio originario del cosiddetto Follone ovvero della parte arsa dal fuoco dieci anni or sono nel 2013.
  • sarà deteriorato lo sky line della città di Pinerolo, già fortemente compromesso con la costruzione del “grattacielo”di diciassette piani, con la costruzione di case “alte” nove piani, quando gli edifici residenziali di Pinerolo non superano in alcun caso i cinque piani;
  • sarà fortemente compromessa la viabilità dell’intero asse di corso Piave e vie limitrofe, dove andranno inevitabilmente a concentrarsi i flussi di traffico aggiuntivi correlati ai nuovi residenti dei più di 900 nuovi vani. Questo in quanto l’apertura di un ponte sul torrente Lemina, con il collegamento della viabilità interna del nuovo quartiere con la via Toscanini, rimane al momento un’ipotesi progettuale, senza alcuna certezza di una sua realizzazione;
  • si correrà il rischio del determinarsi di un “cono d’ombra”, stante l’altezza di parte dei nuovi edifici e della vicinanza degli stessi, a discapito della qualità della vita dei frequentatori, in orario scolastico, dei plessi posti lungo la via Serafino.


Tutto questo per quali ragioni?

Perchè l’Amministrazione Comunale, pur approvando una Variante Generale al Piano Regolatore cittadino, ad oggi di destino incerto, non ha avuto il coraggio di ridurre le capacità edificatorie abnormi riconosciute a quest’area di trasformazione.

Cosa proponiamo?

Di fermare il procedimento in corso dello Strumento Urbanistico Esecutivo (S.U.E) e di ripensare le caratteristiche dell’intervento, nel rispetto dell’iniziativa privata:

  •  conservando l’intera struttura dell’ex merlettificio Turk
  •  riducendo le capacità edificatorie
  • riducendo l’altezza degli edifici, rendendola cosi coerente con le altezze medie degli edifici residenziali esistenti
  • allontanando le nuove costruzioni dai plessi scolastici di via Serafino
  • prevedendo l’inserimento di una quota di edilizia residenziale pubblica, per le fasce di popolazione altrimenti in difficoltà economica nell’accesso alla casa

SOGGETTI ADERENTI AL COORDINAMENTO ASSOCIAZIONI PINEROLESI:

Associazioni e gruppi:

- Italia Nostra Sezione del Pinerolese "Ettore Serafino"

- LIPU delegazione di Torino

- Legambiente circolo di Pinerolo

- LAC Lega Abolizione caccia Sezione di Pinerolo

- Osservatorio 0121 - Salviamo il paesaggio

- Comunità "Laudato Sì" Pinerolo

- Associazione Provinciale FederTerziario Torino

- APP - Ambientalisti per Pinerolo

- Gruppo “Ass. Rita Atria Pinerolo”

l'antico opificio ex merlettificio TURK

l'area TURK




mercoledì 22 febbraio 2023

Pestaggio ai danni degli studenti del Liceo Michelangiolo di Firenze: Lettera della Preside Annalisa Savino agli studenti,ai genitori,ai docenti, al personale dell'istituto

Liliana Segre scelse la parola INDIFFERENZA affinchè venisse  impressa sul muro che accoglie i visitatori del  "Binario 21", divenuto il Memoriale della Shoah di Milano .

Vogliamo sottolineare il passaggio della lettera che Annalisa Savino, Preside del Liceo Scientifico "Leonardo Da Vinci " di Firenze, ha voluto indirizzare ai suoi studenti, ma anche ai genitori degli studenti e ai docenti dell'istituto,a seguito del pestaggio di cui sono state vittime alcuni studenti dell'istituto, passaggio nel quale si richiama il sentimento della INDIFFERENZA come condizione essenziale alla affermazione del fascismo italiano: "(...) Il fascismo in Italia non è nato con le grandi adunate da migliaia di persone. E' nato ai bordi di un marciapiede qualunque, con la vittima di un pestaggio per motivi politici che è stata lasciata a sé stessa da passanti indifferenti. "Odio gli indifferenti" diceva un grande italiano, Antonio Gramsci, che i fascisti chiusero in un carcere fino alla morte, impauriti come conigli dalla forza delle sue idee.(...)".

Qui il filmato della vile aggressione  operata da esponenti di gruppi  appartenente alla estrema destra


 

LICEO SCIENTIFICO STATALE "LEONARDO DA VINCI" 

- FIRENZE Via G. dei Marignolli, 

Comunicazione n. 197

Agli studenti e p. c.  alle loro famiglie ai docenti

alla DSGA e al personale ATA

 

Oggetto: messaggio sui fatti di via della Colonna

Cari studenti,

in merito a quanto accaduto lo scorso sabato davanti al Liceo Michelangiolo di Firenze, al dibattito, alle reazioni e alle omesse reazioni, ritengo che ognuno di voi abbia già una sua opinione, riflettuta e immaginata da se, considerato che l'episodio coinvolge vostri coetanei e si è svolto davanti a una scuola superiore, come lo è la vostra. Non vi tedio dunque, ma mi preme ricordarvi solo due cose.

Il fascismo in Italia non è nato con le grandi adunate da migliaia di persone. E' nato ai bordi di un marciapiede qualunque, con la vittima di un pestaggio per motivi politici che è stata lasciata a sé stessa da passanti indifferenti. "Odio gli indifferenti" diceva un grande italiano, Antonio Gramsci, che i fascisti chiusero in un carcere fino alla morte, impauriti come conigli dalla forza delle sue idee.

Inoltre, siate consapevoli che è in momenti come questi che, nella storia, i totalitarismi hanno preso piede e fondato le loro fortune, rovinando quelle di intere generazioni. Nei periodi di incertezza, di sfiducia collettiva nelle istituzioni, di sguardo ripiegato dentro al proprio recinto, abbiamo tutti bisogno di avere fiducia nel futuro e di aprirci al mondo, condannando sempre la violenza e la prepotenza. Chi decanta il valore delle frontiere, chi onora il sangue degli avi in contrapposizione ai diversi, continuando ad alzare muri, va lasciato solo, chiamato con il suo nome, combattuto con le idee e con la cultura. Senza illudersi che questo disgustoso rigurgito passi da sé. Lo pensavano anche tanti italiani per bene cento anni fa ma non è andata così. 

La Dirigente Scolastica 

Dott.ssa Annalisa Savino

lunedì 20 febbraio 2023

Coordinamento Associazioni Pinerolesi - C.A.P.: "UN ALTRO GIRO DI NIDO" - Comunicato stampa 01/23

Continua la battaglia culturale che vede il Coordinamento Associazioni Pinerolesi (C.A.P.) impegnato  a difesa delle cicogne, della ciminiera, dello storico opificio Vagnone, della storia architettonica-urbanistica di Pinerolo: la tutela del patrimonio storico, architettonico e urbanistico della nostra città è salvaguardia della identità stessa della nostra comunità. "Quale cultura esprime una amministrazione, una comunità, che permette la distruzione di un nido di cicogne, di una ciminiera, di uno storico opificio, per costruire il 17° supermercato pinerolese?" A chi giova?

 Un progetto sbagliato, in un luogo non appropriato

Con la data di metà febbraio ha inizio il nuovo periodo di nidificazione delle specie di volatili selvatici, pertanto sarà vietato rimuovere o distruggere il nido posto sulla sommità della ciminiera esistente nell'area dell'ex setificio Vagnone. Il Coordinamento delle Associazioni Pinerolesi esprime la sua prudente soddisfazione nel rilevare che gli interessi economici, almeno finora, non hanno prevalso sugli ideali mentre invece i sogni e le speranze, almeno in questo caso, hanno prevalso sulla logica brutale di scelte cieche ed insensibili che preferirebbero sostituire un’area di valenza storica per la città con l’ennesima piattaforma commerciale.Il Coordinamento auspica quindi un ripensamento sulla nuova destinazione commerciale dell'area dell’ex setificio Vagnone da parte dell’Amministrazione Comunale, in nome dell'anima ambientalista che sostiene di possedere. Un progetto sbagliato, in un luogo non appropriato!

Di seguito il comunicato stampa "Un altro giro di nido

UN ALTRO GIRO DI NIDO

Anche quest'anno la ciminiera dell'ex setificio Vagnone accoglierà la nascita di nuovi cicognini nel nido posto alla sua sommità.

Siamo giunti al 15 febbraio e la ciminiera è ancora al suo posto ad accogliere, come ormai da più di un secolo e mezzo, coloro che si apprestano all’ingresso nel concentrico di Pinerolo da stradale Fenestrelle. Con la data di metà febbraio ha inizio il nuovo periodo di nidificazione delle specie di volatili selvatici, così come convenzionalmente stabilito dall’articolo 42 comma 7 del Regolamento della città di Pinerolo di Igiene ambientale e di Benessere degli animali, che quanto di seguito prescrive: “(…)in caso di restauri o ristrutturazioni, possono essere concesse deroghe solo al di fuori del periodo di nidificazione, ovverosia tra il 15 settembre ed il 15 febbraio, previa autorizzazione degli uffici competenti ed a fronte della compensazione obbligatoria con idonei nidi artificiali”.

Da alcune settimane il nido è nuovamente occupato con continuità dalla coppia di cicogne stanziali, ribattezzate Pina&Raul a richiamare la loro pinerolesità, che si possono osservare mentre armeggiano nel nido ed apportano materiali nuovi per riparare i danni dell'inverno che ci sta finalmente lasciando. Questo è un manifesto indicatore dell'inizio dell'attività di preparazione alla nuova deposizione delle uova.

Il Coordinamento delle Associazioni Pinerolesi esprime la sua prudente soddisfazione nel rilevare che gli interessi economici, almeno finora, non hanno prevalso sugli ideali mentre invece i sogni e le speranze, almeno in questo caso, hanno prevalso sulla logica brutale di scelte cieche ed insensibili che preferirebbero sostituire un’area di valenza storica per la città con l’ennesima piattaforma commerciale, ossia con un brutto parallelepipedo prefabbricato. Scelte che inoltre sembrano essere state attuate sottovalutando le implicazioni di carattere viabile e sui flussi di traffico che una simile iniziativa indurrebbe su un asse viabile già saturo, qual è quello di stradale Fenestrelle. Ciò è vero, a maggior ragione, ora che apprendiamo dagli organi di stampa che la caserma dei vigili del fuoco rimarrà, a tempo indeterminato, nell'area attuale adiacente all'ex setificio Vagnone: appare evidente che il dovere di garantire una viabilità scorrevole accanto alla caserma, dalla quale i mezzi devono uscire celermente per intervenire in situazioni di emergenza, sia incompatibile con l'aumento del traffico veicolare che la presenza del nuovo supermercato provocherebbe sulle strade circostanti.

Il Coordinamento auspica quindi un ripensamento sulla nuova destinazione commerciale dell'area dell’ex setificio Vagnone da parte dell’Amministrazione Comunale la quale, in nome dell'anima ambientalista che sostiene di possedere, ha l’opportunità ora di tornare sui propri passi modificandone integralmente il progetto, con il convinto sostegno delle associazioni del territori aderenti al Coordinamento e dei numerosi cittadini che hanno sottoscritto le petizioni che chiedono la tutela dell'area e del nido delle cicogne.

 Un progetto sbagliato, in un luogo non appropriato

 Pinerolo, 18 febbraio 2023

SOGGETTI ADERENTI AL COORDINAMENTO ASSOCIAZIONI PINEROLESI:

Associazioni e gruppi:

- Italia Nostra Sezione del Pinerolese "Ettore Serafino"

- LIPU delegazione di Torino

- Legambiente circolo di Pinerolo

- LAC Lega Abolizione caccia Sezione di Pinerolo

- Osservatorio 0121 - Salviamo il paesaggio

- Comunità "Laudato Sì" Pinerolo

- Associazione Provinciale FederTerziario Torino

- APP - Ambientalisti per Pinerolo

- Gruppo “Associazione Rita Atria Pinerolo”

 

 

martedì 6 dicembre 2022

La storia di Pino Masciari, imprenditore calabrese, testimone di Giustizia , cittadino onorario anche di Pinerolo, torna ad interrogare le nostre coscienze e le Istituzioni preposte alla tutela sua e della sua famiglia

Pino Masciari, imprenditore calabrese, testimone di Giustizia , cittadino onorario anche di Pinerolo, lo scorso 15 ottobre 2022 ha ricevuto dalla Prefettura di Torino la comunicazione che la sua scorta sarebbe stata revocata. Una notizia del tutto inaspettata e che -di fatto- fa precipitare la vita di Pino Masciari e della sua famiglia in una grave incertezza perché, senza scorta, quelle  vite vengono esposte nuovamente al pericolo di una possibile ritorsione mafiosa.
Ad oggi, numerose le prese di posizione a favore dell'imprenditore calabrese, testimone di Giustizia: appelli sono stati presentati da amministrazioni locali ed esponenti politici di vari schieramenti; interrogazioni sulla vicenda sono state presentate sia alla Camera che al Senato. Ma, alle tante manifestazioni di solidarietà e vicinanza, sinora ha fatto da contraltare il silenzio delle Istituzioni che dovrebbero pronunciarsi su quanto accaduto.

Una promessa di impegno da parte della comunità
Come gruppo "Associazione Rita Atria Pinerolo" abbiamo atteso una presa di posizione anche da parte dell'amministrazione pinerolese a sostegno della vita di un nostro concittadino e della sua famiglia; nostro concittadino che, fra i pochi in Italia, ha denunciato la ‘ndrangheta e le sue collusioni sinanco col mondo delle istituzioni e della politica. 
Abbiamo sempre pensato che il conferimento della cittadinanza onoraria ad un testimone di Giustizia quale Pino Masciari costituisse anzitutto un impegno assunto da parte delle  stesse comunità: rendere riconoscibili, e riconosciuti dalle comunità, i principi incarnati dalla storia di Pino Masciari; ovvero, la necessità di mettere in atto  pratiche e politiche concrete volte a impedire  le condizioni che favoriscono l'infiltrazione e la presenza delle organizzazioni mafiose nel tessuto sociale, economico e produttivo, di una comunità. Ricordiamo che il primo baluardo contro le mafie è considerato la nostra stessa Carta Costituzionale. A nostro parere, proprio nei suoi Principi Fondamentali si ritrovano gli stimoli e le indicazioni a cui debbono fare riferimento comunità e amministrazioni che vogliano impegnarsi responsabilmente contro le mafie ( e contro il pensiero mafioso): la difesa della dignità dell’uomo, il diritto al lavoro, allo studio, alla salute; la difesa del territorio-paesaggio, della sua memoria e della sua cultura; la trasparenza amministrativa e la partecipazione della comunità all'elaborazione di politiche  lungimiranti, eque e sostenibili; i diritti riconosciuti a coloro che sono in difficoltà, agli stranieri, ai migranti. 
Facile comprendere quanto sia lungo il cammino ancora da compiere per costruire “anticorpi” efficaci che pongano le comunità al riparo dalle lusinghe devastanti delle mafie.
A questo ci richiama la storia di Pino Masciari, imprenditore calabrese, testimone di Giustizia, anche cittadino di Pinerolo.

Il comunicato diramato dalla Amministrazione della Città di Pinerolo in data 05.12.2022 

l’amministrazione del comune di pinerolo chiede il mantenimento della scorta a Giuseppe (detto Pino) Masciari

Premesso che:

        Pino Masciari è un imprenditore calabrese che, a seguito di pressioni, estorsioni e minacce subiti, dal 1994 iniziò a denunciare i fatti di mafia di cui era stato testimone

        A seguito di tali denunce, dopo essere stato oggetto di attentati e concrete minacce di morte, nel 1997 fu sottoposto al programma di protezione per i testimoni

        Nel 2004 è stato revocato il programma speciale di protezione

        Pino Masciari è cittadino onorario di moltissime Città e comuni italiani

Tenuto conto che:

        Avverso la revoca del programma di protezione Pino Masciari fece ricorso al TAR del Lazio il quale, nel 2009, gli diede ragione sancendo l’inalienabilità del diritto alla sicurezza, l’impossibilità di sistemi di protezione o programmi a scadenza temporale predeterminata e ordinando al Ministero di attuare le delibere su sicurezza, reinserimento sociale, lavorativo, risarcimento dei danni

        Successivamente a tale sentenza continuò ad essere oggetto di intimidazioni da parte della 'ndrangheta, nonostante il programma di protezione

        Nel 2010 ha concordato col Ministero dell'Interno l'interruzione del programma di protezione speciale, pur continuando a vivere sotto scorta

Considerato che:

        Il 15 ottobre 2022 (con comunicazione n. 353/4/OPS), il Ministero dell'Interno ha dato avvio al procedimento finalizzato alla revoca del dispositivo tutorio per sé e per la sua famiglia

        Pino Masciari attualmente vive in Piemonte, territorio in cui, oramai, la 'ndrangheta è radicata da tempo (come dimostrano le sentenze Albachiara, Minotauro, Platinum, ecc.) e quindi vive in costante pericolo di vita proprio per le denunce da lui avanzate del sistema mafioso calabrese

        La scorta rappresenta quindi un elemento fondamentale per l’incolumità sua e della sua famiglia, rappresenta inoltre un elemento concreto dello Stato nel contrastare le attività mafiose e un segnale forte e tangibile di protezione nei confronti di coloro che si ribellano alle mafie

Valutato che:

        Il Ministero dell’Interno ha riconosciuto, e da sempre riconosce, la valenza della testimonianza del Masciari e la sua peculiarità quale imprenditore in attività al momento della testimonianza, in difformità dalla quasi totalità degli imprenditori che decidono di testimoniare solo in seguito alla rovina economica delle loro attività (Memorie Ministero dell’Interno n. 434/2005 1^ Sez. Ter. TAR del Lazio)  

Visti, quindi, l'enorme importanza che riveste Pino Masciari nella lotta contro i fenomeni mafiosi - il Comune di Pinerolo ha dato la cittadinanza onoraria a Pino Masciari con la Delibera del Consiglio Comunale n. 9 del 26 marzo 2009 - e la sua situazione tangibile di rischio di morte a seguito delle sua attività di denuncia, l’amministrazione di Pinerolo è fortemente contraria alla richiesta di privazione di ogni programma di protezione visto che pongono la vita di Pino Masciari e della sua famiglia in grave rischio.

Firmatari

Amministrazione Comune di Pinerolo


Chi è Pino Masciari

“Il mio nome è Giuseppe (Pino) Masciari, imprenditore edile, calabrese, nato a Catanzaro nel 1959. Sono stato sottoposto a programma speciale di protezione dal 18 ottobre 1997, insieme a mia moglie (medico odontoiatra) e ai miei due bambini. Dal 2010, fuoriuscito dal Programma Speciale di Protezione, vivo sotto scorta. Ho denunciato la ‘ndrangheta e le sue collusioni con il mondo della politica. La criminalità organizzata ha distrutto le mie imprese di costruzioni edili, bloccandone le attività sia nelle opere racket della ‘ndrangheta. Il sei per cento ai politici e il tre per cento ai mafiosi, ma anche angherie, assunzioni pilotate, forniture di materiali pubbliche che nel settore privato, rallentando le pratiche nella pubblica amministrazione dove essa è infiltrata, intralciando i rapporti con le banche con cui operavo. Non ho accettato le pressioni mafiose dei politici e del racket della ‘ndrangheta. Fummo allontanati dalla nostra terra per l’imminente pericolo di vita in cui ci siamo trovati esposti, insieme alla mia famiglia”.

La scorta revocata 

Lo scorso 17 novembre Pino Masciari è stato audito dalla Commissione Legalità del  Comune di Torino. In quella occasione, oltre a chiedere conto delle motivazioni che hanno portato alla revoca della tutela di cui sinora ha avuto dirittto, Pino Masciari ha consegnato simbolicamente il suo testamento: 
"Queste mie parole hanno valore di testamento nel caso in cui dovessi morire. Se qualche sentenza dello Stato rimane inapplicata, quelle della criminalità organizzata prima o poi vengono eseguite e la decisione della revoca è incauta e irragionevole e assume il significato di condanna a morte di un uomo e un padre che ha creduto nello Stato. La nostra vita non può essere trattata come una pratica amministrativa. (...) Ho già consegnato la mia vita allo Stato ma se oggi sono diventato un peso per lo Stato, e devo vivere pensando che possa sempre essere l'ultimo giorno, questa non è vita. Se devo essere l'agnello sacrificale per aver fatto quello che dovremmo fare tutti, allora significa che ho sbagliato e mi auguro che lo Stato ci ripensi". 

COMUNICATO STAMPA - AMICI DI PINO MASCIARI - 1 DICEMBRE 2022
La lunga attesa
Gli “Amici di Pino Masciari” chiedono: “È tutto fermo da quarantacinque giorni, dal 15 ottobre, giorno della notifica dell’atto con il quale si comunicava alla famiglia Masciari l’avvio del procedimento volto alla revoca del servizio di scorta. Ci sono stati numerosi appelli delle amministrazioni locali e di politici, in modo del tutto trasversale. Sono state presentate interrogazioni alla Camera e al Senato, sia a risposta scritta che a risposta orale. Eppure il silenzio da chi dovrebbe pronunciarsi si prolunga. Pino Masciari e la sua famiglia hanno diritto ad avere risposte, ad avere il rispetto che è loro dovuto. Crediamo che questo tempo di inutile attesa non sia più umanamente accettabile! Per quanto tempo ancora la famiglia Masciari deve sostare in un limbo di incertezze, tra la vita e la "non vita", dopo già venticinque anni di esilio? Perché tutto questo silenzio?

Pino Masciari è cittadino onorario di Pinerolo dal 2009 

Il 27 Novembre 2008  il Consiglio Comunale di Pinerolo, allora sindaco Paolo Covato  e presidente di quel Consiglio il compianto Alberto Barbero, pubblicava le dichiarazioni che si possono leggere di seguito e che avrebbero accompagnato le procedure per conferimento della cittadinanza onoraria a Pino Masciari, imprenditore calabrese, testimone di Giustizia. Ci piace riportare una frase di quel comunicato: “(…)riconoscendo l’elevato valore morale della sua azione (di Pino Masciari, ndr), del suo sacrificio e dell’esempio civico a cui non si può essere indifferenti”. Ma già in quel momento Pino Masciari doveva far fronte a provvedimenti che suscitavano perplessità, come evidenziato dalla richiesta che lo stesso ConsiglioComunale di Pinerolo rivolgeva alle autorità competenti:”(…)Il Consiglio Comunale RIVOLGE appello alla commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno della criminalità organizzata Mafiosa affinché riesamini la posizione del signor Masciari in relazione ad un corretto programma di protezione nei confronti della sua persona e dei suoi familiari(…):

IL CONSIGLIO COMUNALE DI PINEROLO
ESPRIME grande apprezzamento per il coraggio e la determinazione del signor Pino Masciari nel denunciare la criminalità organizzata, le infiltrazioni nelle istituzioni e le collusioni politiche.
RIVOLGE appello alla commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno della criminalità organizzata Mafiosa affinchè riesamini la posizione del signor Masciari in relazione ad un corretto programma di protezione nei confronti della sua persona e dei suoi familiari e si garantisca un corrente indennizzo per i danni da lui subiti in relazione alla libera scelta testimoniale.
RICONOSCENDO l’elevato valore morale della sua azione, del suo sacrificio e dell’esempio civico a cui non si può essere indifferenti.
SI IMPEGNA ad avviare le procedure per il conferimento della cittadinanza onoraria al signor Pino Masciari.

Riunito in seduta straordinaria il Consiglio Comunale di Pinerolo, il 26 marzo 2009 il sindaco di Pinerolo Paolo Covato conferiva la Cittadinanza Onoraria a Pino Masciari, ribadendo le dichiarazioni che avevano accompagnato le procedure per conferimento della stessa onoreficenza.

#pinomasciari

https://www.pinomasciari.com/diritti-ancora-negati/

lunedì 3 ottobre 2022

3 ottobe 2013 - la "VERGOGNA": (...) Il mare era pieno, di ragazzi, di gente: le teste uscivano come se uscissero i pesci a mare...".

Tratto da "COMITATO 3 OTTOBRE": "Il 3 ottobre 2013 un’imbarcazione carica di rifugiati in maggioranza eritrei affonda a mezzo miglio dalle coste di Lampedusa. La conta, alla fine è di 368 morti tra bambini, donne e uomini. I corpi delle vittime vengono recuperati tutti e per la prima volta nella storia dei naufragi del Mediterraneo, si mostrano al mondo in un drammatico grido di aiuto collettivo."
Di seguito, la testimonianza di coloro che sono stati i primi, improvvisati e casuali soccorritori di quelle persone, i naufraghi, di cui quella notte in cui era pieno: " (...) Il mare era pieno, di ragazzi, di gente: le teste uscivano come se uscissero i pesci a mare...". Con la loro barca, quella notte loro ne salveranno 47; 47 persone che erano come "pesci ammare", "pesci ammare" che non volevano morire inseguendo il sogno di poter costruire una nuova vita.

Nelle ore immediatamente successive al naufragio, i telegiornali italiani e mondiali saranno mostreranno immagini del recupero dei corpi dei naufraghi. Bambine e bambini, ragazze e ragazzi, uomini e donne a cui qualcuno appiccicherà l'etichetta di "clandestini" per cancellare la vergogna di popoli incapaci di cambiare situazioni, drammi, spesso provocate da fredde e squallide "politiche di conquista", culturale ed economica dell'Occidente.

Papa Francesco avrà il coraggio di pronunciare la parola VERGOGNA!: "Una sola parola: VERGOGNA!". Una vergogna indirizzata a tutti coloro che sono causa di questo dramma, un dramma che, lo sappiamo bene, continua e si perpetua giorno dopo giorno. VERGOGNIAMOCI!
Nei giorni successivi al naufragio le istituzioni italiane promisero che le vittime sarebbero state recuperate tutte e tutte avrebbero avuto funerali solenni. Anche questo non avvenne. E tanti di quei poveri corpi furono poi allontani da Lampedusa, anonimi e irriconosciuti, accolti da tanti cimiteri siciliani.
Il 16 marzo 2016 il Senato italiano ha approvato in via definitiva la legge che istituisce la Giornata della Memoria e dell’accoglienza, da celebrarsi il 3 ottobre. Durante questo giorno si ricorderanno tutti i migranti morti nel tentativo di fuggire da persecuzioni, guerre e miseria. Ma, soprattutto nelle scuole, in quel giorno si svolgeranno attività didattiche per approfondire e capire chi sono le persone che vengono dal mare. 


la Porta d'Europa
Oggi a Lampedusa si  svolgerà la celebrazione in memoria della strage del  3 ottobre 2013.  Aprendo la marcia che portava i partecipanti al monumento "Porta d'Europa"  l'allora presidente del Senato Piero Grasso nel 2017 ebbe a dire : "Forse non tutti in Italia ricordano l'articolo 10 della nostra Costituzione, quello che sancisce un diritto universale, il diritto d'asilo allo straniero al quale, nel suo paese, sia impedito l'esercizio della libertà. E allora non solo chi fugge dalla guerra, ma anche chi scappa dalla povertà, dalla fame, dalla violenza ha diritto d'asilo. Io oggi sono qui per ribadire la volontà delle istituzioni tutte ad andare avanti su questa strada. Per realizzare questo sogno dei nostri padri costituenti si deve camminare molto, sulle nostre e sulle vostre gambe".

Questo avevamo scritto nelle ore che seguirono quella strage di innocenti:


Viaggiano nel buio delle coscienze dell'occidente: "Vergogna"

Oggi -quando indosseranno le facce "pittate a lutto"- abbiano il coraggio di parlare di bambini, ragazzi, donne e uomini!...non di clandestini! 
Parlate  i bambini, ragazzi, donne e uomini che raccolgono le loro speranze per deporle su una barca che viaggia nel buio delle coscienze dell'occidente.
Vergogna!
alcune fotografie delle vittime della strage





lunedì 12 settembre 2022

Ex setificio Vagnone: il C.A.P. segnala aspetti di dubbia legittimità degli atti amministrativi; l'Associazione Commercianti boccia l'ipotesi di un ennesimo supermercato.

Continua la battaglia culturale che vede il Coordinamento Associazioni Pinerolesi (C.A.P.) impegnato  a difesa delle cicogne, della ciminiera, dello storico opificio Vagnone, della storia architettonica-urbanistica di Pinerolo: la tutela del patrimonio storico, architettonico e urbanistico della nostra città è salvaguardia della identità stessa della nostra comunità.


la ciminiera dell'ex Setificio Vagnone

Lettera del C.A.P. ad esprimere dubbi di legittimità degli atti amministrativi 

Martedì 23 agosto il C.A.P. ha inviato una lettera al Sindaco della città di Pinerolo, agli assessori all'Urbanistica e patrimonio e all'Ambiente e mobilità sostenibile, agli Enti regionali e della città metropolitana di Torino coinvolti o interessati al procedimento urbanistico in corso afferente il sito dell'ex setificio Vagnone, per segnalare alcuni aspetti di dubbia legittimità gravanti sugli atti amministrativi adottati dall'amministrazione e di prossima, prevedibile, adozione.

In sintesi, la segnalazione del C.A.P. riguarda due aspetti:
  • Il primo aspetto è in relazione all'apparente contrasto fra il Progetto preliminare di variante generale al PRGC, adottato con Deliberazione del Consiglio comunale n.38 del 30 giugno 2021, ed il permesso di abbattere la ciminiera rilasciato a marzo 2022. Il progetto preliminare di variante infatti pone sotto tutela il sito e lo indica di "interesse storico", anche in risposta ad una richiesta da parte della Soprintendenza Archeologica Belle Arti e Paesaggio della Città metropolitana di Torino e dalla Regione Piemonte, Direzione ambiente, governo e tutela del territorio.
  • Il secondo aspetto riguarda la destinazione d'uso dell'area oggetto dell'intervento di sostituzione edilizia con previsione, per quanto noto, di costruzione di un nuovo supermercato. All'area ex Vagnone risulterebbe infatti attribuita destinazione d'uso residenziale, in conseguenza della quale sarebbe compatibile prevedere solo esercizi commerciali cosiddetti "di vicinato", cioè aventi estensione fino a 250 metri quadrati di superficie, quindi incompatibile con la costruzione di una piattaforma commerciale di medie dimensioni.
Il Coordinamento ha voluto quindi segnalare gli aspetti dubbi sopra esposti affinché l'Amministrazione Comunale possa sospendere in autotutela l'efficacia degli atti emessi, revocandoli (leggasi "permesso di abbattere la ciminiera"), consentendo a tutti i soggetti interessati di ciascun Ente di verificare e chiarire quanto appare in contrasto con il regime urbanistico attualmente operante nel Comune di Pinerolo.

L'Associazione Commercianti boccia l'ipotesi dell'ennesimo supermercato a Pinerolo
I commercianti del centro storico chiedono più amore e rispetto per il loro lavoro

Negli ultimi giorni si è registrato anche il netto pronunciamento dell'Associazione Commercianti del Pinerolese la quale, tramite la sua presidente Manuela Anzalone, ha bocciato l'ipotesi dell'ennesimo supermercato a Pinerolo, ritenendo che il numero delle strutture già presenti sul territorio sia più che sufficiente a soddisfare la domanda degli abitanti. 
Del resto la presenza oramai invadente dei "supermercati" non è elemento che involgarisce e snatura solo il carattere dei luoghi. Evidenti  ed estremamente critiche appaiono anche le ripercussioni sociali ed economiche che il numero abnorme di supermercati impone al tessuto del commercio cittadino, schiacciando e impoverendo sempre più il cosiddetto "commercio di vicinato" che contribuisce invece a rende vivo e vitale anche il centro storico di Pinerolo. 
Negli ultimi ultimi anni il commercio di vicinato ha dovuto sopportare e contrastare eventi epocali -a partire proprio dall'arrivo dei "supermercati", all'avvento delle vendite "on-line", alla pandemia. Contro tutto questo hanno lottato, e continuano a lottare quotidianamente, nostri concittadini i quali hanno investito denaro e passione per costruire e sostenere attività da cui deriva il sostegno economico delle loro stesse esistenze. "Le cicogne Pina e Raul" hanno potuto ascoltare tante storie di commercianti presenti nel centro storico di Pinerolo, i primi ad essere colpiti da un ennesimo supermercato: nostri concittadini i quali, anche loro,  chiedono  "più amore e rispetto" per il lavoro che svolgono ed il contributo quotidiano che la presenza delle loro attività offre al decoro e al mantenimento del centro storico cittadino.
La politica amministrativa locale è quindi chiamata a riflettere sulle ripercussioni sociali e culturali derivanti dalla gestione del territorio. Poiché, a nostro parere, proprio la gestione urbanistica di un territorio può rappresentare un indicatore utile ad individuare gli scopi, gli indirizzi, il “progetto generale” che guida e determina non solo il carattere di una amministrazione locale ma anche della sua comunità, ribadiamola domanda: "Quale cultura esprime una amministrazione, una comunità, che permette la distruzione di un nido di cicogne, di una ciminiera, di uno storico opificio, per costruire il 17° supermercato pinerolese?"

alcuni dei negozianti pinerolesi che hanno accolto l'appello in difesa delle "cicogne"