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martedì 18 luglio 2023

AREA TURCK – LETTERA APERTA ALLA CITTADINANZA

Come gruppo "Associazione Rita Atria Pinerolo, continuiamo ad occuparci di gestione del territorio poiché, a nostro parere, questo può rappresentare un indicatore utile a individuare gli scopi, gli indirizzi,  il “progetto generale” che guida e determina il carattere di una amministrazione locale. Non solo: avere cura e amore per i territori è un primo fondamentale strumento per opporsi a mafie e al "pensiero mafioso" (fare di tutto per ottenere quel che non si merita). 

Associazioni e cittadini pinerolesi continuano ad impegnarsi nella difesa di luoghi che amministrazioni comunali vorrebbero distruggere, cementificare, cancellando con essi elementi identitari della comunità, il "patrimonio-bene comune" su cui deve fondarsi la cultura stessa della comunità. Dietro l'aridità dei documenti urbanistici, infarciti di sigle, commi e articoli di leggi, sono "celati" i luoghi che hanno accompagnato la storia  di una cittadina quale Pinerolo. Fra questi, e fra i più importanti, l'area TURK.

Siamo ben consci del fatto che tutto ciò a Pinerolo avviene grazie ad un Piano Regolatore vecchio, obsoleto e sovradimensionato, che permette a 20.000 cittadini “fantasmi” (lo strumento urbanistico prevede una città di più di 50.000 abitanti) di continuare a chiedere spazi, volumi edilizi, cemento, etc ...

Perché una comunità, la sua amministrazione, deve inchinarsi a 20.000 "abitanti fantasma"? 

Perché non vogliono cambiare il Piano Regolatore Generale di Pinerolo?

A chi giova? Per comprenderlo, leggi qui: PINEROLO HA BISOGNO DI UN NUOVO QUARTIERE? NOI DICIAMO DI NO!

Di seguito la lettera aperta che il Coordinamento delle Associazioni Pinerolesi (C.A.P.) indirizza alla cittadinanza di Pinerolo e agli amministratori:

                         AREA TURCK – LETTERA APERTA ALLA CITTADINANZA                                            

Pinerolo, 9 luglio 2023

Oggetto: possibili criticità individuabili nell’ambito del procedimento di Verifica di assoggettabilità alla Valutazione Ambientale Strategica del Piano Esecutivo Convenzionato in area RU 5.1 sub. “a” del PRGC della città di Pinerolo, di iniziativa privata.

Ritenendo proprio dovere proseguire nell’azione di dialogo con il Consiglio Comunale su alcuni temi di trasformazione urbanistica della città (azione  intrapresa attraverso alcuni momenti di confronto con i Capigruppo del Consiglio, in ultimo in data 5 giugno u.s.), proponiamo un contributo di chiarezza, a nostro giudizio, in particolare sul tema richiamato nell’oggetto della presente lettera, con particolare riferimento alle ragioni reali che hanno condotto ad oggi alle seguenti mancanze:

- mancata approvazione da parte della giunta comunale del PEC

- mancata sottoscrizione della Convenzione da parte dei soggetti attuatori

Nell’occasione chiediamo ai Capigruppo di far pervenire copia della presente lettera ai componenti i singoli gruppi consiliari.

Nel tentare di dare un contenuto comprensibile all’affermazione contenuta nella lettera del Sindaco che ci è stata trasmessa in data 29 maggio u.s. in risposta alla petizione presentata all’Amministrazione Comunale, che cosi recita (pagina 5 capoverso 2°): “... l’iter di realizzazione dell’intervento è pieno di insidie determinate proprio dalla duplice difficoltà data, da un lato, dalle condizioni del mercato immobiliare e, dall’altro, dalla complessità della realizzazione di alcune opere di urbanizzazione previste (in particolare le opere di regimazione idraulica) ...” abbiamo ritenuto di approfondire l’argomento, venendo cosi a comprendere che esistono tuttora delle criticità nella realizzazione del PEC, criticità che  -se non risolte-  potrebbero potenzialmente anche essere foriere di un grave nocumento per la qualità della vita della cittadinanza. Questo nel caso che il PEC fosse comunque approvato e la Convenzione firmata senza tener conto delle criticità emerse ed evidenziate, cosi come di seguito sinteticamente riassunte.

Nell’ambito di un processo di cittadinanza attiva, la cui positività è stata più volte richiamata e sottolineata dall’Amministrazione Comunale riteniamo quindi utile portare a conoscenza tutti i Consiglieri Comunali ,  se non già edotti, delle situazioni in essere, cosi come le abbiamo comprese. In particolare intendiamo soffermarci brevemente sui seguenti aspetti: suolo, vegetazione, aree verdi, biodiversità, traffico e viabilità, consapevoli che "a monte" di tutto ciò vi è un piano regolatore obsoleto e sovradimensionato, che permette a 20.000 cittadini “fantasmi” (lo strumento urbanistico prevede una città di più di 50.000 abitanti) di continuare a chiedere spazi, volumi edilizi, cemento, etc ...

  • Suolo. Ci chiediamo se nella documentazione presentata da parte dei soggetti attuatori siano presenti degli adeguati approfondimenti relativi alla rete fognaria, la cui realizzazione è pregiudiziale per l’attivazione del PEC; stessa cosa per la rete acquedottistica. Ci chiediamo, inoltre, se siano chiaramente individuati gli ambiti oggetto delle opere interrate: in primo luogo per i parcheggi pertinenziali. Sarebbe opportuna, per non dire indispensabile, l’indicazione delle linee progettuali che saranno seguite per gli interventi compensativi per la superficie impermeabile che si verrà a creare, in una zona “delicata”, sul piano idrogeologico, come l’area RU5.1, che costituisce un ambito di ricarica della falda freatica. Come noto le misure di compensazione devono essere “omologhe” ossia in grado di recuperare gli stessi valori e le funzioni ecologiche perse. Gli interventi di realizzazione di aree verdi in aree che attualmente non sono compromesse non costituiscono una rigenerazione della risorsa. Questo significa che i soggetti attuatori devono definire degli accordi con altri soggetti privati, acquisendo delle aree ad oggi compromesse (di pari superficie di quelle che saranno rese impermeabili inseguito all’attuazione del PEC), che dovranno essere rinaturalizzate. In assenza di questi accordi e delle conseguenti azioni di compensazione ambientale non si vede come il PEC possa proseguire il suo iter. Occorre inoltre ricordare che il suolo libero, anche se intercluso ed inutilizzato, mantiene comunque le capacità di filtrazione chimico-fisiche di tamponamento e microbiologiche/biochimiche di trasformazione, agisce come barriera alla propagazione delle sostanze inquinanti, funge da regolatore dei flussi idrici superficiali di controllo degli eventi alluvionali, mantiene la capacità di stoccaggio del carbonio e svolge la funzione di mitigazione dei cambiamenti climatici. Devono essere specificati quali interventi saranno predisposti a tutela del canale Moirano e come sarà garantita la continuità ecologica lungo il corso d’acqua dal momento che, se abbiamo ben compreso, si prevede lo “spostamento del canale d’acqua da via Moirano nel parco che si intende realizzare, parzialmente intubato con derivazione dal canale Moirano ed immissione nel torrente Lemina”.
  • Vegetazione e biodiversità. Nell’area sono presenti alcuni esemplari arborei di interesse: un bosco di latifoglie ed una fascia boscata lungo il Lemina da conservare. E’ opportuno che gli interventi in materia siano coordinati con l’individuazione a livello comunale della Rete Ecologica Locale.
  • Traffico e viabilità. Nella precitata lettera del Sindaco (pagina quattro, terzo capoverso) si evince che l’intero flusso di traffico aggiuntivo,  indotto dalle nuove costruzioni che saranno realizzate nell’ambito di trasformazione urbanistica, andrà a gravare sul sistema viabile esistente ovvero sull’asse di corso Piave e vie limitrofe. Il nodo viabile tra le vie Moirano/Vigone/Buniva/Cravero, presso il quale si registra già attualmente un livello di saturazione nelle ore di punta della sera, rischia cosi di subire un ulteriore aumento della pressione motoristica, con un superamento significativo della capacità teorica di assorbimento del traffico. Non ci pare realistico un rinvio della soluzione della problematica viabile nel quadro del Piano Urbano della Mobilità Sostenibile (PUMS). E’ fondamentale approfondire da subito gli aspetti legati all’incremento delle criticità legate al traffico, che devono trovare una loro soluzione e non possono essere rinviate ad un momento successivo. Chiunque viva e/o operi a Pinerolo ha piena consapevolezza della situazione viabile di corso Piave e vie limitrofe, non solo nelle ore di punta serali, ma ad esempio in occasione del mercato di piazza Vittorio Veneto (in particolare nella giornata del sabato). E’ sensato procedere con l’approvazione del PEC e la firma della Convenzione in assenza dell’adozione di soluzioni viabili efficaci e risolutive?

Invitiamo i Consiglieri Comunali, nell’esercizio del loro diritto/dovere di conoscenza approfondita dei procedimenti in atto, di acquisire la documentazione esistente in Municipio, con particolare riferimento alla Verifica di Assoggettabilità alla Valutazione Ambientale Strategica (VAS) del Piano Esecutivo Convenzionato richiamato in oggetto, al fine di verificare la fondatezza o meno delle nostre riflessioni. Un' Amministrazione informata può (deve!) assumere con consapevolezza le decisioni importanti per la Comunità che rappresenta.

Un tema cosi significativo, l’ipotesi di realizzazione di un nuovo quartiere, con un numero di costruzioni senza pari nella storia edilizia degli ultimi decenni a Pinerolo, dopo l’edificazione della Tabona, richiede il massimo di trasparenza, di informazione e di consapevolezza. Pertanto chiediamo ai Consiglieri Comunali di proporre un Consiglio aperto sull’argomento, preceduto da un’audizione -nelle Commissioni congiunte Ambiente ed Urbanistica- degli enti coinvolti nel procedimento di verifica di assoggettabilità del PEC alla Valutazione Ambientale Strategica.

Coordinamento delle Associazioni pinerolesI C.A.P. :

Associazioni: Italia Nostra Sezione del Pinerolese "Ettore Serafino" - LIPU delegazione di Torino - Legambiente circolo di Pinerolo- LAC Lega Abolizione caccia Sezione di Pinerolo - Osservatorio 0121 Salviamo il paesaggio - Associazione Provinciale FederTerziario Torino - Comunità Laudato Si' Pinerolo

Gruppi: APP - Ambientalisti per Pinerolo - Ass. Rita Atria Pinerolo


 

lunedì 12 settembre 2022

Ex setificio Vagnone: il C.A.P. segnala aspetti di dubbia legittimità degli atti amministrativi; l'Associazione Commercianti boccia l'ipotesi di un ennesimo supermercato.

Continua la battaglia culturale che vede il Coordinamento Associazioni Pinerolesi (C.A.P.) impegnato  a difesa delle cicogne, della ciminiera, dello storico opificio Vagnone, della storia architettonica-urbanistica di Pinerolo: la tutela del patrimonio storico, architettonico e urbanistico della nostra città è salvaguardia della identità stessa della nostra comunità.


la ciminiera dell'ex Setificio Vagnone

Lettera del C.A.P. ad esprimere dubbi di legittimità degli atti amministrativi 

Martedì 23 agosto il C.A.P. ha inviato una lettera al Sindaco della città di Pinerolo, agli assessori all'Urbanistica e patrimonio e all'Ambiente e mobilità sostenibile, agli Enti regionali e della città metropolitana di Torino coinvolti o interessati al procedimento urbanistico in corso afferente il sito dell'ex setificio Vagnone, per segnalare alcuni aspetti di dubbia legittimità gravanti sugli atti amministrativi adottati dall'amministrazione e di prossima, prevedibile, adozione.

In sintesi, la segnalazione del C.A.P. riguarda due aspetti:
  • Il primo aspetto è in relazione all'apparente contrasto fra il Progetto preliminare di variante generale al PRGC, adottato con Deliberazione del Consiglio comunale n.38 del 30 giugno 2021, ed il permesso di abbattere la ciminiera rilasciato a marzo 2022. Il progetto preliminare di variante infatti pone sotto tutela il sito e lo indica di "interesse storico", anche in risposta ad una richiesta da parte della Soprintendenza Archeologica Belle Arti e Paesaggio della Città metropolitana di Torino e dalla Regione Piemonte, Direzione ambiente, governo e tutela del territorio.
  • Il secondo aspetto riguarda la destinazione d'uso dell'area oggetto dell'intervento di sostituzione edilizia con previsione, per quanto noto, di costruzione di un nuovo supermercato. All'area ex Vagnone risulterebbe infatti attribuita destinazione d'uso residenziale, in conseguenza della quale sarebbe compatibile prevedere solo esercizi commerciali cosiddetti "di vicinato", cioè aventi estensione fino a 250 metri quadrati di superficie, quindi incompatibile con la costruzione di una piattaforma commerciale di medie dimensioni.
Il Coordinamento ha voluto quindi segnalare gli aspetti dubbi sopra esposti affinché l'Amministrazione Comunale possa sospendere in autotutela l'efficacia degli atti emessi, revocandoli (leggasi "permesso di abbattere la ciminiera"), consentendo a tutti i soggetti interessati di ciascun Ente di verificare e chiarire quanto appare in contrasto con il regime urbanistico attualmente operante nel Comune di Pinerolo.

L'Associazione Commercianti boccia l'ipotesi dell'ennesimo supermercato a Pinerolo
I commercianti del centro storico chiedono più amore e rispetto per il loro lavoro

Negli ultimi giorni si è registrato anche il netto pronunciamento dell'Associazione Commercianti del Pinerolese la quale, tramite la sua presidente Manuela Anzalone, ha bocciato l'ipotesi dell'ennesimo supermercato a Pinerolo, ritenendo che il numero delle strutture già presenti sul territorio sia più che sufficiente a soddisfare la domanda degli abitanti. 
Del resto la presenza oramai invadente dei "supermercati" non è elemento che involgarisce e snatura solo il carattere dei luoghi. Evidenti  ed estremamente critiche appaiono anche le ripercussioni sociali ed economiche che il numero abnorme di supermercati impone al tessuto del commercio cittadino, schiacciando e impoverendo sempre più il cosiddetto "commercio di vicinato" che contribuisce invece a rende vivo e vitale anche il centro storico di Pinerolo. 
Negli ultimi ultimi anni il commercio di vicinato ha dovuto sopportare e contrastare eventi epocali -a partire proprio dall'arrivo dei "supermercati", all'avvento delle vendite "on-line", alla pandemia. Contro tutto questo hanno lottato, e continuano a lottare quotidianamente, nostri concittadini i quali hanno investito denaro e passione per costruire e sostenere attività da cui deriva il sostegno economico delle loro stesse esistenze. "Le cicogne Pina e Raul" hanno potuto ascoltare tante storie di commercianti presenti nel centro storico di Pinerolo, i primi ad essere colpiti da un ennesimo supermercato: nostri concittadini i quali, anche loro,  chiedono  "più amore e rispetto" per il lavoro che svolgono ed il contributo quotidiano che la presenza delle loro attività offre al decoro e al mantenimento del centro storico cittadino.
La politica amministrativa locale è quindi chiamata a riflettere sulle ripercussioni sociali e culturali derivanti dalla gestione del territorio. Poiché, a nostro parere, proprio la gestione urbanistica di un territorio può rappresentare un indicatore utile ad individuare gli scopi, gli indirizzi, il “progetto generale” che guida e determina non solo il carattere di una amministrazione locale ma anche della sua comunità, ribadiamola domanda: "Quale cultura esprime una amministrazione, una comunità, che permette la distruzione di un nido di cicogne, di una ciminiera, di uno storico opificio, per costruire il 17° supermercato pinerolese?"

alcuni dei negozianti pinerolesi che hanno accolto l'appello in difesa delle "cicogne"






martedì 23 agosto 2022

Una riflessione di Marco Calliero sulla storia dei luoghi di Pinerolo. "Pinerolo merita più amore e più conoscenza"

Come gruppo "Associazione Rita Atria Pinerolo" continuiamo ad occuparci di gestione del territorio poiché, a nostro parere, questo può rappresentare un indicatore utile ad individuare gli scopi, gli indirizzi,  il “progetto generale” che guida e determina non solo il carattere di una amministrazione locale ma anche della sua comunità. Non solo: avere cura e amore per i territori è un primo fondamentale strumento per opporsi a "mafie e pensiero mafioso".

Marco Calliero “(…) Non si può più tollerare l'arroganza di coloro che, giustificandosi con la necessità di applicare una normativa, oppure di rispettare bilanci economici, oppure ancora sventolando false urgenze igieniche, hanno deciso e decidono che un luogo giunto a noi dopo secoli non valga più nulla. Questo è un autentico crimine legalizzato ai danni dell'identità del territorio, poiché l'identità è la più preziosa delle eredità tramandate da chi ci ha preceduto(…)”.

Guido Piovene ( "VIAGGIO IN ITALIA"): "(...) Si avverte frequentemente in Italia una rottura fra le tradizioni, lo sfondo e la vita di oggi, che appare perciò come vuota. La civiltà diviene quindi endemica, senza giungere più all'intelligenza e all'amore: gli abitanti assomigliano ad ospiti occasionali, senza storia, su un fondale storico. Si devono a questo,ritengo, le brutture edilizie perpetrate per speculazione,ma soprattutto per mancanza di affetto (...)".

Coordinamento Associaizoni  Pinerolesi: "Comunità significa conoscere, tutelare e valorizzare la memoria collettiva anche nelle sue espressioni materiali, ad esempio gli edifici in cui persone hanno vissuto, lavorato, hanno passato il loro tempo. Non tutto deve rimanere così come è ma nulla deve (più) andare perduto.Per questo motivo iniziamo la pubblicazione di contributi che raccontano la storia delle testimonianze, silenti, accanto alle quali passiamo senza porvi attenzione, affinché domani quel "passaggio" ci racconti di un tempo passato". 

Paolo Pileri ( : "(...) Chi si occupa di spiegare che consumare suolo è un guaio, deve fare i conti con una politica abituata a farlo consumare e a usare quel consumo per varie ragioni: consuetudine, potere, consenso elettorale, riproduzione di se stessa, compiacere altri poteri, far arrivare a fine mese il proprio Comune, buona fede, ignoranza delle conoscenze, etc.(...)"

Ringraziamo l'Eco del Chisone per il significativo rilievo che ha voluto offrire alla riflessione di Marco Calliero, archivista e autore pinerolese, pubblicata la prima settimana di agosto. Auspichiamo che l'attenzione manifestata da alcuni giornali locali (Eco del Chisone, Vita Diocesana, Voce Pinerolese, Piazza Pinerolese) nei confronti del tema proposto da Marco Calliero -la tutela del patrimonio storico, architettonico e urbanistico della nostra città a salvaguardia della identità di una comunità- possa costituire un contributo importante alla "battaglia culturale" condotta anche dalle associazioni pinerolesi riunite nel "COORDINAMENTO ASSOCIAZIONI PINEROLESI". Lo stesso Marco Calliero ha infatti espresso profonda preoccupazione e rincrescimento per le azioni che si  stanno prospettando a danno del patrimonio storico-urbanistico di Pinerolo, in questo caso si tratta dell'ex setificio Vagnone, storico opificio che si vuole abbattere per edificare il 17° supermercato cittadino: «Il setificio Vagnone di Abbadia, un altro opificio storico di Pinerolo in pericolo. Oramai sono a rischio estinzione. Più ancora delle cicogne. L’accanimento del Piano regolatore comunale su questi luoghi è scientifico. Un autentico crimine verso l’identità del territorio». 

Quanto accade a Pinerolo, la rozzezza culturale di comunità e amministrazioni che ancora permettono la distruzione dei luoghi di memoria e di identità della comunità stessa, sembra l'ennesimo ed ultimo esempio, in ordine di tempo, di quanto denunciava lo scrittore Guido Piovene, "speculazione e mancanza di affetto", o della "ignoranza delle conoscenze" rilevata da Paolo Pileri, urbanista. Il contributo offerto da Marco Calliero colma la "scusante dell'ignoranza" sul valore e sul significato di uno dei luoghi sui quali si fonda la storia e l'identità della comunità di Pinerolo. Pinerolo merita più amore e più conoscenza!

STORIA DEL SETIFICIO VAGNONE - Parte 1 -

Autore: Marco Calliero, archivista, autore letterario

Ci apprestiamo a raccontare la storia di un luogo che, a causa del fatto di essere stato dimenticato dai pinerolesi, per mano di essi sarà a breve cancellato. Esiste un legame tra valori, credenze, tradizioni di una comunità e le tracce evolutive di essa stessa disseminate sul territorio. In altre parole si tratta del nesso esistente tra i propri abitanti e i luoghi dove si à fatta la storia. Una "comunità patrimoniale" è quella che ha coscienza del proprio ruolo di riconoscere i luoghi significativi che la rappresentano e di impegnarsi a trasmetterli alle generazioni future valorizzandoli, indipendentemente da chi ne detenga la proprietà. Un ruolo complementare e distinto da quello delle soprintendenze, e che espande la sensibilità oltre i limiti del valore meramente artistico e strutturale dei manufatti. Qui sta la differenza fra una comunità consapevole e un'altra inconsapevole della propria identità.

Nei secoli scorsi il paesaggio attorno all'abitato di Pinerolo era costituito da terreni coltivati, piccoli corsi d'acqua e filari di alberi. Cascinali sparsi facevano da contrappunto a questo stato di fatto. La distanza tra la città e il paese di Abbadia era rappresentata dalla strada che li congiungeva e che attraversava quella distesa di natura verdeggiante. Il tragitto era quello ricordato fin dal 1294 quando i cavalieri pinerolesi lo coprirono con la famosa cavalcata per raggiungere e salvare l'abate dalla minaccia dei perosini coalizzati col conte di Savoia. A interrompere la continuità dei campi, lungo il tragitto, già nel XVI secolo erano i forni di Abbadia, opificio non lontano dall'antichissimo monastero benedettino. La presenza di fornaci per la cottura dei laterizi è tipica e consolidata qui come genericamente in pianura, dove al contrario dei luoghi montuosi e collinari la disponibilità di pietra è minore.

Verso l'inizio del XIX secolo, in direzione di Pinerolo si aggiunse un secondo complesso edilizio. In effetti, a partire dal 1837 i fratelli Pietro e Luigi Vagnone installarono un battitore da rusca situato nel sito compreso fra la bealera di Cholera, costeggiante la strada che congiunge Pinerolo ad Abbadia, e il canale scaricatore di Abbadia nel tratto più prossimo al torrente Lemina. La rusca è polvere di corteccia che si utilizzava nella concia delle pelli, attività storicamente presente in questo territorio.

La cura dei canali artificiali tendeva ad aumentare laddove essi venivano sfruttati da piccoli insediamenti industriali. Dunque anche qui, dove, nel 1862 la bealera di Cholera fu riallineata alla strada di San Secondo affiancante il lato occidentale del sito che stiamo raccontando.

Intorno all'anno 1860 l'area edificata risultava notevolmente ampliata, e comprendeva un battitore, una conceria, una casa civile e la corte interna. All'epoca la proprietà passò all'erede Giacinto Vagnone. A partire dal 1862 il battitore fu utilizzato per lavorare le fibre di canapa, questo fino a quando si decise di convertire le produzioni nel redditizio mercato della seta, motivo per cui si mise in piedi una vasta filatura. Questo avvenne negli ultimi tre decenni del XIX secolo.










giovedì 21 luglio 2022

Coordinamento Associazioni Pinerolesi: replica alla risposta del Sindaco di Pinerolo alla petizione a “Tutela dell’area ex Vagnone , ciminiera con nido e cicogne”.

Torniamo ad occuparci di urbanistica, torniamo ad occuparci di gestione del territorio perchè in data 15 luglio u.s. è giunta al Coordinamento Associazioni Pinerolesi la risposta, a firma del Sindaco della città di Pinerolo, alla petizione, sottoscritta da circa 500 cittadini pinerolesi, avente per oggetto la “Tutela dell’area ex Vagnone , ciminiera con nido e cicogne” (puoi leggere qui la risposta del Sindaco di Pinerolo).

Pertanto continua la battaglia culturale che vede impegnate associazioni pinerolesi, gruppi, cittadine e cittadine, a difesa delle cicogne, della ciminiera, dello storico opificio Vagnone, della storia architettonica-urbanistica di Pinerolo. Come abbiamo già scritto, non sono solo le cicogne ad essere in pericolo: con l'avallo di "umanissime regole", si sta distruggendo il patrimonio storico-urbanistico di Pinerolo, elemento fondante e identitario di una comunità!

Di seguito il comunicato stampa in replica alla risposta del Sindaco di Pinerolo




Comunicato stampa del Coordinamento Associazioni Pinerolesi
in replica alla risposta del Sindaco di Pinerolo

La risposta del sindaco non ci convince: si vuole distruggere uno storico opificio per costruire l’ennesimo supermercato che di certo danneggerebbe il commercio di vicinato.

In data 15 luglio u.s. è giunta al Coordinamento Associazioni Pinerolesi la risposta, a firma del Sindaco della città di Pinerolo, alla petizione, sottoscritta da circa 500 cittadini pinerolesi, avente per oggetto la “Tutela dell’area ex Vagnone , ciminiera con nido e cicogne”. La risposta pervenuta, garbata nella forma e nei toni è da ritenersi del tutto insoddisfacente nei contenuti, in quanto:

  • per il primo punto ignora che la delibera 38 di “Adozione del progetto preliminare alla Variante Generale del Piano Regolatore Generale” approvata dal Consiglio Comunale della città di Pinerolo in data 30 giugno 2021, accogliendo un’osservazione formulata dagli Uffici Regionali in sede di conferenza di copianificazione e valutazione, riconferma la persistenza (o la riproposizione) del vincolo di tutela ai sensi dell’ex art. 45 delle NTA del PRGC vigente con riferimento all’edificio, in posizione centrale nell’area dell’ex setificio Vagnone, ritenuto di interesse storico ambientale.
  • ancora per il primo punto ignora che la ciminiera, nella sua posizione puntuale, rientra nella fascia di rispetto del torrente Lemina. Il Permesso di Costruire n° 11 del 10/03/2022, che ne prevede l’abbattimento, è mancante del parere della Commissione Locale per il Paesaggio, compromettendo la validità dell’atto la cui applicabilità è quindi dubbia. Il combinato disposto dei due punti precitati, a giudizio degli scriventi, rende inefficace il contenuto sia della delibera 14 del 14/04/2021 che del PDC 11 del 10/03/2022. Il mantenimento dell’edificio di interesse storico documentale rende impraticabile il perseguimento dell’iniziativa di realizzazione di una nuova (ed aggiungiamo ulteriore) piattaforma commerciale di medie dimensioni, che, se realizzata, determinerebbe un grave nocumento alla struttura attuale del commercio pinerolese.

Permane peraltro un fondato dubbio in merito alla legittimità della destinazione esclusivamente commerciale prevista dal progetto che interessa l'area in oggetto in quanto la tabella di zona inclusa nel testo del Piano regolatore comunale, che identifica tale area come B 4.1, riporta per la stessa la previsione di destinazione d'uso esclusivamente residenziale, quindi in netto contrasto con la prevista costruzione di un nuovo supermercato.

Si auspicano atti concreti affinché si possa dire “Pinerolo città delle cicogne” (e non “dei supermercati”).

  • per il secondo punto, rileviamo che l’unico impegno formale assunto dall’Amministrazione Comunale, inserito nella delibera N° 14 richiamata in precedenza, con riferimento alla realizzazione di posatoi atti ad accogliere un nido di cicogne riguarda esclusivamente il posatoio al parco della Pace. Tale previsione risulta sostituita dall'accordo con la proprietà, citato nella risposta del Sindaco, che  prevede invece il posatoio compensativo nel sito stesso oggetto di intervento edilizio ma di questa proposta non risultano ancora evidenze formali. Non si può peraltro non accogliere con favore la conferma, attraverso il testo della risposta alla petizione, di un’adesione implicita dell’Amministrazione Comunale alla proposta avanzata dal Coordinamento delle Associazioni Pinerolesi all’inserimento nel territorio cittadino di una pluralità di posatoi, atti a rendere concreta la proposta avanzata dallo stesso Coordinamento, finalizzata a dare vita al progetto “Pinerolo città delle cicogne”.


Attendiamo ancora risposte in merito alla domanda: davvero si può "legalmente" distruggere il nido delle cicogne, specie protetta dalla legislazione italiana?

Il Coordinamento delle Associazioni Pinerolesi rimane in fiduciosa attesa di una risposta formale e quindi scritta, ad oggi non pervenuta, alla lettera datata 18 maggio 2022, avente per oggetto “Cicogne area ex Vagnone conformità alla legge 157/92 ed autorizzazione Città Metropolitana di Torino”in merito ai quesiti avanzati e che qui vengono riproposti ovvero:

  • di conoscere secondo quale norma di legge si ritenga superata la previsione della L. 152/92 nella parte in cui la stessa vieta la distruzione di nidi di uccelli di specie selvatiche senza prevedere che la loro sostituzione o ricostruzione in altro sito possa esimere da tale divieto 
  • di ricevere copia dell’autorizzazione alla distruzione del suddetto nido a seguito della demolizione della ciminiera, rilasciata dal Settore Tutela Fauna della Città Metropoli.


giovedì 23 giugno 2022

CICOGNE E CIMINIERA: il Coordinamento Associazioni Pinerolesi ribadisce la loro difesa; Il sindaco e l'assessora ne vogliono lo sfratto e l'abbattimento


Continua la battaglia culturale che vede impegnate associazioni pinerolesi, gruppi, cittadine e cittadine, a difesa delle cicogne, della ciminiera, dello storico opificio Vagnone, della storia architettonica-urbanistica di Pinerolo. Come abbiamo già scritto, non sono solo le cicogne ad essere in pericolo: con l'avallo di "umanissime regole", si sta distruggendo il patrimonio storico-urbanistico di Pinerolo, elemento fondante e identitario di una comunità! Condividiamo ancora una volta quanto scrive Marco Calliero, storico, archivista e , come molti di noi, innamorato di Pinerolo: «Il setificio Vagnone di Abbadia, un altro opificio storico di Pinerolo in pericolo. Oramai sono a rischio estinzione. Più ancora delle cicogne. L’accanimento del Piano regolatore comunale su questi luoghi è scientifico. Un autentico crimine verso l’identità del territorio». Maurizio Trombotto, presidente della sezione pinerolese di Italia Nostra, ne parla in una intervista rilasciata a Voce Pinerolese ( vedi qui)

Lo scorso venerdì 17 giugno 2022 si è tenuto un incontro negli uffici del Settore Tutela Fauna della Città Metropolitana di Torino fra i rappresentanti del Coordinamento Associazioni Pinerolesi, l'Amministrazione della Città di Pinerolo e la proprietà dell'area setificio ex Vagnone, per discutere il problema della tutela delle cicogne residenti sulla ciminiera. Come noto, esiste un progetto che prevede l'abbattimento della ciminiera e degli edifici industriali storici esistenti per la costruzione di quello che dovrebbe essere il 17° supermercato pinerolese.
Da parte nostra ribadiamo che "Continuiamo ad occuparci di gestione del territorio poiché, a nostro parere, questo può rappresentare un indicatore utile ad individuare gli scopi, gli indirizzi,  il “progetto generale” che guida e determina non solo il carattere di una amministrazione locale ma anche della sua comunità. Non solo: avere cura e amore per i territori è un primo fondamentale strumento per opporsi a "mafie e pensiero mafioso".
                                                     Pinerolo merita più amore!


Comunicato stampa
Incontro presso Citta' Metropolitana di Torino - Settore Tutela Fauna e Flora

Venerdì 17 giugno il Settore Tutela Fauna della Città Metropolitana di Torino ha convocato un incontro con i rappresentanti del Coordinamento Associazioni Pinerolesi, l'Amministrazione della Città di Pinerolo e la proprietà dell'area setificio ex Vagnone per discutere il problema della tutela delle cicogne residenti sulla ciminiera. Come noto esiste un progetto sull'area che prevede l'abbattimento della ciminiera e degli edifici industriali storici esistenti per la costruzione di un nuovo supermercato. Il Coordinamento ha ribadito la contrarietà all'abbattimento della ciminiera (con eliminazione del nido), in quanto la coppia di cicogne è stanziale, occupa il nido tutto l'anno ed è aleatorio che utilizzino il posatoio sostitutivo attualmente previsto al Parco della Pace.

E’ emerso con chiarezza, da parte dei funzionari presenti della Città Metropolitana, che la normativa vigente impedisce la distruzione/rimozione dei nidi delle cicogne e nessuna autorizzazione in deroga è stata rilasciata dagli Enti competenti .


La proprietà dell'area ha ribadito la volontà di procedere con l’abbattimento totale di tutti gli edifici esistenti, cancellando un pezzo importante del patrimonio di archeologia industriale esistente a testimonianza della storia della Comunità pinerolese, rendendosi esclusivamente disponibile ad incrementare le opere a compensazione mediante la realizzazione di tre posatoi per nuovi nidi, di cui uno posto nel sito stesso oggetto dei lavori e gli altri nelle immediate vicinanze. La scelta precedente di installare un posatoio nel Parco della Pace, è stata valutata come non ottimale ed abbandonata a seguito di un parere tecnico-veterinario specializzato.

L'Amministrazione Comunale, rappresentata dal Sindaco Salvai e dall’’assessora Proietti (presenti entrambi all’incontro), ha manifestato la volontà di procedere con il progetto originario di abbattimento dei fabbricati esistenti compresa la ciminiera e di realizzazione di una nuova costruzione, accogliendo favorevolmente le nuove proposte avanzate dalla proprietà in merito ai posatoi. Riportiamo che, mentre da un lato l’Amministrazione non ha dimostrato alcun interesse per la tutela del patrimonio storico industriale di Pinerolo, la stessa amministrazione lo ha manifestato per la collaborazione con il Coordinamento delle Associazioni Pinerolesi in merito alla realizzazione del progetto "Pinerolo Città delle Cicogne", progetto avanzato dal Coordinamento stesso, avente finalità naturalistiche e turistiche.

La Città Metropolitana convocherà nuovo incontro durante il quale la proprietà esporrà , anche dal punto di vista tecnico, i contenuti della loro proposta.

Il Coordinamento specifica che non esiste alcun accordo diverso dal mantenimento della ciminiera col suo nido e ricorda di essere in attesa della risposta da parte del Sindaco alla petizione sottoscritta da oltre 500 pinerolesi, depositata il 31 maggio scorso