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martedì 23 agosto 2022

Una riflessione di Marco Calliero sulla storia dei luoghi di Pinerolo. "Pinerolo merita più amore e più conoscenza"

Come gruppo "Associazione Rita Atria Pinerolo" continuiamo ad occuparci di gestione del territorio poiché, a nostro parere, questo può rappresentare un indicatore utile ad individuare gli scopi, gli indirizzi,  il “progetto generale” che guida e determina non solo il carattere di una amministrazione locale ma anche della sua comunità. Non solo: avere cura e amore per i territori è un primo fondamentale strumento per opporsi a "mafie e pensiero mafioso".

Marco Calliero “(…) Non si può più tollerare l'arroganza di coloro che, giustificandosi con la necessità di applicare una normativa, oppure di rispettare bilanci economici, oppure ancora sventolando false urgenze igieniche, hanno deciso e decidono che un luogo giunto a noi dopo secoli non valga più nulla. Questo è un autentico crimine legalizzato ai danni dell'identità del territorio, poiché l'identità è la più preziosa delle eredità tramandate da chi ci ha preceduto(…)”.

Guido Piovene ( "VIAGGIO IN ITALIA"): "(...) Si avverte frequentemente in Italia una rottura fra le tradizioni, lo sfondo e la vita di oggi, che appare perciò come vuota. La civiltà diviene quindi endemica, senza giungere più all'intelligenza e all'amore: gli abitanti assomigliano ad ospiti occasionali, senza storia, su un fondale storico. Si devono a questo,ritengo, le brutture edilizie perpetrate per speculazione,ma soprattutto per mancanza di affetto (...)".

Coordinamento Associaizoni  Pinerolesi: "Comunità significa conoscere, tutelare e valorizzare la memoria collettiva anche nelle sue espressioni materiali, ad esempio gli edifici in cui persone hanno vissuto, lavorato, hanno passato il loro tempo. Non tutto deve rimanere così come è ma nulla deve (più) andare perduto.Per questo motivo iniziamo la pubblicazione di contributi che raccontano la storia delle testimonianze, silenti, accanto alle quali passiamo senza porvi attenzione, affinché domani quel "passaggio" ci racconti di un tempo passato". 

Paolo Pileri ( : "(...) Chi si occupa di spiegare che consumare suolo è un guaio, deve fare i conti con una politica abituata a farlo consumare e a usare quel consumo per varie ragioni: consuetudine, potere, consenso elettorale, riproduzione di se stessa, compiacere altri poteri, far arrivare a fine mese il proprio Comune, buona fede, ignoranza delle conoscenze, etc.(...)"

Ringraziamo l'Eco del Chisone per il significativo rilievo che ha voluto offrire alla riflessione di Marco Calliero, archivista e autore pinerolese, pubblicata la prima settimana di agosto. Auspichiamo che l'attenzione manifestata da alcuni giornali locali (Eco del Chisone, Vita Diocesana, Voce Pinerolese, Piazza Pinerolese) nei confronti del tema proposto da Marco Calliero -la tutela del patrimonio storico, architettonico e urbanistico della nostra città a salvaguardia della identità di una comunità- possa costituire un contributo importante alla "battaglia culturale" condotta anche dalle associazioni pinerolesi riunite nel "COORDINAMENTO ASSOCIAZIONI PINEROLESI". Lo stesso Marco Calliero ha infatti espresso profonda preoccupazione e rincrescimento per le azioni che si  stanno prospettando a danno del patrimonio storico-urbanistico di Pinerolo, in questo caso si tratta dell'ex setificio Vagnone, storico opificio che si vuole abbattere per edificare il 17° supermercato cittadino: «Il setificio Vagnone di Abbadia, un altro opificio storico di Pinerolo in pericolo. Oramai sono a rischio estinzione. Più ancora delle cicogne. L’accanimento del Piano regolatore comunale su questi luoghi è scientifico. Un autentico crimine verso l’identità del territorio». 

Quanto accade a Pinerolo, la rozzezza culturale di comunità e amministrazioni che ancora permettono la distruzione dei luoghi di memoria e di identità della comunità stessa, sembra l'ennesimo ed ultimo esempio, in ordine di tempo, di quanto denunciava lo scrittore Guido Piovene, "speculazione e mancanza di affetto", o della "ignoranza delle conoscenze" rilevata da Paolo Pileri, urbanista. Il contributo offerto da Marco Calliero colma la "scusante dell'ignoranza" sul valore e sul significato di uno dei luoghi sui quali si fonda la storia e l'identità della comunità di Pinerolo. Pinerolo merita più amore e più conoscenza!

STORIA DEL SETIFICIO VAGNONE - Parte 1 -

Autore: Marco Calliero, archivista, autore letterario

Ci apprestiamo a raccontare la storia di un luogo che, a causa del fatto di essere stato dimenticato dai pinerolesi, per mano di essi sarà a breve cancellato. Esiste un legame tra valori, credenze, tradizioni di una comunità e le tracce evolutive di essa stessa disseminate sul territorio. In altre parole si tratta del nesso esistente tra i propri abitanti e i luoghi dove si à fatta la storia. Una "comunità patrimoniale" è quella che ha coscienza del proprio ruolo di riconoscere i luoghi significativi che la rappresentano e di impegnarsi a trasmetterli alle generazioni future valorizzandoli, indipendentemente da chi ne detenga la proprietà. Un ruolo complementare e distinto da quello delle soprintendenze, e che espande la sensibilità oltre i limiti del valore meramente artistico e strutturale dei manufatti. Qui sta la differenza fra una comunità consapevole e un'altra inconsapevole della propria identità.

Nei secoli scorsi il paesaggio attorno all'abitato di Pinerolo era costituito da terreni coltivati, piccoli corsi d'acqua e filari di alberi. Cascinali sparsi facevano da contrappunto a questo stato di fatto. La distanza tra la città e il paese di Abbadia era rappresentata dalla strada che li congiungeva e che attraversava quella distesa di natura verdeggiante. Il tragitto era quello ricordato fin dal 1294 quando i cavalieri pinerolesi lo coprirono con la famosa cavalcata per raggiungere e salvare l'abate dalla minaccia dei perosini coalizzati col conte di Savoia. A interrompere la continuità dei campi, lungo il tragitto, già nel XVI secolo erano i forni di Abbadia, opificio non lontano dall'antichissimo monastero benedettino. La presenza di fornaci per la cottura dei laterizi è tipica e consolidata qui come genericamente in pianura, dove al contrario dei luoghi montuosi e collinari la disponibilità di pietra è minore.

Verso l'inizio del XIX secolo, in direzione di Pinerolo si aggiunse un secondo complesso edilizio. In effetti, a partire dal 1837 i fratelli Pietro e Luigi Vagnone installarono un battitore da rusca situato nel sito compreso fra la bealera di Cholera, costeggiante la strada che congiunge Pinerolo ad Abbadia, e il canale scaricatore di Abbadia nel tratto più prossimo al torrente Lemina. La rusca è polvere di corteccia che si utilizzava nella concia delle pelli, attività storicamente presente in questo territorio.

La cura dei canali artificiali tendeva ad aumentare laddove essi venivano sfruttati da piccoli insediamenti industriali. Dunque anche qui, dove, nel 1862 la bealera di Cholera fu riallineata alla strada di San Secondo affiancante il lato occidentale del sito che stiamo raccontando.

Intorno all'anno 1860 l'area edificata risultava notevolmente ampliata, e comprendeva un battitore, una conceria, una casa civile e la corte interna. All'epoca la proprietà passò all'erede Giacinto Vagnone. A partire dal 1862 il battitore fu utilizzato per lavorare le fibre di canapa, questo fino a quando si decise di convertire le produzioni nel redditizio mercato della seta, motivo per cui si mise in piedi una vasta filatura. Questo avvenne negli ultimi tre decenni del XIX secolo.










giovedì 21 luglio 2022

Coordinamento Associazioni Pinerolesi: replica alla risposta del Sindaco di Pinerolo alla petizione a “Tutela dell’area ex Vagnone , ciminiera con nido e cicogne”.

Torniamo ad occuparci di urbanistica, torniamo ad occuparci di gestione del territorio perchè in data 15 luglio u.s. è giunta al Coordinamento Associazioni Pinerolesi la risposta, a firma del Sindaco della città di Pinerolo, alla petizione, sottoscritta da circa 500 cittadini pinerolesi, avente per oggetto la “Tutela dell’area ex Vagnone , ciminiera con nido e cicogne” (puoi leggere qui la risposta del Sindaco di Pinerolo).

Pertanto continua la battaglia culturale che vede impegnate associazioni pinerolesi, gruppi, cittadine e cittadine, a difesa delle cicogne, della ciminiera, dello storico opificio Vagnone, della storia architettonica-urbanistica di Pinerolo. Come abbiamo già scritto, non sono solo le cicogne ad essere in pericolo: con l'avallo di "umanissime regole", si sta distruggendo il patrimonio storico-urbanistico di Pinerolo, elemento fondante e identitario di una comunità!

Di seguito il comunicato stampa in replica alla risposta del Sindaco di Pinerolo




Comunicato stampa del Coordinamento Associazioni Pinerolesi
in replica alla risposta del Sindaco di Pinerolo

La risposta del sindaco non ci convince: si vuole distruggere uno storico opificio per costruire l’ennesimo supermercato che di certo danneggerebbe il commercio di vicinato.

In data 15 luglio u.s. è giunta al Coordinamento Associazioni Pinerolesi la risposta, a firma del Sindaco della città di Pinerolo, alla petizione, sottoscritta da circa 500 cittadini pinerolesi, avente per oggetto la “Tutela dell’area ex Vagnone , ciminiera con nido e cicogne”. La risposta pervenuta, garbata nella forma e nei toni è da ritenersi del tutto insoddisfacente nei contenuti, in quanto:

  • per il primo punto ignora che la delibera 38 di “Adozione del progetto preliminare alla Variante Generale del Piano Regolatore Generale” approvata dal Consiglio Comunale della città di Pinerolo in data 30 giugno 2021, accogliendo un’osservazione formulata dagli Uffici Regionali in sede di conferenza di copianificazione e valutazione, riconferma la persistenza (o la riproposizione) del vincolo di tutela ai sensi dell’ex art. 45 delle NTA del PRGC vigente con riferimento all’edificio, in posizione centrale nell’area dell’ex setificio Vagnone, ritenuto di interesse storico ambientale.
  • ancora per il primo punto ignora che la ciminiera, nella sua posizione puntuale, rientra nella fascia di rispetto del torrente Lemina. Il Permesso di Costruire n° 11 del 10/03/2022, che ne prevede l’abbattimento, è mancante del parere della Commissione Locale per il Paesaggio, compromettendo la validità dell’atto la cui applicabilità è quindi dubbia. Il combinato disposto dei due punti precitati, a giudizio degli scriventi, rende inefficace il contenuto sia della delibera 14 del 14/04/2021 che del PDC 11 del 10/03/2022. Il mantenimento dell’edificio di interesse storico documentale rende impraticabile il perseguimento dell’iniziativa di realizzazione di una nuova (ed aggiungiamo ulteriore) piattaforma commerciale di medie dimensioni, che, se realizzata, determinerebbe un grave nocumento alla struttura attuale del commercio pinerolese.

Permane peraltro un fondato dubbio in merito alla legittimità della destinazione esclusivamente commerciale prevista dal progetto che interessa l'area in oggetto in quanto la tabella di zona inclusa nel testo del Piano regolatore comunale, che identifica tale area come B 4.1, riporta per la stessa la previsione di destinazione d'uso esclusivamente residenziale, quindi in netto contrasto con la prevista costruzione di un nuovo supermercato.

Si auspicano atti concreti affinché si possa dire “Pinerolo città delle cicogne” (e non “dei supermercati”).

  • per il secondo punto, rileviamo che l’unico impegno formale assunto dall’Amministrazione Comunale, inserito nella delibera N° 14 richiamata in precedenza, con riferimento alla realizzazione di posatoi atti ad accogliere un nido di cicogne riguarda esclusivamente il posatoio al parco della Pace. Tale previsione risulta sostituita dall'accordo con la proprietà, citato nella risposta del Sindaco, che  prevede invece il posatoio compensativo nel sito stesso oggetto di intervento edilizio ma di questa proposta non risultano ancora evidenze formali. Non si può peraltro non accogliere con favore la conferma, attraverso il testo della risposta alla petizione, di un’adesione implicita dell’Amministrazione Comunale alla proposta avanzata dal Coordinamento delle Associazioni Pinerolesi all’inserimento nel territorio cittadino di una pluralità di posatoi, atti a rendere concreta la proposta avanzata dallo stesso Coordinamento, finalizzata a dare vita al progetto “Pinerolo città delle cicogne”.


Attendiamo ancora risposte in merito alla domanda: davvero si può "legalmente" distruggere il nido delle cicogne, specie protetta dalla legislazione italiana?

Il Coordinamento delle Associazioni Pinerolesi rimane in fiduciosa attesa di una risposta formale e quindi scritta, ad oggi non pervenuta, alla lettera datata 18 maggio 2022, avente per oggetto “Cicogne area ex Vagnone conformità alla legge 157/92 ed autorizzazione Città Metropolitana di Torino”in merito ai quesiti avanzati e che qui vengono riproposti ovvero:

  • di conoscere secondo quale norma di legge si ritenga superata la previsione della L. 152/92 nella parte in cui la stessa vieta la distruzione di nidi di uccelli di specie selvatiche senza prevedere che la loro sostituzione o ricostruzione in altro sito possa esimere da tale divieto 
  • di ricevere copia dell’autorizzazione alla distruzione del suddetto nido a seguito della demolizione della ciminiera, rilasciata dal Settore Tutela Fauna della Città Metropoli.


domenica 29 luglio 2018

Solidarietà e vicinanza a Luca Salvai e alla sua famiglia

Anche il presidio LIBERA "Rita Atria" Pinerolo esprime sdegno e rammarico per le minacce rivolte al sindaco di Pinerolo Luca Salvai e alla sua famiglia.  A Loro tutti, la nostra vicinanza e solidarietà.
La mattina del 25 luglio scorso, un biglietto con la seguente scritta è stato appiccicato in Piazza San Donato: "Se Salvai chiude il centro e toglie i parcheggi noi gli togliamo la famiglia".
il biglietto riportante la minaccia al sindaco Luca Salvai

La minaccia fa riferimento ad una
 ordinanza della giunta comunale
, ordinanza non ancora in vigore, che ha ampliato la Ztl vietando, nel centro storico cittadino, l’accesso alle auto non autorizzate in alcune strade e riducendo le aree di sosta per gli autoveicoli. Una decisione che ha creato, nei mesi scorsi e anche recentemente, malumore tra commercianti del centro storico. 
Aldilà del fatto specifico, grave e inaccettabile, rattrista constatare come anche a Pinerolo si manifestino segni di quel degrado culturale che sembra caratterizzare il tempo in cui viviamo: quando non ci si educa al confronto, all'accettazione e all'accoglienza " dell'altro da me", del differente, sia esso pensiero-cultura-individuo,  allora si aprono crepe pericolose nella comunità, si ergono mura laddove invece occorrerebbe instaurare confronto e dialogo. Si perde anzitutto il senso della vergogna che, per primo, dovrebbe impedire gesti vigliacchi come quello di cui è  stato oggetto Luca Salvai  e la sua famiglia. 
Il richiamo  del presidente  Mattarella al pericolo della  "barbarie" è  fondato e anche quello di cui parliamo ne è segnale inquietante.
A Luca Salvai e alla sua famiglia vicinanza e solidarietà.  
A noi tutti  l'obbligo di riflettere e ad agire per contrastare ed impedire il degrado a cui si fa cenno.
Presidio  LIBERA  "Rita Atria" Pinerolo.

mercoledì 12 ottobre 2016

Comunicato del “Forum Salviamo il Paesaggio di Pinerolo” a seguito dell'incontro col sindaco Luca Salvai e l'assessora all'Urbanistica Giulia Proietti

Lo scorso venerdì 7 ottobre si è tenuto l'incontro richiesto al sindaco Luca Salvai dalle associazioni del "Forum Salviamo il paesaggio di Pinerolo". All'incontro ha partecipato pure l'Assessora all'Urbanistica Giulia Proietti. Incontro tanto più atteso dal momento che le notizie apparse sulla stampa locale avevano suscitato le perplessità ed i timori delle associazioni e dei cittadini pinerolesi che, in questi anni, hanno portato avanti la lunga "battaglia" per salvaguardare qul che resta della bellezza di Monte Oliveto. Timori che avevano indotto le Associazioni a scrivere il documento-lettera aperta "Il Paesaggio è bene primario assoluto” (qui il testo).
Diciamo subito che l'incontro dello scorso 7 ottobre, ha fugato i dubbi: l'attuale Amministazione ha infatti confermato e ribadito la volontà di tutelare l'area ai piedi di Monte Oliveto (CP7). In quella stessa sede, il Sindaco Luca Salvai ha presentato il contenuto della lettera indirizzata all'Assessore all'Urbanistica della Regione Piemonte, Alberto Valmaggia, lettera nella quale si invita chiaramente la Regione a confermare, nell'approvazione del Piano Paesaggistico Regionale, il vincolo di "non edificabilità" per l'area ai piedi di Monte Oliveto: "(...) Possiamo solo confidare che la Regione, nell'approvazione del Piano, dia efficacia a quei valori di tutela del suolo e del paesaggio a chi diciamo tutti di ispirarci".
Con soddisfazione, le associazioni pinerolesi del Forum riportano le loro impressioni nel comunicato che riportiamo di seguito. 
Riportiamo anche il testo della lettera del Sindaco Luca Salvai all'assessore regionale Alberto Valmaggia.
Invitiamo ad una attenta lettura di quanto scritto dal sindaco Luca Salvai, che ci auguriamo contribuisca a salvare quel che resta della bellezza di Monte OlivetoIl Paesaggio è bene primario assoluto! 
Concludiamo con la domanda essenziale: le azioni che si stanno svolgendo su quell'area, condotte dai vari "attori sulla scena", sono ossequiose alle determinazioni e ai principi espressi dall'art. 9 della Costituzione Italiana e ribaditi dal Consiglio di Stato?

Comunicato del “Forum Salviamo il Paesaggio di Pinerolo”
In data 7 ottobre 2016 le associazioni sottoscritte, riunite nel Forum Salviamo il paesaggio di Pinerolo, hanno incontrato il Sindaco Luca Salvai e l'assessora all'Urbanistica Giulia Proietti.
Nel corso dell'incontro il Sindaco e l'Assessora hanno illustrato la posizione della presente Amministrazione rispetto alla vicenda dell'area sotto Monte Oliveto ( detta CP7).
L'incontro ha riconfermato una sostanziale convergenza di vedute fra gli amministratori e le associazioni del Forum: entrambe le parti concordano nella necessità di portare avanti “la battaglia” per la tutela e la salvagauradia di quel luogo, emblematico per l'immagine stessa di Pinerolo, sulla base del principio che il Paesaggio è bene primario assoluto, prevalente contro ogni qualsivolgia interesse, pubblico o privato. Così avevamo ricordato citando la sentenza del Consiglio di Stato (sentenza n. 2222 del 29 aprile 2014).
Nel corso dell'incontro, da parte delle Associazioni è stato inoltre sottolineato l'aspetto, non certo secondario, della evidente fragilità sotto il profilo idro-geologico dell'area detta CP7 e di tutta la zona, interessata negli ultimi anni da diversi episodi di allagamenti. Di certo, una ultriore cementificazione non farebbe che aggravare il problema.
Il Forum delle associazioni ha ora in animo di rivolgersi direttamente ai componenti la Commissione incaricata della discussione del Piano Paesaggistico Regionale, al fine di ottenere una audizione e presentare così le ragioni della propria avversità a qualunque indebolimento del Piano stesso che consentisse l'edificazione nell'area ai piedi di Monte Oliveto.
Il Paesaggio è bene primario assoluto!

Osservatorio 0121- Salviamo il Paesaggio
Italia Nostra
CeSMAP
Legambiente
presidio LIBERA “Rita Atria”- Pinerolo

Centro studi Silvio Pellico



Lettera del sindaco Luca Salvai all'Assessorato all'Urbanistica della Regione Piemonte ( 29 settembre 2016)

Oggetto: Osservazioni del Comune di Pinerolo al Piano Paesaggistico Regionale
Dando seguito all'incontro intercorso fra il sottoscritto e i Vostri Uffici, avvenuto in data 2 settembre 2016, alla presenza dellAssessore Valmaggia, durante il quale si è discusso in merito all'approvazione del vincolo paesaggistico sull'area ai piedi della collina di Pinerolo (Monte Oliveto) previsto dal Piano Paesaggistico Regionale adottato da parte della Giunta Regionale con DGR n. 20-1442 del 18 maggio 2015, con la presente si intende rappresentare quanto segue.
Come risulta dagli atti, il Comune di Pinerolo ha presentato in data 14-08-2015 -prot. di uscita n. 41062- un'osservazione con la quale si richiede alla Regione lo stralcio del vincolo sull'area c.d.CP7 del PRGC del Comune di Pinerolo ( area ubicata ai piedi della collina di Monte Oliveto) e su altre aree in buona parte già urbanizzate comprese fra via Martiri del XXI e Stradale Orbassano.
Allo stato dei fatti, come è noto, vi è uno struumento urbanistico esecutivo approvato dalla precedente Amministrazione che prevede, invece, l'edificazine poprio sull'area denominata CP7, posta immediatamente ai piedi della collina. Dopo l'adozione del PPR avvenuta il 18 maggio 2015, nonostante fossero già intervenute le misure di salvaguardia, la precedente Amministrazione ha ritenuto comunque di validare la convenzione edilizia attuativa dell'intervento e di presentare la citata osservazione al PPR al fine di stralciare l'indedificabilità sull'area CP7 e permettere, in tal modo, l'edificabilità dell'area.
Da un punto di vista strettamente politico, la nuova Amministrazione Comunale di Pinerolo, insediatasi appena 3 mesi fa, e la forza politica che la sostiene, hanno sempre sostenuto la tesi che sull'area posta ai piedi della collina di Monte Oliveto fosse opportuno evitare ogni tipo di edificazione, sia per suo valore paesaggistico, sia per la fragilità idrogeologica della collina, aspetto questo dirimente in relazione alle condizioni di dissesto che causano sempre maggiori disagi e che nell'adeguamento del PRG al PAI è stato, a nostro avviso, sottovalutato per la zona CP7 medesima.
L'attuale amministrazione è pertanto confortata dalla posizione della Regione Piemonte e del Ministero dei beni Culturali che, nell'ambito del citato Piano Paesaggistico Regionale (PPR) hanno finalmente individuato la suddetta area come inedificabile, dando valore cogente ad un vincolo paesaggistico (c.d. Galassino) presente fin dal 1985.
L'amministrazione comunale di Pinerolo riconosce pertanto il valore paesaggistico dell'area, insieme ai tanti cittadini pinerolesi ed associazioni che si sono fatti sentire negli anni, in ultimo con la raccolta di più di 900 firme che chiedono di recepire le indicazioni del PPR e di rendere inedificabile l'area, nonché di ritirare l'osservazione presentata dalla precedente amministrazione.
E' bene precisare che tale osservazione, ad oggi, non può più essere ritirata per due motivi:
  • risultano scaduti i termini di presentazione delle osservazioni al PPR
  • la convenzione edilizia sottoscritta in data 7 luglio 2015 prevedere esplicitamente un impegno da parte del Comune a presentare la suddetta osservazinoe al PPR
In questa fase i Vostri uffici hanno promosso la redazione di proposte alternative da aprte dei soggetti attuatori del P.E.C., peraltro non condivise con l'attuale Amministrazione, volte a ridurre l'impatto paesaggistico dell'intervento, che sono state illustrate al Sindaco nel corso dell'incontro svoltosi in Regione il 2 settembre 2016 e in Comune il 21 settembre (solo in quella occasione si è potuto apprendere appieno le caratterisitiche dei progetti presentati in quanto illustrati direttamente dai progettisti dell'intervento).
Durante il medesimo incontro si è altresì valutata, coi soggetti attuatori, la possibilità di attuare un percorso perequativo finalizzato a verificare la possibilità di spostare la cubatura ad oggi assentita sull'area su altri lotti. Allo stato attuale, tuttavia, i soggetti attuatori non hanno in disponibilità aree adatte ad accogliere ulteriore cubatura. Da parte nostra, ad oggi, non sussitono le condizioni di poter garantire ai soggetti attuatori la disponibilità di aree di pregio e valore economico da cedere a titolo compensativo. Altresì, eventuali proposte alternative che comportassero modifica alle norme del Piano Regolatore o modifica al P.E.C. già approvato, comporterebbero specifiche varianti che dovranno essere valutate dal Consiglio Comunale, con i dovuti tempi e con l'impossibilità in questa fase, da parte dell'amministrazione, di fornire garanzie e tempi certi riguardo eventuli modifiche al PEC o approvazioni di varianti urbanistiche.
Alla luce di quanto sopra esposto, questa Amministrazione non può che attendere l'approvazione definitiva del PPR, stante la difficoltà di giungere ad un accordo preliminare con i soggetti attuatori. Questa posizione pare ovvia se si rammenta che la presente Amministrazione non ha allcuna responsabilità ( né politica, né giuridica) su scelte urbanistiche discutibili e contraddittorie prese dalle AmministrazionL'attuale amministrazione di Pinerolo negli ultimi 25 anni, e che viene oggi chiamata in causa per risolvere una situazione complicata alla quale la stessa regione sembrava, in un primo tempo, aver posto la parola “fine”.
Possiamo solo confidare che la Regione, nell'approvazione del Piano, dia efficacia a quei valori di tutela del suolo e del paesaggio a chi diciamo tutti di ispirarci.
Cordiali saluti
Il Sindaco
Luca Salvai




lunedì 2 settembre 2013

Sentinelle del Territorio: "Osservazioni alla delibera di variante urbanistica"

Dopo la pausa agostana, riprendiamo il nostro impegno nel cercare di  essere anche Sentinelle del Territorio.
Come avevamo scritto il 17 luglio scorso, importanti decisioni riguardanti il settore dell'urbanistica erano state assunte in quei giorni dall'Amministrazione comunale di Pinerolo. Li ricordiamo: la delibera riguardante l'area della P.M.T; la delibera di valorizzazione ( vendita!) dell'area dei cosiddetti "Portici Blu"; il "Social Housing " in via Vescovado. 
Insieme alle associazioni pinerolesi che si interessano dell’urbanistica e del territorio,  avevamo già espresso la nostra opinione sull’area della PMT (e sulla applicazione della legge 106/2011) in una Lettera Aperta al Sindaco di Pinerolo, Eugenio Buttiero, lettera a cui il Sindaco avevano poi replicato ( qui la risposta del Sindaco e di altri).


Vogliamo ritornare ora alla delibera riguardante la “valorizzazione” ( che è vendita!) dei “Portici Blu”. 
Scrivevamo che ci parevano criticabili due aspetti: il mancato coinvolgimento della cittadinanza su decisioni e temi importanti per la Città e la tempistica delle decisioni adottate, per il fatto che “(…)proprio a ridosso delle ferie agostane, la cittadinanza, i cittadini responsabili, erano "invitati" a presentare -entro 15 giorni dalla pubblicazione della delibera adottata- "le osservazioni" addirittura ad una variante urbanistica importante quale quella relativa all'area dei "Portici Blu": ovvero sull'idea di un secondo "grattacielo" a Pinerolo”.  
Tuttavia osservazioni alla delibera sono state prodotte e presentate grazie al lavoro svolto da “due cittadini responsabili”, Giorgio Gardiol e Paolo Bertolotto,  rappresentanti dell’ «Osservatorio 0121», aderente al Forum nazionale «Salviamo il paesaggio – Difendiamo i territori». 
Alleghiamo il testo integrale delle “Osservazioni alla deliberazione di Consiglio comunale di Pinerolo n. 36 del 2-3 luglio 2013. Nel testo, ci siamo permessi di evidenziare i passaggi che a noi paiono più significativi per agevolare la lettura di un documento necessariamente complesso.
Le associazioni pinerolesi che partecipano al forum sull’urbanistica, anche noi del presidio Libera “Rita Atria” , pur esprimendo pareri diversi, concordano su un principio: non si deve intervenire su “un luogo” come quello dei Portici Blu - un luogo pubblico e in una zona critica del tessuto urbano cittadino- con l’intento precipuo di massimizzare ipotetici introiti derivanti dalla vendita di un’area pubblica. 
Trasformata quell’area in area edificabile, massimizzandone i volumi edificabili, ecco sorgere la sagoma del “secondo grattacielo” a Pinerolo: “(…) un edificio “capace di lasciare un segno forte sul paesaggio cittadino”. Questo è quanto si legge nel documento tecnico allegato alla delibera. 
La città di Pinerolo davvero necessita di un “secondo grattacielo”?

Il nostro parere
L’eventuale, possibile, intervento sulla piazzetta dei “Portici blu”, a nostro parere poteva certo costituire l’occasione per un indire un concorso pubblico di idee, ricercando partecipazioni di alto profilo. Concorso di idee che tuttavia muovesse dallo scopo di giungere ad una migliore qualificazione e connotazione di quel luogo (non già dalla necessità di pareggiare "formalmente " un bilancio economico). Se volumi edificabili potevano essere consentiti, questi dovevano essere subordinati alla necessità di preservare il carattere di “luogo pubblico”, di “piazzetta”: luogo che da respiro a quella parte del tessuto urbano cittadino e che suggerisce momenti di aggregazione, di sosta, occasione di  commercio o di spazio espositivo. Questo il carattere che  i “Portici Blu” hanno assunto da quando quello spazio è stato reso fruibile ed è divenuto “luogo” della comunità..
Condividiamo quindi i contenuti e le osservazioni del documento presentato da Giorgio Gardiol e Paolo Bertolotto e ne vogliamo ribadire le conclusioni: (…) Il PRGC di Pinerolo, con questa variante, porta a 54.605 gli abitanti insediabili, mentre gli abitanti rilevati al censimento 2011 erano 34.854. Il totale delle abitazione è di 20.284 e di queste almeno 4.000 risultano oggi “non occupate”, o sfitte(…) La variante dei «Portici blu» non risponde in alcun modo al problema che si è evidenziato del diritto all’abitare e della casa dei cittadini. La trasformazione della «piazzetta dei Portici blu» in edifici residenziali e commerciali contraddice il diritto ai servizi collettivi sempre affermato come centrale nella politica amministrativa della città.(…)” Il territorio, le città e le risorse naturali che consentono la vita associata sono beni comuni non negoziabili. Le istituzioni pubbliche, attraverso le forme della partecipazione attiva della popolazione, ne sono i custodi e i garanti nel quadro delle specifiche competenze(…).
Facciamo nostro l'invito di Giorgio Gardiol e Paolo Bertolotto, rivolto alla cittadinanza , Al Sindaco e agli amministratori, di partecipare ad un confronto pubblico da tenersi proprio nella piazzetta dei "Portici Blu" la sera del prossimo 20 settembre 2013