E' l'occasione per pubblicare la Lettera aperta che alcune associazioni e gruppi pinerolesi, fra questi anche noi del presidio "Rita Atria", avevano indirizzata al Sindaco Buttiero e all'Amministrazione. In quella lettera, si esprimono dubbi e perplessità su quelle che paiono essere le linee-guida della politica urbanistica che si vuole attuare a Pinerolo.
l'intervista pubblicata da "L'Eco del Chisone" |
l'intervista pubblicata da "La Stampa" |
La lettera aperta
Dove ci porterà “il ponte”?
Alcune associazioni e gruppi che
a Pinerolo si occupano di ambiente, cultura e legalità hanno cominciato ad
incontrarsi per ricercare forme e strumenti di analisi e partecipazione in quel
campo delicato che è l’urbanistica della Città. Quanto delineato nell’ultima
intervista rilasciata dal Sindaco Buttiero all’Eco del Chisone, ha suscitato
interesse, riflessioni… e preoccupazioni!
Anzitutto, ci preoccupa la stessa
modalità di applicazione della Legge 106/2011 decisa dall’amministrazione
pinerolese, che pare aver relegato in secondo piano la funzione pianificatoria pubblica
in favore del principio della “deroga”, concessa e riconosciuta al singolo
progetto edilizio: si accoglieranno interventi, detti “valorizzazioni, come se
l’accettazione di un progetto edilizio fosse “atto dovuto” da parte dell’amministrazione
e non dovesse derivare dall’analisi della realtà socio-economica ed inserirsi
in una visione strategica e d’insieme del territorio.
Il concetto di “interesse
pubblico” viene poi richiamato per operazioni che, a partire ad esempio dall’area
PMT, permettono edificazioni “in deroga” in cambio del mantenimento di posti di
lavoro da parte di una azienda. Impegno in realtà aleatorio e affatto
stringente per qualsiasi azienda, come sanno bene gli stessi amministratori,
nel caso in cui l’azienda stessa non potesse/volesse mantenerlo, magari proprio
a causa della drammaticità della crisi in atto.
Le nuove “valorizzazioni”
rischiano di divenire, “in soldoni”, nuove speculazioni immobiliari causando,
per conseguenza, un’ulteriore svalutazione del patrimonio edilizio dei
cittadini pinerolesi, già gravato da immobili invenduti o sfitti. Le aree
dismesse, a nostro parere, potrebbero invece divenire gli ambiti sui quali
ricavare servizi, luoghi ad uso della cittadinanza, aree verdi; oppure, se già
edificate, quelle aree potrebbero essere ri-utilizzate per spostarvi cubature
edilizie già previste altrove, in suolo agricolo o addirittura di pregio
paesaggistico (leggi Monte Oliveto). L’occasione per ri-disegnare la città!
Si parla di riprendere la
Variante di Qualità. Una domanda si impone: perché si è lasciato decadere uno
strumento importante, per redigere il quale certo erano stati impiegati denari
pubblici? Perché non adottare “interamente” la Variante di Qualità? E davvero
si ritiene “atto di qualità” demolire – anche parzialmente- l’ex Merlettificio
Turck, il cui valore è stato riconosciuto in primis dalla Sovrintendenza e che
conserva un’area verde di valore ecologico-paesaggistico lungo il Lemina?
Sempre dal medesimo articolo
apprendiamo che, anziché correggere l’attuale Piano Regolatore, l’Amministrazione
intraprende la strada della cosiddetta Variante Ponte, contraddicendo forse un proprio
“Atto di Indirizzo” approvato solo a fine 2012 e che recitava: “Il Consiglio
comunale delibera(…) di avviare il prima possibile il percorso per la
ridefinizione del P.R.G.C. vigente attuandolo anche attraverso l’attivazione di
tavoli di confronto con i cittadini e le associazioni interessate(…)”. Di
fatto, ad oggi, manca tuttavia una delibera che chiarisca la natura (parziale?,
strutturale?), gli obiettivi e i contenuti della Variante Ponte.
Si ipotizzano invece interventi puntuali,magari dettati da segnalazioni-osservazioni di privati o professionisti”: una logica che pare riconoscere preminenza al singolo interesse particolare, invece di attuare proprio quel confronto preventivo indicato nell’Atto di Indirizzo prima citato. Insomma: “Dove ci porterà “il ponte”?
Si ipotizzano invece interventi puntuali,magari dettati da segnalazioni-osservazioni di privati o professionisti”: una logica che pare riconoscere preminenza al singolo interesse particolare, invece di attuare proprio quel confronto preventivo indicato nell’Atto di Indirizzo prima citato. Insomma: “Dove ci porterà “il ponte”?
Le associazioni, i gruppi, che
sottoscrivono la presente chiedono quindi al Sindaco e alla sua Giunta di usare
la Variante intrapresa -che finora ha avuto tempi entro il quale si sarebbe
potuta adottare pure una Variante strutturale- per dare a Pinerolo una
prospettiva più chiara e migliore: decenni di urbanistica di modesta qualità,
non solo a Pinerolo, hanno avuto come conseguenza lo stravolgimento degli
organismi urbani, piuttosto che guidarne l’evoluzione.
Una pianificazione differente
avrebbe forse permesso di decongestionare il centro urbano, attuare interventi
contro il dissesto idro-geologico; dotarsi di un piano di edilizia residenziale
pubblica; riqualificare e riorganizzare spazi pubblici; salvaguardare le
testimonianze storiche della città.
Una riflessione partecipata avrebbe
forse evitato errori di un recente passato quando alla crescita della “città
privata”, l’espansione edilizia-residenziale, non è corrisposto uno sviluppo
analogo della “città pubblica”, servizi-spazi-luoghi offerti ai cittadini,
nonostante i cospicui importi degli oneri relativi che affluivano nelle casse
comunali. Oggi si chiedono, è vero, anche piste ciclabili e zone a traffico
moderato, ma quel che i cittadini responsabili non possono più accettare è che
a governare la città sia sempre, solamente, la logica della rendita o il
vantaggio particolare di “soliti noti”.
Chiediamo quindi che, partendo
dalla conoscenza dei dati di fatto esistenti, numero di alloggi invenduti e
sfitti, consumo del suolo, crisi economica e trasformazioni in atto, si adottino
regole e strumenti urbanistici innovativi, anche per ridurre e ridefinire
capacità insediative da tutti ritenute, a parole, sovrabbondanti. Chiediamo
che, tramite un processo realmente partecipato, vengano definiti i contenuti di
una Variante, se non di un nuovo PRGC, che sia davvero al servizio dei
cittadini e tuteli il bene comune del Territorio e del Paesaggio.
Salvaguardiamo quel che resta
della Bellezza di Pinerolo!
Le associazione e i gruppi firmatari:
Italia Nostra
Lega Ambiente
presidio Libera "Rita Atria " Pinerolo
Forum nazionale Salviamo il Paesaggio Difendiamo i territori
Osservatorio 0121
Forum nazionale Salviamo il Paesaggio Difendiamo i territori
Osservatorio 0121
ASPE
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