In Sicilia, l'ennesimo sequestro di beni, riportato dei giornali oggi in edicola (si parla di lavori relativi allo svolgimento della Luis Vuitton Cup, nel porto di Trapani), mostra quali siano le caratteristiche del potere delle mafie, capaci di assumere le vesti e i volti dell'imprenditoria "borghese". L'episodio conferma come le mafie, sin dal'inizio della loro storia, non avrebbero potuto costruire "il sistema" senza l'avvallo e lo scudo di un potere politico di cui oramai sono parte integrante. Più interessante che riportare l'ennesimo articolo, ci pare allora utile l'analisi -breve e sintetica- "del sistema" offerta da Giuseppe Linares, dirigente della divisione Anticrimine della questura di Trapani
Fonte: “Il FATTO
QUOTIDIANO” 09.04.2013
Trapani, Linares: “I
mafiosi parlavano di trasferire prefetti e magistrati”
Intervista
al dirigente dell'anticrimine che ha coordinato l'inchiesta sul sistema di
mafia e corruzione intorno agli appalti per le grandi opere della città
siciliana. Un sistema "costituito nei primi anni 2000", con nomi
insospettabili e agganci nella politica
“Questa operazione è la radiografia più recente della mafia
capeggiata dal latitante Matteo Messina Denaro” . A parlare in questa
maniera è il primo dirigente di Polizia Giuseppe Linares a
capo da qualche anno della divisione anticrimine dopo essere stato per quasi 15
anni dirigente della Squadra Mobile di Trapani. “E’ una mafia che accoglie
soggetti pressoché incensurati, anche se i Morici risultano citati in indagini
dell’ultimo decennio”. Un sistema imprenditoriale bene organizzato: “Si
tratta di imprenditori per così dire insospettabili, sicuramente incensurati,
che trovavano il modo di consorziarsi tra di loro e di cercare l’avallo di Cosa
nostra e di Matteo Messina Denaro”.
Queste imprese si raccordavano con quei capi mandamento che
“intercettati auspicavano il trasferimento di prefetti, questori, dirigenti
di polizia, magistrati, investigatori”. Parlavano come se fossero certi che nella politica ci fosse qualcuno
pronto a fare loro da sponda.
C’è un periodo preciso in cui questo cartello di imprese si è
costituito? “Quello di cui facevano parte i Morici è un cartello di imprese –
risponde Linares – che è stato costituito nei primi anni del 2000 nella
prospettiva di una serie di grandi appalti che in effetti di lì a poco vennero banditi.
In particolare veniva sostenuta da
queste imprese presso le amministrazioni pubbliche la logica degli appalti
concorso, che prevedono l’affidamento dei lavori a imprese con determinate
caratteristiche tecniche. In alcuni casi il cartello è risultato in grado di
suggerire questi requisiti, in altre occasioni a conoscerli in anticipo”.
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