lunedì 31 dicembre 2018

L'AUGURIO del presidio "Rita Atria" per il Nuovo Anno 2019 è ancora lo stesso: più GIUSTIZIA, più DIGNITA', più LIBERTA'

L'AUGURIO del presidio LIBERA "Rita Atria" per il NUOVO ANNO 2019 

è lo stesso dello scorso anno:
avere il Coraggio di provare a costruire il Cambiamento possibile 
e non più rinviabile:
 più GIUSTIZIA, più DIGNITA', più LIBERTA'

Anche l'anno 2018 è passato senza che le condizioni sociali, economiche, etiche e culturali del nostro Paese siano sostanzialmente mutate, mentre nel resto del Mondo i drammi causate da povertà, guerre e diseguaglianze, paiono addirittura acuirsi, ripetiamo quanto avevamo detto lo scorso anno:
"A coloro che sentono la “responsabilità etica” di vivere nella comunità l'invito e l'auspicio per l'Anno 2019 che ci apprestiamo a vivere: l'invito ad incontrarsi per dare vita ad un “cammino” (fatto di conoscenza, analisi, riflessioni) necessario ad elaborare azioni e misure concrete e encessarie a migliorare anzitutto le condizioni di vita di coloro che sono più in difficoltà. 
Per il nostro Paese permane l'obbligo etico e morale di attuare un contrasto reale ed efficace al dramma delle povertà e delle diseguaglianze, l'eliminazione dei privilegi delle classi dominanti, la lotta alla corruzione e alle mafie, la messa in atto di politiche tese a creare opportunità di lavoro onesto." 
A tutto questo si sono aggiunti segnali inquietanti di egoismo, razzismo e intolleranza, di rifiuto del principio dell'accoglienza e della vicinanza verso i migranti, coloro che cercano la speranza di una vita dignitose per se stessi e le loro famiglie. Segnali che denunciano una regressione culturale, etica, nel quale è scivolata una fetta considerevole del nostro paese tanto da dare democraticamente credito ( e voto) ad "astuti politicanti", capaci di recitare copioni pericolosi, già visti nel corso della storia, ma sempre efficaci quando si riescono a costruire "nemici e colpevoli" contro cui aizzare le comunità.
Per quanto ci riguarda, crediamo che sia ancora e sempre necessario "essere voce e dare voce a coloro che voce non hanno" per affermare la necessità di un cambiamento, possibile e non più rinviabile.
Un cambiamente "non nasce se non è sognato", "un sogno sognato" anche da una ragazzina siciliana che si chiama RITA ATRIA."

"(...) Forse un mondo onesto non esisterà mai... 
ma chi ci impedisce di sognare...
forse se ognuno di noi proverà a cambiare...
forse ce la faremo".

martedì 25 dicembre 2018

NATALE: IL NOSTRO AUGURIO E' SEMPRE LO STESSO

 CHE CI CREDIATE O NO AL NATALE,  IL NOSTRO AUGURIO 
E' SEMPRE LO STESSO:
"L’augurio è di godere di buona salute,
di coltivare amichevoli rapporti,
di saper resistere con mitezza alle contrarietà,
di ricevere nelle difficoltà qualche 
incoraggiante consolazione ,
di continuare a trovare ragioni promettenti 
per vivere con onestà e decoro".

Simbolo di questo Natale è divenuto il salvataggio in mare 305 persone soccorse nel Mediterraneo venerdì notte. Fra questi, Sam, il piccolo partorito poche ore prima dalla mamma su una spiaggia libica. 
««Kids, baby, bebè, enfant, dateci i bambini...I bambini, prima passateci i bambini», urlavano i soccorritori arrivati a ridosso del gommone mezzo affondato.
In mare aperto, i volontari gridavano in tutte le lingue per infrangere il frastuono delle ondate e il fischio di un vento selvaggio:  Una voce nel buio, quando il mare non è quella distesa amica che guardi dalla spiaggia, «è come il canto degli angeli nella Notte Santa», disse tempo fa una mamma approdata a Lampedusa con i suoi bambini. Ma quella era l’epoca dei porti e dei cuori aperti, non solo a Natale.
(Foto Open Arms)
(Foto Open Arms)

Dopo i primi piccoli trasbordati di fretta sulla lancia veloce dell’Ong spagnola, dal gommone gli uomini, quasi tutti africani subsahariani, fanno largo a una donna. Si sporge stringendo forte una coperta arrotolata. «Il modo con cui teneva quegli stracci ci ha insospettito», raccontano da Proactiva Open Arms. Dentro, fradicio e sporco, c’era Sem, nato meno di quarantott'ore prima su una spiaggia libica. Salì, la madre, lo aveva dato alla luce più in fretta che potesse. Non voleva rischiare di venire riportata indietro nella prigione dei trafficanti.
Sem e la sua mamma sono stati accolti a malta. Al momento nessun Paese vuole farsi carico degli altri di "migranti di Natale". Deve aver ragione Wislawa Szymborska, la poetessa premio Nobel polacca: «Alla nascita d’un bimbo il mondo non è mai pronto». 
Neanche a Natale.

Mentre il ministro Salvini ribadisce che i porti italiani sono chiusi.