lunedì 22 novembre 2021

6 domande al rieletto sindaco Luca Salvai e al neo-assessore all’Urbanistica Fabiano Vodini. Pinerolo merita più amore

L'Associazione "Rita Atria" Pinerolo torna ad occuparsi di urbanistica perchè, lo ribadiamo "(...) l'urbanistica può rappresentare un indicatore utile ad individuare gli scopi, gli indirizzi, il “progetto generale” che guida e determina il carattere di una amministrazione locale". (...) consideriamo la tutela del “territorio” come parte di una educazione alla legalità per una comunità che si dota di anticorpi contro l’infiltrazione della criminalità organizzata(...)"
Ancora una volta la nostra riflessione si incentra sulla vicenda dell'area TURK.



Pochi giorni orsono il settimanale "Eco del Chisone" dava notizia dell'accordo appena raggiunto fra proprietari e amministrazione sulla base di un progetto definito in passato "a guida pubblica".
Lo scorso 17 novembre scadeva il termine utile per la presentazione delle cosiddette "osservazioni" che cittadini e associazioni possono presentare contro quanto previsto dal progetto. Nei prossimi giorni pubblicheremo anche le "osservazioni" presentate dalla nostra associazione, unitamente a "SALVIAMO IL PAESAGGIO" e "LEGAMBIENTE Circolo di Pinerolo".

Premessa 
Come abbiamo detto prima,  il progetto relativo all'area Turk era stato definito "a guida pubblica", motivo per il quale dovrebbe essere scontato-obbligatorio aspettarsi e riscontrare in quel progetto conclamate utilità a favore della comunità. Tuttavia, esaminando la  documentazine progettuale a disposizione, l'impressione che ne abbiamo ricavato è stato quella di essere di fronte all'ultimo atto di una serie di azioni tese anzitutto ad agevolare quanto più possibile quella che molti considerano "la più grande speculazione edilizia privata mai avvenuta in Pinerolo".
Il Piano Esecutivo Convenzionato (PEC) presentato consente di edificare in quell'area circa 800 vani residenziali: quattordici nuovi edifici (!) fra cui due "torri".  Si conferma anche l'abbattimento dello  storico edificio del TURK,"il follone", abbattimento che già la “Variante Ponte” approvata dalla precedente amministrazione del sindaco Eugenio Buttiero aveva già reso possibile al fine di agevolare la speculazione edilizia nell'aerea.
La demolizione del Turk e la abonorme edificazione è stata confermata anche dalla amministrazione Salvai sconfessando, a nostro parere, uno dei principi su cui si era fondato il programma  elettorale che aveva visto il Movimento 5 Stelle conquistare in "solitaria tenzone" le elezioni del 2015. In quel programma così si leggeva: “A Pinerolo non servono più nuovi condomini nei suoi campi (...) occorre invertire la tendenza urbanistica alla dismissione di aree industriali per trasformarle in residenziale o commerciale e agevolarne piuttosto la riqualificazione polifunzionale(...)
Voci autorevoli si leveranno ancora una volta a difesa dell'edificio del Turk, vero e proprio monumento-archetipo dell'architettura industriale, attività su cui Pinerolo fonda le sue origini e la sua storia. Dal canto nostro un monito ed una facile profezia: non ci ricordiamo i nomi degli amministratori di Pinerolo che, a cavallo degli anni '50-'60 del secolo passato, ordinarono l'abbattimento della Caserma dell'architetto Sebastiene Le Prestre de Vauban, l'architetto di Luigi XIV ”il Re Sole”, macchiando Pinerolo del triste primato di essere l'unica città al mondo i cui amministratori hanno ordinato la cancellazione di uno degli edifici militari realizzati dal Vauban, considerati patrimonio dell’Unesco. Ora invece conosciamo i nomi degli amministratori che consentono l'ennesimo "delitto" a danno della storia e dell'immagine della città di Pinerolo. Uno “scempio”, ci permettiamo di utilizzare questo termine, compiuto a danno di una città, Pinerolo, che celebra proprio in questi tempi il millenario della sua fondazione. 
Pinerolo merita più amore. 
la caserma del Vauban chiudeva e definiva Piazza Cavour
In relazione al progetto previsto sull'area TURK, l’Associazione “Rita Atria” Pinerolo ha posto 6 domande al rieletto sindaco Salvai e al neo-assessore all’Urbanistica Fabiano Vodini, domande che muovono a loro volta da preliminari considerazioni e interrogativi di carattere generale,etico e culturale. 
La considerazione: l’amministrazione Salvai ha deciso di “stralciare" (mettere da parte) dalla Variante Generale  quell'area così importante per l'intero organismo della città (a partire ovviamente dalla sua centrale collocazione). Questo ha permesso che venissero concesse "regole di privilegio" ad una area privata (ad esempio, la possibilità di edificare "torri" che superano l'altezza consentita in tutte le altre aree cittadine e l’aver mantenuta inalterata la capacità insediativa dell’area, mentre altrove quella veniva ridotta), "privilegiandola" rispetto a tutte le altre, come se il disegno di quell'area potesse prescindere dalle condizioni del contesto urbanistico e sinanco sociale in cui quella si inserisce. 
Le domande preliminari:
a) Perchè si è imposto-concesso una regola "privilegiata" a quell'area privata? 
b) Come il progetto che deriva da quella "regola di privilegio" si inserisce in una visione organica, sostenibile, etica e strategica, utile all'intero organismo cittadino e alla sua comunità? 
c) Quale cultura esprime una comunità i cui "amministratori" agevolano e permettono nel 2021 un progetto siffatto, una siffatta speculazione privata, che consente l’abbattimento dello storico edificio del Turk? 

Ringraziando L'Eco del Chisone per la pubblicazione della"lettera aperta" contenente le "6 domande", siamo  in attesa delle risposte dei nostri amministratori: democrazia è anche quando i cittadini  pongono domande e gli "elettipro-tempore" rispondono a quelle domande!  

 6 domande al sindaco Luca Salvai 
e al neo-assessore all’Urbanistica Fabiano Vodini 
Alla luce di quanto annunciato e presentato nell'articolo pubblicato dall'Eco del Chisone, laddove leggiamo che non è prevista un’area residenziale chiusa e che tuttavia si contano oltre 7 milioni di euro di oneri di urbanizzazione; visto che già la “Variante Ponte” rivelava il numero di oltre 2000 unità abitative sfitte in Pinerolo; vista la conclamata crisi ambientale che viviamo, vorremmo porre 6 precise domande: 
1) Nell’articolo sull’area Turk si parla di oltre € 7.000.000 di oneri di urbanizzazione in assenza di un’area residenziale chiusa. Di quanto si riduce, a causa delle opere realizzate a scomputo, la cifra prevista in oltre 7.000.000 di Euro che entrerebbero nelle casse comunali se fosse prevista un’area residenziale chiusa? 
 2) Un’area residenziale chiusa avrebbe anche il vantaggio di non incrementare la spesa corrente. A quanto ammonta l’aggravio economico per la gestione/manutenzione del parco, dell’illuminazione, di marciapiedi e strade, di acquedotti e fognature? 
 3) In occasione della presentazione del 1° progetto si rilevò un "trattamento di favore" verso i soggetti attuatori, esentati dal realizzare il verde privato (obbligatorio per ogni condominio) e verso i futuri proprietari degli alloggi, liberi da spese di manutenzione del verde privato. Come è stato risolto questo problema? 
4) La Variante Ponte al Piano Regolatore vincolava l’edificazione alla preventiva realizzazione di una strada di accesso alternativa, onde evitare che il colossale cantiere impattasse sui già trafficati Corso Piave e Via Vigone. Come è stato affrontata questa problematica? 
 5) La strada di accesso alternativa è strettamente funzionale non solo al cantiere ma soprattutto al migliaio di auto che “nasceranno” da quei condomini. Gli alti costi di realizzazione di detta viabilità, che prevede anche un ponte ed espropri, dovrebbero allora esser quasi tutti a carico dei soggetti attuatori. Quali sono i costi a carico dei pinerolesi? 
 6) L'intervento edilizio comporta la scomparsa di forti abbattitori di C02 cioè gli attuali 40.000 mq di bosco e 12.000 mq di prato, e porterà a grandi emissioni per abbattere e rimuovere il bosco, gli edifici, per asfaltare ed edificare. Come si conciliano questi nefasti effetti con l'emergenza ambientale in atto, alla luce degli oltre 2000 alloggi sfitti, e col “bonus 110” che comincia a dare i suoi frutti?