RITA ATRIA. TESTIMONE DI GIUSTIZIA.
"LA VERITA' VIVE"
" A cosa è servito il sacrificio di Rita Atria?"
La domande ci è stata rivolta da una studentessa del Liceo di Pineorlo "M. Curie" al temine di uno degli incontri che abbiamo avuto nello scorso anno scolastico. Negli occhi della ragazza che avevamo difronte un velo di tristezza dopo aver ascoltato la storia della ragazzina siciliana, diventata uno dei simboli più belli della lotta alle mafie. Il racconto della vita, le parole, di Rita Atria hanno sempre il medesimo, struggente, effetto: si crea un silenzio rispettoso, ci si trova immersi in un uno spazio sospeso, il respiro di chi ascolta quasi trattenuto. La domanda quel giorno è venuta fuori, timorosa: " A cosa è servito il sacrificio di Rita Atria?"
Una delle tante, possibili, risposte l'hanno data quest'anno i "ragazzi di Partanna" e l'Associazione Antimafie "Rita Atria”, nei giorni della ventunesima commemorazione dell'anniversario di Rita.
Nel nome di Rita Atria, e anche per noi del presidio Libera "Rita Atria " Pinerolo, opporsi alle mafie significa opporsi - ovunque- a quello "(...)che limita il territorio, che lo controlla, che lo occupa, che lo stupra, che condiziona l'economia e uccide le speranze e i sogni delle nuove generazioni."
Fonte: ritaatria.it - 29 luglio 2013
Rita Atria era una ragazzina di Partanna, si era messa in testa di
denunciare la mafia e quindi la sua famiglia di provenienza. Nel suo diario
scriveva cose “strane”… come “vorrei essere amata per quello che sono”… “la
mafia siamo noi e il nostro modo sbagliato di comportarci”… Si era affidata
allo zio Paolo ma poi, dopo quel maledetto 19 luglio 1992, nel suo diario
scriveva “Ora che è morto Borsellino, nessuno può capire che vuoto ha lasciato
nella mia vita.Tutti hanno paura ma io l'unica cosa di cui ho paura è che lo
Stato mafioso vincerà e quei poveri scemi che combattono contro i mulini a
vento saranno uccisi. ...”
Per 19 anni la stampa ha evidenziato il fatto che nessun giovane
di Partanna aveva avuto il coraggio di ricordare Rita e che le manifestazioni
le organizzavano quelli di fuori. Era una notizia!
Ma l’anno scorso, in
occasione del ventennale dalla morte
di Rita la NON notizia è scomparsa perché difficilmente qualcuno può oggi
affermare che a Partanna ai giovani non importa niente di Rita Atria.
Era
una gran bella notizia quella di un gruppo di giovani che si costituiscono in
un presidio dell’associazione dedicata a Rita. Una scelta forte, coraggiosa,
determinata in un paese che vede ancora la presenza di molti dei protagonisti
politici e non solo di quella stagione.
Durante l’inverno i ragazzi del
presidio di Partanna hanno organizzato eventi nelle scuole, faticato
ritagliando spazio e tempo tra esami all’università, tra problemi di lavoro
(che non si trova), e le difficoltà quotidiane. Il 26 luglio di quest’anno sempre quei ragazzi di Partanna hanno
coinvolto altri ragazzi di Partanna (quelli conosciuti nelle scuole) e insieme
hanno messo su una intera giornata dedicata a Rita. Persino un gruppo
musicale che ha cantato e suonato con le magliette dell’associazione antimafie
“Rita Atria”. Quei ragazzi di Partanna hanno poi ritenuto che le parole di Rita
dovessero avere un senso e allora davanti alla sua tomba hanno portato il senso
della lotta. Hanno portato le parole di Rita sulla necessità di cambiare, di
non arrendersi; hanno portato sulla tomba il motto dell’associazione
sintetizzato brillantemente dal nostro Mario Ciancarella: la Memoria Attiva.
I ragazzi di Partanna in piazza hanno
portato i giornalisti antimafia. Quelli seri, quelli che rischiano e non hanno
la scorta, quelli che scrivono senza pensare al padrone che li paga…. Perché
non li paga nessuno per scrivere di mafia, di militarismo, di massonerie
deviate e di Stato parallelo. Giornalisti che hanno fatto Memoria attiva
ricordando cosa denunciava Rita e ricordando che la Memoria Vera non può
accettare il revisionismo storico e una finta riconciliazione cristiana.
Allora, come di incanto, i ragazzi di Partanna non fanno più
notizia. Perché adesso i ragazzi ci sono. Fanno una antimafia seria,
documentata, senza se e senza ma. Senza cerchiobbottismi e senza opportunismi.
Insomma credo di non esagerare se immagino Rita a giocare con loro a biliardino
o a cantare con loro le canzoni dei giovani.
I ragazzi di Partanna il 26 luglio 2013 hanno portato Niscemi in
piazza (la lotta dei ragazzi di Niscemi contro il MUOS)… hanno portato la vera
lotta alla mafia. Alla mafia che limita il territorio, che lo controlla, che lo
occupa, che lo stupra, che condiziona l'economia e uccide le speranze e i sogni
delle nuove generazioni.
I ragazzi di Partanna meritano di essere raccontati e non
ignoranti. Chi “dimentica”, chi “omette”, chi non racconta non lo fa per caso
ma per calcolo… e allora mi viene da dire che i ragazzi di Partanna sono sulla
buona strada... nel nome di Rita!
E allora… cara Italia, a Partanna è nata Rita Atria.
Oggi, a
Partanna ci sono ragazze e ragazzi che hanno capito cosa voleva dire Rita nel
suo diario. Hanno capito cosa significa “vince chi è più bravo a truffare la
vita…”. Hanno capito l’amarezza di Rita… perché, diciamocelo, se Rita fosse
viva sarebbe una NON notizia e non esisterebbe per la grande stampa e forse
neanche per l’antimafia… perché la vera notizia per gli scrivani del potere è
quella che non si deve dare.
Cara Italia, ti comunico che a Partanna ci sono giovani che nel
nome di Rita fanno antimafia. L’antimafia senza se e senza ma... a Partanna c’è
l’antimafia che, nel nome di Rita, NON MOLLA!
A
nome del direttivo dell'Associazione Antimafie "Rita Atria”, Nadia Furnari
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