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domenica 1 luglio 2018

"Olimpiadi 2026 SI' o NO? Verità e falsi miti a confronto"


Mentre il dibattito sulla candidatura di Torino pare avere trovato una linea di accordo e compromesso all'interno del Movimento 5 Stelle di Torino (leggi qui le ultime notizie), Il presidio LIBERA "Rita Atria " Pinerolo invita ad una serata di informazione e di confronto tra le ragioni dei promotori della candidatura di Torino come sede delle Olimpiadi Invernali 2026 e le ragioni di coloro che si oppongono a quella proposta. 
All’incontro parteciperanno, fra gli altri, il prof. Valentino Castellani già sindaco di Torino e fra gli artefici di TORINO 2006. 
A presentare le ragioni del SI' Maurizio Beria, presidente dell'Unione Montana Comuni Valli Olimpiche.
A presentare le ragioni del NO il prof. prof Gustavo Rinaldi, docente di macro economia all'Università di Torino, esponente del CO.N.O. ( Comitata No Olimpiadi).
Modera l’incontro Alberto Maranetto vice direttore “Eco Del Chisone”
"Olimpiadi 2026 SI' o NO?" : una occasione di riflessione a beneficio soprattutto di coloro che non hanno ancora sufficienti elementi per considerare con oggettività le eventuali ricadute dell’evento olimpico, le modalità con le quali queste possano essere inserite e giustificate in una visione prospettica di sviluppo e crescita (equa, solidale, sostenibile) del nostro territorio. 

mercoledì 1 marzo 2017

La questione Bello Figo- Caffaratto": Abbiamo scansato il “trash” perchè ci preoccupa “il trend”!

Replichiamo all'articolo comparso su l'Eco del Chisone in edicola lo scorso 15 febbraio! In quell'articolo il vice-direttore Alberto Maranetto tirava in ballo il presidio LIBERA "Rita Atria" a proposito della questione che ha visto opposti ( sia pure a debita distanza) il rapprer ghanese Bello Figo ed il consigliere comunale della Lega Nord Gualtiero Caffaratto. 
La vicenda ha addirittura avuto un colpo di coda nella seduta del Consiglio Comunale dello scorso 22 febbraio: il consigliere Caffaratto è arrivato a chiedere le dimissioni del sindaco Salvai, reo di aver minacciato "verbalmente" lo stesso consigliere ritenendolo "responsabile " di eventuali disordini che si fossero verificati durante il concerto di Bello Figo. Concerto che, come oramai sappiamo tutti, è stato annullato.
Coloro che avranno la pazienza di leggere la nostra replica scopriranno come e perchè continui a poco importarci di quella questione giacchè, grazie a F. M. Dostoevskij abbiamo scoperto che era solo "pubblicità"! I pazienti lettori avranno chiaro che "Abbiamo scansato il trash perchè ci preoccupa il trend". Ovviamente abbiamo inviato la nostra replica al vice-direttore Maranetto. 
Pubblichiamo il testo  della replica nella sua versione integrale!



"Abbiamo scansato il trash 
perchè ci preoccupa il trend"
Egregio direttore Maranetto, nel suo articolo “Troppo trash per avere diritti”, Lei imputa anche al presidio LIBERA “Rita Atria” “l'assordante silenzio” seguito all'intervista riportata dal suo giornale del consigliere della Lega Nord Gualtiero Caffaratto, intervista che avrebbe contribuito a fomentare un clima ostile, tale da far annullare il concerto del “rapper” Bello Figo. Premettendo che non siamo onniscenti né onni-presenti a tutto quanto accade in Pinerolo, a differenza di quanto scrive nel suo articolo abbiamo ritenuto che la questione “Bello Figo-Caffaratto” non fosse da porre in cima alle priorità del presidio “Rita Atria”. Tuttavia, il Suo ingeneroso rimprovero ci ha portati alle considerazioni seguenti.
Bello Figo è un “rapper” ghanese assurto ad una certa notorietà grazie ad una canzone “provocatoria” già nel titolo: “Io non pago affitto”. Il testo della canzone ci è parso “un minestrone” nel quale trovano disordinatamente posto immagini riferite al tema dell'immigrazione e alla politica italiana, “affogate” in considerazioni e situazioni d'altro tipo e volgarità. Il “minestrone” dovrebbe potersi ricondurre a quello che viene definito il “filone trash” (spazzatura).
Alla provocazione di Bello Figo ha replicato “idealmente” il consigliere Caffaratto. In un passaggio della succitata intervista, G. Caffarato ricorda a noi tutti uno dei fondamenti etico-antropologici che connotano il partito politico a cui egli fa riferimento:
-intervistatore:Lei ha definito il rapper ghanese un animale. E' pentito di averlo fatto?”
-G. Caffaratto: Per nulla , del resto tutti noi discendiamo dagli animali”.

Da "BelloFigo-Caffaratto"...a Dostoevskij (!) per scoprire che è solo "pubblicità"
Tutto questo ci ha fatto tornare alla mente un dialogo fra personaggi minori di “Delitto e castigo” (F. M. Dostoevskij). Ad un certo punto, uno dei personaggi esclama:“(...)Posso contribuire indirettamente all'evoluzione del mio prossimo e alla propaganda. Ogni uomo ha il dovere di sviluppare le menti altrui e di far propaganda e, probabilmente, quanto più essa è violenta, meglio è. Potrei gettare un'idea, un seme...da questo seme nascerà un fatto(…)”. In questo dialogo ci è parso di ritrovare “l'essenza” della questione: propaganda!...per meglio dire: “pubblicità”! Entrambi, Bello Figo e G. Caffaratto, paiono infatti accomunati dall'intento di far avvenire un fatto, di gettare un seme, usando “la propaganda-pubblicità” ben sapendo che quanto più il messaggio è violento tanto maggiore sarà la sua visibilità! ...Avranno letto Dostoevskij!
Una domanda ci è parsa quindi doverosa: “Pensiamo davvero che il messaggio del “rapper” e del “politico locale” possano contribuire “all'evoluzione del prossimo”? Ovvero: il messaggio “artistico” di Bello Figo serve alla causa dei migranti, a combattere gli stereotipi del razzismo e la schiavitù sessuale a cui sono costrette tante ragazze, anche africane? Il messaggio “politico” di G. Caffaratto contribuisce alla crescita etica e politica della nostra comunità?
Per quanto ci riguarda, noi facciamo fatica a crederlo. Diritto di ciascuno è quello di esprimersi liberamente entro i termini consentiti dalla legge-regola; nostro diritto-dovere formarci un giudizio -etico e culturale- sul messaggio espresso e quindi agire di conseguenza: ad esempio, parlando ai giovani, come noi facciamo da anni incontrando le ragazze ed i ragazzi delle scuole pinerolesi. Cosicché, invitati a riflettere sulla Giornata della Memoria in ricordo delle vittime della Shoah, sul fenomeno della violenza, su mafie epensiero mafioso” (cercare di ottenere quello che non ci meritiamo), siamo partiti dall'essenza di quei fenomeni: l'INGIUSTIZIA. E abbiamo riflettuto insieme ai giovani prendendo spunto dai due fatti importati, a nostro parere, accaduti a Pinerolo nelle ultime settimane: il fallimento della PMT; l'arrivo a Pinerolo di 17 ragazze profughe.
Egregio Diretore, ci preoccupa “l'anima delle nostre comunità”, schiacciate da ingiustizia, conoscenza superficiale delle cose, indifferenza, assenza di progetti politici e culturali lungimiranti; comunità in cui all’impegno encomiabile di “singoli” si contrappongono complicità al “sistema” e cedimenti al “pensiero mafioso”. Questi i temi, “i trends”, che hanno catturato la nostra attenzione. Su quei temi il presidio LIBERA “Rita Atria” cerca di agire ed essere presente, sia pure con modeste capacità e risultati.
Egregio direttore Maranetto, abbiamo scansato il trash perchè ci proccupa il trend!
Con i nostri migliori saluti,
Arturo Francesco Incurato

referente presidio LIBERA “Rita Atria” Pinerolo

venerdì 6 maggio 2016

“Il conflitto d'interesse a fasi alterne”...Ovvero, l'importanza del principio della coerenza e la replica di Luigi Pinchiaroglio

Ritorna il “conflitto di interesse” nel dibattito della politica pinerolese. Questa volta il tema è posto dall'articolo "Il conflitto di interessi a fasi alterne”, scritto da Alberto Maranetto, vice-direttore dell' “Eco del Chisone”.
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Il vulnus del “conflitto di interesse” nella politica amministrativa, lo ricordiamo, è uno dei cardini della Carta di Avviso Pubblico (leggi qui), alla cui adesione abbiamo invitato coloro che si presentano alle prossime elezioni amministrative. 
La Carta invita a comportamenti che si rifanno direttamente al principio fondamentale contenuto nell'art. 54 della Costituzione Italiana: “(...) i cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina ed onore
Non si tratta quindi di “reati”!( ci mancherebbe!...per quelli intervengono magistrati e giudici!). . Per "trasgredire" alla Carta è sufficiente avere comportamenti “opachi”, non veritieri anzitutto nei confronti dell'obbligo di servire la comunità senza trarre da quel servizio alcun beneficio, per sé o per altri.
Siamo quindi nel campo dei “princìpi”, etici e morali, qualcosa di molto più importante delle regole-leggi, giacchè queste possono essere disposte -o piegate- dalla forza di chi detiene (“pro-tempore”) il “potere”: le leggi "ad-personam"; gli esempi di mala-politica; il cosiddetto “familismo amorale”; i privilegi...
A nostro parere, l'articolo di Alberto Maranetto è importante perchè, aldilà del caso specifico e delle scelte dei singoli che ne sono conseguite, parla proprio dell'importanza del “principio” che, se assunto, impone necessaria coerenza: assunzione di responsabilità e comportamenti conseguenti. Compito arduo, la coerenza!, a cui siamo tutti chiamati!
Come si legge nell'articolo, le dichiarazioni di Luigi Pinchiaroglio avevano suscitato l'attenzione di molti, anche del nostro presidio, perchè chiamavano in ballo “principi” che devono essere patrimonio di tutti coloro che si offrono a servire la comunità attraverso l'amministrazione della "cosa pubblica": assenza di “conflitti di interessi” e del perseguimento di interessi personalistici o privati; onestà e trasparenza nell'azione amministrativa; azione politica unicamente volta a perseguire "il bene lungimirante” della comunità.
Auspichiamo pertanto che l'adesione ai principi della Carta di Avviso Pubblico da parte dei candidati-sindaco, e dei prossimi amministratori pinerolesi,  sia una sorta di sincero “credo laico” dalla cui adesione emergano riconoscibili e coerenti comportamenti e azioni. 
Perchè la coerenza -fra le cose dette e le cose fatte- è la discriminante.
Invitiamo ad una attenta lettura dell'articolo che segue.

Fonte: Eco del Chisone" 4 maggio 2016

"IL CONFLITTO D’INTERESSE A FASI ALTERNE" 
Alberto Maranetto
Era marzo quando Luigi Pinchiaroglio si presentò alle Primarie del Pd per conquistare la candidatura a sindaco di Pinerolo. Ai cittadini si descrisse come convinto assertore della trasparenza e nemico del conflitto d’interessi. Postulati irrinunciabili che brandì come una spada nei confronti del suo rivale Luca Barbero, architetto che esercitava no a ieri la professione in città. «Luca, a causa dei suoi trascorsi professionali non potrà condurre il suo mandato senza condizionamentiNon basta che, se venisse eletto, rinunci ad esercitare», ripeté in più occasioni con tono fermo eirremovibile. 
Non solo, contestò dall’interno del partito l’alleanza con i Moderati, indicati come portatori di interessi delle lobby del mattone. In questo modo si conquistò le simpatie delle asso-ciazioni particolarmente attente a questi temi, come “Libera”, e di una parte del partito. Tutto questo non bastò a fargli vincere le Primarie, ma ottenne comunque un buon risultato.
Il 27 aprile scorso, Pinchiaroglio lo ritroviamo al Salone dei Cavalieri seduto a fianco del suo ex-rivale Luca Barbero. Barbero è sempre quel Barbero contro cui Pinchiaroglio aveva puntato il dito accusatore, ugualmente deciso a non modificare gli equilibri politici del passato, in primis l’alleanza con i Moderati, oggi ancor più legittimata dalla svolta centrista di Fassino e Renzi.
Luigi Pinchiaroglio invece non è più lo stesso. Adesso è il vicesindaco in pectore della futura Giunta di Luca Barbero (in caso di una sua vittoria, naturalmente) e soprattutto ha smesso i panni del fustigatore dei costumi politici. Ha completamente dimenticato il motivo per cui contestava la candidatura di Barbero e non sente nemmeno il bisogno di spiegarsi.
Un’amnesia fortissima, al punto da non ricordare che anche il capolista del Pd, Elvio Rostagno, se eletto, si ritroverà con un ingombrante conflitto d’interessi non solo per essere un architetto professionista molto attivo in città, ma anche per il fatto di essere contemporaneamente consigliere regionale, due cariche non incompatibili, ma difficilmente conciliabili.
Pinchiaroglio è diventato pure distratto e non si accorge che nella lista dei suoi alleati “Moderati” compaiono anche ex esponenti di Forza Italia che sicuramente sono l’antitesi di quello che lui ha sempre predicato in politica e che con ogni probabilità si potrebbe ritrovare gomito a gomito in maggioranza.
Sabato 30 in "zona Cesarini", Luca Barbero, di cui nessuno mette in dubbio l’onestà e nemmeno le intenzioni, per togliere argomenti ai veementi attacchi del Movimento 5 Stelle, dopo aver ribadito di “aver dismesso ogni incarico di natura urbanistica”, ha sottoscritto la Carta di avviso pubblico, ovvero un documento formale (redatto da alcuni associazioni sensibili a questo argomento tra cui Libera di don Ciotti) impegnandosi in questo modo a rispettare una sorta di decalogo che lo garantirebbe da ogni ombra di conflitto d’interesse.
Basterà questo gesto per dare soddisfazione a chi da Pinchiaroglio si sarebbe aspettato un po’ più di coerenza, una virtù ormai fuorimoda, ma indispensabile (o uno scotto da pagare) per chi dei princìpi ne fa una bandiera?

La replica di Luigi Pinchiaroglio all'articolo "IL CONFLITTO D’INTERESSE A FASI ALTERNE” 
Pinerolo 5 maggio 2016
In riferimento all’articolo di fondo a firma del Vicedirettore Alberto Maranetto, pubblicato su l’Eco del Chisone del 4 maggio, nel ritenere la critica giornalistica sempre libera e benefica per la democrazia, affinché la stessa non si esaurisca in un mero attacco personale, ritengo doveroso puntualizzare alcuni aspetti che temo siano sfuggiti. 
Le argomentazioni da me sostenute in occasione delle recenti Primarie, cui fa riferimento Maranetto, sono confermate nella loro interezza e, nel caso di mio impegno nella futura Amministrazione comunale, costituiranno il filo conduttore del mio personale agire istituzionale e politico. 
Certo avrebbe fatto molto più comodo a qualcuno se, a Primarie chiuse, avessi deciso di sbattere la porta, ritirarmi sull’Aventino o, nella migliore delle italiche tradizioni, avessi cambiato casacca uscendo dal PD e chiedendo asilo altrove. Forse lo avrei pure trovato, chissà! Già mi immagino i titoli dei giornali. Ma, per rispetto di quei Cittadini che hanno condiviso le mie proposte dandomi la fiducia e il voto alle Primarie, ho ritenuto doveroso fare nulla di tutto ciò. Anzi, forte della mia cocciutaggine e della mia testardaggine nel perseguire gli obiettivi anche in campo politico, mi sono sentito in dovere di rimanere sul pezzo, continuando a dare voce a chi mi ha sostenuto, ben consapevole delle critiche, anche pesanti, cui sarei andato incontro. 
Stare alla finestra, non perseverare nel metterci la faccia in prima persona per le proprie idee anche a costo di scontrarsi contro situazioni così ben radicate da apparire immutabili, abbracciare posizioni di pura testimonianza, buone solo a mettersi la coscienza a posto, continuare a voler giudicare gli altri senza mai porsi nella condizione di essere giudicati, sono soluzioni troppo di comodo che non mi si addicono. E come tali sono da me respinte con la ferma convinzione che per cambiare occorre esserci, anche in posizioni scomode, ma sempre coerenti nel perseguire il bene comune. Gli assenti non sono mai stati protagonisti di alcun cambiamento. Nella migliore delle ipotesi si sono spenti nella loro ombra.A questo proposito, il programma per “#LaCittàCheVerrà”, compresi i temi a me cari sull’etica in politica, contiene parecchi punti sostanziali delle mie ”#IdeeConcrete” che sono fiducioso potranno trovare riscontro nell’azione della futura Amministrazione di Luca Barbero. E il mio impegno affinché tutto ciò possa diventare realtà sarà totale. Saranno poi i fatti reali, e non le parole, a decidere se la missione si rivelerà impossibile e se io sarò stato o meno coerente con le mie idee. 
Sempre disponibile al confronto aperto e alla critica costruttiva sugli aspetti programmatici, in particolare su quelli che riguardano le mie potenziali deleghe, ringrazio per l’attenzione e porgo cordiali saluti.
Luigi Pinchiaroglio