Un "impresentabile" candidato di "casa nostra", della nostra regione, eletto nell'ultima tornata elettorale a Moncalieri? Il contenuto dell'articolo che ha portato alla luce la vicenda è tale che dovrebbbe fare riflettere non solo il partito che ha presentato il candidato, il PD, ma anche la cosiddetta società civile che si dimostra ancora una volta "inutile sentinella", incapace di pretendere qualità, eccellenza, onorabilità, nella "formazione e selezione" della classe dirigente ( non solo politica) della nazione.
Il Sen. Elvio Fassone in una intervista rilasciata alcuni mesi orsono al giornale Pinerolo Indialogo (qui l'articolo) rifletteva, fra le altre cose, sulla classe politica:“(…) La classe politica non è mai all’altezza. Purtroppo infatti la politica non riesce ad attrarre chi dovrebbe. (…)”.
Il Sen. Elvio Fassone in una intervista rilasciata alcuni mesi orsono al giornale Pinerolo Indialogo (qui l'articolo) rifletteva, fra le altre cose, sulla classe politica:“(…) La classe politica non è mai all’altezza. Purtroppo infatti la politica non riesce ad attrarre chi dovrebbe. (…)”.
Eppure, quando si formano liste elettorali e nomine per qualsivoglia incarico pubblico, a nostro parere basterebbe
seguire la "lezione" di Paolo Borsellino per comincare ad operare una necessaria "scrematura"!...
Ce la ricordiamo quella "lezione"?:
"L'equivoco su cui spesso si gioca è questo: si dice quel politico era
vicino ad un mafioso, quel politico è stato accusato di avere interessi
convergenti con le organizzazioni mafiose, però la magistratura non lo
ha condannato, quindi quel politico è un uomo onesto. E no! questo
discorso non va, perché la magistratura può fare soltanto un
accertamento di carattere giudiziale, può dire: 'Beh! Ci sono sospetti,
ci sono sospetti anche gravi, ma io non ho la certezza giuridica,
giudiziaria che mi consente di dire quest'uomo è mafioso'. Però, siccome
dalle indagini sono emersi tanti fatti del genere, altri organi, altri
poteri, cioè i politici, le organizzazioni disciplinari delle varie
amministrazioni, i consigli comunali o quello che sia, dovevano trarre
le dovute conseguenze da certe vicinanze tra politici e mafiosi che non
costituivano reato ma rendevano comunque il politico inaffidabile nella
gestione della cosa pubblica. Questi giudizi non sono stati tratti
perché ci si è nascosti dietro lo schermo della sentenza: questo tizio
non è mai stato condannato, quindi è un uomo onesto. Ma dimmi un poco,
ma tu non ne conosci di gente che è disonesta, che non è stata mai
condannata perché non ci sono le prove per condannarla, però c'è il
grosso sospetto che dovrebbe, quantomeno, indurre soprattutto i partiti
politici a fare grossa pulizia, non soltanto essere onesti, ma apparire
onesti, facendo pulizia al loro interno di tutti coloro che sono
raggiunti comunque da episodi o da fatti inquietanti, anche se non
costituenti reati." Paolo Borsellino
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