Un anno fa, all'età di 71 anni, moriva Agnese Borsellino, la moglie del giudice Paolo Borsellino. Paolo Borsellino e Agnese Piraino Leto si erano sposati il 23 dicembre del 1968. Dal loro matrimonio sono nati tre figli: Lucia, Manfredi, e Fiammetta.
Dopo la morte di Paolo Borsellino, la signora Agnese si era tenuta sempre lontana dai riflettori. A chi glielo chiese, Agnese Borsellino rispose così: «La tragedia della morte di mio marito? Ho sempre pensato, come
tutti in famiglia, che una disgrazia o ti annienta o ti fa diventare più forte.
Chi ha fede, un equilibrio interiore coltivato negli anni, non deve mai dire:
il Signore mi ha castigato. Paolo era il primo a mettere in pratica questa
convinzione. E noi, i suoi familiari, siamo forti dentro anche perché sappiamo
di dover onorare la sua memoria, di doverci impegnare ancora di più rispetto a
quando Paolo era in vita, per non rendere vani i suoi insegnamenti. Lo dico in
tutta umiltà, senza ipocrisia: il dolore, lo strazio per la perdita di Paolo,
non ci ha incattiviti. Porteremo con noi, per tutta la vita, il bagaglio etico
e morale che mio marito ci ha lasciato. Cerchiamo ogni giorno, con le nostre
piccole possibilità, di trasmettere agli altri questo patrimonio che abbiamo
avuto in eredità». Salvo le poche testimonianze pubbliche a cui aveva deciso di presenziare, preferiva parlare con i giovani, consegnando a loro la sua speranza di vederli partecipi, artefici, della sconfitta della mafia. All’inaugurazione della nuova sede della Dia a Palermo, già provata dalla malattia, aveva pronunciato poche parole dense di significato “Questa città deve resuscitare, deve ancora resuscitare."
"Paolo sapeva che stava per essere ucciso. E andò incontro al suo destino". L'intervista esclusiva di Agnese Borsellino rilasciata a Sandro Ruotolo nei mesi precedenti la scomparsa della signora Agnese
l'ultima intervista ad Agnese Borsellino
Nel ventennale della strage di Via D'Amelio, la signora Agnese aveva scritto una lettera a suo marito Paolo e un messaggio ai giovani. Li riportiamo:
La lettera di Agnese a Paolo
Il messaggio di Agnese Borsellino ai giovani:
"Carissimi
giovani, mi rivolgo a voi come ai soli in grado di raccogliere davvero il
messaggio che mio marito ha lasciato, un`eredità che oggi, malgrado le
terribili verità che stanno mano a mano affiorando sulla morte di mio marito,
hanno raccolto i miei tre figli, di cui non posso che andare orgogliosa
soprattutto perché servono quello stesso Stato che non pare avere avuto la sola
colpa di non avere fatto tutto quanto era in suo potere per impedire la morte del
padre.
Giovanni falcone, Paolo Borsellino, Antonino Caponnetto |
Leggendo
con i miei figli (qui in ospedale dove purtroppo affronto una malattia
incurabile con la dignità che la moglie di un grande uomo deve sempre avere) le
notizie che si susseguono sui giornali, dopo alcuni momenti di sconforto ho
continuato e continuerò a credere e rispettare le istituzioni di questo Paese,
perché mi rendo conto che abbiamo il dovere di rispettarle e servirle come mio
marito sino all`ultimo ci ha insegnato, non indietreggiando nemmeno un passo di
fronte anche al solo sospetto di essere stato tradito da chi invece avrebbe
dovuto fare quadrato attorno a lui.
Io
e i miei figli non ci sentiamo persone speciali, non lo saremo mai, piuttosto
siamo piccolissimi dinanzi la figura di un uomo che non è voluto sfuggire alla
sua condanna a morte, che ha donato davvero consapevolmente il dono più grande
che Dio ci ha dato, la vita.
Io
non perdo la speranza in una società più giusta ed onesta, sono anzi convinta
che sarete capaci di rinnovare l’attuale classe dirigente e costruire una nuova
Italia, l’Italia del domani.
Un
caloroso abbraccio a voi tutti.
Agnese Borsellino
Il 5 maggio 2013 Salvatore Borsellino, il fratello di Paolo, così annunciava la morte della signora Agnese: “È morta Agnese. È andata a raggiungere Paolo. Adesso saprà la verità sulla sua morte”,.
Nei giorni antecedenti alla sua morte aveva preso il via a Caltanissetta il quarto processo per la strage di via D’Amelio e lei, che era già stata sentita in fase di istruttoria, era indicata tra i principali testimoni del dibattimento. Tra le altre cose, aveva dichiarato che le inquietudini del coniuge si erano accentuate dopo la strage di Capaci nella quale vennero uccisi Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e gli agenti di scorta. “Paolo mi disse: ‘Mi ucciderà la mafia ma solo quando altri glielo consentiranno’
Agnese Borsellino ha voluto affidare alle pagine di un libro i ricordi di una vita: “Ti racconterò tutte le storie che potrò”. Il libro è il risultato di una serie di interviste con il giornalista Salvo Palazzolo. Il titolo nasce da una frase pronunciata dal giudice: “Lo sai perché stai con me? Perché io ti racconto la lieta novella. Io ti sollecito, ti stuzzico, ti racconto la lieta novella che sta dentro tante storie di ogni giorno. Ti racconterò tutte le storie che potrò. Così il nostro sarà un romanzo che non finirà mai, sino a quando io vivrò. La lieta novella manterrà sempre fresco il nostro amore. Perché l’amore ha bisogno di mantenersi fresco.” Nel libro, anche considerazioni amarissime sui giorni successivi alla strage del 19 luglio 1992: “In quei giorni – racconta la signora Agnese nel libro – ero contesa da prefetti, generali e alti esponenti delle istituzioni. Mi invitavano e mi sussurravano tante domande. Ora so perché mi facevano tutte quelle domande. Volevano capire se io sapevo, se mi aveva confidato qualcosa nei giorni che precedettero la sua morte. E allora tante parole di mio marito mi sono apparse chiare, chiarissime.”
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