"La ’ndrangheta è ormai una realtà radicata”. E sempre più spesso, come ha detto alcuni mesi orsono il giudice Antonio Ingroia, vediamo uomini non propriamente definibili "mafiosi" aver acquisito comportamenti e modus di operare che retoricamente potremmo invece definire"mafiosi"
Fonte: La Stampa
L’intervento di Caselli: “La ’ndrangheta è ormai una realtà radicata”
Caselli al Processo
Minotauro stamattina
«C’è una scarsissima sensibilità di gran parte del ceto
politico e intellettuale verso un’emergenza che ha talmente attecchito nel
territorio che non può essere più considerata un’emergenza ma è diventata una
realtà radicata». Lo ha detto il procuratore capo di Torino, Gian Carlo Caselli,
che questa mattina nell’aula bunker del carcere di Torino ha preso la parola nel
processo Minotauro, contro la `ndrangheta nel torinese. Il procuratore ha
parlato di «diffusa mancanza di consapevolezza anche in Piemonte» e ha
sottolineato che nella lotta alla mafia «la magistratura è stata lasciata sola.
Le porte per la `ndrangheta al nord - ha detto Caselli - sono rimaste spalancate
e se ne è favorito l’insediamento». «Quello che l’accusa vuole dimostrare - ha
spiegato il procuratore - è lo specifico dell’associazione mafiosa, l’intreccio
tra gangsterismo e relazioni esterne, coperture e complicità derivanti dal
reticolo di interesse mafioso».
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