SONO
MORTE TREDICI RAGAZZE D'EUROPA. Sognavano il futuro, queste ragazze.
Oggi l'Europa è di nuovo colpita da un attacco terroristico, l'ultimo atto di un disegno criminale il cui obiettivo è quello di distruggere il principio di LIBERTA' e GIUSTIZIA: il sogno ( non ancora realizzato) dei padri fondatori dell'Europa unita.
"(...) Quello che noi dovremmo continuare a costruire anche per loro, che ci credevano e avevano respirato il profumo più antico e buono del mondo: la Libertà che deriva dalla Conoscenza".
SONO MORTE TREDICI RAGAZZE D'EUROPA.
Fra loro, Francesca Bonello; Elisa Valent; Valentina Gallo; Elena Maestrini; Lucrezia Borghi; Serena Saracino; Elisa Scarascia Mugnozza
FONTE: FANPAGE - di Saverio Tommasi
SONO MORTE TREDICI RAGAZZE D'EUROPA.
Fra loro, Francesca Bonello; Elisa Valent; Valentina Gallo; Elena Maestrini; Lucrezia Borghi; Serena Saracino; Elisa Scarascia Mugnozza
FONTE: FANPAGE - di Saverio Tommasi
SONO MORTE TREDICI RAGAZZE D'EUROPA.
Tredici
ragazze d'Europa sono morte in un incidente stradale.
Due
quelle che abitavano a una manciata di chilometri da casa mia.
Quando parlo nelle scuole, la prima cosa che dico è: guardate il mondo. L'Europa.
Quando parlo nelle scuole, la prima cosa che dico è: guardate il mondo. L'Europa.
Non vi fermate nel Paese dove siete nati, qualunque esso
sia.
Respirate altre culture, altri cibi, altri profumi.
Viaggiate.
Incrociate sguardi, indossate le scarpe di altri, portate almeno per
un po' i loro zaini.
Baciatevi, e quando lo fate fatelo come se fosse
per sempre.
Queste
ragazze erano le figlie migliori della nostra Europa.
Una sarebbe
diventata farmacista, ci avrebbe curato.
Un'altra economista, ci
avrebbe aiutato a uscire dalla crisi.
Una sarebbe andata a fare la
volontaria in Africa.
Un'altra dall'Africa era arrivata in Europa.
C'era anche l'ingegnere, che avrebbe costruito ponti.
Queste
ragazze hanno i profili facebook con le foto dei libri, i bicchieri,
le linguacce, la frangetta, gli amici, i post scritti in italiano,
inglese, tedesco, francese, romeno, austriaco, ceco, arabo e uzbeco,
la lingua turca parlata in Uzbekistan e Afghanistan. Perché c'era il
mondo, questa notte su quel pullman.
Quasi
nessuna delle ragazze, al momento dell'incidente, era sveglia.
Dormivano,
come si fa di solito a quell'ora e dopo essere stati tante ore svegli
a parlare e a sognare. E perciò dormivano quasi tutte, come hanno
detto i sopravvissuti, continuando a sognare quello che sogno anche
io per mia figlia, o per mia sorella che in Spagna c'è stata, ci ha
studiato, si è divertita e parla lo spagnolo come io parlo
l'italiano.
Sognavano il futuro, queste ragazze.
Quello
che noi dovremmo continuare a costruire anche per loro, che ci
credevano e avevano respirato il profumo più antico e buono del
mondo: la Libertà che deriva dalla Conoscenza.
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