mercoledì 12 settembre 2012

Perche le parole di Antonio Ingroia suscitano scandalo nel Consiglio Superiore della magistratura?


Ancora oggi, il vice presidente del Csm Michele Vietti si è espresso in relazione al "Il caso Ingroia". 
Antorio Ingroia
La polemica in atto è quella nata sulle intercettazioni ordinate dalla procura di Palermo a carico dell'on. Mancino e che hanno coinvolto il Capo dello Stato, interpellato telefonicamente da Mancino; da qui la  conseguente decisione di Napolitano di porre il conflitto di attribuzione presso la Corte Costituzionale.

Il vicepresidente Vietti  ha dichiarato questa mattina: "Uscire dalla psicosi degli attacchi ed entrare nell'ottica del servizio al cittadino: è quello che devono fare i magistrati, oltre che "assicurare imparzialità" anche fuori dall'esercizio delle loro funzioni. (...) 
La risposta di Antonio Ingroia, non si è fatta attendere: "Ho il diritto di partecipare al dibattito pubblico, e rivendico il diritto di farlo ovunque. Se vado ad una festa del Pd non succede nulla, perchè se vado a quella de Il Fatto Quotidiano scoppia la polemica? Il problema per cui ci trasciniamo la mafia in questo paese è da ricercarsi nei rapporti fra Cosa nostra e Stato italiano. Io dico semplicemente, che nessun governo di maggioranza di centro destra o centro sinistra è immune da peccati".

Riportiamo le parole pronunciate alla festa del Fatto quotidiano e per le quali Antonio  Ingroia, insieme al collega Di Matteo, nei giorni scorsi è stato ripreso ufficialmente dal Rodolfo Sabelli, presidente del Consiglio Superiore della Magistratura

La mafia è un sistema di potere criminale, ha la sua forza dentro i piani alti delle società e pezzi delle istituzioni politiche. Per questa ragione abbiamo bisogno di voi. Non è questione di ricerca di consenso, è necessario che la gente sappia la verità non solo giudiziaria, ma quella storica e politica. Non è questione di addetti ai lavori – sostiene il magistrato – sappiamo bene che nel buio e nel silenzio si commettono le più grandi nefandezze. Io credo la posta in gioco sia alta, la campagna di stampa, di denigrazione contro la procura di Palermo nasce da interessi e obbiettivi inconfessabili. Si vuole fare piazza pulita di Palermo e delle chance di verità su quella stagione e di fare piazza pulita delle intercettazioni. Abbiamo fatto la nostra partita, abbiamo fatto il nostro lavoro. Abbiamo concluso la nostra indagine. Sarà un processo lungo, dei giudici valuteranno se le prove saranno sufficienti. Sappiamo, siamo consapevoli che è non emersa ancora tutta la verità su quella stagione. Abbiamo bisogno del vostro sostegno, dell’attenzione. Che i riflettori siano sempre accessi. Ad oggi in queste condizioni, questo è il massimo risultato”. 
Ingroia poi parla del Parlmento delle “leggi ad personam” e del “disastro legislativo” che ha provocato e quindi invoca una legge che punisca lo scambio di favori tra politica e mafia, una legge sull’autoriciclaggio
Infine l’appello: “Tocca a voi – dice al pubblico – non essere tifosi e spettatori. Dovete cambiare questo ceto politico, questa classe dirigente perché io credo che per voltare pagina si deve smettere con questa politica di convivenza con la mafia che ha caratterizzato tutta la storia del nostro paese”. E infine: “Capisco che il libro dei sogni ha troppe pagine, sappiate che il vostro futuro è nelle vostre mani”. 
Antonio Ingroia





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