Visualizzazione post con etichetta dittatura. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta dittatura. Mostra tutti i post

venerdì 24 gennaio 2020

"Verità e Giustizia per Giulio Regeni"

Striscioni e cartelli alle finestre in qualsiasi lingua:
"Verità e Giustizia per Giulio Regeni"
Sabato 25 gennaio saranno passati quattro anni dalla scomparsa di Giulio Regeni: il 25 gennaio 2016 Giulio Regeni veniva rapito nella città del CairoCairo. Alcuni giorni dopo, il 3 febbraio, il suo corpo verrà ritrovato con i segni di orribili e continuate torture.
"Europanow!" chiede ancora "verità e giustizia per Giulio" dopo le ultime, deludenti notizie dall'Egitto. 
A Torino la fiaccolata è prevista per domani sera  alle ore 19.00
L'organizzazione invita tutti gli utenti dei social a inviare le loro foto che saranno poi postate tutte insieme. "Ogni mese che passa allontana la speranza di identificare e condannare i responsabili. La magistratura italiana alla fine dello scorso anno ha presentato al parlamento le conclusioni dell’inchiesta, in cui afferma in sostanza che quello di Regeni fu un omicidio di Stato. Tocca a tutti i cittadini e tutte le cittadine europei mobilitarsi per esigere che i loro rappresentanti nazionali e europei facciano sentire un voce coesa, costante e determinata in direzione dal Cairo. Ogni capo di Stato o di governo, ministro o delegato dell'Ue, andando in Egitto o ricevendo un esponente egiziano, dovrebbe essere spronato dall'opinione pubblica e dai media europei a chiedere instancabilmente e con fermezza, verita per Giulio Regeni. La mobilitazione sarà lunga e difficile ma è l'impegno che i cittadini europei sono chiamati a prendersi per Giulio Regeni e per loro stessi. Accanto a Amnesty, è un compito che anche l'associazione EuropaNow! cerca di assumersi".


giovedì 21 novembre 2019

Daniela Carrasco, "la Mimo'". "Suicidata"!

Si chiamava, e si chiamerà per sempre, Daniela Carrasco ma era nota come 'la Mimo', artista di strada cilena di 36 anni. Fermata dalla polizia cilena nella giornata del 19 novembre Daniela Carrasco viene ritrovata dopo poche ore, impiccata in un comune nel comune di Pedro Aguirre Cerda, vicino a Santiago del Chile.
Inizialmente, i medici avevano dichiarato si trattasse di un suicidio: la perizia condotta sul corpo della ragazza ha accertato la morte per soffocamento e dal rapporto della polizia  scientifica non risulterebbero violenze né torture, almeno secondo le fonti ufficiali e le dichiarazioni del procuratore. 
Ma tra chi chiede giustizia per la giovane donna, che aveva preso parte alle manifestazioni cilene, sta prendendo piede un’altra ricostruzione, tutta differente da quella ufficiale. Daniela Carrasco sarebbe stata infatti vittima di terribili torture e ripetute violenze sessuali, per erigerla a esempio per tutte le donne che stanno scendendo in piazza nell’ultimo mese per protestare contro il governo cileno. Sarebbero infatti molte le donne scomparse a seguito delle proteste. A sostenere questa ipotesi è il coordinatore di “Ni Una menos“, il corrispettivo cileno dell’organizzazione Non una di meno, che sui social network ha denunciato come Daniela sia stata «è stata violentata, torturata, nuovamente violentata fino al punto di toglierle la vita». Accuse sostenute anche dalla rete di attrici cilene, secondo cui la 36enne «è stata rapita dalle forze militari nei giorni della protesta il 19 ottobre».