Venerdì 15 marzo Yvan Sagnet, leader della rivolta dei braccianti di Nardò, è diventato dottore
in Ingegneria, titolo conseguito al Politecnico di Torino.
Yvan Sagnet racconterà la sua storia a Pinerolo, sabato 23 marzo 2013 nell'ambito della manifestazione che celebrerà la XVIII Giornata della Memoria e dell'Impegno in Ricordo delle Vittime delle mafie",
Fonte: LECCESETTE
Una
storia di dignità e riscatto. Dopo anni di sacrifici, ha un sapore un po'
speciale la laurea in ingegneria conquistata venerdì da Ivan Sagnet.
Lui,
camerunense arrivato in Italia come tanti altri cittadini migranti, ha segnato
il passo della storia di questo Paese diventando il leader della rivolta
dei braccianti di Nardò. Per la prima volta dopo anni di sfruttamento nei
campi, grazie a lui i lavoratori hanno cominciato a riacquistare un volto ed un
nome, incrociando le braccia e rifiutandosi di subire in silenzio le angherie
dei caporali.
Un
eroe dei nostri giorni con alle spalle una storia di emigrazione come tante.
Arrivato nel nostro Paese con ancora negli occhi il mito dell'Italia di Roberto
Baggio, si scontra subito con le mille difficoltà dello status di immigrato.
Cresciuto all'ombra di uno zio che gli ha trasmesso l'amore per la
cultura, deve ricominciare tutto d'accapo. Studia l'italiano innanzitutto e
lavora qui e lì per pagarsi l'iscrizione all'Università di Torino. Poi arriva
l'esperienza di Nardò. Qui, bracciante e laureando, si scontra con una realtà
di inusitato sfruttamento. Forte della sua consapevolezza, ha il coraggio di
ribellarsi, trascinandosi dietro gli altri lavoratori. Poi arrivano le minacce
dei caporali, l'attenzione mediatica e, come da copione, la guerra tra poveri,
l'antipatia di chi - debole tra i deboli – è disposto a tutto pur di
mangiare.
Ma
proprio da quell'esperienza nasce la sua fortuna. Si allontana dal Salento,
dove è in pericolo, ma non tace. Comincia invece a raccontare, anche in un
libro, la sua esperienza, raccogliendo intorno a sé solidarietà e simpatie.
Comunque continua a studiare, testardamente, fino al traguardo: la laurea
in ingegneria che venerdì a Torino lo ha consacrato dottore in ingegneria delle
telecomunicazioni
Nessun commento:
Posta un commento
Abbiamo deciso di non moderare i commenti ai post del blog. Vi preghiamo di firmare i commenti.