In memoria di Melissa Bassi
Nel pomeriggio di sabato 19 maggio il Coordinamento Regionale di Libera, aveva diramato un comunicato nel quale si diceva: “(…) Qualunque sia la matrice del gesto inaudito che è costato la vita a Melissa Bassi non possiamo che fermarci a riflettere su ciò che è avvenuto e far sentire la nostra vicinanza alle vittime dell'attentato e alle loro famiglie, tenendo alta l'attenzione sulle indagini e in attesa di capire chi possa avere interesse a seminare terrore e a mietere vittime innocenti.(...)

Quante promesse sono state mantenute? Anche per questo che siamo qui stasera.

Erano innocenti i contadini che festeggiavano il primo maggio del 1947 a Portella delle Ginestre; erano innocenti le persone che il 13 dicembre del 1969 erano nella sala della Banca dell’Agricoltura a Milano; erano innocenti coloro che, il 1 agosto del 1980 erano alla Stazione di Bologna; erano innocenti, solo per citarne alcuni, uomini come Massimo D’Antona; Vittorio Bachelet, Giorgio Ambrosoli; erano innocenti i due degli eroi italiani, Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, di cui ci apprestiamo a celebrare il ventennale della morte e di cui ripeteremo: "Non li avete uccisi. Le loro idee camminano sulle nostre gambe”
Siamo qui questa sera perché vogliamo dire che morti come quelle non devono più ripetersi; Come ha detto don Luigi Ciotti, noi siamo qui perché «È ora di trasformare le paure in speranza.” Certezze di lavoro e sostegno alle famiglie; certezza di futuro per i giovani affinché possano realizzare i loro progetti e costruire a loro volta famiglie che diano futuro a questo paese; alla convivenza civile di questo paese, futuro alla stessa democrazia .
E allora noi siamo qui perché, nel ricordo di Melissa Bassi e dei tanti morti innocenti di questa Italia, dovremmo anche riconquistare l’etica di essere comunità: dovremmo riconquistare il pensiero di sentirci, tutti quanti e tutti insieme, responsabili in piccola parte del destino e della vita di chi ci sta accanto. Dovremmo imparare di nuovo ad avere cura e interesse per chi vive intorno a noi. L’innocenza che abbiamo perduto in questi anni ha portato egoismi, solitudini, insicurezze, paure. Invece dobbiamo fare come questa sera: tornare a riempire le piazze per esprimere le nostre opinioni; tornare ad affollare le assemblee pubbliche, i dibattiti, i circoli nei quali discutere e confrontare idee. E tanto meglio se queste idee sono differenti perché proprio da un confronto onesto di idee oneste e differenti che possono scaturire visioni nuove e di progresso.
Aveva ragione Peppino Impastato quando diceva dell’importanza di saper riconoscere e difendere la Bellezza. Perché difendere la Legalità e la Giustizia significa anche imparare a riconoscere e a difendere la Bellezza: la bellezza di vivere in una comunità fondata su principi della nostra costituzione; la bellezza di avere rapporti sinceri e onesti; la bellezza di vivere in luoghi sicuri e sani; la bellezza di vivere in luoghi nei quali siano difesi i valori inestimabili del paesaggio che la natura ci ha offerto; la bellezza di saper riconoscere e difendere i valori che ci vengono dalla storia e dalla cultura, costruita e tramandata dagli italiani che ci hanno preceduto.
Noi siamo qui questa sera per ribadire tutte queste cose, in memoria della bellezza negata a Melissa Bassi e addolorati per l'offesa arrecata alla Bellezza degli studenti di Brindisi: che non abbiamo paura; che non ci sentiamo soli; che vogliamo difendere la Legalità e la Giustizia della nostra Italia; che vogliamo riconquistare la Bellezza della nostra vita.
Arturo Francesco Incurato
Presidio Libera “Rita Atria “ Pinerolo
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