giovedì 21 luglio 2022

Coordinamento Associazioni Pinerolesi: replica alla risposta del Sindaco di Pinerolo alla petizione a “Tutela dell’area ex Vagnone , ciminiera con nido e cicogne”.

Torniamo ad occuparci di urbanistica, torniamo ad occuparci di gestione del territorio perchè in data 15 luglio u.s. è giunta al Coordinamento Associazioni Pinerolesi la risposta, a firma del Sindaco della città di Pinerolo, alla petizione, sottoscritta da circa 500 cittadini pinerolesi, avente per oggetto la “Tutela dell’area ex Vagnone , ciminiera con nido e cicogne” (puoi leggere qui la risposta del Sindaco di Pinerolo).

Pertanto continua la battaglia culturale che vede impegnate associazioni pinerolesi, gruppi, cittadine e cittadine, a difesa delle cicogne, della ciminiera, dello storico opificio Vagnone, della storia architettonica-urbanistica di Pinerolo. Come abbiamo già scritto, non sono solo le cicogne ad essere in pericolo: con l'avallo di "umanissime regole", si sta distruggendo il patrimonio storico-urbanistico di Pinerolo, elemento fondante e identitario di una comunità!

Di seguito il comunicato stampa in replica alla risposta del Sindaco di Pinerolo




Comunicato stampa del Coordinamento Associazioni Pinerolesi
in replica alla risposta del Sindaco di Pinerolo

La risposta del sindaco non ci convince: si vuole distruggere uno storico opificio per costruire l’ennesimo supermercato che di certo danneggerebbe il commercio di vicinato.

In data 15 luglio u.s. è giunta al Coordinamento Associazioni Pinerolesi la risposta, a firma del Sindaco della città di Pinerolo, alla petizione, sottoscritta da circa 500 cittadini pinerolesi, avente per oggetto la “Tutela dell’area ex Vagnone , ciminiera con nido e cicogne”. La risposta pervenuta, garbata nella forma e nei toni è da ritenersi del tutto insoddisfacente nei contenuti, in quanto:

  • per il primo punto ignora che la delibera 38 di “Adozione del progetto preliminare alla Variante Generale del Piano Regolatore Generale” approvata dal Consiglio Comunale della città di Pinerolo in data 30 giugno 2021, accogliendo un’osservazione formulata dagli Uffici Regionali in sede di conferenza di copianificazione e valutazione, riconferma la persistenza (o la riproposizione) del vincolo di tutela ai sensi dell’ex art. 45 delle NTA del PRGC vigente con riferimento all’edificio, in posizione centrale nell’area dell’ex setificio Vagnone, ritenuto di interesse storico ambientale.
  • ancora per il primo punto ignora che la ciminiera, nella sua posizione puntuale, rientra nella fascia di rispetto del torrente Lemina. Il Permesso di Costruire n° 11 del 10/03/2022, che ne prevede l’abbattimento, è mancante del parere della Commissione Locale per il Paesaggio, compromettendo la validità dell’atto la cui applicabilità è quindi dubbia. Il combinato disposto dei due punti precitati, a giudizio degli scriventi, rende inefficace il contenuto sia della delibera 14 del 14/04/2021 che del PDC 11 del 10/03/2022. Il mantenimento dell’edificio di interesse storico documentale rende impraticabile il perseguimento dell’iniziativa di realizzazione di una nuova (ed aggiungiamo ulteriore) piattaforma commerciale di medie dimensioni, che, se realizzata, determinerebbe un grave nocumento alla struttura attuale del commercio pinerolese.

Permane peraltro un fondato dubbio in merito alla legittimità della destinazione esclusivamente commerciale prevista dal progetto che interessa l'area in oggetto in quanto la tabella di zona inclusa nel testo del Piano regolatore comunale, che identifica tale area come B 4.1, riporta per la stessa la previsione di destinazione d'uso esclusivamente residenziale, quindi in netto contrasto con la prevista costruzione di un nuovo supermercato.

Si auspicano atti concreti affinché si possa dire “Pinerolo città delle cicogne” (e non “dei supermercati”).

  • per il secondo punto, rileviamo che l’unico impegno formale assunto dall’Amministrazione Comunale, inserito nella delibera N° 14 richiamata in precedenza, con riferimento alla realizzazione di posatoi atti ad accogliere un nido di cicogne riguarda esclusivamente il posatoio al parco della Pace. Tale previsione risulta sostituita dall'accordo con la proprietà, citato nella risposta del Sindaco, che  prevede invece il posatoio compensativo nel sito stesso oggetto di intervento edilizio ma di questa proposta non risultano ancora evidenze formali. Non si può peraltro non accogliere con favore la conferma, attraverso il testo della risposta alla petizione, di un’adesione implicita dell’Amministrazione Comunale alla proposta avanzata dal Coordinamento delle Associazioni Pinerolesi all’inserimento nel territorio cittadino di una pluralità di posatoi, atti a rendere concreta la proposta avanzata dallo stesso Coordinamento, finalizzata a dare vita al progetto “Pinerolo città delle cicogne”.


Attendiamo ancora risposte in merito alla domanda: davvero si può "legalmente" distruggere il nido delle cicogne, specie protetta dalla legislazione italiana?

Il Coordinamento delle Associazioni Pinerolesi rimane in fiduciosa attesa di una risposta formale e quindi scritta, ad oggi non pervenuta, alla lettera datata 18 maggio 2022, avente per oggetto “Cicogne area ex Vagnone conformità alla legge 157/92 ed autorizzazione Città Metropolitana di Torino”in merito ai quesiti avanzati e che qui vengono riproposti ovvero:

  • di conoscere secondo quale norma di legge si ritenga superata la previsione della L. 152/92 nella parte in cui la stessa vieta la distruzione di nidi di uccelli di specie selvatiche senza prevedere che la loro sostituzione o ricostruzione in altro sito possa esimere da tale divieto 
  • di ricevere copia dell’autorizzazione alla distruzione del suddetto nido a seguito della demolizione della ciminiera, rilasciata dal Settore Tutela Fauna della Città Metropoli.


Risposta del sindaco di Pinerolo alla petizione a “Tutela dell’area ex Vagnone , ciminiera con nido e cicogne”.

 




martedì 19 luglio 2022

19 luglio 1992 - ore 16.58 - Strage di Via D'Amelio: Paolo Borsellino, Agostino Catalano, Emanuela Loi, Walter Eddie Cosina, Claudio Traina, Vincenzo Li Muli


19 luglio 1992 - ore 16.58 - Strage di Via D'Amelio:  a trent'anni dalla strage, siamo ancora a chiedere verità e giustizia  sullo scandalo di una strage di Stato, sull'infamia di "pezzi" di Stato collusi con mafie e "zona grigia". Anche la Strage di Via D'amelio, come le altre che hanno insanguinato la storia del nostro Paese, attende piena Verità e piena Giustizia. Questo il debito che abbiamo nei confronti di coloro che persero la vita per essere, sino in fondo, fedeli servitori dello Stato e della comunità.


PER AMORE

Paolo Borsellino (52 anni) giudice 
 Agostino Catalano (43 anni) assistente-capo Polizia di Stato 
Emanuela Loi ( 24 anni) agente Polizia di Stato 
Walter Eddie Cosina (31 anni) agente scelto Polizia di Stato 
Claudio Traina (27 anni) agente scelto Polizia di Stato  
Vincenzo Li Muli   (22 anni) agente Polizia di Stato




Fiammetta Borsellino:
«Non partecipo agli anniversari di via D’Amelio. Mio padre fu lasciato solo e tradito. Una parte si è appropriata della memoria, anche indebitamente, monopolizzandola. Quando ho denunciato la solitudine di mio padre e il tradimento da parte dei suoi colleghi ho sentito il gelo intorno a me. Mio padre diceva sempre che molte cose non si possono provare, tuttavia se ne possono trarre conseguenze. All’indomani di via D’Amelio, mia madre aveva rifiutato i funerali di Stato. Allo stesso modo, noi figli abbiamo deciso di non partecipare mai più a cerimonie e celebrazioni di Stato finché non sarà chiarito, anche fuori dai processi penali, tutto quello che è accaduto. Per me fare memoria è avere risposte in termini di cose concrete, che ci avvicinino alla verità. Fare memoria non è dire vuote parole».


Salvatore Borsellino:"Sono passati trenta lunghi anni senza verità. Sono stati celebrati numerosi processi, ma ancora attendiamo di conoscere tutti in nomi di coloro che hanno voluto le stragi del '92-'93. Abbiamo chiaro che mani diverse hanno concorso con quelle di Cosa nostra per commettere questi crimini, ma chi conosce queste relazioni occulte resta vincolato al ricatto del silenzio. Ora chiediamo noi il silenzio. Silenzio alle passerelle. Silenzio alla politica. Invece di fare tesoro di ciò che in questi trent'anni è successo  ci accorgiamo che la lotta alla mafia non fa più parte di nessun programma politico. Anzi, alcuni recenti provvedimenti legislativi, come la cosiddetta riforma che introduce il principio dell'improcedibilità per numerosi tipi di reati e la cosiddetta riforma dell'ergastolo ostativo in discussione presso il Senato, fanno carta straccia degli insegnamenti di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Adesso basta con queste disonestà. I cittadini si aspettano dalle istituzioni azioni concrete, dissociazioni dalla mafia e soprattutto trasparenza per riavere la loro fiducia. Quest'anno la nostra giornata di memoria si intitolerà "Il suono del silenzio" e poichè niente deve poter rompere questo silenzio, se non la musica, ci sarà in via D'Amelio soltanto una pedana sopra la quale un grande violoncellista, Luca Franzetti, che abbiamo scelto non soltanto per la sua arte ma anche per il suo grande impegno civile, suonerà e commenterà le sei suites per violoncello solo di Bach, in particolare la numero 2, ispirata alla rabbia e la numero 3, ispirata all'amore".