Tra qualche giorno si svolgeranno le elezioni amministrative in ottantadue comuni piemontesi. Dopo gli esperimenti degli anni scorsi (L10 Piemonte, L10 Torino, C6 Moncalieri ed L10 Novara),
anche altri presidi si sono attrezzati per affrontare questo
appuntamento, mobilitando la società civile sui temi della legalità e
della trasparenza nell’amministrazione.
Sono nate così le piattaforme AL10 Alessandria, L6 Saluggia, L10 Chivasso, AT8 Asti, L5 Santena, L8 Rivalta, che
riprendono alcuni contenuti delle piattaforme precedenti e introducono
nuove questioni. I punti più diffusi sono: la richiesta di non candidare personalità indagate o rinviate a giudizio per reati di mafia o contro la pubblica amministrazione, la revisione dei criteri di aggiudicazione degli appalti pubblici (abolizione del massimo ribasso e trasparenza di subappalti, sub-contratti e dettagli delle forniture), l‘adesione ad Avviso Pubblico, l’istituzione della Giornata della Memoria e dell’Impegno nel 21 marzo, la costituzione del Comune come parte civile nei processi per mafia, racket ed usura, il recupero dell’evasione e la destinazione dei proventi per iniziative sociali e culturali e per la partecipazione democratica dei cittadini.
L’appuntamento elettorale, che giunge dopo mesi
intensi, segnati dall’accresciuta consapevolezza circa la presenza
mafiosa in Piemonte grazie alle operazioni Maglio e Minotauro, assume
contorni particolarmente importanti. Alcuni dei comuni al voto sono
coinvolti nelle indagini, altri (come Chivasso) sono al vaglio della
commissione governativa di accesso agli atti per verificare eventuali
condizionamenti mafiosi o, ancora, sono soggetti a commissariamento, per
altri motivi.
Santena, cittadina alle porte di Torino, nota per il dilagare del fenomeno dell’usura, è stata commissariata nel maggio scorso, in seguito alle dimissioni di undici consiglieri su venti. Il sindaco uscente, Nicotra,
è accusato di truffa aggravata. Le liste sono cinque, ma l’unica che
riporta un simbolo noto è la Lega Nord. Nonostante la delicata
situazione, in città c’è voglia di cambiamento, e la società civile si
sta mobilitando. Il presidio di Libera ha denunciato condizionamenti del voto nei seggi durante la precedente campagna elettorale, e per questo motivo ha proposto, con il sostegno della rete regionale, di vigilare sulla legalità del processo di voto, presidiando costantemente l’ingresso del seggio.
Anche la giunta di Saluggia è stata da poco commissariata, il sindaco Marco Pasteris è inquisito per abuso d’ufficio e imputato per 61 capi d’accusa.
Nelle indagini attualmente in corso sembrano coinvolti anche alcuni
studi tecnici esterni all’amministrazione. I partiti si sono frammentati
e le alleanze ricomposte. Le questioni più sensibili per la
cittadinanza attengono alla nota vicenda del deposito di scorie
radioattive e alla prospettiva di insediare nella zona un deposito per
lo smaltimento dei rifiuti. Il presidio locale ha fatto la scelta di non
concentrarsi sulla polemica politica e giudiziaria, ponendosi sul piano
propositivo, chiedendo il sostegno delle realtà di volontariato
esistenti sul territorio e un impegno per creare spazi idonei per
l’esercizio delle attività di formazione e partecipazione.
A Chivasso i candidati sindaco sono 6 e le liste, inizialmente 17, dopo lo scandalo delle firme doppie risultano 15: i Pensionati, di Sabrina Margherita Giovine
(sorella di Michele), sono stati ricusati per un numero di firme valide
inferiore a quanto stabilito dalla legge, insieme al Movimento No Euro –
Lista del Grillo, vicina alla Lega Padana Piemont. Dopo soli sei mesi
di mandato, il sindaco Gianni De Mori (centrosinistra),
eletto a sorpresa nello scorso maggio grazie all’apparentamento con
l’UDC, si è dimesso per motivi di salute, e il comune è stato commissariato. Vicesegretario del partito “decisivo” per la vittoria era Bruno Trunfio, già Assessore ai Lavori Pubblici nella storica giunta di centrodestra (membro, allora, del PdL), figlio di Pasquale Trunfio, arrestato nell’ambito dell’operazione Minotauro in quanto capo-locale di Chivasso.
Oggi l’UDC, dopo aver sospeso Trunfio da ogni incarico, torna ad
allearsi con il PdL. Nella serata pubblica, tutti i candidati hanno
sottoscritto la piattaforma, ad eccezione di Enzo Falbo (lista civica), che si è astenuto dal rispondere, e di Marco Marocco (Movimento Cinque Stelle) che non ha voluto pronunciarsi sull’adesione ad Avviso Pubblico.
Ad Asti vi sono 8 candidati per 21 liste, sembra probabile il ballottaggio, i candidati più quotati sono Brignolo (centrosinistra), Cotto (liste civiche) e Galvagno (centrodestra). La città non sembra avere problemi particolari né scandali in corso. Il coordinamento di Libera, insieme a Legambiente,
ha creato una piattaforma che ha sottoposto, durante la serata
pubblica, agli otto candidati con domande ad estrazione. Tra i punti che
si distinguono maggiormente, vi è quello della riduzione del costo
della politica con il taglio delle consulenze, delle indennità e delle
spese di rappresentanza, nonché quello del passaggio dell’ASP (la
società che gestisce acqua, trasporti, raccolta e smaltimento rifiuti) a
gestione pubblica.
Ad Alessandria, comune di circa 95.000 abitanti, si presentano ben 16 candidati sindaco con 34 liste, per oltre 900 candidati consiglieri: non a caso, la scheda elettorale “da record” misura 96×31 cm. A sostenere Fabbio, il sindaco uscente, troviamo anche i Pensionati di Michele Giovine,
reduce dalla condanna in primo grado a due anni e otto mesi per firme
irregolari, raccolte in occasione delle ultime elezioni regionali a
sostegno di Cota. Una folta rete di associazioni (21) e soci collettivi
ha contribuito a scrivere, con tanto di votazione finale, una
piattaforma complessa ed innovativa, frutto di un percorso avviato nel
luglio 2011, che sarà monitorata da un apposito “smart-team”. I candidati sindaco sono stati intervistati con video,
mentre i candidati consiglieri, considerato il numero proibitivo,
compileranno un questionario scritto. Tra le risposte critiche alla
piattaforma, c’è quella di Fabbio (PdL), che ha sottoscritto per metà il
punto 1, concernente il divieto di candidare “persone rinviate a
giudizio o condannate, anche solo in primo grado, per reati di mafia o
contro la pubblica amministrazione”, perché contrario all’esclusione di
questa seconda tipologia, mentre Prigione (La Destra) non ha risposto su Commissione Antimafia e recupero dell’evasione fiscale.
A Rivalta
si presentano 8 candidati sindaco, con 350 candidati consiglieri. Tra i
punti più originali della piattaforma – elaborata e sostenuta da un
intraprendente gruppo di 18-20enni – vi è la richiesta (fatta anche da
AT8) di provvedere ad un censimento degli edifici e del loro stato di
utilizzo, per meglio indirizzare la politica urbanistica, nell’ottica di
ridurre le concessioni edilizie e incentivare gli affitti. Durante la
serata di pubblica interpellanza dei candidati, sono state integralmente
sottoscritte le richieste presentate, salvo i punti 7 (senza
motivazione) e 3 da parte del candidato Stella (Lega
Nord), favorevole “con riserva” alla lotta all’evasione, fenomeno a suo
parere necessario per la sopravvivenza economica di molti professionisti
e lavoratori autonomi che non riescono ad ottemperare agli obblighi
fiscali in ragione dell’elevata tassazione e della grave situazione
economica.
Insomma, c’è in gioco la democrazia e la legalità del nostro spazio vitale, e ciascuno è chiamato a fare il proprio dovere. Il 6 e 7 maggio vota con consapevolezza!
Fonte: Libera Piemonte
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