domenica 7 dicembre 2025

Il Dovere della Memoria: la strage alla ThyssenKrupp

Il Dovere della Memoria. E' la notte tra il 5 e il 6 dicembre del 2007. Per Torino è la notte della strage alla ThyssenKrupp.E' passata da poco l’una di notte quando, sulla sulla linea 5 dell’acciaieria di Torino della ThyssenKrupp, sette operai vengono investiti da una fuoriuscita di olio bollente nebulizzato che trasforma in "torce umane"  i poveri corpi degli operai. 

I loro nomi : Antonio Schiavone, Giuseppe Demasi, Angelo Laurino, Roberto Scola, Rosario Rodinò, Rocco Marzo, Bruno Santino.


Il 15 maggio 2015 la Cassazione conferma la sentenza di condanna emessa dalla Corte d’Appello di Torino un anno prima. L’ex amministratore delegato Harald Espenhahn è stato condannato a nove anni e otto mesi; i dirigenti Marco Pucci e Gerald Priegnitz a sei anni e dieci mesi, il membro del comitato esecutivo dell’azienda Daniele Moroni a sette anni e sei mesi, l’ex direttore dello stabilimento Raffaele Salerno a otto anni e sei mesi e il responsabile della sicurezza Cosimo Cafuer a sei anni e otto mesi. 

Puoi leggere qui un articolo del La Stampa pubblicato il 4 dicembre 2017 

La strage 
Alle ore 1.15 del 6 dicembre i Vigili del Fuoco ricevono la chiamata drammatica riportata nel filmato
Insieme ai Vigili del Fuoco arrivano le ambulanze del 118, e i feriti vengono trasferiti in ospedale. 
Alle ore 4.00 del mattino muore il primo operaio, si chiama Antonio Schiavone. Nei giorni che seguiranno, dal 7 al 30 dicembre 2007, moriranno le altre sei persone ferite in modo gravissimo dall’olio bollente: Giuseppe Demasi, Angelo Laurino, Roberto Scola, Rosario Rodinò, Rocco Marzo, Bruno Santino


6 dicembre 2025. Oltre al sindaco e alle autorità locali, erano presenti  al Cimitero Monumentale anche i familiari delle vittime e i parenti delle vittime della strage ferroviaria di Viareggio, avvenuta nel giugno 2009, come gesto di solidarietà.  

Il sindaco diTorino Stefano Lo Russo: “Diciotto anni. Un tempo che non basta a lenire il dolore né a chiudere una ferita che per Torino resta aperta. Oggi abbiamo ricordato le vittime di quello che è stato un momento terribile della storia della nostra città, stringendoci ai familiari di chi ha perso la vita in quella notte tragica alla Thyssen. Torino non dimentica: non può e non vuole dimenticare Antonio Schiavone, Giuseppe Demasi, Angelo Laurino, Roberto Scola, Rosario Rodinò, Rocco Marzo e Bruno Santino, lavoratori e uomini strappati alle loro vite e ai loro affetti", 

Chiara Gribaudo, presidente della Commissione d’inchiesta sulle condizioni di lavoro in Italia: “Non possiamo aspettare le tragedie, dobbiamo prevenirle. Da quella tragedia nacque il nuovo testo sulla sicurezza sul lavoro (81/2008) che resta ancora oggi all’avanguardia ma andrebbe fatto applicare, aggiornato con le nuove tipologie di lavoro, implementato con le innovazioni tecnologiche. Non possiamo aspettare le tragedie, dobbiamo prevenirle. E la prevenzione si fa con le leggi e i controlli, non con la retorica. Onorare la memoria delle vittime significa lavorare per garantire diritti, tutele, formazione e sicurezza. La nostra civiltà viene continuamente ferita da queste stragi, come disse il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella”.

Ancora si attende che in Italia si attuino, aldilà di parole e proclami, politiche e azioni concrete per fermare la strage di coloro che quotidianamente muoiono sui posti di lavoro.



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