domenica 16 aprile 2017

L'augurio di Pasqua ha bisogno di Pace e Giustizia per l'intera Umanità

La parola ebraica pesach, da cui deriva Pasqua, significa "passare oltre", "tralasciare". L'azione di "passare oltre" fa riferimento al racconto della "decima piaga", nella quale il Signore vide il sangue dell'agnello sulle porte delle case di Israele e "passò oltre", colpendo solo i primogeniti maschi degli egiziani, compreso il figlio del faraone (Esodo, 12,21-34). La Pesach indica quindi la liberazione di Israele dalla schiavitù sotto gli egiziani e l'inizio di una nuova libertà con Dio verso la terra promessa. 
Pasqua è la resurrezione del Cristo che sconfigge la morte: "passa oltre".
Ai nostri giorni, Pablo Picasso disegna una "Colomba del Futuro", immagine di un "futuro possibile", in cui il simbolo della Pace -la Colomba- si posa su strumenti di guerra di morte distrutti, sconfitti da una Umanità che "passa oltre". Un futuro possibile ma non ancora concretizzato.

Ai nostri giorni, nuovi "faraoni" erigono mura, regole-leggi, per impedire all'umanità dolente di "passare oltre" le piaghe causate da decenni (secoli) di politiche errate: guerre, miseria, ingiustizie. E mura e regole-leggi sono costruite a difesa dei privilegi dei "faraoni" e delle loro "caste di potere"; caste che sembrano retaggio medioevale eppure mai come oggi appaiono così salde, potenti e ben visibili, a perpetuare la secolare e oscena divisione fra padroni e sudditi.
Papa Francesco lo ha  affermato ieri sera, nella solenne Veglia della Notte Santa di questa Pasqua: "Maria di Magdala e l’altra Maria riflettono il volto di donne, di madri che piangono vedendo che la vita dei loro figli resta sepolta sotto il peso della corruzione che sottrae diritti e infrange tante aspirazioni, sotto l’egoismo quotidiano che crocifigge e seppellisce la speranza di molti, sotto la burocrazia paralizzante e sterile che non permette che le cose cambino".
Non vi è Speranza di Pace senza Giustizia; invece, quando si costruisce la Giustizia c'è salvezza per chiunque si adoperi e si offra a quel disegno, cristiani e non cristiani. 
Non c'è altra Pasqua se non quella che costruisce Pace e Giustizia per l'intera Umanità.

A coloro che sono in condizioni di difficoltà, a coloro che sono capaci di lottare per la Pace e la Giustizia, l'augurio di una Pasqua di Speranza, una Speranza che deve essere quella descritta da don Tonino Bello

Cosa è la speranza?
È difficile parlare di speranza. 
Bisogna far capire invece che la speranza è parente stretta del realismo, 
la tensione di chi, incamminandosi su una strada, 
ne ha già percorso un tratto e orienta i suoi passi, 
con amore e trepidazione, 
verso il traguardo non ancora raggiunto. 
È impegno robusto che non ha da spartire nulla con la fuga. 
Perché chi spera non fugge. Si incarna nella storia, non si aliena. 
Costruisce il futuro, non lo attende soltanto. 
Ha la grinta del lottatore, non la rassegnazione di chi disarma. 
Ha la passione del veggente, non l’aria avvilita di chi si lascia andare. 
Cambia la storia, non la subisce. 
Ricerca la solidarietà con gli altri viandanti, non la gloria del navigatore solitario. 
don Tonino Bello


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