mercoledì 11 luglio 2012

Sentinelle del territorio . Intervista a Marco Gaido, il proponente della "Commissione Consiliare Speciale di promozione della Legalità e del contrasto dei fenomeni mafiosi"

Intervista a  Marco Gaido, il proponente  della "Commissione Consiliare Speciale di promozione della Legalità e del contrasto dei fenomeni mafiosi"


Parliamo di mafie, di mafiosi ma anche di Pinerolo; della crisi economica, del Piano Regolatore, dell'edilizia, del Parco Olimpico di Pinerolo, del modo di fare politica, degli anticorpi della società, dei "conflitti di interesse"...
Di seguito, le domande rivolte a Marco Gaido, consigliere dell'IDV nel Consiglio Comunale di Pinerolo
  1. La prima domanda può sembrare banale ma secondo noi non lo è: perché una “commissione antimafia” a Pinerolo?
  2. Quali sono le competenze di coloro che compongono o sono stati designati alla Commissione? (dal min. 02.28)
  3. Quali sono i contenuti di questo "contenitore" che, così com'è presentato, ed essendo composto formalmente solo da membri del Consiglio Comunale, ci è apparso sostanzialmente  un "contenitore politico"? (dal min. 04.25)
  4. Lei ha detto che l’idea e l’iniziativa di una Commissione “antimafia” è scaturita anche dall’incontro che abbiamo avuto ( noi del presidio “Rita Atria”) il 21 marzo quando abbiamo celebrato a Pinerolo, per la prima volta, la “Giornata della Memoria”. E allora ci chiediamo se la Commissione ha già elaborato un regolamento programmatico  che determini la forma, i limiti e i contenuti di questa partecipazione che, come lei ha detto e come leggiamo testualmente: "(...) è aperta alla collaborazione dell'associazionismo, di esperti delle forze dell'ordine e della magistratura"?... Proprio perché vorremmo che la commissione avesse un carattere ed una efficacia concreta sul nostro territorio… (dal min. 06.58)
  5. La Commissione è a conoscenza di fatti o situazioni da cui si possano ipotizzare forme di  infiltrazione mafiosa sul territorio pinerolese? (dal min 08.55)
  6. Prima abbiamo parlato di infiltrazioni mafiose, formalmente definite tali. Ma le Operazione Minotauro e Maglio a cui faceva riferimento, e che hanno “rivelato” la presenza delle mafie proprio in provincia di Torino, hanno mostrato come gli esponenti di quasi tutti i partiti si recavano in una sorta di “laico pellegrinaggio” da alcuni personaggi - degli “emeriti sconosciuti” o tali avrebbero dovuto essere- i quali, alla luce delle indagini della magistratura, si sono rivelati essere i capi delle famiglie della ‘ndrangheta in Piemonte. Parliamo di personaggi che non sono professionisti affermati o elementi di rilievo di una comunità. Eppure questi personaggi erano conosciuti nell’ambito politico come referenti a cui doversi rivolgere. Lei ritiene che nel pinerolese ci siano figure di questo genere? Una precisazione: io dico “personaggi” non attualmente e manifestamente implicati in situazioni “mafiose” ma che possano essere ritenuti “collettori di voti”; quali potevano essere considerati questi anonimi personaggi a cui si rivolgevano gli esponenti del PD, dell’IDV, del’PDL. ( dal min. 10.55)
  7. Quindi, a suo modo di vedere, non esistono delle situazioni che potremmo banalmente definire“chiacchierate”? (dal min.14.57)
  8. La Commissione ha intenzione di avere e stabilire contatti e scambi di esperienze e di conoscenze con i comuni e le istituzioni limitrofe interessate dalle inchieste di cui abbiamo parlato? (dal min. 15.37)
  9. Quali sono, secondo lei e a parere della Commissione che si andrà costituendo, i settori che meritano maggiore attenzione in riferimento alla problematica dell'infiltrazione mafiosa? (dal min 16.47)
  10. Libera ha voluto porre l’attenzione anche su altri settori problematici: il gioco d’azzardo, le sale-giochi e altre attività quali i cosiddetti “compro-oro”. Questo perché si sono verificati casi in cui non era chiara la tracciabilità del denaro e della merce presente in queste attività commerciali. Ritiene anche Lei che queste possano essere punti di attenzione della vostra attività? (dal min 17.29)
  11. Vorremmo ritornare un attimo sulla questione “edilizia” o meglio sullo strumento che dovrebbe governare l’edilizia ovverosia l’Urbanistica, visto che l’amministrazione ha “il patrocinio” dell’indirizzo urbanistico di una città. La città di Pinerolo ha un Piano Regolatore che, a detta di quasi tutte le forze politiche che hanno partecipato alle ultime elezioni, risulta essere sovradimensionato. Pertanto, uno dei punti che venivano presentati dalle forze politiche era la necessità di una revisione dell’attuale Piano Regolatore. Le pare che questa politica di revisione e di limitazione dell’attività edificatoria di Pinerolo sia portata avanti? E ritiene che l’attività edificatoria, essendo storicamente uno dei campi a maggior rischio di infiltrazione mafiosa, sia controllata e controllabile con  lo strumento urbanistico di Pinerolo? (dal min 21.42)
  12. Lei ha parlato giustamente di tutela del suolo, di tutela degli aspetti paesaggistici della città di Pinerolo. Nel panorama politico italiano ci sono delle esperienze portate avanti dai cosiddetti “comuni virtuosi”. Ovvero sia comuni che hanno scelto, che hanno attuato, la “crescita zero” per l’edilizia del territorio. Ritenete che possa essere utile e interessante per la Commissione di ascoltare e conoscere esperienze di questo genere? (dal min 27.20)
  13. In conseguenza della sua esperienza professionale, quali ritiene siano gli strumenti efficaci di cui una comunità deve dotarsi, quali i comportamenti -della comunità e dell’amministrazione della comunità- per impedire infiltrazioni mafiose nel proprio territorio? (dal min 33.56)
  14. Rivolgiamo a Marco Gaido la stessa domanda posta nell’intervista a Massimiliano Puca. Ovvero sia: Lei ritiene che nell’ambito della amministrazione di Pinerolo, poiché Massimiliano Puca ha più volte parlato a questo riguardo di “partito del cemento”, esistano “conflitti di interesse”? (dal min 40.15)





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