Promossa
dall'Associazione Libera e “Avviso Pubblico”, il prossimo 21
marzo 2018 si celebrerà la XXIII edizione nazionale della "Giornata
della Memoria e dell'Impegno in Ricordo delle Vittime Innocenti delle
mafie".
La Giornata è
l'occasione per ricordare i nomi e le storie di coloro che la
violenza mafiosa ha portato via ai loro cari e alla nostra
democrazia. Sono oltre 800 nomi: cittadini, magistrati, giornalisti,
appartenenti alle forze dell'ordine, sacerdoti, imprenditori,
sindacalisti, esponenti politici e amministratori locali. Morti per
mano delle mafie perché colpiti inermi, senza colpa alcuna; morti
per mano delle mafie perché, con rigore e coerenza, hanno compiuto
il loro dovere. “Ma da questo terribile elenco - sottolinea Libera
- mancano tantissime altre vittime, impossibili da conoscere e da
contare”.
Simultaneamente a quanto
accadrà a Foggia, località simbolo scelta quest'anno, anche a
Pinerolo e in tanti luoghi d’Italia verranno letti, uno
per uno, tutti i nomi delle Vittime Innocenti: persone
che non vogliono semplicemente essere ricordate, ma che chiedono di
vedere realizzati gli ideali e le speranze per le quali hanno speso
la vita.
“Terra, solchi di
verità e giustizia”: sono le parole -manifesto scelte per ribadire l’importanza
di saldare la cura dell’ambiente e dei territori con l’impegno
per la dignità e la libertà delle persone valori possibili solo dove vi è verità e giustizia.
Il 21 marzo 2018
anche in Piemonte legheremo la memoria delle vittime innocenti di
tutte le mafie all’impegno quotidiano per combattere ogni forma di
sfruttamento, l'emarginazione dei più poveri, per sostenere percorsi
di giustizia sociale, accoglienza e integrazione. La comunità di Saluzzo, città principale della Giornata in Piemonte, da anni si confronta con il fenomeno dei migranti che arrivano per la raccolta stagionale della frutta, migranti che vivono spesso in condizioni alloggiative molto precarie, vittime anche di episodi di sfruttamento e caporalato.Comunità libere dalle mafie, dallo sfruttamento, dalla corruzione, si costruiscano attraverso l'impegno che ciascuno può dare, attraverso percorsi di co-responsabilità.
In Piemonte si farà
memoria in particolare del Generale Carlo Alberto Dalla Chiesa,
di sua moglie Emanuela Setti Carraro dell’agente di
scorta Domenico Russo uccisi il 3 settembre 1982;
di Amedeo Damiano, già presidente dell’USL63 di Cuneo,
uomo uomo corretto e onesto, vittima di un vile atto
intimidatorio il 24 marzo1987, morto dopo dopo 100 giorni di agonia. Una storia dimenticata, quella di un padre, di un amministratore pubblico
assassinato perché stava faceva bene il suo lavoro cercando di
riportare la legalità e il rispetto delle regole all'interno
dell'ospedale di Saluzzo. Una storia giudiziaria complicata a portato
a conoscere gli esecutori materiali e il movente, ma non i
mandanti. Puoi vedere qui la testimonianza di Giovanni, figlio di Amedeo e di Sergio Anelli, autore di un romanzo su questo assassinio
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