mercoledì 1 marzo 2017

La questione Bello Figo- Caffaratto": Abbiamo scansato il “trash” perchè ci preoccupa “il trend”!

Replichiamo all'articolo comparso su l'Eco del Chisone in edicola lo scorso 15 febbraio! In quell'articolo il vice-direttore Alberto Maranetto tirava in ballo il presidio LIBERA "Rita Atria" a proposito della questione che ha visto opposti ( sia pure a debita distanza) il rapprer ghanese Bello Figo ed il consigliere comunale della Lega Nord Gualtiero Caffaratto. 
La vicenda ha addirittura avuto un colpo di coda nella seduta del Consiglio Comunale dello scorso 22 febbraio: il consigliere Caffaratto è arrivato a chiedere le dimissioni del sindaco Salvai, reo di aver minacciato "verbalmente" lo stesso consigliere ritenendolo "responsabile " di eventuali disordini che si fossero verificati durante il concerto di Bello Figo. Concerto che, come oramai sappiamo tutti, è stato annullato.
Coloro che avranno la pazienza di leggere la nostra replica scopriranno come e perchè continui a poco importarci di quella questione giacchè, grazie a F. M. Dostoevskij abbiamo scoperto che era solo "pubblicità"! I pazienti lettori avranno chiaro che "Abbiamo scansato il trash perchè ci preoccupa il trend". Ovviamente abbiamo inviato la nostra replica al vice-direttore Maranetto. 
Pubblichiamo il testo  della replica nella sua versione integrale!



"Abbiamo scansato il trash 
perchè ci preoccupa il trend"
Egregio direttore Maranetto, nel suo articolo “Troppo trash per avere diritti”, Lei imputa anche al presidio LIBERA “Rita Atria” “l'assordante silenzio” seguito all'intervista riportata dal suo giornale del consigliere della Lega Nord Gualtiero Caffaratto, intervista che avrebbe contribuito a fomentare un clima ostile, tale da far annullare il concerto del “rapper” Bello Figo. Premettendo che non siamo onniscenti né onni-presenti a tutto quanto accade in Pinerolo, a differenza di quanto scrive nel suo articolo abbiamo ritenuto che la questione “Bello Figo-Caffaratto” non fosse da porre in cima alle priorità del presidio “Rita Atria”. Tuttavia, il Suo ingeneroso rimprovero ci ha portati alle considerazioni seguenti.
Bello Figo è un “rapper” ghanese assurto ad una certa notorietà grazie ad una canzone “provocatoria” già nel titolo: “Io non pago affitto”. Il testo della canzone ci è parso “un minestrone” nel quale trovano disordinatamente posto immagini riferite al tema dell'immigrazione e alla politica italiana, “affogate” in considerazioni e situazioni d'altro tipo e volgarità. Il “minestrone” dovrebbe potersi ricondurre a quello che viene definito il “filone trash” (spazzatura).
Alla provocazione di Bello Figo ha replicato “idealmente” il consigliere Caffaratto. In un passaggio della succitata intervista, G. Caffarato ricorda a noi tutti uno dei fondamenti etico-antropologici che connotano il partito politico a cui egli fa riferimento:
-intervistatore:Lei ha definito il rapper ghanese un animale. E' pentito di averlo fatto?”
-G. Caffaratto: Per nulla , del resto tutti noi discendiamo dagli animali”.

Da "BelloFigo-Caffaratto"...a Dostoevskij (!) per scoprire che è solo "pubblicità"
Tutto questo ci ha fatto tornare alla mente un dialogo fra personaggi minori di “Delitto e castigo” (F. M. Dostoevskij). Ad un certo punto, uno dei personaggi esclama:“(...)Posso contribuire indirettamente all'evoluzione del mio prossimo e alla propaganda. Ogni uomo ha il dovere di sviluppare le menti altrui e di far propaganda e, probabilmente, quanto più essa è violenta, meglio è. Potrei gettare un'idea, un seme...da questo seme nascerà un fatto(…)”. In questo dialogo ci è parso di ritrovare “l'essenza” della questione: propaganda!...per meglio dire: “pubblicità”! Entrambi, Bello Figo e G. Caffaratto, paiono infatti accomunati dall'intento di far avvenire un fatto, di gettare un seme, usando “la propaganda-pubblicità” ben sapendo che quanto più il messaggio è violento tanto maggiore sarà la sua visibilità! ...Avranno letto Dostoevskij!
Una domanda ci è parsa quindi doverosa: “Pensiamo davvero che il messaggio del “rapper” e del “politico locale” possano contribuire “all'evoluzione del prossimo”? Ovvero: il messaggio “artistico” di Bello Figo serve alla causa dei migranti, a combattere gli stereotipi del razzismo e la schiavitù sessuale a cui sono costrette tante ragazze, anche africane? Il messaggio “politico” di G. Caffaratto contribuisce alla crescita etica e politica della nostra comunità?
Per quanto ci riguarda, noi facciamo fatica a crederlo. Diritto di ciascuno è quello di esprimersi liberamente entro i termini consentiti dalla legge-regola; nostro diritto-dovere formarci un giudizio -etico e culturale- sul messaggio espresso e quindi agire di conseguenza: ad esempio, parlando ai giovani, come noi facciamo da anni incontrando le ragazze ed i ragazzi delle scuole pinerolesi. Cosicché, invitati a riflettere sulla Giornata della Memoria in ricordo delle vittime della Shoah, sul fenomeno della violenza, su mafie epensiero mafioso” (cercare di ottenere quello che non ci meritiamo), siamo partiti dall'essenza di quei fenomeni: l'INGIUSTIZIA. E abbiamo riflettuto insieme ai giovani prendendo spunto dai due fatti importati, a nostro parere, accaduti a Pinerolo nelle ultime settimane: il fallimento della PMT; l'arrivo a Pinerolo di 17 ragazze profughe.
Egregio Diretore, ci preoccupa “l'anima delle nostre comunità”, schiacciate da ingiustizia, conoscenza superficiale delle cose, indifferenza, assenza di progetti politici e culturali lungimiranti; comunità in cui all’impegno encomiabile di “singoli” si contrappongono complicità al “sistema” e cedimenti al “pensiero mafioso”. Questi i temi, “i trends”, che hanno catturato la nostra attenzione. Su quei temi il presidio LIBERA “Rita Atria” cerca di agire ed essere presente, sia pure con modeste capacità e risultati.
Egregio direttore Maranetto, abbiamo scansato il trash perchè ci proccupa il trend!
Con i nostri migliori saluti,
Arturo Francesco Incurato

referente presidio LIBERA “Rita Atria” Pinerolo

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