Una giovane e coraggiosa studentessa pachistana, Malala Yousafzai, ed un attivista indiano da decenni impegnato a liberare i bambini dalla schiavitù, Kailash Satyarthi, si sono divisi oggi il Premio Nobel per la Pace. I Taleani avevano tentato di uccidere Malala perchè lei voleva andare a scuola; lui, Kailash Satyarthi, ha salvato dalla schiavitù migliaia di bambini. Un premio per dare voce ai milioni di bambini che, in ogni angolo del mondo, non hanno voce costretti a vivere da schiavi, senza poter riceve istruzione.
Fonte: ANSA
Nobel per la pace a Malala e Kailash Satyarthi.
Lei, "sono fiera"
(di Maurizio Salvi)
NEW DELHI/ISLAMABAD
Malala Yousafzai |
La giovane e coraggiosa studentessa pachistana, Malala Yousafzai,
ed un attivista indiano da decenni impegnato a liberare i bambini dalla schiavitù,
Kailash Satyarthi, si sono divisi oggi il Premio Nobel per la Pace annunciato
dal Comitato dei 'saggi' di Oslo. Dopo tre anni di
designazioni non fortissime dal punto di vista mediatico, la scelta 2014 è
stata senza dubbio più efficace: una
musulmana di 17 anni, che
un attentato talebano ha trasformato in simbolo dei
diritti delle donne, e un operatore sociale hindu di 60 anni, forse meno noto,
ma che in anni di lotta nonviolenta ha salvato almeno 80.000 bambini-schiavi.
Molti hanno interpretato il gesto del Comitato norvegese anche come un
messaggio a pachistani e indiani a sfruttare questa opportunità per cercare di
risolvere le loro controversie per il Kashmir non a cannonate ma con il
dialogo. E oggi, per tutta la giornata, lungo il confine indo-pachistano della
regione contesa le armi hanno taciuto. Unanime il plauso a livello
internazionale, dal segretario generale dell'Onu Ban Ki-moon alla Santa Sede,
dall'Unione europea al ministro degli Esteri italiano Federica Mogherini, per
la quale si tratta di "una scelta che deve richiamare tutto il mondo,
dalla politica alla società civile, ad uno sforzo quotidiano di difesa dei
diritti umani". La motivazione del Premio letta ad Oslo recita che la
scelta è caduta su Satyarthi e Yousafzai "per la loro lotta contro la
repressione dei bimbi e dei giovani e per il diritto di tutti i bambini
all'istruzione: devono andare a scuola, non essere sfruttati". Illustrando
il profilo dell'attivista indiano, il Comitato ha sottolineato che
"mostrando particolare coraggio, Kailash Satyarthi, coerente con la
tradizione di Gandhi, ha guidato varie forme di proteste e manifestazioni,
tutte pacifiche, concentrandosi sullo sfruttamento dei bambini a fini di
lucro".
Kailash Satyarthi |
Per Malala, i 'saggi' hanno indicato che "nonostante la sua
giovane età combatte già da anni per il diritto delle bambine all'istruzione,
ed ha mostrato anche che bambini e giovani possono contribuire a migliorare la
loro stessa situazione. E lo ha fatto con una lotta
eroica in un contesto di grande pericolo". Fondatore di una battagliera ong indiana, 'Bachpan Bachao Andolan'
(Salvare i bambini), Satyarthi ha esclamato apprendendo la sua designazione che
finalmente "la voce di decine di
milioni di bambini è stata ascoltata". E poi ha aggiunto: "Conosco Malala personalmente e la inviterò a
lavorare con me". L'attivista ha anche annunciato all'ANSA che la
parte in denaro del premio "servirà a finanziare progetti per i
bambini". Da parte sua la giovane pachistana, che dopo il tremendo
attentato subito vive da due anni in Gran Bretagna, ha messo in riga la stampa
facendo sapere che prima di commentare il riconoscimento ottenuto doveva
terminare la giornata di studio. Poi, in una conferenza stampa tenuta nel
pomeriggio a Birmingham, Malala ha detto
di "provare orgoglio per essere la prima pachistana ad avere avuto il
Premio Nobel". Questo riconoscimento, ha assicurato, "per
me non è il punto d'arrivo ma l'inizio di una più forte battaglia per i diritti
dei bambini allo studio. Ce ne sono 57 milioni che non possono studiare".
La giovane pachistana ha anche rivelato di aver parlato per telefono con
Satyarthi e di aver accettato di lavorare con lui per la causa comune. I due,
simbolicamente, hanno concordato anche di invitare i rispettivi premier (il
pachistano Nawaz Sharif e l'indiano Narendra Modi) alla cerimonia di consegna
del Premio a Dicembre ad Oslo. Un altro ponte lanciato per la pace.
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