lunedì 27 ottobre 2014

Contromafie: è giunto il momento di dire basta.


Sono giunti alla conclusione i lavori di Contromafie, gli Stati generali dell'Antimafia tenuti a Roma a partire da giovedì scorso.  La denuncia di don Ciotti e dell'associazione Libera è chiara: " Mafie e corruzione stanno saccheggiando la nostra società grazie a una vera e propria globalizzazione dell’illecito, che ha prodotto i suoi effetti disastrosi per la capacità dei criminali e dei loro complici di inquinare il tessuto sociale, economico e politico di Stati e comunità." 
Nel documento prodotto alla nascita del presidio LIBERA "Rita Atria" Pinerolo ( qui il testo integrale) scrivevamo di voler diventare ed essere “sentinelle del territorio”, agire "(...) affinchè dichiarazioni di principio e proclamazioni di intenti sul tema della Legalità (...) non siano mere intenzioni verbali e principi enunciativi ma assumano concretezza e attuazione reale". Ci concediamo quindi una piccola soddisfazione: le riflessioni che il presidio LIBERA "Rita Atria" ha condotto in questi mesi sulla distinzione fra legalità e Giustizia non erano infondate, dal momento che proprio quella distinzione è al primo punto del decalogo,!
Nel manifesto presentato a conclusione dei lavori, il decalogo,  Libera propone dieci impegni per liberare l'Italia dalle mafie e dalla corruzione, con l'obiettivo di tre riforme  prioritarie e necessarie al Paese: riformare la legalità, la solidarietà e l'etica. 

 Dieci proposte. (il decalogo è questo!)



1. Riformare la legalità, perché non sia più una bandiera dietro cui si nasconde chi la viola ogni giorno.


2. Valorizzare il riutilizzo dei beni confiscati alle mafie e alla corruzione come strumenti per la creazione di un nuovo welfare.

3. Garantire la formazione continua del cittadino, per renderlo parte attiva della battaglia contro il crimine.

4. Difendere il ruolo dell’informazione.

5. Rompere i legami tra mafia e politica, assicurando trasparenza ai procedimenti pubblici, con una legge anticorruzione che recepisca le direttive europee.

6. Aggiornare gli strumenti di contrasto alle mafie, estendendo i mezzi d’indagine già sperimentati ai reati di corruzione e alla più grave criminalità d’impresa.

7. Istituire il 21 marzo come Giornata nazionale della Memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie.

8. Restituire alla collettività tutti i beni confiscati ai mafiosi ma anche ai corrotti con una reale capacità d’azione dell’agenzia nazionale per i beni sequestrati e confiscati.


9. Contrastare l’economia illegale che condiziona lo sviluppo di interi territori e comunità svelando il ruolo delle lobbies e delle pratiche illecite che condizionano la leale concorrenza, colpendo in profondità su scala nazionale, europea e globale il fenomeno del riciclaggio, irrobustendo le reti territoriali e le associazioni che si oppongono a racket ed usura, contrastando la diffusione del gioco d’azzardo.


10. Introdurre i reati contro l’ambiente nel codice penale.







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