giovedì 5 aprile 2012

L'equivoco su cui spesso si gioca è questo: quel politico era vicino ad un mafioso (...)


Di fronte agli scandali  che quotidianamente ci vengono riportati dalle cronache giudiziarie e giornalistiche di questi tempi, vogliamo ricordare le parole di Paolo Borsellino. Sono parole tratte dalla lezione da Lui tenuta il 26 gennaio 1989 all'Istituto Tecnico Professionale di Bassano del Grappa. 

 “(…) L'equivoco su cui spesso si gioca è questo: quel politico era vicino ad un mafioso; quel politico è stato accusato di avere interessi convergenti con le organizzazioni mafiose, però la magistratura non lo ha condannato quindi quel politico è un uomo onesto. E no, questo discorso non va perché la magistratura può fare soltanto un accertamento di carattere giudiziale, può dire, beh, ci sono sospetti, ci sono sospetti anche gravi ma io non ho la certezza giuridica, giudiziaria, che mi consente di dire quest'uomo è mafioso. Però siccome dalle indagini sono emersi altri fatti del genere altri organi, altri poteri, cioè i politici, le organizzazioni disciplinari delle varie amministrazioni, i consigli comunali o quello che sia dovevano trarre le dovute conseguenze da certe vicinanze tra politici e mafiosi che non costituivano reato ma rendevano comunque il politico inaffidabile nella gestione della cosa pubblica. Questi giudizi non sono stati tratti perché ci si è nascosti dietro lo schermo della sentenza: questo tizio non è mai stato condannato quindi è un uomo onesto.(…) Il sospetto quantomeno dovrebbe indurre, soprattutto i partiti politici, a fare grossa pulizia. Non soltanto essere onesti, ma apparire onesti facendo pulizia al loro interno di tutti coloro che sono raggiunti comunque da episodi o da fatti inquietanti anche se non costituenti reati.”
Paolo Borsellino


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