lunedì 26 ottobre 2020

Chiudere luoghi della cultura significa spegnere la voce della comunità

L'ultimo Dpcm promulgato ieri ,domenica 25 ottobre 2020, ha nuovamente imposto, fra altre cose,  la chiusura di cinematografi e teatri. 
Ci uniamo al giudizio negativo sul provvedimento, già espresso dalle categorie interessate, dal momento che artisti , maestranze e gestori, hanno già subito pesanti ripercussioni dai provvedimenti precedenti nonostante che l'adesione  ai protocolli sanitari avesse di fatto reso quei luoghi sicuri e di fatto liberi dal pericolo di contagio da "coronavirus". 
Chiudere i luoghi che contribuiscono a formare e diffondere cultura, conoscenza, confronto, è un fatto grave che mina uno dei fondamenti stessi della Democrazia: l'agorà, la piazza, il teatro, i luoghi simbolo della antica civiltà greca, sono all'origine di quella forma politica che chiamiamo Democrazia perché proprio  in quei luoghi, attraverso la conoscenza ed il confronto, si formava il pensiero, la cultura e la politica che guidava la comunità. 
Facendo memoria dell'insegnamento che ci deriva dall'opera di George Orwell sappiamo e ricordiamo a noi stessi che "l'ignoranza ( di una comunità) è forza ( per coloro che detengono il potere). Chiudere i luoghi della cultura significa annichilire la voce della comunità, tanto più necessaria nel momento storico che viviamo.

L'associazione Direfaecosolidale è pertanto costretta a dover sospendere la programmazione dei film di Cinemambiente  e gli incontri previsti , rinviati a data da destinarsi.








Nessun commento:

Posta un commento

Abbiamo deciso di non moderare i commenti ai post del blog. Vi preghiamo di firmare i commenti.