Anche il presidio LIBERA "Rita Atria" Pinerolo invita a partecipare all'incontro, organizzato dall'assessorato alla Cultura e Pari Opportunità del comune di Cumiana, che si terrà il giorno 20 aprile alle ore 21, presso la sala Carena: MAFIE: DIETRO L'ANGOLO DI CASA NOSTRA".
L'incontro vedrà la partecipazione di Arturo Francesco Incurato, referente del presidio Libera "Rita Atria" Pinerolo, e dell'associazione "Ok Parliamone" di Pinerolo.
Secondo le intenzioni dell'amministrazione cumianese, questo primo incontro vuole essere l'inizio di un percorso di riflessione e sensibilizzazione condotta insieme con i cittadini . Così si legge nel comunicato diramato dall'amministrazione : "Riteniamo che sia sempre più fondamentale parlarne, condividere conoscenze ed esperienze, per far comprendere quanto mafie e "pensiero mafioso" siano intorno a noi...o dentro di noi attraverso comportamenti scorretti".
L'incontro vedrà la partecipazione di Arturo Francesco Incurato, referente del presidio Libera "Rita Atria" Pinerolo, e dell'associazione "Ok Parliamone" di Pinerolo.
Secondo le intenzioni dell'amministrazione cumianese, questo primo incontro vuole essere l'inizio di un percorso di riflessione e sensibilizzazione condotta insieme con i cittadini . Così si legge nel comunicato diramato dall'amministrazione : "Riteniamo che sia sempre più fondamentale parlarne, condividere conoscenze ed esperienze, per far comprendere quanto mafie e "pensiero mafioso" siano intorno a noi...o dentro di noi attraverso comportamenti scorretti".
La frase di Gian Carlo Caselli riportata nel sottotitolo costituisce "la denuncia inquietante "contenuta nella requisitoria che l'allora Procuratore capo di Torino pronuncia la mattina del 27 giugno 2013 ( leggi qui uno degli articoli) nell'ambito del cosiddetto "Processo Minotauro", il processo che disvela quello che, con qualche ipocrisia, si faceva finta di non vedere: le mafie in Piemonte, la 'ndrangheta in Piemonte!
Significativamente, Gian Carlo Caselli si riserva proprio l'esposizione delle "relazioni esterne" della 'ndrangheta calabrese in Piemonte: imprenditori, uomini politici, amministratori, “pezzi” della società civile che per mera convenienza, per "opportunismo", diventano strumenti, se non addirittura complici, delle organizzazioni mafiose. Organizzazioni le quali, occorre ricordarlo, fondano da sempre la loro forza e il loro potere proprio sulle “relazioni sociali” che sono capaci di intessere in una comunità, in uno scambio di “reciproche convenienze”.
Anche di questo parleremo, ringraziando anticipatamente l'amministrazione di Cumiana per aver voluto proporre una serata di riflessione su di un tema "scomodo" e inquietante.
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