giovedì 27 ottobre 2016

"Terre D'Acaja": un progetto di "comunità".

Anche noi del presidio LIBERA "Rita Atria" abbiamo seguito con attenzione la vicenda e la riflessione che ha portato all'evento che si terrà oggi, 27 ottobre 2016, presso la sala stampa della Regione Piemonte: la presentazione del progetto culturale "Terre d'Acaja". Alla presenza dell'assessore regionale al paesaggio, Alberto Valmaggia, Giancarlo Chiapello, Mario Fina, Gian Franco Billotti, Jacopo Fontaneto e Marco Civra presentano alla stampa e agli amministratori locali dei Comuni dell'area omogenea del pinerolese della Città metropolitana di Torino il progetto Terre d'Acaia.
A questo proposito così  scrivono Marco Civra e Giancarlo Chiapello: "(...) concretizziamo tre anni di lavoro, di impegno, di una visione ambiziosa e che molti hanno definito un mero sogno. Per tre anni, storici, direttori di musei, giornalisti, enogastronomi, insieme a una pattuglia di giovani volontari, hanno cercato quel filo unitario, quella narrazione speciale che come un filo di Arianna potesse condurre gli abitanti del territorio pinerolese a riconoscersi, a ritrovarsi, a raccontarsi e, contemporaneamente, potesse spingere turisti italiani, europei, internazionali, a imboccare la via che conduce a queste montagne che galleggiano sulla nebbia, alle roccaforti di mille battaglie, alle tavole imbandite dei villaggi. Ora siamo pronti a narrarla."

Condividiamo un sogno: "Ci vuole il coraggio di sentirsi "comunità"!...
Indirizzando "in bocca al lupo" agli ideatori del progetto, ci auguriamo davvero che questo sia l'inizio di un racconto che porti frutti sani alle nostre comunità. Il proggetto "Terre D'Acaja" ci interessa infatti perchè, sin dalla nostra nascita  come presidio "Rita Atria"- Pinerolo, ci siamo detti voler svolgere il ruolo di "sentinelle del territorio". A nostro parere, un progetto culturale condiviso dalla comunità, un progetto che si proponga di far emergere, valorizzare, se non addirittura dare stimoli per creare "eccellenze territoriali",  ci pare possa costituire un vero "presidio di legalità". Laddove si valorizza il merito, le capacità, la storia di comunità che camminano insieme verso il raggiungimento di risultati concreti che mirino al "bene lungimirante della comunità", ebbene questi elementi, a nostro parere, si costruisce già un argine verso quello che noi del presidio "Rita Atria" chiamiamo "il pensiero mafioso": ottenere quello che non ci meritiamo!
Il progetto  quindi ci pare meritevole di attenzione anche perchè pare che si condivida lo stesso sogno: contribuire a creare "comunità". Due anni orsono , così scrivevamo in occasione di "Un anno chiamato Coraggio": "Riscoprire  e rendere vivi i valori di conoscenza e partecipazione per essere cittadine e cittadini responsabili, perché questi sono tempi in cui "ci vuole Coraggio..." anche solo per "fare comunità", per “sentirsi parte di una comunità”. Vorremmo costruire insieme un luogo -una “Agorà”- dove, partendo dalla conoscenza delle situazioni esistenti, si possano condurre analisi e considerazioni; discutere e prefigurare idee che portino a individuare e richiedere priorità. Il sogno è provare a elaborare una visione, un progetto!(...) Perchè "ci vuole coraggio" per mettere in discussione  le riflessioni, le idee di ciascuno; ci vuole coraggio per legare esperienze e non disperderle! "Un Anno Chiamato Coraggio" : l’invito ad offrire e mettere insieme l'impegno e le capacità di ognuno al servizio del bene lungimirante della comunità. Questo il sogno!"
In bocca al lupo a "Terre D'Acaja" affinchè possa contribuire a costruire "il bene lungimirante delle nostre comunità".

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