Associazioni e cittadini pinerolesi continuano ad impegnarsi nella difesa di luoghi che amministrazioni comunali vorrebbero distruggere, cementificare, cancellando con essi elementi identitari della comunità, il "patrimonio-bene comune" su cui deve fondarsi la cultura stessa della comunità. Dietro l'aridità dei documenti urbanistici, infarciti di sigle, commi e articoli di leggi, sono "celati" i luoghi che hanno accompagnato la storia di una cittadina quale Pinerolo. Fra questi, e fra i più importanti, l'area TURK.
Come abbiamo già scritto: "(...)il progetto relativo all'area Turk era stato definito "a guida pubblica", motivo per il quale dovrebbe essere scontato-obbligatorio aspettarsi e riscontrare in quel progetto conclamate utilità a favore della comunità. Tuttavia, esaminando la documentazione progettuale a disposizione, l'impressione che ne abbiamo ricavato è stato quella di essere di fronte all'ultimo atto di una serie di azioni tese anzitutto ad agevolare quanto più possibile quella che molti considerano la più grande speculazione edilizia privata mai avvenuta in Pinerolo"(...). Voci autorevoli (nel campo accademico italiano, e sinanco il TICCIH, Comitato Internazionale per la Conservazione del Patrimonio Industriale) si sono levate pure a difesa dello storico opificio presente nell'area, l'ex merlettificio Turk, vero e proprio monumento-archetipo dell'architettura industriale. Eppure, sinora nulla è valso a fermare quella prevista demolizione, necessaria a consentire la realizzazione del "nuovo quartiere" : uno “scempio culturale", l'ennesimo, compiuto a danno di Pinerolo, cittadina che celebra proprio in questi tempi il millenario della sua fondazione.
Area TURCK: PINEROLO HA BISOGNO DI UN NUOVO QUARTIERE?
NOI DICIAMO DI NO!
volantino del COORDINAMENTO ASSOCIAZIONI PINEROLESI |
Se cosi è assisteremo, forse
già entro quest’anno, all’apertura di un grande cantiere, il più grande negli
ultimi decenni di storia recente di Pinerolo, che consegnerà alla città un
nuovo quartiere,che prevede la costruzione di più di 900 nuovi vani, con alcune
“case alte” di nove piani fuori terra.
Questo intervento si
inserisce in una situazione tuttora di crisi del mercato immobiliare
pinerolese, caratterizzato da svariate centinaia di alloggi vuoti (invenduti e
non utilizzati) e rischia di portare ad un ulteriore svalutazione dei valori
immobiliari del patrimonio edilizio residenziale esistente, che costituisce il
risultato concreto dei risparmi di una vita di migliaia di famiglie pinerolesi.
Chi ci guadagnerà da questa grande operazione immobiliare? Alcuni, pochi, tra i soliti e più noti
costruttori di Pinerolo.
Chi ci perderà da questa iniziativa? La Comunità di Pinerolo nel suo
insieme.
Per quali motivi?
- oltre al rischio, già richiamato, di svalutazione dei valori immobiliari del patrimonio edilizio residenziale esistent
- sarà sostanzialmente distrutta la testimonianza più significativa di archeologia industriale del pinerolese, con l’abbattimento di gran parte dell’ex stabilimento Turck. E’ prevista infatti la sola conservazione della percezione volumetrica e dei caratteri identificativi del tipo edilizio originario del cosiddetto Follone ovvero della parte arsa dal fuoco dieci anni or sono nel 2013.
- sarà deteriorato lo sky line della città di Pinerolo, già fortemente compromesso con la costruzione del “grattacielo”di diciassette piani, con la costruzione di case “alte” nove piani, quando gli edifici residenziali di Pinerolo non superano in alcun caso i cinque piani;
- sarà fortemente compromessa la viabilità dell’intero asse di corso Piave e vie limitrofe, dove andranno inevitabilmente a concentrarsi i flussi di traffico aggiuntivi correlati ai nuovi residenti dei più di 900 nuovi vani. Questo in quanto l’apertura di un ponte sul torrente Lemina, con il collegamento della viabilità interna del nuovo quartiere con la via Toscanini, rimane al momento un’ipotesi progettuale, senza alcuna certezza di una sua realizzazione;
- si correrà il rischio del determinarsi di un “cono d’ombra”, stante l’altezza di parte dei nuovi edifici e della vicinanza degli stessi, a discapito della qualità della vita dei frequentatori, in orario scolastico, dei plessi posti lungo la via Serafino.
Tutto questo
per quali ragioni?
Perchè l’Amministrazione
Comunale, pur approvando una Variante Generale al Piano Regolatore cittadino,
ad oggi di destino incerto, non ha avuto il coraggio di ridurre le capacità
edificatorie abnormi riconosciute a quest’area di trasformazione.
Di fermare il procedimento in corso dello Strumento Urbanistico Esecutivo (S.U.E) e di ripensare le caratteristiche dell’intervento, nel rispetto dell’iniziativa privata:
- conservando l’intera struttura dell’ex merlettificio Turk
- riducendo le capacità edificatorie
- riducendo l’altezza degli edifici, rendendola cosi coerente con le altezze medie degli edifici residenziali esistenti
- allontanando le nuove costruzioni dai plessi scolastici di via Serafino
- prevedendo l’inserimento di una quota di edilizia residenziale pubblica, per le fasce di popolazione altrimenti in difficoltà economica nell’accesso alla casa
SOGGETTI ADERENTI AL COORDINAMENTO ASSOCIAZIONI PINEROLESI:
Associazioni e gruppi:
- Italia Nostra Sezione del Pinerolese "Ettore Serafino"
- LIPU delegazione di Torino
- Legambiente circolo di Pinerolo
- LAC Lega Abolizione caccia Sezione di Pinerolo
- Osservatorio 0121 - Salviamo il paesaggio
- Comunità "Laudato Sì" Pinerolo
- Associazione Provinciale FederTerziario Torino
- APP - Ambientalisti per Pinerolo
- Gruppo “Ass. Rita Atria Pinerolo”
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