Anche quest'anno, il 21
marzo è stata celebrata la Giornata della Memoria e dell'Impegno
nel Ricordo delle Vittime Innocenti delle mafie, promossa da LIBERA e
Avviso Pubblico e giunta alla sua XXII edizione.
Nell'edizione appena pubblicata, il giornale VITA DIOCESANA ha voluto porre in prima pagina una riflessione del presidio LIBERA "Rita Atria" sulla celebrazione della Giornata svoltasi anche a Pinerolo. Significativamente, accanto all'articolo sulla Giornata l'appello di mons. Debernardi, Vescovo di Pinerolo: (...) "
giungano a Roma le voci dei disoccupati".
L'invito contenuto nella Lettera che mons. Debernardi ha voluto indirizzare ai partecipanti alla Giornata dello scorso 21 marzo rivela, semplicemente e chiaramente, il senso della Giornata stessa:
"Tutti contro le mafie; tutti per costruire una società giusta, libera e solidale! (qui la lettera di mons. Debernardi).
“Luoghi di speranza testimoni di bellezza”.
La manifestazione nazionale Giornata della Memoria e dell'Impegno nel Ricordo delle Vittime Innocenti delle mafie si è svolta quest'anno a Locri, in terra di Calabria, la regione ove nasce la 'ndrangheta, l'organizzazione criminale oggi più potente e pericolosa. In questo modo LIBERA ha voluto dimostrare vicinanza concreta a coloro che, in quella terra, operano contro mafie e corruzione, facce della stessa medaglia. Importante anche il tema-manifesto di questa edizione:
“Luoghi di speranza e testimoni di bellezza”. Ce l'ha insegnato
Peppino Impastato: “
Se si
insegnasse la bellezza alla gente, la si fornirebbe di un’arma
contro la rassegnazione, la paura e l’omertà. All’esistenza di
orrendi palazzi sorti all’improvviso, con tutto il loro squallore,
da operazioni speculative, ci si abitua con pronta facilità, (...)”.
In una terra come la Calabria, dove l'abusivismo edilizio e
la devastazione del paesaggio avviene spesso col fine di riciclare il
“denaro sporco” della 'ndrangheta, avere la forza di agire come
“cittadini responsabili”, difendendo e tutelando il bene comune
paesaggio, significa davvero contrastare culturalmente e concretamente
le mafie, la 'ndrangheta. Ma l'insegnamento di Peppino Impastato
vale per tutti i territorie e tutte le comunità, anche al Nord.
Come avvenuto negli
scorsi anni, anche il presidio LIBERA “Rita Atria” ha celebrato
la GIORNATA a Pinerolo. E mai come quest'anno, a nostro parere, il
tema “
Luoghi di speranza e testimoni di bellezza”, le sue
motivazioni, paiono confortare il progetto culturale che il presidio
ha cercato di costruire in questi sei anni di attività. A partire
dal “fare memoria” (conoscere e comprendere i meccanismi che
hanno permesso situazioni e avvenimenti), a partire dalla verità
-scomoda- “scoperta" da
Rita Atria -"(...)
la mafia
siamo noi e il nostro modo sbagliato di comportarci"-
arrivare all'impegno negli atti della vita sociale e culturale della
nostra comunità. Da qui il nostro impegno a difesa del territorio e
del pasesaggio di Pinerolo ( ad esempio ricordiamo la difesa del
paesaggio di
Monte Oliveto, “battaglia” condotta insieme ad altre
associazioni pinerolesi); l'attenzione che abbiamo rivolto
all'Ingiustizia sociale ( le riflessioni a partire dal
"pensiero
mafioso", le riflessioni sul
"reddito di dignità", le
vecchie e nuove povertà); gli incontri con le ragazze ed i ragazzi
nelle scuole pinerolesi, grazie alla sensibilità dei docenti che si
sono interessati alla nostra attività.
Pertanto, non si deve
guardare a questa GIORNATA come ad un momento di mera commemorazione:
facciamo Memoria delle Vittime Innocenti per l'insegnamento che
deriva dalla loro vita, impegnandoci per far sì che si avvicini la
realizzazione degli ideali, dei principi, per il quali hanno speso le
loro vite: più giustiza e più dignita, a partire da coloro che sono
i più deboli. Significative le parole che il Vescovo di Pinerolo, mons. Debernardi ha indirizzzato ai partecipanti alla Giornata: "Tutti contro le mafie; tutti per costruire una società giusta, libera e solidale!
La Giornata della Memoria
a Pinerolo ha avuto due luoghi di svolgimento
differenti, ciascuno importante per le differenti “fasce di età”
di coloro che erano coinvolti: nella prima mattinata, insieme al
procuratore Ciro Santoriello, abbiamo incontrato le classi terze
della Scuola media “G. Puccini” per rifletterere insieme ai più
giovani sul tema del “pensiero mafioso” ( ottenere quello
che non ci meritiamo, seguendo “le scorciatoie”, la furbizia). Al
termine della riflessione, gli studenti delle medie sono stati
raggiunti da alcune clasi elementari dell'Istituto Comprensivo
“Lauro” per vivere da protagonisti, tutti inseme, il momento
della Lettura dei nomi delle
Vittime Innocenti. La lettura è avvenuta proprio dinanzi
a”L'Albero di Falcone”, piantato lo scorso maggio 2016
nel cortile della scuola “G. Puccini”.
Il secondo luogo della
nostra Giornata è stato il Teatro Incontro dove proprio in questi
giorni è in scena lo spettacolo di
Guido Castiglia “Una storia
disegnata nell'aria. ..per raccontare di Rita che sfidò la mafia con
Paolo Borsellino”. Lo spettacolo narra della vicenda e del
significato della storia di Rita Atria, una delle figure di più
altro valore nella lotta culturale contro le mafie.
Alla fine dello
spettacolo, il palcoscenico del teatro è divenuto il secondo “luogo”
della nostra GIORNATA, protagonisti questa volta le ragazze ed ai
ragazzi del Liceo Scientifico “M. Curie” .Ed è stato proprio badando a quanto avveniva sul
nostro territorio che ci è sembrato giusto porre all'attenzione dei
giovani l'essenza del "problema mafioso”. ncora una volta,
“facendo memoria: nella sua ultima lettera, scritta proprio la
mattina del 19 luglio 1992, Paolo Borsellino ci spiega cosa sono le
mafie, essenzialmente: ingiustizia!
Due vicende che riguardano la comunità di Pinerolo,
a nostro parere, palesano allora l'ingiustizia dei tempi che viviamo
e su cui abbiamo voluto richiamare l'attenzione e dare significato e
fondamento alla nostra GIORNATA: il fallimento della fabbrica PMT;
l'arrivo a Pinerolo di 17 ragazze profughe, ospitate nei
locali offerti dalle Suore Giuseppine e seguite dalla Cooperativa Dua
Valata. I lavoratori della PMT, le ragazze profughe: abbiamo definito
le storie e le vite di queste donne e questi uomini come “i
fantasmi di Pinerolo”. Questi i due temi sui quali abbiamo incentrato gli incontri che avuto quest'anno con le ragazze ed i ragazzi di alcune scuole superiori pinerolesi.
Emblema di
ingiustizia è la vicenda legata al "lavoro" che, quando è perduto, in Italia rischia di diventare
“dramma” dal momento che manca ancora uno strumento quale il
cosiddetto “reddito di dignità” ( o di cittadinanza) che
consenta a ciascuno di poter condurre una vita dignitosa, per se
stesso e la propria famiglia, anche nell'eventualità di interruzione
del lavoro. Interruzione o perdita del lavoro che, purtroppo, può
trascinare a condizioni di difficoltà , addirittura diventare causa
di povertà che oggi significa anzitutto la negazione della una
vita civile, sociale, culturale. Le cosiddette “nuove povertà”
hanno questo aspetto crudele: “cancellano” gli individui dalla
società, rendendoli “fanstasmi”. Rimarrà nella memoria dei
pinerolesi l'immagine dei lavoratori della PMT che , nel primo giorno
di protesta davanti ai cancelli della fabbrica, hanno indossato un
cappuccio bianco, recando il cartello “I fantasmi della PMT”.
Ingiustizia è il secolare sfruttamento a cui è
sottoposto il continente africano e il cosiddeto “terzo mondo”
da parte del ricco mondo occidentale; ingiustizia acuita da
classi politiche locali spesso corrotte e colluse con coloro che da
quelle terre ricchissime e dalle sue genti continuano a strappare
ricchezze e guadagni immorali. Ingiustizia è quindi il
dramma della violenza indotta e provocata dalle migrazioni a cui sono
costrette intere popolazioni per sfuggire da guerre e miserie.
Sappiamo bene come anche questo dramma sia divenuto fonte di guadagno
per le mafie. Dalla gestione della traversata per giungere presso le
coste italiane, i “barconi” sui quali in migliaia depongono la
tenue speranza di un futuro migliore, alla tratta degli esseri umani
che vede molte donne costrette alla prostituzione, una volta giunte
in Italia, in Europa; alle motivazioni criminali di alcune
organizzazioni ( associazioni o cooperative che poco o nulla hanno
dello spirito umanitario e di servizio che dovrebbe animarle e che
spesso si accaparrano la “gestione” dei migranti). Basta per
tutti la frase intercettata nell'ambito dell''indagine cosiddetta “Mafia Capitale”, allorquando Salvatore Buzzi, presidente di una delle più
potenti cooperatice romane, non sapendo di essere intercettato dichiara :“Tu c’hai idea quanto ce guadagno sugli
immigrati? Il traffico di droga rende meno”.
E allora “Tutti in piedi ad applaudire LA
SPERANZA ED IL LAVORO”
Le ragazze profughe, erano presenti quattro di loro,
e i rappresentanti della PMT ci hanno così offerto testimonianze
toccanti e profonde che ci auguriamo possano servire a smuovere le
coscienze ed a stimolare volontà di impegno per una crescita morale
e culturale della nostra comunità. PINEROLO CONOSCE E ACCOGLIE! Così
abbiamo scritto facendo riferimento all'immagine simbolo di quel
momento e di questa nostra GIORNATA: le ragazze rivolte con la
schiena al pubblico, a nascondere il volto per motivi di sicurezza, e
i rappresentanti della PMT che indossano il cappuccio bianco : “i
fantasmi di Pinerolo” che vogliamo conoscere e accogliere affinche
non ci siano “fantasmi” a Pinerolo!
Infine, tutti insieme, a leggere i nomi
delle Vittime Innocenti delle mafie. Questa è stata per noi al
Giornata della Memoria e dell'Impegno nel Ricordo delle Vittime Innocenti delle mafie….
Questo per noi è
Memoria. Questo per noi è Impegno.
Arturo Francesco Incurato
referente presidio LIBERA "Rita Atria" Pinerolo