Al rientro da brevi
vacanze, non può mancare di suscitare interesse l'articolo della
redazione di Vita Diocesana nel quale si ri-propone l'immagine di
Pinerolo, come "capitale" di un territorio più o meno
vasto. Ma più importante dell'immagine di Pinerolo-capitale pare sia
l'interrogativo sotteso all'immagine stessa: quale classe politica,
quale energia della cosiddetta "società civile", può dare
vita ad un cammino che porti al "rinascimento pinerolese"?
Come referente del presidio di LIBERA "Rita
Atria" Pinerolo, la mente del sottoscritto corre a una
riflessione sorta all'interno del nostro gruppo a seguito di una
intervista “coraggiosa”, rilasciata nel settembre dello scorso
anno dal nostro concittadino il senatore Elvio Fassone ( leggi qui); coraggiosa
perchè fra altre cose- il sen. Fassone esprimeva un giudizio sugli
“eletti”, coloro che sono chiamati a guidare la comunità:“(…)
La classe politica non è mai all’altezza. Purtroppo infatti la
politica non riesce ad attrarre chi dovrebbe. (…)” Le elezioni
dovrebbero servire, nel senso antico del termine (eligere) a
selezionare i migliori. Tuttavia questi dovrebbero farsi avanti, e
ciò quasi mai accade.(...)".
Le parole di Elvio Fassone, come già detto, avevano stimolato una nostra riflessione, di carattere generale, sulla "politica"; una riflessione che mi permetto ora di riportare auspicando che si apra davvero un dibattito nella nostra comunità, teso a stimolare energie che si offrano -e si pongano- "a servizio" della città. Come ci ricorda anche Dario Seglie nel suo commento all'articolo di Vita Diocesana, il passato di Pinerolo meriterebbe ( imporrebbe?) una comunità che sapesse assumersi la responsabilità di esprimere eccellenza civile, etica, politica e morale. D'altra parte, a mio parere, il ruolo di "capofila-capitale" di un territorio non può che essere titolo riconosciuto dal territorio stesso (a chi vorrebbe assumere quel ruolo) in conseguenza di manifeste eccellenze civili, morali, etiche, politiche.
Le parole di Elvio Fassone, come già detto, avevano stimolato una nostra riflessione, di carattere generale, sulla "politica"; una riflessione che mi permetto ora di riportare auspicando che si apra davvero un dibattito nella nostra comunità, teso a stimolare energie che si offrano -e si pongano- "a servizio" della città. Come ci ricorda anche Dario Seglie nel suo commento all'articolo di Vita Diocesana, il passato di Pinerolo meriterebbe ( imporrebbe?) una comunità che sapesse assumersi la responsabilità di esprimere eccellenza civile, etica, politica e morale. D'altra parte, a mio parere, il ruolo di "capofila-capitale" di un territorio non può che essere titolo riconosciuto dal territorio stesso (a chi vorrebbe assumere quel ruolo) in conseguenza di manifeste eccellenze civili, morali, etiche, politiche.
Arturo Francesco Incurato.
Fonte : Vita Diocesana
Pinerolo capitale?
Leggi qui il testo integrale dell'articolo e i commenti
agosto 2015
È stato presentato il 25 luglio scorso un documento
programmatico in vista delle prossime elezioni amministrative. «Pinerolo
è la “capitale” dell’area omogenea pinerolese – si legge nel documento –
e pertanto, diventa conseguente che anche la dimensione amministrativa
della città si apra alla nuova stagione politica, individuando una
delega specifica all’area omogenea metropolitana nella giunta di
Pinerolo, da affidare ad un profilo che rappresenti l’espressione coesa
di tutto il pinerolese e capace di coinvolgere le migliori energie
disponibili ad investire per la città ed il suo territorio in un’ottica
“metropolitana”». Insomma, Pinerolo immaginata come capoluogo di una
mini-provincia.
Ma chi può dare gambe e concretezza a questo progetto? «Gli strumenti
operativi – si legge ancora – dovranno essere individuati in soggetti
che già operano sul territorio e che rappresentano un patrimonio
consolidato di energie ed esperienze, sia individuali che collettive».
Parallelamente a questo progetto, denominato solennemente “per un nuovo rinascimento pinerolese”
(forse anche solo “rinascita” potrebbe bastare), già spuntano nomi e
cognomi di aspiranti sindaco (o dovremmo dire presidente?). L’autunno,
con ogni probabilità, imporrà alle varie formazioni politiche di
scoprire le carte.
La Redazione
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