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mercoledì 16 luglio 2014

UNA CATASTROFE SOCIALE.

LIBERA: "I dATI istat SULLA POVERTA' FOTOGRAFANO UNA CATASTROFE SOCIALE.  LA POLITICA ESCA DAI TATTICISMI E SI LASCI GUIDARE DAI BISOGNI DELLE PERSONE".

CI SIAMO STANCATI DI GUARDARE E MOSTRARE FOTOGRAFIE A CHI NON VUOLE DARE RISPOSTE .

E' MALATA LA DEMOCRAZIA COME FORMA DI GOVERNO CHIAMATA A GARANTIRE A TUTTE LE PERSONE UNA VITA LIBERA E DIGNITOSA, SE NON SI VUOLE DARE RISPOSTE, SE NON SI E' CAPACI DI DARE RISPOSTE.

Nota dell'Ufficio di Presidenza di LIBERA

«I dati forniti dall'Istat sulla povertà assoluta e relativa in Italia, dicono che il nostro Paese non solo è malato: lo è gravemente. UN ITALIANO SU DIECI IN POVERTA' ASSOLUTA COIVOLTO QUASI UN MILIONE E MEZZO DI MINORI
È malata la democrazia come forma di governo chiamata a garantire a tutte le persone una vita libera e dignitosa. 
Libertà, dignità, lavoro sono diventati - da diritti - privilegi, beni solo per chi se li può permettere. 
Di fronte alla crescita della sofferenza sociale non possiamo allora stare zitti ma soprattutto non possiamo stare inerti
Questa crisi, prima che economica, è una crisi dell'etica e della politica. 
Nessuno ha la ricetta in tasca.
La politica esca dai tatticismi e dalle spartizioni di potere, riduca le distanze sociali e si lasci guidare dai bisogni delle persone, a partire da quelle più in difficoltà: probabilmente quei terribili dati sulla povertà cominceranno una timida, ma decisa, inversione di tendenza». 


"Miseria Ladra": Rendere illegale la povertà. 

Gruppo Abele e Libera hanno promosso "Miseria Ladra", una  Campagna nazionale contro tutte le forme di povertà. La campagna 'Miseria Ladra" propone dieci punti concreti sui quali unire gli sforzi di tutti per rendere illegale la povertà. 

1. Ricostituire il fondo sociale e il fondo per la non autosufficienza ai livelli del 2008, definiti allora un “punto di partenza” a incrementazione annua successiva;

2. Attuare una moratoria ragionevole rispetto l’immediata esigibilità dei crediti da parte di Equitalia e dal sistema bancario, negoziando modalità differenti di pagamento

3. Onorare velocemente i debiti da parte delle Pubbliche Amministrazioni a partire dai “fornitori” di beni, prestazioni e servizi

4. Programmare una “allocazione diversa delle risorse a saldo invariato” al fine di reperire i fondi per gli interventi di contrasto alle povertà. A titolo di esempio: abolire i CIE che rappresentano un’offesa al diritto e alla dignità delle persone e riconvertire le risorse per l’inserimento e l’integrazione delle persone migranti; tagliare alcune spese militari da utilizzare per il sociale e per la riconversione ecologica delle attività produttive e della filiera energetica; rivedere i progetti di alcune “grandi opere” a carattere molto controverso, utilizzando quelle risorse per risanare il dissesto idrogeologico di molti territori del nostro paese e valorizzare l’agricoltura biologica e sociale

5. Sospendere gli sfratti esecutivi, offrendo nuove opportunità di negoziazione e garanzia per il pagamento del fitto, a protezione del reddito dei piccoli proprietari che sull’acquisto della casa hanno messo i loro risparmi a garanzia di un futuro spesso non coperto da pensioni

6. Rimettere sul mercato il patrimonio immobiliare sfitto, con le dovute mediazioni e tutele per i piccoli proprietari, e garantire un meccanismo più rapido per l'assegnazione dei beni confiscati alle mafie per uso sociale

7. Concedere la residenza presso il Municipio o in un’altra sede comunale a tutte quelle figure che possono essere definite “temporaneamente in difficoltà” quali i richiedenti asilo, le vittime di tratta, le vittime di violenza che, in virtù di tale dispositivo,vedrebbero riconosciuto il diritto di accesso ai servizi sociali e sanitari e al lavoro stesso (senza residenza non viene rilasciata la Carta di Identità, necessaria per stipulare il contratto di lavoro, l'attribuzione del medico di base, l'accesso ai servizi sociali) e potrebbero avere maggiore possibilità di rendere più breve il loro disagio “temporaneo”

8. Erogare il Reddito di Cittadinanza, o eventualmente un altro dispositivo di tutela generalista, come strumento essenziale per le politiche attive del lavoro, così come già avviene nella maggior parte dei paesi europei, per rispondere all'emergenza sociale e contrastare lo sfruttamento del lavoro senza regole e senza prospettive di crescita e di formazione per i lavoratori e le lavoratrici;

9. Mantenere e rendere di nuovo pubblici i servizi basici essenziali e difendere i beni comuni. I servizi basici sono indispensabili al sostegno delle comunità in una fase di grave crisi come quella attuale, così come i beni comuni essenziali alla vita. La privatizzazione di molti servizi e dei beni comuni ha infatti significato un impoverimento soprattutto dei ceti medi e popolari. La ripubblicizzazione dei servizi basici e la difesa dei beni comuni come acqua, sanità, scuola, trasporti, energia e rifiuti, sono obiettivi che rappresentano strumenti concreti di contrasto alla povertà, garantendo pari dignità a quelle categorie sociali che hanno dovuto fare a meno di servizi fondamentali, rendendo più equa la distribuzione della ricchezza.

10. Rinegoziazione del debito. Nell'attuale fase di crisi italiana ed europea, l'impatto del debito pubblico nel bilancio nazionale e sulle politiche di contrasto alla povertà ha un peso enorme. Diventa improrogabile affrontare il tema della rinegoziazione del debito pubblico attraverso un audit pubblico per evitare di creare ricchezza esclusivamente per il pagamento degli interessi sul debito invece che per il sostegno alle persone. Bisogna capire quello che realmente "dobbiamo" e quanto invece è frutto di meccanismi speculativi che hanno reso insostenibile il debito e fanno lievitare gli interessi sul debito rendendo insostenibile socialmente qualsiasi piano di rientro

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