LIBERA: "I dATI istat SULLA POVERTA' FOTOGRAFANO UNA CATASTROFE SOCIALE. LA POLITICA ESCA DAI TATTICISMI E SI LASCI GUIDARE DAI BISOGNI DELLE PERSONE".
CI SIAMO STANCATI DI GUARDARE E MOSTRARE FOTOGRAFIE A CHI NON VUOLE DARE RISPOSTE .
E' MALATA LA DEMOCRAZIA COME FORMA DI GOVERNO CHIAMATA A GARANTIRE A TUTTE LE PERSONE UNA VITA LIBERA E DIGNITOSA, SE NON SI VUOLE DARE RISPOSTE, SE NON SI E' CAPACI DI DARE RISPOSTE.
Nota dell'Ufficio di Presidenza di LIBERA
È malata la democrazia come forma di governo chiamata a garantire a tutte le persone una vita libera e dignitosa.
Libertà, dignità, lavoro sono diventati - da diritti - privilegi, beni solo per chi se li può permettere.
Di fronte alla crescita della sofferenza sociale non possiamo allora stare zitti ma soprattutto non possiamo stare inerti.
Questa crisi, prima che economica, è una crisi dell'etica e della politica.
Nessuno ha la ricetta in tasca.
La politica esca dai tatticismi e dalle spartizioni di potere, riduca le distanze sociali e si lasci guidare dai bisogni delle persone, a partire da quelle più in difficoltà: probabilmente quei terribili dati sulla povertà cominceranno una timida, ma decisa, inversione di tendenza».
La politica esca dai tatticismi e dalle spartizioni di potere, riduca le distanze sociali e si lasci guidare dai bisogni delle persone, a partire da quelle più in difficoltà: probabilmente quei terribili dati sulla povertà cominceranno una timida, ma decisa, inversione di tendenza».
"Miseria Ladra": Rendere illegale la povertà.
1. Ricostituire il fondo sociale e il fondo per la non autosufficienza ai livelli del 2008, definiti allora un “punto di partenza” a incrementazione annua successiva;
2. Attuare una moratoria
ragionevole rispetto l’immediata esigibilità dei crediti da parte di Equitalia
e dal sistema bancario, negoziando
modalità differenti di pagamento
3. Onorare velocemente i debiti da parte delle Pubbliche
Amministrazioni a partire dai “fornitori” di beni, prestazioni e servizi
4. Programmare una
“allocazione diversa delle risorse a saldo invariato” al fine di reperire i
fondi per gli interventi di contrasto alle povertà. A titolo di esempio:
abolire i CIE che rappresentano un’offesa al diritto e alla dignità delle
persone e riconvertire le risorse per l’inserimento e l’integrazione delle
persone migranti; tagliare alcune spese militari da utilizzare per il sociale e
per la riconversione ecologica delle attività produttive e della filiera energetica;
rivedere i progetti di alcune “grandi opere” a carattere molto controverso,
utilizzando quelle risorse per risanare il dissesto idrogeologico di molti
territori del nostro paese e valorizzare l’agricoltura biologica e sociale
5. Sospendere gli sfratti
esecutivi, offrendo nuove opportunità di negoziazione e garanzia per il
pagamento del fitto, a protezione del reddito dei piccoli proprietari che
sull’acquisto della casa hanno messo i loro risparmi a garanzia di un futuro
spesso non coperto da pensioni
6. Rimettere sul mercato il
patrimonio immobiliare sfitto, con le dovute mediazioni e tutele per i
piccoli proprietari, e garantire un meccanismo più rapido per l'assegnazione
dei beni confiscati alle mafie per uso sociale
7. Concedere la residenza presso
il Municipio o in un’altra sede comunale a tutte quelle figure che possono
essere definite “temporaneamente in difficoltà” quali i richiedenti asilo,
le vittime di tratta, le vittime di violenza che, in virtù di tale
dispositivo,vedrebbero riconosciuto il diritto di accesso ai servizi sociali e
sanitari e al lavoro stesso (senza residenza non viene rilasciata la Carta di
Identità, necessaria per stipulare il contratto di lavoro, l'attribuzione del
medico di base, l'accesso ai servizi sociali) e potrebbero avere maggiore
possibilità di rendere più breve il loro disagio “temporaneo”
8. Erogare il Reddito di
Cittadinanza, o eventualmente un altro dispositivo di tutela generalista,
come strumento essenziale per le politiche attive del lavoro, così come già
avviene nella maggior parte dei paesi europei, per rispondere all'emergenza
sociale e contrastare lo sfruttamento del lavoro senza regole e senza
prospettive di crescita e di formazione per i lavoratori e le lavoratrici;
9. Mantenere e rendere di
nuovo pubblici i servizi basici essenziali e difendere i beni comuni. I
servizi basici sono indispensabili al sostegno delle comunità in una fase di
grave crisi come quella attuale, così come i beni comuni essenziali alla vita.
La privatizzazione di molti servizi e dei beni comuni ha infatti significato un
impoverimento soprattutto dei ceti medi e popolari. La ripubblicizzazione dei
servizi basici e la difesa dei beni comuni come acqua, sanità, scuola,
trasporti, energia e rifiuti, sono obiettivi che rappresentano strumenti
concreti di contrasto alla povertà, garantendo pari dignità a quelle categorie
sociali che hanno dovuto fare a meno di servizi fondamentali, rendendo più equa
la distribuzione della ricchezza.
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