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venerdì 9 maggio 2014

9 maggio 1978. Aldo Moro e Peppino Impastato

Una data lega l'assassinio di due uomini: Aldo Moro e Peppino Impastato. Il primo ucciso dalle Brigate Rosse, il secondo ucciso da Cosa Nostra.  
Dagli schermi televisivi, dalle radio, dalla "rete", oggi vedremo, ascolteremo, assisteremo, alla ovvia e vuota retorica a cui siamo abituati. Salvo Vitale, l'amico fraterno di Peppino Impastato, lo sorso anno in occasione di un altro "anniversario" scrisse così: "Non li voglio vedere"...
Ci basterà, ce la faremo bastare, quella vuota retorica per giustificare la "legalità sostenibile" (di cui ha parlato in tante occasione don Luigi Ciotti, fondatore di LIBERA) e che ci siamo costruita a nostra misura affinchè non ci faccia troppo male e non ci costringa troppo? "A nostra insaputa" continuerà ad essere la giustificazione comoda che troveremo per atti, omissioni e reticenze? 
Ce lo faremo bastare? 
Oppure cominceremo davvero a fare memoria affinchè le cose accadute non abbiano più a ripetersi, affinchè si metta in atto l'insegnamento di coloro che, come in un triste rosario, continuiamo a snocciolarne nomi, date di nascita e di morte prematura?
Che non siano state morti inutili!


Il discorso della Montagna
Peppino Impastato e Salvo Vitale, dall’alto di Monte Pecoraro,  guardando l’aeroporto di Punta Raisi, dopo la costruzione della terza pista:
PEPPINO: Sai cosa penso? 

SALVO : Cosa? 

PEPPINO: Che questa pista in fondo non è brutta. Anzi 

SALVO (ride) : Ma che dici?! 
PEPPINO: Vista così, dall'alto ... [guardandosi intorno sale qua e potrebbe anche pensare che la natura vince sempre ... che è ancora più forte dell’uomo. Invece non è così. .. in fondo le cose, anche le peggiori, una volta fatte ... poi trovano una logica, una giustificazione per il solo fatto di esistere! Fanno 'ste case schifose, con le finestre di alluminio, i mri di mattoni finti, i balconcini ... mi segui?

SALVO: Ti sto seguendo


PEPPINO:... Senza intonaco, i muri di mattoni vivi ... la gente ci va ad abitare, ci mette le tendine, i gerani, la biancheria appesa, la televisione ... e dopo un po' tutto fa parte del paesaggio, c'è, esiste ... nessuno si ricorda più di com'era prima. Non ci vuole niente a distruggerla la bellezza ... 


SALVO: E allora?


PEPPINO: E allora forse più che la politica, la lotta di classe, la coscienza e tutte 'ste fesserie ... bisognerebbe ricordare alla gente cos'è la bellezza. Insegnargli a riconoscerla. A difenderla. Capisci? 


SALVO: ( perplesso) La bellezza…


PEPPINO: Sì, la bellezza. È importante la bellezza. Da quella scende giù tutto il resto. 

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