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mercoledì 6 marzo 2013

Don Ciotti, da Firenze contro la mafia ."Peste che si combatte in Parlamento"


Il presidente di Libera presenta la diciottesima edizione della “Giornata della Memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime delle mafie“ in programma il 16 marzo. 

Fonte: La Repubblica
Le radici delle mafie sono certo al Sud, ma i loro rami e loro frutti si propagano fino al Nord, passando per il Centro. E anche in Toscana i clan hanno messo radici”. Per don Luigi Ciotti la lotta alla criminalità organizzata ormai è una battaglia “da combattere in Parlamento, con leggi giuste e interventi giusti, non più soltanto con le forze dell’ordine”. Con questo appello il presidente di “Libera" ha scelto di presentare la diciottesima edizione della “Giornata della Memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime delle mafie“ in programma a Firenze per il 16 marzo. Un grande evento per cui Libera conta di far arrivare in città 150 mila persone. “Non chiamatela più mafia, ma peste. Perché questo è diventata per il nostro Paese la criminalità organizzata”, dice don Ciotti di fronte al parlamento regionale degli studenti. 
Quest’anno la Giornata, che tradizionalmente si svolge il 21 marzo nel primo giorno di primavera, viene anticipata a sabato 16 marzo per favorire una massiccia partecipazione di quanti (sono attesi 500 pullman nonché un treno speciale dalla Liguria) arriveranno da ogni parte di Italia. Lo slogan 2013 (“Semi di giustizia, fiori di corresponsabilità“) accompagnerà il meeting e la marcia. A Firenze sono attesi circa 600 familiari delle vittime di mafia, in rappresentanza di un coordinamento composto da oltre 5 mila familiari. Saranno loro ad aprire il corteo che partirà dalla Fortezza da Basso (ore 9) per sfilare in centro e poi approdare all’Artemio Franchi. Proprio sotto la curva Maratona verrà allestito il palco da cui si susseguiranno gli interventi e verramnno letti i 900 nomi delle vittime di mafia. Un appuntamento preceduto da 100 iniziative su tutto il territorio regionale ma anche seguito nel pomeriggio da 17 forum tematici. 
Sono molte le ragioni che ci hanno fatto scegliere Firenze - dice don Andrea Bigalli, coordinatore toscano di Libera - È innanzitutto la città sfregiata dalla strage di via Georgofili, di cui quest’anno ricorreranno i vent’anni dall’attentato in cui morirono 5 persone. Firenze è poi la città adottiva di Nino Caponnetto, quella in cui è nato Pier Luigi Vigna nonché del giudice Gabriele Chelazzi”.
Firenze come tappa del rinascimento morale, sociale e civile, continua Don Ciotti, che però non dimentica come "la Toscana sia anche terra di massoneria". Lo fa ricordando un'omelia che il cardinale Carlo Maria Martini pronunciò nel 1984 nel Duomo di Milano. "Parlò di corruzione bianca e siriferiva alla corruzione dei colletti bianchi come ad una peste. Lo faceva molto prima di Mani Pulite e oggi quel discorso è di nuovo di sconcertante attualità".
Ma Firenze sarà protagonista di molte iniziative a partire dal 15 marzo. Nel pomeriggio nel Salone dei Cinquecento è previsto un incontro dei familiari delle vittime e una preghiera interreligiosa alle 18 è prevista in Santa Croce. Alle 21, all'Obihall, la presentazione del No crime festival e lo spettacolo teatrale di Fiamma Negri "Ultimo domicilio: sconosciuto e sempre alle 21 una veglia organizzata dall'Agesci presso la Palestra Ridolfi.

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