Le
minacce del sindaco amico dei boss: " Tu non devi più scrivere contro di me".
fonte : La Repubblica
Ester Castano |
CHE cosa può fare contro la 'ndrangheta una giovane giornalista del profondo Nord?
Può scrivere o stare
zitta. Se scrive però, si può fare molto male. Sollevare polvere è pericoloso
nei dintorni di Milano, soprattutto se il sindaco è amico di quelli là: i
mafiosi. In quest'Italia che sembra capovolta è quasi più difficile parlare di
boss e di «amicizie» nelle grandi periferie lombarde contagiate da cosche e '
ndrine piuttosto che laggiù, nel labirinto di Reggio o nella soffocata Palermo.
Leggete cosa è capitato a una reporter di Sedriano,
il paese vicino a Magenta dove l' altro giorno hanno arrestato il sindaco
Alfredo Celeste per i suoi ravvicinati rapporti con Eugenio Costantino, uno degli
uomini in odore di ' ndrangheta coinvolti nell' inchiesta che ha portato in
carcere anche l' assessore alla Casa della regione Lombardia Domenico Zambetti.
Leggete bene come si muoveva nel suo reame quel sindaco accusato di avere preso
voti in cambio di favori agli emissari del clan, come pretendeva il silenzio,
l' omertà.
Lei, la giornalista, si chiama Ester Castano e ha 22 anni, lavora per
l' Altomilanese che è un settimanale. Per
mesi ha fatto una vita d' inferno in un comune di poco più di diecimila
abitanti, pendolari, una quiete apparente e tanta ' ndrangheta. La colpa di
Ester: scrivere. Scrivere sul sindaco e i suoi compari. Troppe domande. Troppi
articoli. Troppa curiosa quella ragazzina con il vizio del giornalismo. Così il sindaco di Sedriano si è scatenato
con querele e diffide contro Ester, richieste di risarcimento danni, false
accuse di molestie, persino l' intimazione- attraversoi solerti carabinieri
della locale stazione - a non avvicinarsi fisicamente a lui. L' ultimo
«consiglio» di Alfredo Celeste a Ester Castano: cambia zona, scrivi d' altro.
Ogni volta che lei pubblicava un articolo partiva subito la chiamata del
comandante dei carabinieri. Ricorda lei: «Era sempre la stessa storia:
"Vieni in caserma il prima possibile", mi dicevano i carabinieri e
poi mi notificavano una nuova diffida». Così
Alfredo Celeste ha tentato di sbarazzarsi di una cronista che aveva intuito
prima di tutti gli altri chi aveva allungato le mani sul Comune di Sedriano.
La «campagna» contro Ester e l' Altomilanese - rivelata con molti
dettagli ieri mattina da un articolo di Alberto Spampinato su Ossigeno per l'
Informazione, l' Osservatorio sui giornalisti minacciati - è iniziata dopo una cronaca del maggio 2011 su Nicole Minetti a
Sedriano.
La consigliera regionale
amica di Ruby era stata invitata da Celeste- laureato in teologia, devotissimo
alla Madonna di Medjugorie, insegnante di religione che non ha mai voluto
sposare coppie nel suo comune («Per me il matrimonio è solo quello davanti a
Dio») - per una serata sulla «creatività femminile». Siccome il sindaco aveva paura di polemiche, ha avuto l' idea di
chiamare in suo soccorso il suo amico «calabrese» Eugenio Costantino - così
scrivono i magistrati milanesi nella loro ordinanza di custodia cautelare -
«per portare con sé un certo numero di persone per poter far frontea eventuali
contestatori». La Minetti arriva a Sedriano e la temuta protesta c' è. Una suora e una maestra vengono maltrattate
dal servizio d' ordine, quello organizzato dal sindaco e dalla ‘ndrangheta.
Loro presentano denuncia per violenza, Ester Castano scrive. E
scrive pure che il Comune stanzia 7.020 euro per l' ingaggio di un legale
incaricato di querelare suora e maestra. Un' altra denuncia parte contro la
giornalista (Ester riporta nella sua cronaca che l' avvocato «è amico del
sindaco») e tutti gli edicolanti di Sedriano vengono diffidati da Celeste a
esporre le locandine dell' Altomilanese.
Ma non è finita. Pochi mesi dopo a Sedriano qualcuno esplode sei colpi
di pistola contro un' automobile, è parcheggiata davanti a un locale collegato
al giro delle slot machine. Ester prova a chiedere ad Alfredo Celeste «che cosa
sta accadendo» nel loro tranquillo paese, dopo pochi giorni i carabinieri
tornano alla carica e la diffidano «a non entrare più in contatto con il
sindaco». Ricorda ancora Ester: «Il comandante dei carabinieri mi ha
riferito che il sindaco gli aveva espressamente detto che dovevo smetterla di
scrivere articoli su Sedriano». Passa qualche settimana ed Ester viene
accusata ancora, questa volta di aver dato fuoco ad alcune auto alle spalle del
palazzo comunale. Un paio di giorni prima aveva chiesto informazioni su come
funzionava il servizio antincendio in Comune. A Sedriano Ester è isolata. Le
vietano di parlare con i vigili urbani. Le vietano di avvicinarsi alle fonti.
Provano a cucirle la bocca.
Per fortuna, in questo anno di incubo nel paese del sindaco «amico
degli amici» Ester Castano è stata più volte difesa dal suo direttore Ersilio
Mattioni, con tanti editoriali contro le prepotenze di Alfredo Celeste.
Per fortuna, ha trovato sostegno legale dai colleghi di Ossigeno.
Per fortuna, qualcuno ha scoperto un po' di mafia anche lì, alle porte
di Milano.
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