Lo ha insegnato Peppino Impastato:
Le mafie sono la Bellezza negata.
Le mafie sono la Bellezza negata ai cittadini costretti a pensare di dover ottenere come "favore" quello che invece è "diritto" acquisito dopo che si è compiuto il proprio dovere.
Le mafie sono la Bellezza negata a coloro ai quali è negata la libertà di sceglier liberamente i propri rappresentati e le guide delle comunità.
Le mafie sono la Bellezza negata ai territori italiani stuprati dalla devastazione del paesaggio; un devastazione cieca, quotidiana, che non sembra vedere fine.
Le mafie sono la Bellezza negata all'Italia
Laddove viene negata la bellezza, là spesso si viola il principio della Legalità e della Giustizia.
presidio Libera "Rita Atria" Pinerolo
Il Discorso di Salvo Vitale fatto alla Radio Aut la notte della morte di Peppino Impastato
9 maggio 1978. Terrasini (Pa)
" Stamattina Peppino avrebbe dovuto tenere il comizio conclusivo della sua campagna elettorale.
Non ci sarà nessun comizio e non ci saranno più altre trasmissioni.
Peppino non c'è più, è morto, si è suicidato.
No, non sorprendetevi perché le cose sono andate veramente così. Lo dicono i carabinieri, il magistrato lo dice. Dice che hanno trovato un biglietto: "voglio abbandonare la politica e la vita".
Ecco questa sarebbe la prova del suicidio, la dimostrazione.
E lui, per abbandonare la politica e la vita, che cosa fa: se ne va alla ferrovia, comincia a sbattersi la testa contro un sasso, comincia a sporcare di sangue tutto intorno, poi si fascia il corpo con il tritolo e salta in aria sui binari. Suicidio.
Come l'anarchico Pinelli che vola dalle finestre della questura di Milano oppure come l'editore Feltrinelli che salta in aria sui tralicci dell'Enel. Tutti suicidi.
Questo leggerete domani sui giornali, questo vedrete alla televisione.
Anzi non leggerete proprio niente, perché domani stampa e televisione si occuperanno di un caso molto importante: il ritrovamento a Roma dell'onorevole Aldo Moro, ammazzato come un cane dalle brigate rosse. E questa è una notizia che naturalmente fa impallidire tutto il resto.
Per cui chi se ne frega del piccolo siciliano di provincia, ma chi se ne fotte di questo Peppino Impastato.
Adesso fate una cosa: spegnetela questa radio, voltatevi pure dall'altra parte, tanto si sa come vanno a finire queste cose, si sa che niente può cambiare. Voi avete dalla vostra la forza del buonsenso, quella che non aveva Peppino.
Domani ci saranno i funerali.
Voi non andateci, lasciamolo solo. E diciamolo una volta per tutte che noi siciliani la mafia la vogliamo. Ma non perché ci fa paura, perché ci dà sicurezza, perché ci identifica, perché ci piace. Noi siamo la mafia. E tu Peppino non sei stato altro che un povero illuso, tu sei stato un ingenuo, sei stato un nuddu miscato cu niente".
Salvo Vitale
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