“Se
si insegnasse la Bellezza alla gente, la si fornirebbe di un’arma
contro la rassegnazione, la paura e l’omertà. All’esistenza di
orrendi palazzi sorti all’improvviso, con tutto il loro squallore,
da operazioni speculative, ci si abitua con pronta facilità, si
mettono le tendine alle finestre, le piante sul davanzale, e presto
ci si dimentica di come erano quei luoghi prima, ed ogni cosa, per il
solo fatto che è così, pare dover essere così da sempre e per
sempre. È per questo che bisognerebbe educare la gente alla
bellezza: perché in uomini e donne non si insinui più l’abitudine
e la rassegnazione ma rimangano sempre vivi la curiosità e lo
stupore (Peppino Impastato)“.
Norcia: la basilica di San Benedetto, patrono d'Europa. Il terremoto di questa mattina, 30 ottobre, alle ore 7.40 distrugge la basilica |
Fossimimo stati educati a riconoscere e a difendere la Bellezza di cui i padri dei padri dei nostri padri, hanno disseminato quel luogo chiamato Italia avremmo saputo, dovuto, chiedere e pretendere "grandi opere" per salvaguardare quella Bellezza che un terremoto cancella in un attimo. Invece, pietre e vite rotolano impotenti sotto la scure di uno stesso degrado, che è anzitutto un degrado etico e morale.
Giorno dopo giorno, inchiesta dopo inchiesta, impariamo a cosa servono in Italia le cosiddette "grandi opere", i grandi appalti: corruzione, mafie, tangenti, grandi affari riservati a pochi, soliti, noti.
Incompiute -sempre- anche le azioni, le opere, volte al "bene lungimirante delle comunità".
Il vescovo di Rieti ai funerali delle vittime del terremoto dello scorso agosto: "I terremoti non uccidono. Uccidono le opere dell'uomo".
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